Giulietto e i tempi nostri

Se Chiesa ha voluto scrivere queste cose sul blog del Fatto potrebbe essere perché qualcosa si sta muovendo nella monolitica editoria italiana.
Stamattina Minoli ha urlato allo scandalo che nessun giornale italiano abbia scritto che la conquista di Palmira è ad opera di Russia, Iran e Siria. Solo il Sole24ore l'ha scritto. Mi sembra di vedere un interesse industriale verso la Russia e l'Iran (Eni?) che spinge per avvicinarci di là. Mentre gran parte dell'editoria (il Fatto compreso, ovviamente) sarebbe più politicamente affiliato alla NATO. Quindi con la tendenza a propagandare l'ignoranza.
Gli attentati in Francia e Belgio sono evidentemente episodi di una guerra globale che stira l'Europa fra est e ovest. Noi poveri comuni mortali non possiamo sapere fino in fondo le responsabilità degli uni e degli altri in queste stragi. Così come non lo sappiamo per quelle degli anni 70-80 in Italia. Osservo solo che tutte le volte che appare questa tensione appaiono le stragi. Stavolta Obama era a Cuba e a parte alcune parole, il suo messaggio sembrava anche voler dire agli europei che questa volta sono fatti loro. Che devono decidere, che non possono continuare a stare nel mezzo.
Chissà, magari è in realtà un bene che l'occidente si sia ritirato dalla Siria, lasciando perdere l'appoggio all'ISIS e che alcune potenze locali si siano prese la responsabilità di ripulire lo scacchiere senza puntare troppo il dito contro di noi (cioè l'hanno fatto, ma neanche troppo in realtà). In effetti è giusto che sia così e che sempre meno l'occidente debba essere presente nel mondo per proteggere interessi commerciali. D'altronde forse la globalizzazione potrebbe avere come conseguenza anche il predominio dei rapporti commerciali sulla geopolitica. I politici combinano spesso casini atomici...
Sono momenti di tensione e noi si paga, ma almeno non è più come durante la prima metà del novecento, allora anche l'europa fu sotto tensione per decidere il proprio futuro, le conseguenze furono ben diverse. Meglio oggi.