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Fiducia dei mercati o fiducia nei mercati ?


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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L’apertura della Borsa di Tokyo con l’euro a 1,2242 sembra annunciare una settimana di passione per la moneta unica. Non sarebbe ancora un male se un po’ di persone cominciassero a chiedersi se il problema è la fiducia dei mercati o la fiducia nei mercati. Ovvero se è ragionevole che governi sovrani si trovino nella condizione di cambiare di settimana in settimana le proprie politiche fiscali e di bilancio in base alle indicazioni dei mercati finanziari. Non perché se ne possa prescindere, ma perché la spietata analisi a cui vengono sottoposte le istituzioni politiche e sociali che regolano la vita di decine di milioni di persone al ritmo dei listini di Borsa dovrebbe essere finalmente rivolta anche al funzionamento dei mercati obbligazionari e delle valute.

Spiegando il concetto di “fiducia dei mercati”, e del perché essi spesso non sembrano in sintonia con i fondamentali dell’economia, gli economisti parlano disinvoltamente di “profezie che si autoavverano”: se temo che le cose andranno male, andranno male davvero, perché il manifestarsi dei miei timori ha effetti contagiosi che deviano dalla realtà. Qui, più o meno, l’analisi degli economisti si ferma. Senza chiedersi che effetto abbiano sulla formazione dei prezzi atteggiamenti isterici dovuti agli aspetti distorsivi dei mercati, come l’indebito peso assegnato alle agenzie di rating. O alla capacità di “fare il mercato”, più che seguirlo, da parte di grandi investitori che possono avere un interesse a speculare contro istituzioni pubbliche. O a un’infrastruttura finanziaria internazionale che riflette il “Consenso di Washington ”, e impone una moneta imperiale con status privilegiato come il dollaro così svincolato dai parametri che fissano la credibilità di tutte le altre valute.

Ho poca fiducia che domande come queste comincino a filtrare nel dibattito pubblico. Si assiste viceversa al moltiplicarsi di appelli al patriottismo europeista e a una grande marcia in avanti sul percorso dell’integrazione che non sembrano avere altro scopo che la creazione di uno spazio istituzionale che imponga ai cittadini cure da cavallo per ripristinare la fiducia nei mercati. Mercati che funzionano sul principio della “profezia che si autoavvera”.

Non sono contrario al progetto europeo, tutt’altro. Ma non è possibile che i suoi progressi vengano valutati solo in base alla sua capacità di mettere i governi e i popoli a dieta, con l’aggravante di farlo in una fase di recessione in cui l’economia ha bisogno di stimoli. Inoltre fino a che l’UE o almeno l’eurozona non si faranno portavoce di un grande progetto di riforma della finanzia globale – paragonabile alla proposta della Cina di sostituire il dollaro come valuta di riserva con i diritti speciali di prelievo — i cittadini dovrebbero cominciare a rifiutare i sacrifici.

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2010/05/17/fiducia-dei-mercati-o-fiducia-nei-mercati/
17.05.2010


Citazione
A_M_Z
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 257
 

Mah...
Le profezie si autoavverano quando la realtà non è supportata dai fatti.

Un'economia sana con piena occupazione e un tasso costante di crescita e inflazione al massimo può andare malino sui mercati ma poi recupererà.
E' quando si scommette sul marcio al buio che saltan fuori i problemi.


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