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IL BATTESIMO NON E’ UN VACCINO


mystes
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Recentemente Francesco ha stabilito, come un eretico di bassa lega, che il battesimo ha bisogno di un “richiamo”, paragonando il sacramento cristiano, visto che siamo in tempi di coronavirus, a un comune vaccino al quale Francesco e “sommamente” favorevole. (Vedi su CdC: https://comedonchisciotte.org/papa-francesco-richiede-per-i-cattolici-battesimi-di-richiamo-per-essere-completamente-battezzati/)

L’uso dell’acqua come segno di purificazione e di vita è conosciuto in tutte le religioni del mondo.

Già in epoca molto antica si trovavano testimonianze di cerimonie sacrali in acquanelle due terre in cui scorrevano grandi fiumi, Babilonia ed Egitto, e anche in Persia e India. Accanto al Gange, l’Eufrate aveva una rilevanza religiosa simile a quella del Giordano per le religioni ebraica e cristiana. Nelle religioni antiche l’uso delle lustrazioni era massiccio. I bagni sacrali si trovavano nelle diverse religioni: nei culti eleusini, nei misteri di Mitra, nelle consacrazioni bacchiche, nella religione egiziana, nel culto di Iside fuori dall’Egitto, nelle feste e nei giochi.

Nella Grecia antica i bagni nel mare e nei fiumi erano tradizionali, e perciò molto presto i palazzi cretesi e micenei erano muniti di stanze da bagno, oltre ai numerosi bagni pubblici dove i greci passavano una parte notevole della giornata. Erano abituali i bagni consecutivi con l’alternanza dell’acqua calda e fredda e l’uso delle unzioni d’olio. Il bagno greco era adottato nel III secolo a.C. dai romani. I numerosi bagni pubblici, dove era usanza ritrovarsi per rilassarsi dopo il lavoro giornaliero, non mancavano in nessuna delle città romane; l’uso d’olio di oliva per l’unzione del corpo era molto esteso. I bagni sacri e le purificazioni erano diffusi in tutto il mondo pagano

Le purificazioni venivano fatte nei diversi momenti della vita: dopo il parto, dopo i rapporti sessuali, come preparazione per il matrimonio, del neonato il quinto giorno dalla nascita, del morto prima della sepoltura, dopo la partecipazione ai funerali oppure in seguito ad un semplice incontro casuale con un corteo funebre. Il bagno, specialmente nel caso di malattia, doveva allontanare il miasma e i demoni, far passare il dolore e guarire.
La purità rituale era fondamentale anzitutto per partecipare al culto e spesso la si raggiungeva per mezzo di un bagno completo, fatto in seguito a un periodo di quarantena.
In alcuni casi la penitenza includeva una triplice immersione nell’acqua gelida del fiume.
Soprattutto ai sacerdoti erano richiesti i bagni particolari di purificazione sia prima del culto sia dopo i riti sacrificali svolti, perché il passaggio dal sacro al profano era sempre pericoloso. In alcune religioni, per esempio nei misteri eleusini, si praticavano le feste popolari dei bagni che si svolgevano nel mare, spesso con gli animali preparati per i
sacrifici. Anche per i pitagorici il bagno quotidiano era indispensabile.

Il concetto di purezza ricorre in tutte le religioni e rappresenta la condizione necessaria per avvicinarsi al sacro. Nelle religioni primitive la si ottiene per mezzo dei riti e si perde a contatto con le cose materiali.

I lavacri religiosi a scopo catartico derivano dalle credenze dell’animismo, secondo cui le forze delle divinità abitano nelle acque e possono trasmettersi alle persone (o cose) immerse. L’intento è di trovare una protezione dal potere demoniaco nei periodi più fragili della vita (nascita, malattia, morte, ecc.), ma anche davanti a una forza distruttiva della divinità stessa nel processo dell’accostamento al sacro. I tabù, sia benigni che maligni, rendono indispensabile una purificazione. L’evoluzione delle credenze religiose ha favorito nel tempo la graduale spiritualizzazione e moltiplicazione delle lustrazioni (ad esempio, erano richieste come preparativi alla preghiera, al rito d’iniziazione, dopo un assassinio o il ritorno dalla guerra).

Il motivo fondamentale delle abluzioni nel paganesimo e, in modo specifico, nell’ellenismo, era quello del lavacro o della purificazione. L’idea di base, giunta dall’antichità e spiritualizzata in parte successivamente, è che tutto ciò che riduce allo stato d’impurità può essere spazzato via con l’acqua (o altri mezzi) come fosse una sporcizia fisica. Il tipo d’impurità non era chiaramente definito e distinto: entrambi gli aspetti, rituale e morale, erano inclusi. Anche se nel paganesimo sembra apparire l’idea che la purificazione sia nel potere superiore a quello umano, come mostra chiaramente un rilievo eleusino del V secolo con l’immagine di una dea che versa l’acqua su un uomo, tuttavia gli stessi dei, secondo la concezione greca, necessitano loro stessi di una purificazione. Perciò, secondo alcune
attestazioni, c’era l’usanza di fare abluzioni di statue sacre, come quella di Atena Poliade ad Atene o di Cibele a Roma. Anche nel culto solare egiziano il tramonto quotidiano del sole nell’oceano è interpretato come un bagno di purificazione che ravviva.

Le abluzioni nelle religioni misteriche espressero idee di rinascita, promettendo eternità e illuminazione. Questo significato si riferiva al rito in generale di cui i bagni costituivano soltanto una preparazione preliminare. Questo fatto costituisce la grande differenza con il battesimo cristiano: l’ultimo rappresenta il centro del rito dell’iniziazione alla comunità.
Nei vari lavacri pagani emergono le due idee della purificazione e della reviviscenza. Tali concetti rilevano il senso rituale e magico del battesimo tralasciando, però, quello morale. Nonostante la tendenza, che andava sempre sviluppandosi, ad attribuire importanza all’elemento etico (ad esempio, qualche accenno alle qualità morali degli adoratori: «coloro che hanno mani e pensieri puri e virtuosi e non hanno coscienza di alcuna cosa orribile»), questo criterio morale nell’ellenismo era troppo debole e fu rappresentato da voci tardive e rare. L’accumulo e la ripetizione continua delle abluzioni, in realtà, non contribuivano a sviluppare la coscienza morale ma, addirittura, a farla addormentare. Il
punto di vista del padre cristiano Clemente di Alessandria puntava invece sull’effetto sulla mente: «Sii puro non per un’abluzione, ma nei pensieri».

In alcune fonti cristiane riscontriamo la prassi della nudità per il battesimo. E’ ipotizzabile che tale pratica si rifacesse a un lasciato pagano. Tuttavia, un antecedente più plausibile e immediato del battesimo cristiano si dovrebbe cercare nelle purificazioni rituali giudaiche trasformate e mediate da Giovanni Battista.

I cristiani, come è noto hanno copiato e manipolatto qutto quel che hanno rubato,quasi tutto ai rituali pagani antichi e agli ebrei, compreso quindi il concetto rituale del “battesimo” qui sopra descritto.

Pensare quindi a una sorta di richiamo del battesimo, come vediamo fare da questo papa più tendente al materialismo comunista che al ritualismo cristiano è una vera e propria aberrazione che per primi i cristiani dovrebbero ripudiare con veemenza e indignazione.


sarah hanno apprezzato
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cedric
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Registrato: 2 anni fa
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Mica sono stati solo i cristiani ad aver rubato i riti e le pratiche passate, lo hanno sempre fatto tutte le religioni, o meglio lo hanno fatto gli organizzatori delle nuove religioni. L'idea è sempre la stessa: perchè inventarsi riti nuovi e soprattutto feste nuove quando basta riadattare quelle vecchie che tanto sono amate dal nostro amato popolo?  Si  cambia nome alla divinità, si dichiarano sacri dei libri opportuni, si costruiscono santuari taumaturgici e tutto fila liscio con i nuovi preti/sacerdoti/druidi a rubare un sacco di quattrini.

 

In quanto al vituperato richiamo del battesimo che Exavier Saskagoochie(!)  attribuisce all'eretico e pure comunista Bergoglio, basterebbe leggere il catechismo dei preti cattolici che  al capitolo sacramento della confermazione (detto anche cresima dai sempliciotti)  così recita:

 

CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
PARTE SECONDA:LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO CRISTIANO
SEZIONE SECONDA:I SETTE SACRAMENTI DELLA CHIESA
CAPITOLO PRIMO: I SACRAMENTI DELL'INIZIAZIONE CRISTIANA
ARTICOLO 2:IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE
COMMI 1285-1321

1289)  ...... Questo rito di unzione è rimasto in uso fino ai nostri giorni sia in Oriente sia in Occidente. Perciò in Oriente questo sacramento viene chiamato Crismazione, unzione con il crisma, o myron, che significa « crisma ». In Occidente il termine Confermazione suggerisce che questo sacramento nel medesimo tempo conferma il Battesimo e rafforza la grazia battesimale.

1303) Ne deriva che la Confermazione apporta una crescita e un approfondimento della grazia battesimale: ........

1304) Come il Battesimo, di cui costituisce il compimento, la Confermazione è conferita una sola volta ..........

Ovviamente l'articolo di Exavier Saskagoochie, ottimamente tradotto da Papaconscio(!), finisce con questo trafiletto

Il testo può contenere tracce di satira.

ma anche se sor Bergoglio avesse detto quanto gli si attribuisce,  il catechismo cattolico  indica appunto la confermazione quale rafforzamento (una sorta di richiamo vaccinale!) degli effetti del battesimo. Pare che di confermati (o cresimati che dir si voglia ) ce ne siano pochi in giro e che stia crescendo anche il numero di chi si sbattezza ai sensi della legge sulla privacy.


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