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Il ciarlatano e la cocaina

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PietroGE
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/psicanalisi-sniffo-span-style-color-ff0000-come-coca-ha-151203.htm

Il fondatore della psicanalisi, Sigmund Freud, una volta ha detto che sono state tre le grandi rivoluzioni scientifiche che hanno buttato giù l'umanità dal suo piedistallo al centro dell'universo. La prima, ha detto, è venuta con Copernico, che ha dimostrato che la terra è solo un briciolo di materia che ruota intorno al sole in mezzo a un cosmo immenso.

Poi c'è stato Darwin, che ha dimostrato che l'uomo non è la creatura prediletta di dio, ma che ha un antenato in comune con le scimmie, e quindi ha in sé un'intrinseca natura animalesca. E infine, ha strombazzato Freud, c'è la rivoluzione della psicanalisi, che fa cadere la "megalomania" dell'uomo e gli dimostra che "l'io non è più padrone in casa propria ma deve fare i conti con le scarse notizie riguardo a ciò che avviene inconsciamente nella sua vita psichica."

Se sembra il delirio di un uomo che si è appena fatto una striscia di cocaina, probabilmente è perché la psicanalisi deve la sua fondazione, almeno in parte, all'amore di Freud per la coca, che ai tempi era un medicinale che si poteva acquistare liberamente, seppur a caro prezzo, in farmacia. E non solo la cocaina ha influenzato la psicanalisi—dalla scoperta del sogno come "via regia per l'inconscio", e dall'analisi del sogno, alla costruzione metodologica in sé—ma Freud è di certo anche responsabile della diffusione della cocaina. Secondo Dominic Streatfeild, autore di Cocaine: An Unauthorised Biography, "Se c'è una persona a cui imputare l'ascesa della cocaina a droga ricreativa, quella persona è Freud."

Se sono millenni che le popolazioni andine masticano foglie di coca, l'usanza non si è diffusa finché la cocaina non è stata sintetizzata nel 1855 da Freidrich Gaedcke con il nome di "erythroxylina". Già a fine decennio l'alcaloide aveva preso il nome, sicuramente meno complesso, di cocaina, e c'erano stati significativi passi avanti nel processo di purificazione della sostanza, che le case farmaceutiche ormai vendevano come cura per qualunque cosa.

Freud scoprì questa nuova sostanza delle meraviglie dalla rivista Therapeutic Gazette, il gazzettino della Parke-Davis, ora controllata dalla casa farmaceutica Pfizer. Sono stati loro a sponsorizzare a un Freud 28enne la cocaina, per farsi pubblicità. Anche la Merck ha mandato all'ambizioso assistente dell'Università di Vienna dei campioni. Ovviamente, questi ne è stato tra i primi entusiasti.

A questo punto, Freud stava per diventare qualcuno: aveva avuto qualche successo con un metodo per marcare il tessuto cerebrale e con un paper in cui ipotizzava la collocazione dei testicoli delle anguille. La cocaina sarebbe stata il suo lasciapassare per la fama e la fortuna, pensava, e gli avrebbe dato un tocco di eccesso e glamour anche nel mondo polveroso della medicina accademica. Ha ricevuto il primo campione nell'aprile del 1884, e ha subito cominciato a fare la cavia umana. Tutto nel nome della scienza.

Gli effetti fisici e psichici l'hanno attratto fin da subito, e nelle sue lettere Freud scriveva di aver cominciato a prenderla "contro la depressione e le indigestioni, e con grande successo" (facendo anche notare che gli effetti collaterali erano molto più interessanti di quelli del Gaviscon). Alla fine di quell'anno, ha pubblicato un paper, Über Coca, nel quale descriveva "l'eccitazione meravigliosa" della prima ingestione, una "esilarante e duratura euforia", e notava che fatica e fame scomparivano.

Comunque, Freud sembrava molto meno all'occhio quando si è trattato di individuare il potenziale della cocaina di indurre dipendenza e assuefazione. Ha scritto: "Mi sembra doveroso notare—e l'ho scoperto su di me e su altri tester—che una prima dose o anche dosi ripetute di cocaina non producono un desiderio compulsivo di aumentare la dose; al contrario, si prova una certa immotivata avversione alla sostanza"—insomma una situazione estremamente lontana dalla fotta delle cinque del mattino e dai messaggi disperati inviati agli ex fidanzati.

Forse la non-dipendenza del buon dottore dipendeva solo dall'inesauribilità delle sue forniture. Deve essere stato sempre almeno con una riga in corpo a separarlo dal down. "Se si lavora con impegno sotto l'effetto della cocaina, dopo tre-cinque ore la sensazione di benessere scema, ed è necessaria un'altra dose per eliminare la fatica..."

Poco dopo, Freud ha cominciato a mandare ai suoi amici medici dei campioni di cocaina, citandone il potenziale come stimolante, come trattamento per l'asma e i disordini alimentari, come afrodisiaco (bisogna chiedersi se il noto interesse di Freud per i feticismi sessuali abbia preso forma durante una maratona di masturbazione sotto cocaina), e, cosa allarmante, come cura per le dipendenze da alcol e morfina.

Ha dato della cocaina all'amico Ernst von Fleischl-Marxow, medico che prendeva la morfina per tenere a bada il dolore cronico che provava a causa di un pollice ferito mentre dissezionava un cadavere. Ma invece che neutralizzare la sua dipendenza, gliene aggiunse solo una nuova. Fleischl-Marxow arrivò in breve a spendere 6000 marchi al mese, e sette anni dopo, a 45 anni, era morto.

Un'applicazione più utile della sostanza l'ha scoperta l'amico oftalmologo Karl Koller, il primo a capire che la cocaina poteva essere usata come anestetico locale durante le operazioni agli occhi. Koller non ha sviluppato un amore personale per la cocaina pari a quello di Freud, comunque, e lo possiamo immaginare perché nel 1995 un campione non utilizzato della droga è stato trovato tra le sue carte conservate nella sala lettura della Biblioteca del Congresso. Freud avrebbe sicuramente ripulito la bustina.

Era tale lo zelo con cui i colleghi di Freud sperimentavano su se stessi la panacea, che si erano dimenticati di essere alla ricerca di un bene maggiore. Certo, il dottor Wilhelm Fleiss—otorinolaringoiatra tedesco—ha pubblicato uno studio intitolato Relazione tra il naso e gli organi sessuali femminili, in cui sosteneva che il naso fosse un microcosmo del corpo, e che qualunque cosa poteva essere curata trovando il punto corrispondente nelle narici e applicandovi cocaina, teoria che Freud ha sostenuto personalmente al punto di aver bisogno di operazioni chirurgiche per sbloccarsi il naso, come Fleiss stesso.

È stato cercando di curare una donna dall'isteria—nevrosi che si credeva correlata alla vagina—che Freud e Fleiss hanno cannato in pieno e quasi ucciso la paziente che in seguito sarebbe stata immortalata come "Irma" ne L'interpretazione dei sogni, in cui Freud racconta un episodio che oggi l'avrebbe fatto cadere in disgrazia, l'avrebbe fatto radiare dall'ordine e gli sarebbe costato anche una causa e forse il carcere.

E invece, Freud ha continuato la sua professione ed elaborato le varie teorie che formano la base della psicanalisi—l'id, l'ego e il superego; la libido come energia sessuale fluttuante; il complesso di Edipo—il tutto innaffiando di ingenti quantità di cocaina i borghesi nevrotici viennesi che andavano a parlare con lui dei loro problemi, che derivavano tutti, secondo Freud, dal loro rapporto con i genitori e dal disadattamento alle norme borghesi (che però non si potevano contestare).

Ne L'anti-Edipo Gilles Deleuze e Félix Guattari dividono la carriera di Freud in tre atti: "l'elemento di scoperta, pionieristico, rivoluzionario" con la scoperta della libido come desiderio informe; il momento classicista in cui il mito edipico è stato sovrapposto all'inconscio, intrappolando il desiderio nelle dinamiche famigliari; e infine il terapeuta che inventa la "infinita cura della parola". Ne parlano come di "un Cristoforo Colombo, un borghese lettore borghese di Goethe, Shakespeare e Sofocle, un Al Capone mascherato."

Deleuze e Guattari non sapevano che la terapia che ricalcava la struttura della dipendenza—basata sul continuo blaterare dei cocainomani, sui monologhi monadici—era alimentata, effettivamente, dalla coca. Sicuramente era un cartello, solo molto più Scarface che Al Capone.

Nonostante la sua popolarità sia tuttora forte tra quelli che hanno abbastanza soldi da buttare in chiacchiere solipsistiche, oggi molti considerano la psicanalisi una disciplina screditata, buona solo per le barzellette. I critici la ritengono una pseudoscienza, e la ritenevano tale anche prima che la dipendenza da cocaina del suo fondatore venisse alla luce.

Gli scettici sottolineano l'influenza della cocaina su L'interpretazione dei sogni, il cui modello, pare, è stato proprio il sogno a occhi aperti del cocainomane. "Sono un pupazzo di neve, con una carota al posto del naso, in un prato enorme coperto di neve mai calpestata, che all'improvviso si scioglie, e poi mi sciolgo io, il naso mi cade e mi lascia che mi sento profondamente vuoto..." " È ansia della fertilità: la carota è il tuo pene..."

Il baloccarsi di Freud si è interrotto bruscamente nel 1896, il giorno dopo il funerale di suo padre, dopo 12 anni che era schiavo della signora bianca. È difficile interpretarla come mera coincidenza, anche se mi viene da chiedermi come sarebbe stata la storia intellettuale d'Europa se Freud avesse deciso di testare altre sostanze ora illegali.


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Tibidabo
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E infine, ha strombazzato Freud, c'è la rivoluzione della psicanalisi, che fa cadere la "megalomania" dell'uomo e gli dimostra che "l'io non è più padrone in casa propria ma deve fare i conti con le scarse notizie riguardo a ciò che avviene inconsciamente nella sua vita psichica."

Ma è vero che l'io non è padrone a casa sua anche perché non è "casa sua".
Non c'è solo Freud, è un'idea che è sempre stata presente sin da quando l' "io" non era il "padrone" e ha cominciato a venire fuori in maniera cosciente alla fine dell'ottocento.
Dottor Jekyll e Mister Hyde, Il signore di Ballantrae sempre di Stevenson, William Wilson di Poe, il romanticismo, l'impressionismo, il dada, il surrealismo, la pittura metafisica, tutta la cultura esoterica e quella religiosa (vedi i gesuiti che sostengono che dentro di noi oltre all'io c'è una fiammella che è, se non ricordo male, una sorta di scintilla del divino che dobbiamo imparare a riconoscere come sovraordinata rispetto alla nostra autocoscienza) etc etc

Mica prendevano tutti la cocaina.

Secondo me, al contrario di quello che dice l'articolo, il problema della nostra epoca è precisamente l' "io" che pretende di essere il padrone assoluto a casa sua contro le evidenze sempre più cogenti che gli dimostrano che non è solo, il che si riflette inevitabilmente sul piano dei rapporti sociali e su quello politico.

Calma...è una bella giornata...gli alberi sono carichi di frutti dolci e succosi...sssssssst...


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PietroGE
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Riaccendi il condizionatore, ti si è fuso il cervello. Qui si sta parlando di un ciarlatano che doveva essere messo in galera se al tempo fossero esistite leggi contro la malasanità :

È stato cercando di curare una donna dall'isteria—nevrosi che si credeva correlata alla vagina—che Freud e Fleiss hanno cannato in pieno e quasi ucciso la paziente che in seguito sarebbe stata immortalata come "Irma" ne L'interpretazione dei sogni, in cui Freud racconta un episodio che oggi l'avrebbe fatto cadere in disgrazia, l'avrebbe fatto radiare dall'ordine e gli sarebbe costato anche una causa e forse il carcere.

Capisco la tua solidarietà "intellettuale" con il ciarlatano, però non bisogna neanche esagerare.


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Tibidabo
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Riaccendi il condizionatore, ti si è fuso il cervello. Qui si sta parlando di un ciarlatano che doveva essere messo in galera se al tempo fossero esistite leggi contro la malasanità :

È stato cercando di curare una donna dall'isteria—nevrosi che si credeva correlata alla vagina—che Freud e Fleiss hanno cannato in pieno e quasi ucciso la paziente che in seguito sarebbe stata immortalata come "Irma" ne L'interpretazione dei sogni, in cui Freud racconta un episodio che oggi l'avrebbe fatto cadere in disgrazia, l'avrebbe fatto radiare dall'ordine e gli sarebbe costato anche una causa e forse il carcere.

Capisco la tua solidarietà "intellettuale" con il ciarlatano, però non bisogna neanche esagerare.

Finalmente ti vedo dialogare serenamente.
Sono contento.


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Georgejefferson
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Dovremmo tutti fare i conti con le scarse notizie riguardo a ciò che avviene inconsciamente nella nostra vita psichica.

Tutto vero, ma, a parte che l' ipotesi dei gesuiti (ma non solo) sulla scintilla divina "preordinata", varrebbe teoricamente anche per la "scintilla demoniaca", oppure lo stesso divino fatto sia del negativo, che del positivo (ma allora non sarebbe più divino)....

Il complesso di edipo e' la mitologia rappresentante (ma non l'unica)..la possibile ribellione rimossa, allo status del mondo dominante, fatto di repressione violenza e dominio del più forte sul più debole (simbolicamente il patriarcato, ma il "maschile" non centra, la violenza a volte necessaria per difesa, a volte gratuita per privilegio c'era, ma la sua "fissazione" e perpetuazione ad infinitum e' uno stereotipo, una etichetta incollata dalle consuetudini tradizionali).
L'uccisione del padre e' quell' atto rivoluzionario, e lo scopare la madre, cosa di per sè deprecabile e scandalizzante, non significa quello che sembra, ma la scoperta che l' affettività e' potente quanto la violenza, ma più nobile e alta perchè più giusta. La "scopata" e' solo una metafora. Ma quello che e' più scandalizzante e da reprimere in nuce (da un preciso punto di vista) e' proprio quell'atto rivoluzionario che se diffuso davvero, stravolge "valori" (nel vivere quotidiano di massa) funzionali alla visione del mondo repressiva e violenta, le radici del potere come forza autoritaria, e non responsabile.


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Tibidabo
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Chi lodevolmente ce l'ha con l'autorità (mettendo in maniera confusionaria nello stesso calderone professori, poliziotti, vigili urbani, datori di lavoro, capireparto in fabbrica, a volte addirittura Dio) ce l'ha col padre, con nessun altro ossia quel padre che è il rappresentante delegato dal potere come repressore idiota di prima istanza, inconsapevole ma comunque colpevole complice sottomesso (ci sarebbe quasi da averne tenerezza).
Quindi, di conseguenza, ce l'ha con l' "io padrone a casa sua" (e non è casa sua, per Giove!).
Però salvo rarissime e raffinatissime eccezioni non lo sa e fa un casino.
Non importa, il tempo è scaduto e le cose se andranno, andranno per i fatti loro.


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comedonchisciotte
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Diceva Bateson, secondo me con molta saggezza, che ormai l'inconscio è abbastanza chiaro, ma la coscienza resta un mistero.


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fuffolo
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Chi lodevolmente ce l'ha con l'autorità
Però salvo rarissime e raffinatissime eccezioni non lo sa e fa un casino.

A me sembra che la cocaina permetta di cambiare gli schemi dei nostri comportamenti e delle nostre reazioni. O almeno di coglierne la consistenza ed i funzionamenti, tanto da poterne parlare confrontandoti con uno esterno da te.
L'uso della sostanza per beneficiare del potenziamento fisico mi sembra meno interessante di quello che ricerca la lucidità e l'eliminazione dei limiti e dei condizionamenti del nostro modo di ragionare e di comportarci.
Immagino che più che un ciarlatano sia stato un ingenuo (uno dei primi) esaltato dalla novità della sostanza.


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cedric
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Nessuno sa veramente cosa accada nel cervello di un uomo (e meno ancora in quello di una donna) e se tale cervello abbia funzione aggiuntive (ma anche in meno) rispetto a quelle di altri mammiferi, dando per scontato (ma non è detto che sia lecito farlo) che i mammiferi siano più evoluti di uccelli, rettili, anfibi e pesci.

Se durante l'embriogenesi possono svilupparsi due feti separati da un unico ovulo/spermatozoo perchè non potrebbero svilupparsi due "funzioni pensanti" distinte in un unico individuo, una sorta di gemelli mentali in un unico corpo fisico? Sarebbe stato interessante sviluppare e magari rendere diffusa tale capacità invece abbiamo rinchiuso i diversi (schizofrenici, pseudo invasati, bi e tripolarim ecc) nei manicomi, peccato, si è persa una opportunità.

Nella conoscenza delle funzioni cerebrali siamo ancora al "se faccio questo succede (quasi) sempre quello" il che unito a consuetudini culturali (ad esempio i figli sono oggetti di proprietà del padre) e religiose (e qui chi ci si è davvero sbizzarriti) ci farà restare in tale stato di ignoranza ancora per parecchi secoli....


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MarioG
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il che unito a consuetudini culturali (i figli sono oggetti di proprietà del padre),

E' rimasto indietro: ora sono proprietà della madre. Infatti può sbarazzarsene CONTRO il pare del padre.

Ma vedo che qui è in buona compagnia, fra patricidi più o meno simbolici e fra tribuni che additano il "repressore di prima istanza".


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cedric
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.....E' rimasto indietro: ora sono proprietà della madre. Infatti può sbarazzarsene CONTRO il pare del padre..

Se ti riferisci all'aborto sei incorso in un errore sostanziale: un essere vivente è tale solo dopo la nascita e non prima. Fortunatamente i diritti civili vengono acquisiti solo dopo il parto e solo se si nasce vivi (tuttavia se il nascituro se poi sarà nato vivo può ereditare da chi è morto non più di 300 giorni prima del concepimento).

Giustamente la donna dispone della propria gravidanza SENZA dover sottostare al parere di nessuno: il padre non ha alcuna voce in capitolo perchè fino al parto non esiste alcun figlio su cui possa vantare presunti diritti.

Ovviamente diverso è il caso del figlio DOPO la nascita quando i genitori (biologici o legali) ne assumono la patria potestà, che resta loro SOLO FINCHE' DIMOSTRANO DI MERITARSELA, altrimenti la società civile la revoca con un decreto del tribunale.

In sintesi: i figli (che sono tali solo dopo la nascita da vivi) non non hanno padroni, non sono proprietà nè del padre, nè della madre, nè di chi li adotta legalmente ma sono protempore affidati a qualcuno finchè non diventano autonomi (magari a 40 e più anni..... )


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Tibidabo
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il che unito a consuetudini culturali (i figli sono oggetti di proprietà del padre),

E' rimasto indietro: ora sono proprietà della madre. Infatti può sbarazzarsene CONTRO il pare del padre.

Ma vedo che qui è in buona compagnia, fra patricidi più o meno simbolici e fra tribuni che additano il "repressore di prima istanza".

Sí ma il repressore non è il padre in generale, è il padre della famiglia patriarcale borghese in cui il capofamiglia (e perché ci deve per forza essere un capo? Chiediamocelo) è il delegato dell'ordine costituito per insegnare le regole della disciplina funzionale al potere (quindi non è che la "tua" disciplina sia male, è male quella che gli altri ti convincono a inculcare per il loro fini, non i tuoi o quelli del "tuo" gruppo di appartenenza) e per mettere in atto le forme codificate "propedeutiche" della repressione-punizione.
Solo che se uno critica il sistema patriarcale i freschini credono che si stia proponendo la famiglia gay o il ritorno al matriarcato.
Allora uno si chiede: è più grave essere freschino o gay?
Secondo me sotto sotto le due tendenze coincidono, il freschino prima o poi diventa gay.
Non lo dico con cattiveria.

E comunque non hai proprio capito di cosa stavo parlando né a chi mi riferivo.
Ma sono stato criptico intenzionalmente proprio perché solo qualcuno capisse ("se" ha capito e ne dubito).


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Ale
 Ale
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Che guazzabbuglio questo articolo.Freud era un cocainomane, ha tenuto nel corso della sua carriera comportamenti poco deontologi, il complesso di edipo è una stronzata, ma rimane che il lavoro svolto da quel folle è notevole. Ormai è stata dimostrata anche da diversi studi neuroscientifici l'esistenza dell'attività inconscia. Comportamenti, emozioni, elaborazioni, sono condizionate da dinamiche non controllate dalla ragione.
È chiaro che i concetti utilizzati per spiegare queste dinamiche interne, oggetto interno, il sé, super io, ecc. fanno rifermento a contenuti non misurabili strumentalmente; si tratta di teorie, che magari tra qualche anno saranno rivedute, ma intanto forniscono delle spiegazioni utili ed efficaci nell'individuare determinate dinamiche.
Ai nostri giorni poi la divisione e negazione che c'era tra le neuroscienze e le teorie psicologiche ormai è diminuita.
Nella psicodinamica quando spiegano un fenomeno, una patogenesi, si avvalgono anche di studi neurologici.
Per esempio trattando la depressione maggiore, le cause ambientali che hanno scatenato il disturbo, vengono individuati diversi cambiamenti organici, come la neurotrasmissione o perfino l'alterazione anatomica di alcuni organi, dovuti alla malattia, quindi a processi psichici non coscienti.


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MarioG
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Sí ma il repressore non è il padre in generale, è il padre della famiglia patriarcale borghese in cui il capofamiglia (e perché ci deve per forza essere un capo? Chiediamocelo) è il delegato dell'ordine costituito per insegnare le regole della disciplina funzionale al potere (quindi non è che la "tua" disciplina sia male, è male quella che gli altri ti convincono a inculcare per il loro fini, non i tuoi o quelli del "tuo" gruppo di appartenenza) e per mettere in atto le forme codificate "propedeutiche" della repressione-punizione.
Solo che se uno critica il sistema patriarcale i freschini credono che si stia proponendo la famiglia gay o il ritorno al matriarcato.
Allora uno si chiede: è più grave essere freschino o gay?
Secondo me sotto sotto le due tendenze coincidono, il freschino prima o poi diventa gay.
Non lo dico con cattiveria.

E comunque non hai proprio capito di cosa stavo parlando né a chi mi riferivo.
Ma sono stato criptico intenzionalmente proprio perché solo qualcuno capisse ("se" ha capito e ne dubito).

Ma anche lei non ha capito bene il senso della replica.
Che sicuramente pecca di sintesi indebita.
Solo che uno legge 3 commenti uno dietro l'altro, prima su Edipo col suo atto rivoluzionario, l'affettività e via dicendo..., poi entra lei col padre poliziotto (borgese, ca va sans dire), poi quello che addita i figli "proprietà" del padre.
Abbiamo capito chi è arca dei vituperi...

Che la disciplina debba essere funzionale al potere è tutto da dimostrare. Cioè dipende dal potere, dipende dalla disciplina, no? Magari per qualche potere è funzionale un tipo di indisciplina, etc...
Lei lo ha spiegato? No, quindi chi è il freschino?
No, in questa occasione non pensavo affatto ai gay
(E poi sarebbe ora di finirla col solito espediente omofobo---> gay nascosto. Giusto per non sentire le solite freschinate stantie)


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Tibidabo
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Che la disciplina debba essere funzionale al potere è tutto da dimostrare. Cioè dipende dal potere, dipende dalla disciplina, no? Magari per qualche potere è funzionale un tipo di indisciplina, etc...
Lei lo ha spiegato? No, quindi chi è il freschino?
No, in questa occasione non pensavo affatto ai gay
(E poi sarebbe ora di finirla col solito espediente omofobo---> gay nascosto. Giusto per non sentire le solite freschinate stantie)

Però non ho detto che la disciplina è per forza funzionale al potere.
Ho detto esattamente il contrario (sta scritto).

Sui gay, la critica del gender alla società patriarcale è giusta, inutile girarci attorno.
Solo che si fermano a quello e quando si tratta della proposta politica non hanno più le idee chiare finendo per farsi cooptare dal primo che gli dà qualche riconoscimento.
Ma a mio avviso il ritorno al vecchio è sbagliato e non potrà funzionare né come sistema né come attrattore di consenso.


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