Il consumismo come le perline colorate per le popolazioni primitive, e poi le minacce e i regali per i capi tribù (ricordo che poco prima di ammalarsi, per poi cambiare atteggiamento, Johnson ebbe una riunione con il gruppo dell'Imperial che perorava il coprifuoco, e si ebbe qualche sospetto):
Un temporale fa dei gesti grigi, racconta Paolo Conte in una bella canzone di qualche anno fa, quando ancora le persone circolavano libere e a viso scoperto, sapendo di non dover temere niente più di quanto gli ordinari programmi dell’universo avessero in cantiere, quanto a imprevisti e inconvenienti. Le agende dell’epoca non avevano raggiunto il grado totalitario, elettromagnetico e satellitare della cyber-zootecnia di oggi: esistevano ancora menti pensanti e dissonanti, zone-rifugio, individui non armati di smartphone e non schedati sui social. Poi crollarono imperi e torri, mentre terrorismi e guerre sbriciolarono le ultime sicurezze, con l’aiuto delle cosiddette crisifinanziarie. E infine – come da copione – arrivò la grande peste, lungamente annunciata. Irruppe al momento giusto, su uno scenario sbilanciato: la narrazione totalmente ipnotica della leggenda climatica, la santificazione dell’esodo umano sui barconi come destino inevitabile e persino desiderabile. E poi il feudo atlantico momentaneamente fuori controllo, e il marchesato cinese ansioso di servire da clava, nella guerra santa del globalismo mercantile fatto solo di numeri e obbedienza cieca.
Il grande strappo era necessario, per l’agenda dei sommi pianificatori, che a loro volta hanno l’aria di essere meri esecutori, sia pure dotati di formidabile talento per la zootecnia antropologica. Non è stato un incidente, il vortice che ha spalancato il baratro del 2020. Non è stato un incidente, si suppone, nemmeno la disavventura in cui è incorso Boris Johnson, l’uomo che si era schierato contro la follia contagiosa dei lockdown. Ad avanzare sospetti è Gioele Magaldi: ne parlerà nel suo prossimo libro, in uscita a ottobre, con risvolti allucinanti sulla genesi del grande strappo. Il premier inglese sarebbe stato prima spaventato a morte e quasi ucciso, e poi blandito con sapienza, perché non si sognasse di fare del Regno Unito un cattivo esempio, cioè un paese che esce dalla peste col minimo di vittime, senza devastare l’economia e l’esistenza stessa di milioni di persone. Qualcosa del genere, in piccolo, dice sempre Magaldi, era avvenuto nella Francia sconvolta dagli attentati terroristici: si trattava di piegare François Hollande, investito come leader anti-rigore (in opposizione alla nefasta leadership della Merkel) e poi ricondotto alla ragione, tra minacce e promesse.
Piccolezze, forse, di fronte alla magnitudo planetaria del grande strappo in corso, il cui copione passa per l’attesa messianica di un vaccino anomalo, un preparato genico che agisce direttamente sul Dna, senza che si conoscano gli effetti dell’innesto. Ma è solo l’antipasto, verso il bersaglio grosso: attuare, da subito, una sorta di riconversione universale del vivere, pensata dall’alto, sulla base di calcoli riservati e proiezioni inconfessabili, fidando come sempre nella docilità della politica, ormai ridotta a intrattenimento imbarazzante, e nella lingua biforcuta della narrazione, parole e voci a cui la maggioranza dormiente non sa ancora staccare la spina. Le acuminate analisi dei non pochi eretici si spingono tra le nubi a bassa quota, nei cieli intermedi dove i globocrati esercitano il loro imperio incontrastato, affidato a volti rassicuranti che declinano parole d’ordine soavemente decantate a reti unificate. Se rasoterra c’è chi ancora guarda alle scimmiette dei partiti, qualcuno invece riconosce addirittura gli ordini degli invisibili manovratori, ma poi non indovina da dove vengano, a loro volta, le istruzioni che anche costoro ricevono. E intanto il temporale avanza, come ricorda Paolo Conte, e fa i suoi gesti grigi.
(Giorgio Cattaneo, 27 febbraio 2021).
Da qui:
https://www.libreidee.org/2021/02/non-e-stato-un-incidente-avanza-unagenda-inesorabile/
Se il complottista Magaldi si sbilancia con tutti questi : "non è stato un incidente", che vuol dire : non è stato per caso, allora dovrebbe anche sbilanciarsi a dire chi ha ordito il complotto , come ha fatto e a quale scopo, altrimenti solleva il classico polverone per avere visibilità mediatica. Una cosa, a pensarci bene, fuori dall'ordinario per uno che presiede una società segreta. Ma già, visto che il potere di queste società segrete è inversamente proporzionale alla visibilità mediatica, vuol dire che il Magaldi, con i suoi libri, interventi, scazzi online ecc. ecc. di potere ne ha ben poco, e la sua loggetta non conta un beneamato piffero. Altro che "invisibile manovratore"!