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E oltre al progressismo?

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Georgejefferson
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Mincuo.

Io lo so.Ti dissi che non mi stupiscono certe cose.E sono anche solo una parte,figuriamoci.Ma con le parole "inflazionate" dobbiamo farci i conti ora.E non e' colpa mia,non e' colpa della gente in senso lato se le hanno "inflazionate"di proposito.I collegamenti con immagini mentali stereotipati sono ormai spontanei e dilaganti.Non c'e' contatto,non c'e' possibilita sono troppo forti.E non mi riferisco solo a quello a cui si puo pensare,si puo comunicare all'inconscio ancora,pero,se vedi fessure,aperture sfuggite alle trappole.


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aristanis
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@Mincuo

Una curiosità, quando parli dei Romani le tue conoscenze derivano dallo studio di fonti originali in latino? Da scritti in latino e greco di scrittori dell’epoca? Da traduzioni in italiano di tali scritti?
O anche dalla lettura di testi pubblicati da studiosi che tu ritieni particolarmente onesti (mi pare una volta dicesti di un Istituto di ricerca storica sito in Romania).
Poi, le riflessioni sugli stravolgimenti operati per specifici motivi di religione sono svelati da alcuni studiosi o non sono nemmeno proposte sui testi? (di Nerone avevi già detto, mi riferisco ad altri stravolgimenti sempre sui Romani, come quelli su M.Aurelio di cui parli, ed altri)


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Tonguessy
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Marco Aurelio (121 - 180 d.c.) è un personaggio pieno di contraddizioni, un uomo con due anime, condannato ad una vita dissociata nella quale si scontrano, precetti di altissimo valore umano e intellettuale e quella ragion di stato che impone crudeltà, doppiezza, indifferenza per il diritto delle genti. Negli ultimi anni della sua vita stese in greco, una serie di riflessioni ed appunti, specchio del suo atteggiamento filosofico e morale. Il travaglio interiore di una ricerca mai conclusa, la prova deludente di uno sforzo etico astratto dalla complessità del reale. Quello che colpisce è la divergenza tra i nobili propositi e gli interventi concreti di Marco Aurelio.

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1241763802.html

Chiaro che solo uno schizofrenico può provare attrazione per uno schizofrenico. Il mondo diviso in ciò che si pensa e ciò che si fa.
Crudeltà, doppiezza si fondono a esternazioni intellettuali di elevatissima caratura etica.
Adesso mi aspetto che qualcun altro legato a Lione, magari il boia Klaus Barbie, venga qui celebrato per le sue poesie altamente etiche.

E tutti i boccaloni a crederci, che applaudono estasiati....


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Georgejefferson
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Chi sarebbe il Boccalone tonguessy?


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mincuo
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Topic starter  

Marco Aurelio (121 - 180 d.c.) è un personaggio pieno di contraddizioni, un uomo con due anime, condannato ad una vita dissociata nella quale si scontrano, precetti di altissimo valore umano e intellettuale e quella ragion di stato che impone crudeltà, doppiezza, indifferenza per il diritto delle genti. Negli ultimi anni della sua vita stese in greco, una serie di riflessioni ed appunti, specchio del suo atteggiamento filosofico e morale. Il travaglio interiore di una ricerca mai conclusa, la prova deludente di uno sforzo etico astratto dalla complessità del reale. Quello che colpisce è la divergenza tra i nobili propositi e gli interventi concreti di Marco Aurelio.

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1241763802.html

Chiaro che solo uno schizofrenico può provare attrazione per uno schizofrenico. Il mondo diviso in ciò che si pensa e ciò che si fa.
Crudeltà, doppiezza si fondono a esternazioni intellettuali di elevatissima caratura etica.
Adesso mi aspetto che qualcun altro legato a Lione, magari il boia Klaus Barbie, venga qui celebrato per le sue poesie altamente etiche.

E tutti i boccaloni a crederci, che applaudono estasiati....

L'articolo non riporta assolutamente nulla di cosa fece Marco Aurelio, vita e opere, provvedimenti, guerre, niente.
Ma chiunque può leggere anche sullo stesso link modesto di Wikipedia che ho messo, e poi può approfondire. C'è una bibliografia in fondo.
Infatti io a differenza dei Tonguessy dico alla gente di leggere, non di non leggere, e di Marco Aurelio ho messo un'opera SUA, non il giudizio del Tal di Tali per indottrinare.
Uno se la legge e poi giudica, con LA SUA TESTA.
Ma questo dà molto fastidio ai Tonguessy.
Lui è più per i film, i romanzi e i racconti dei nonni, ma educativi.
Non solo lui. Una certa corrente diciamo, influente.

Ma veniamo al link suggerito.
L'articolo riporta solo dei giudizi personali dell'autore senza un contesto, riassumibili in "alto valore etico, ma crudeltà e doppiezza".
Neanche poi una cosa completamente negativa.
"Schizofrenico" a lui e a me lo aggiunge invece lo psicologo con terza media
E "il mondo diviso in ciò che si pensa e ciò che si fa" chissà da dove l'ha ricavato. Il finale per gli "schizofrenici" invece è Lione e i Nassiiiisti.
Molto equilibrato.

Questo è quanto.

Vabbè, non importa.
E di chi è questo giudizio?
Sarà uno storico, studioso di Marco Aurelio?

Ecco cosa è riuscito a selezionare Tonguessy per vedere se riusciva a calunniare un po', che poi è lo stesso stile di una certa corrente. Influente.

Di peggio si vede che non ha trovato, salvo la Marian Cecchi, sempre della corrente influente, che aveva già messo e la quale aveva indignato anche i propri commentatori, estrapolando, ma non maliziosamente eh, una frase in 12 libri di un'opera, e senza chiarire il significato che aveva nel contesto.

Comunque ecco qui il frutto della fatica di Tonguessy:

La sentenza di Marco Aurelio, Di Giancarlo Gori.

Sotto leggiamo:
Attore di prosa dal 1970, Giancarlo Gori ha partecipato come protagonista e co-protagonista ad oltre ottanta titoli teatrali. Dopo una prima esperienza nella compagnia fiorentina di Dory Cei, si trasferisce a Roma. Ha lavorato con i registi: G.L.Radice, R.Giovampietro, R. Reim, B.Mazzali, P.Paoloni, R.Marcucci, F.Enriquez, M.Masini, N. Sanchini, N. De Tollis, N.Fiore.

Un attore.

Una frase piantata lì da un attore di teatro.

E poi parla di boccaloni.


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affossala
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“Se qualcuno riesce a convincermi dimostrandomi che le mie opinioni e le mie azioni non sono corrette, sarò felice di cambiare perché quello che cerco è la verità, dalla quale nessuno ha mai ricevuto danno, mentre lo riceve chi persevera nel proprio errore e nella propria ignoranza”;

venendo al nocciolo della questione trovo marco aurelio una persona senza senso anche se profondamente riflessiva .
Uno che cerca la verità,l 'etica , ma non conosce l'alfabeto piu elementare per trovarla . Non ha un paramentro, non ha un punto ogetivo fisso ,ma affida tutto alla sua logica interna . Cogito ergo sum , la sua mente è il metro di tutto. Una persona infondo faziosa , che affida tutto alla sua capacità riflessiva senza avere nessun metro di paragone o di misura . un pagano in cui è possibile vedere tutta la superbia della ragione umana abbandonata a se stessa .


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Tonguessy
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In una rivista di Storia si legge:
"Le ragioni per cui la figura di Marco Aurelio sia stata analizzata attraverso punti di vista sempre distinti sono molteplici, e non sono da inquadrarsi soltanto all’interno della storiografia, ma anche in ambito artistico, letterario, cinematografico. Tuttavia, l’origine della varietà di letture della sua figura (nonché di alcune strumentalizzazioni), è da vedersi fin dal mondo antico, e precisamente nei decenni successivi alla sua morte."

Quindi anche una rappresentazione teatrale o un libro che parlino di Marco Aurelio (o di qualsiasi altro personaggio storico) fanno parte dell'interpretazione che si vuole dare di quel periodo o personaggio storico. Interpretazione che nasce da diversi modi di leggere i fatti.

"secondo Marta Sordi, le istruzioni inviate al legato delle tres Galliae nel 177 dimostrano che l’imperatore non si discostò dall’atteggiamento dei predecessori, e di certo non permise che i cristiani venissero processati senza regolari denunce. Nella primavera del 176, però, l’imperatore aveva dato istruzioni ai governatori provinciali affinché provvedessero alla ricerca d’ufficio di sacrilegi, latrones, plagiarii e fures: in questo modo, egli autorizzava indirettamente la punizione contro i cristiani, annoverati tra i sacrilegi e dunque oggetto di ricerca e arresto senza la necessaria iniziativa di qualche accusatore; da ciò scaturì il cosiddetto “martirio di Lione” del 177, dove le operazioni di polizia dei magistrati locali si risolsero in una vera e propria strage di cristiani durante lo svolgimento dei saturnalia. Tuttavia, secondo P. A. Gramaglia, Tertulliano non volle parlare della persecuzione di Marco Aurelio perché non poteva adattarla alla sua teoria apologetica secondo la quale solo i cattivi imperatori avrebbero perseguitato il cristianesimo; di fronte all’opinione pubblica romana, dunque, la tesi di un Marco Aurelio iniquo e corrotto avrebbe suscitato proteste e pericolose reazioni e questo, da cittadino romano e da figlio di pagani, Tertulliano non poteva dimenticarlo."
http://www.instoria.it/home/marco_aurelio_miracolo_pioggia.htm

Quindi abbiamo Tertulliano che vuole in tutti i modi giustificare Marco Aurelio per evitare sommosse. Se a distanza di così tanti secoli c'è ancora chi crede nella sua purezza d'animo, si vede che Tertulliano ha fatto un buon lavoro.

Ma non basta. Si può essere in accordo o disaccordo con certe interpretazioni, questo fa parte delle libertà che ognuno esercita. Poi però arriva lo storico cialtrone che sfoggia tutto il suo dogmatismo: esiste UNA SOLA VERITA', impossibile discutere oltre. Marco Aurelio era un semidio(ta). Chi osa portare opinioni differenti viene linciato nel nome dell'interpretazione dogmatica e monocorde. Viene imbastito il tribunale dell'inquisizione ed i responsabili messi al rogo.
Ovviamente, nel più classico degli stili nazisti, la purezza della razza conta molto di più delle argomentazioni. Parrucchiera o terza media tutto va bene per evidenziare una presunta superiorità razziale, basta evitare di argomentare.
Neanche quando vengono presentati argomenti scritti da persone che hanno dedicato la propria esistenza a studi specifici va bene, se questi non sono in linea con l'etica nazista.
Ernest Renan, ad esempio, era un filosofo, filologo, storico delle religioni ed autore dei 5 volumi "Storia delle origini del cristianesimo" che suscitò scandalo per la sua visione anticattolica. Purtroppo ha parlato male di Marco Aurelio e questo, nella visione fideistica e dogmatica dello storico cialtrone, rimane colpa grave.

Già che c'eri potevi prendere un seminarista direttamente.

Non una parola su quanto espresso da Renan, non un argomento sulla strage di Lione, e Renan viene liquidato con il solito spocchioso e bilioso argumentum ad hominem. Parrucchiera, terza media e seminarista. Tutto va bene pur di non argomentare.

E intanto i boccaloni applaudono.......ma per fortuna non tutti sono boccaloni

PS: una sfida: evita di modificare continuamente quello che scrivi. Pensaci prima, semmai. Se ci riesci, s'intende.....


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venendo a noi e alla questione sollevata , bisogna dire circa la sua etica , che anche qui ritorna l' eterno problema della filosofia di tutti i tempi . C' è una filosofia che non riconosce un' ordine oggettivo e morale esterno all uomo di cui Kant è stato il massimo esponente nel secolo scorso e che fonda la morale nell' uomo ,il quale non ne ha nemmeno un grammo di sua ,e c'è una filosofia che riconosce un ordine fisico e morale esterno , anche se interpreta questo ordine esterno in mille modi differenti .


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Tonguessy
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venendo a noi e alla questione sollevata , bisogna dire circa la sua etica , che anche qui ritorna l' eterno problema della filosofia di tutti i tempi . C' è una filosofia che non riconosce un' ordine oggettivo e morale esterno all uomo di cui Kant è stato il massimo esponente nel secolo scorso e che fonda la morale nell' uomo ,il quale non ne ha nemmeno un grammo di sua ,e c'è una filosofia che riconosce un ordine fisico e morale esterno , anche se interpreta questo ordine esterno in mille modi differenti .

Comunque la si voglia vedere è tutta una questione umana. L'uomo può sentirsi in diritto di interpretare i massimi sistemi, o disquisire sulle origine dell'universo, parlare della creazione, connotare il creatore. Poco cambia. Rimangono tutte questioni inerenti a come l'uomo si pone davanti a certe questioni. Non mi risulta che dio abbia mai messo in chiaro la sua posizione o il suo pensiero. Al massimo qualcuno si è fatto suo portavoce. A che titolo nessuno lo sa.
Quindi la questione è mal posta. Fermo restando che esistono problemi morali ed etici e che tali problemi sono stati studiati da qualcuno (ho fatto riferimento a Schlick, ma la lista è molto lunga, passando per Aristotele..), esistono strutture di pensiero che si esplicitano attraverso l'uso di un linguaggio. Che è ben strutturato, e che permette alcune variazioni ma non molto di più. Discutere di ciò che il pensiero strutturato non permette di esprimere è oltremodo difficile. Si può fare ricorrendo a metalinguaggi come la poesia, che valica i limiti del pensiero strutturato per demolirne la ferrea logica ed accedere a strutture non logiche, come l'intuizione o l'emozione.
Comunque ci sarebbe da parlarne per giorni, e tutti le pagine finora stampate non sarebbero ancora sufficienti.
Ciao


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venendo a noi e alla questione sollevata , bisogna dire circa la sua etica , che anche qui ritorna l' eterno problema della filosofia di tutti i tempi . C' è una filosofia che non riconosce un' ordine oggettivo e morale esterno all uomo di cui Kant è stato il massimo esponente nel secolo scorso e che fonda la morale nell' uomo ,il quale non ne ha nemmeno un grammo di sua ,e c'è una filosofia che riconosce un ordine fisico e morale esterno , anche se interpreta questo ordine esterno in mille modi differenti .

Comunque la si voglia vedere è tutta una questione umana. L'uomo può sentirsi in diritto di interpretare i massimi sistemi, o disquisire sulle origine dell'universo, parlare della creazione, connotare il creatore. Poco cambia. Rimangono tutte questioni inerenti a come l'uomo si pone davanti a certe questioni. Non mi risulta che dio abbia mai messo in chiaro la sua posizione o il suo pensiero. Al massimo qualcuno si è fatto suo portavoce. A che titolo nessuno lo sa.
Quindi la questione è mal posta. Fermo restando che esistono problemi morali ed etici e che tali problemi sono stati studiati da qualcuno (ho fatto riferimento a Schlick, ma la lista è molto lunga, passando per Aristotele..), esistono strutture di pensiero che si esplicitano attraverso l'uso di un linguaggio. Che è ben strutturato, e che permette alcune variazioni ma non molto di più. Discutere di ciò che il pensiero strutturato non permette di esprimere è oltremodo difficile. Si può fare ricorrendo a metalinguaggi come la poesia, che valica i limiti del pensiero strutturato per demolirne la ferrea logica ed accedere a strutture non logiche, come l'intuizione o l'emozione.
Comunque ci sarebbe da parlarne per giorni, e tutti le pagine finora stampate non sarebbero ancora sufficienti.
Ciao

"Non mi risulta che dio abbia mai messo in chiaro la sua posizione o il suo pensiero. Al massimo qualcuno si è fatto suo portavoce. A che titolo nessuno lo sa."

kakkio non hai mai sentito parlare del libro della genesi ?
non hai mai sentitto parlare di Incarnazione e di vangelo ?
ma come vuoi che ti parli DIO a colpi di fulmine ? ogni volta che trova uno come te che si benda gli occhi, fa partire un fulmine che lo polverizzi all istante , lo preferisci cosi DIO ? Opure preferisci il dialogo ?


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Tonguessy
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kakkio non hai mai sentito parlare del libro della genesi ?

Si, pare sia stata scritta da uomini

non hai mai sentitto parlare di Incarnazione e di vangelo ?

Si, pare sia stato scritto da uomini

ma come vuoi che ti parli DIO a colpi di fulmine ? ogni volta che trova uno come te che si benda gli occhi, fa partire un fulmine che lo polverizzi all istante , lo preferisci cosi DIO ? Opure preferisci il dialogo ?

Ripeto, è un terreno così scivoloso che chi si avventura lo fa a suo rischio e pericolo, per l'impossibilità di dimostrare alcunchè. Sappi che non desidero che tu dimostri nulla. Se credi mi va benissimo, non ho nulla da obbiettare. Sono questioni molto personali, come la sessualità, i gusti musicali o alimentari. L'errore è credere che esista una qualche supremazia dettata da una qualche logica. Chi crede non può vantare diritti su chi non crede, e viceversa.

Spero di essere stato chiaro.
Buona giornata.


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affossala
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kakkio non hai mai sentito parlare del libro della genesi ?

Si, pare sia stata scritta da uomini

non hai mai sentitto parlare di Incarnazione e di vangelo ?

Si, pare sia stato scritto da uomini

ma come vuoi che ti parli DIO a colpi di fulmine ? ogni volta che trova uno come te che si benda gli occhi, fa partire un fulmine che lo polverizzi all istante , lo preferisci cosi DIO ? Opure preferisci il dialogo ?

Ripeto, è un terreno così scivoloso che chi si avventura lo fa a suo rischio e pericolo, per l'impossibilità di dimostrare alcunchè. Sappi che non desidero che tu dimostri nulla. Se credi mi va benissimo, non ho nulla da obbiettare. Sono questioni molto personali, come la sessualità, i gusti musicali o alimentari. L'errore è credere che esista una qualche supremazia dettata da una qualche logica. Chi crede non può vantare diritti su chi non crede, e viceversa.

Spero di essere stato chiaro.
Buona giornata.

non sto vantando nessun diritto su chi non crede ,ma nelle scuole quelli che non credono ci affibbiano ca°°°° non proprio logiche e scientifiche , come facciamo ? Ad esempio è un terreno scivoloso dire che l uomo discenda dalla scimmia , come mai si portano i bambini ai musei darwinisti ? con quale logica e razionalità ? Io non ti voglio dimostrare nulla , chiedo solo ragione e rispetto .


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mincuo
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Non c'è nessun semidio e nessun Nassiissta.
E ho già detto della "strage di Lione".
E le fonti storiche ho già accennato quali sono.
E come bibliografia gli storici principali uno li trova.
E poi li legge se vuole.
E l'opera sua " A sè stesso" che ho messo, e ti disturba tanto, uno anche se la legge, se vuole.

SE LA LEGGE.

E poi si farà la sua opinione. LA SUA.

Deve essere una cosa che ti disturba molto che uno legga.

E comunque non fa fatica al giorno d'oggi uno a digitare "Marco Aurelio" sempre se vuole. E così si informa su vita e opere.
Non su un episodio, dipinto anche malignamente.
E quanto più vuole leggere tanto più trova. Poi si farà un'opinione. LA SUA.
Disturba molto? A me come vedi no, io dico "leggete".
Non "fate a meno di leggere".
Che legga la gente. CHE LEGGA.
Così comincia anche a capire che gente è quella irritata tanto che uno legga.

Disturba molto, capisco.


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Tonguessy
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E comunque non fa fatica al giorno d'oggi uno a digitare "Marco Aurelio" sempre se vuole. E così si informa su vita e opere.

Con quale del Collettivo Mincuo ho il piacere di parlare: Shlomo, David o qualcun altro? Penso sia Shlomo, quello che è già qualche anno che studia italiano.

Ho digitato "Marco Aurelio" anche prima che lo consigliassi, dopo avere consultato quella che per me è la bibbia della filosofia (chissà cos'è, starai pensando). Tutto scritto qui sopra. E mi sono fatto l'idea. Che disgraziatamente è diversa dalla tua.
Quindi non dire le solite mincuate: tu vuoi che TUTTI abbiano la tua stessa idea. Si informino fin che vogliono, si facciano le idee che preferiscono: tutto sbagliato se non è corrispondente al pensiero del Collettivo Mincuo.


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nuvolenelcielo
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è bello, molto fine e lucido come pensatore.

Sempre attento a sottomettere le passioni ecc... (- atteggiamento comunque indispensabile per una figura imperiale),
ma al di là di questo una continua percezione dell'appartenenza di tutte le cose alla stessa Unità cosmica e naturale, mi fa venire in mente un po' Giordano Bruno...
E una fedeltà e accettazione imperturbabile e disciplinata della propria verità interiore al di là delle influenze e contingenze esterne che è sorprendente.

(almeno per quel che ho letto fino adesso, comunque grazie a mincuo).


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