POLITICA ECONOMICA
Istat: a giugno disoccupati giù all’11,1%, record di occupazione femminile
di Vittorio Nuti
Buone notizie per il mercato del lavoro: secondo i dati provvisori riferiti a giugno diffusi oggi dall’Istat il tasso di disoccupazione è sceso all'11,1%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a maggio, collocandosi ai livelli rilevati ad aprile, che a loro volta equivalgono quanto registrato nell’autunno del 2012. A scendere è anche la disoccupazione tra i giovani dai 15 ai 24 anni, che si attesta al 35,4%, - 1,1 punti percentuali su maggio. La diminuzione della disoccupazione - comunica l'Istat - interessa uomini e donne ed è distribuita tra tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni.
Nuovi occupati tutti con contratto a termine
In crescita, di riflesso, il tasso di occupazione, salito il mese scorso al 57,8 per cento, anche questa una buona notizia per il lunedì che apre l’ultima settimana di lavoro delle Camere prima della pausa estiva. L’incremento è dello 0,1% rispetto a maggio (+23 mila unità), con un recupero parziale del calo registrato nel mese precedente (-53 mila). I nuovi occupati di giugno sono riconducibili, sottolinea l’Istituto di statistica, esclusivamente al rialzo dei dipendenti a termine, aumentati di 37mila unità.Nel complesso, il mese scorso il numero dei dipendenti a termine ha raggiunto i 2,69 milioni, toccando il valore più alto da quando sono disponibili le serie storiche per questo dato, ovvero dal 1992.
Occupazione donne al 48,8%, record dal 1977
In termini di genere la crescita, spiega ancora l’Istat, sarebbe interamente dovuta alla componente femminile: il tasso di occupazione delle donne (15-64 anni) ha infatti raggiunto il 48,8%, il valore più alto dall'avvio delle serie storiche, nel 1977. Aumentano i dipendenti a termine, sono stabili i dipendenti a tempo indeterminato mentre diminuisce il numero degli indipendenti. Nel trimestre aprile-giugno si è registrata una crescita degli occupati rispetto al precedente (+0,3%, +64 mila), determinata dall'aumento dei dipendenti, sia permanenti sia a termine. L'aumento riguarda entrambe le componenti di genere e si concentra quasi esclusivamente tra gli over 50.
Boschi: «Qualcuno può ancora negare il successo del #JobsAct?»
Da palazzo Chigi, la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi sceglie Facebook per commentare il quadro positivo dell’andamento dell’occupazione delineato deall’Istat. «La disoccupazione scende ancora. A giugno 23 mila occupati in più su base mensile, secondo l'Istat», rileva in un post l’ex ministra delle Riforme. «Il dato davvero impressionante, però - prosegue - è quello dell'occupazione femminile: 48,8% di donne occupate a giugno. È il dato più alto dal 1977, secondo l'Istat». «Ancora c'è molto da fare, lo sappiamo, ma i dati di oggi ci dicono che siamo sulla strada giusta. Dal 2014, dall'insediamento del governo dei MilleGiorni, il numero degli occupati è salito di oltre 820mila unità, di cui 2/3 sono contratti a tempo indeterminato. L'occupazione femminile non è mai stata così elevata. Qualcuno può ancora negare il successo del #JobsAct? #Avanti, avanti insieme», concludela sottosegretaria.
Non risulta ci sia stata esultanza da parte della sottosegretaria quando nel mese precedente il livello di disoccupazione si attesto' a 11,3 %.
A parte giocherellare con statistici zero virgola percentuali per liquidare come funzionanti certe politiche i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma lei, sottosegretaria, scherza o e' convinta dimostrandosi soddisfatta di un risicato aumento dell'occupazione rappresentato essenzialmente da contratti a termine? Ha presente le aspettative di vita di un lavoratore precario?
Lei esulta per le donne mentre negli ultimi ANNI, come attesta lo stesso ISTAT, i piu' penalizzati per il lavoro continuano ad essere i giovani, il futuro della nazione. Gia'.
A parte questo, temo che diverra' ad un certo punto inevitabile il confronto tra la realta' sociale vera e quell'altra fantasiosa, tenuta ancora in piedi per misericordia grazie alla complicita' di media compiacenti.
Buone vacanze e non si diverta troppo.