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Fa caldo? Ti stupro.


Eshin
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Fa caldo? Ti stupro.

Posted By Massimo Lupicino on Ago 16, 2016

Dici Svezia, e ti viene in mente una società evoluta, una democrazia compiuta, liberale, democratica, garante di diritti per tutti: bianchi, neri, uomini, donne, cristiani, musulmani e chi più ne ha più ne metta. Sì, fa freddino specie d’inverno… Ma vuoi mettere le svedesi? Libere, belle e tutte bionde. Roba che ti si scalda il cuore anche nel gelo invernale.
Solo luoghi comuni? Dietro ogni luogo comune un fondamento di verità deve pur esserci, altrimenti si parlerebbe più propriamente di luogo raro. Ma anche i luoghi comuni invecchiano, e mostrano la corda. Ad esempio, i due pilastri della Svezia da cartolina, la socialdemocrazia (attualmente al governo, nonchè per 25 anni degli ultimi 35) e le bionde sono oggettivamente in difficoltà. Il motivo? Una ondata di stupri senza precedenti.
La storia in realtà viene piuttosto da lontano, ma i toni cominciano a farsi esasperati circa un anno fa, per via di uno stupro di massa durante un concerto nell’agosto del 2015, che anticipa in modo sinistro quanto sarebbe successo a Colonia pochi mesi dopo. Il punto è che di quello stupro collettivo perpetrato, a detta delle vittime, da “richiedenti asilo”, non compare traccia sui giornali svedesi per circa 6 mesi, prima che accadano i fatti di Colonia. Si scopre quindi che uno dei principali giornali svedesi, il liberal Dagens Nyheter, era stato messo al corrente dei fatti ma si era rifiutato di parlarne temendo che potesse giovare ai “Democratici Svedesi”, partito nazionalista svedese anti-immigrazione e quindi automaticamente catalogato come “populista” (Nyheteridag.se, 2016).
Comincia quindi un penoso rimpallo di accuse e responsabilità tra la polizia, che accusa il giornale di non aver voluto parlare dei fatti per le pressioni della politica; il giornale che sostiene di non essere stato informato adeguatamente dalla polizia e infine la politica che sostiene di non essere stata informata nè dalla polizia nè tantomeno dai giornali.
Nei mesi successivi monta l’ondata delle critiche al governo socialdemocratico, accusato non solo di aver messo il bavaglio su fatti di cronaca nera legati all’immigrazione massiccia degli ultimi anni, ma persino di incoraggiare le più bieche speculazioni legate ad una “industria del migrante” che genera ricchi profitti per operatori privati impegnati nel fornire alloggi, e persino per le banche coinvolte nel ricco business delle carte prepagate per i richiedenti asilo (Gatestoneinstitute.org, 2016).
Ma le critiche al governo aumentano con il ripetersi dei fatti di cronaca nera, e in particolare degli stupri, con la politica nell’angolo a smentire la facile associazione delinquenza-immigrazione. Impresa comunque difficile per un paese che, dall’essere stato per tanti anni il simbolo della libertà sessuale e della parità dei generi, già nel 2012 si era ritrovato a vantare il tristissimo primato europeo delle molestie sessuali, con una percentuale di donne sottoposte ad abusi compresa tra l’80% e il 100% (Fig.1).
Fig.1. Fonte: wnd.com
Fig.1. Fonte: wnd.com
Un mese fa ci ha provato Barbro Sorman, esponente dello Sweden Left Party, a riscrivere il codice penale in materia di violenza contro le donne, sostenendo che uno stupro ad opera di uno svedese è più grave di quello commesso da un migrante, perché lo svedese è al corrente dei concetti basilari legati alla parità dei sessi, mentre i migranti no. Una revisione molto politically-correct del concetto di incapacità di intendere in salsa multiculturalista (Zerohedge.com, 2016).
Sembrava che l’arsenale di scemenze fosse stato svuotato dalla politica e dal giornalismo svedese quando ecco la notizia del giorno che pare spiegare la recente ondata di stupri: la causa è da ricercare nel caldo di questa estate (Breitbart.com, 2016).
Ci illumina lo psicoterapeuta ed “esperto di crimini sessuali” Börje Svensson il quale, dopo aver spiegato che l’eccesso di molestie è stato una logica conseguenza della calda estate svedese 2016, annuncia profetico che se la prossima estate farà fresco allora gli stupri di quest’anno saranno un lontano ricordo. Rincara la dose la “scienziata del comportamento” Mary Bauer che ci informa di una scomoda verità: d’estate fa più caldo che a Dicembre, e quindi la gente si sposta di più e fa cose che magari l’inverno non farebbe. Come per esempio stuprare.
I due eminenti scienziati non citano il global warming, ma il passo evidentemente è brevissimo. Più caldo fa, più si stuprerà. Perché questo maledetto global warming, tra le tante cose, ci potrebbe regalare anche più uscite serali. E si sa che l’essere umano, razza dannata, meno si mostra in giro e meno danni fa all’ecosistema, oltre che alle esemplari di sesso femminile della razza in questione.
Dopo aver scoperto che il global warming attenta ai patrimoni dell’umanità e fomenta il terrorismo islamico, adesso scopriamo anche che costringe gli uomini ad uscire di casa e quindi, inevitabilmente, a stuprare. Mary Bauer dixit.
Da ex-elettore di millemila partiti e ormai rassegnato alla pura e semplice non-rappresentatività mi permetto il lusso di poter concludere che almeno una cosa l’ho capita: per una certa galassia politica che si definisce liberal e irradia come faro unico di civiltà dai Democrats americani, i tre cardini del pensiero (liberal) occidentale contemporaneo sono:
Il multiculturalismo, panacea di tutti i mali.
La russofobia, ché qualsiasi cosa vada male è colpa di Putin.
Il global warming, ché qualsiasi cosa non si riesca a giustificare, è colpa del riscaldamento globale.
Basta con le dietrologie. Vado a guardare un po’ di olimpiadi. Trionfo del multiculturalismo, niente atleti russi perché pare siano gli unici al mondo a doparsi, e richiamo al global warming nella cerimonia d’apertura.
Tutto torna.
E meno male che in Brasile è inverno, che se le olimpiadi fossero state in estate…Gli atleti maschi sarebbero già tutti dietro le sbarre. Parola di Mary Bauer.

http://www.climatemonitor.it/?p=42002


Citazione
makkia
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
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Ehm, veramente gli atleti "soffrono di caldo" lo stesso, sembra...

L'organizzazione dei giochi ha distribuito qualcosa come 40 condom a ciascun atleta maschio.
E abbiamo il primo scandalo sessuale: il duo di tuffi sincronizzati femminile brasiliano (già argento in Canada), si è separato fra polemiche dopo la gara.
La notte prima della gara, la più anziana delle due (20 anni) ha sbattuto fuori stanza la compagna (17 anni) per dedicarsi a una "maratona sessuale" con un canoista.
La nottataccia (di entrambe le tuffatrici) non deve aver favorito la concentrazione: sono arrivate ultime con ampio distacco da tutte le altre coppie, con una performance dichiarata "patetica" dai giornali e che ha persino suscitato risate fra gli spettatori (normalmente rispettosi degli errorini e delle giornate no: per arrivare fra i 10 selezionati si presume comunque un ottimo livello, ma il troppo era stato troppo).

Gli specialisti svedesi sono stati consultati per appurare se il comportamento della bellissima atleta sia del tutto innocente, secondo le regole del politicamente corretto, in quanto dettato dalla foia "insopprimibile" del canoista (e chissene se non fa caldo), o se sia stata una completa demente a buttare così 4 anni di preparazione suoi e della sfortunata partner.

Verdetto di INcolpevolezza comunque scontato: come sappiamo, i brasiliani maschi sono primitivi rispetto ai bianchi anglosassoni e non si controllano. D'altra parte le donne non hanno colpa per principio.


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