Pietro, si e' capito che sei contro il diritto universale di base, non ci vuole un genio a capire la tua visione mondo.
La domanda è : sono anche gli archetipi veramente universali?
La risposta che trovo non è soddisfacente perché a volte mi si dice che sono veramente universali altre volte no. E poi quale sarebbe questo diritto universale di base? Il diritto come lo concepiamo noi in occidente?
Esempio di diritto non universale : nel mondo islamico il diritto si deriva da quello che ha fatto e detto il profeta, non da principi universali.
Comunque non sò se i linguaggi vengono "distrutti", e quale il nesso con l' alienazione sballo e sabato sera.
Nemmeno capisco cosa c'entrano i pezzi di carta con i principi del diritto e dovere, i pezzi di carta sono rappresentazioni di intenti, nonostante vengano spesso disattesi. Il punto e' il libero giudizio sulla loro giustezza, e bisognerebbe valutare caso per caso.
Le cosidette società omogenee dipende. Una società omogeneizzata con la forza e violenza perde l'alone di positività che sembra dalle descrizioni enfatizzanti, e la società capitalistica odierna mostra proprio quanto le sue fondamenta siano poggiate sull' argilla. A fronte del profitto, spesso usi e costumi e tradizioni vanno a farsi benedire con molta facilità.
Facile fingere che esistano "a priori" collanti identitari, negando il processo storico, spesso fatto di soprusi del più forte sul più debole, come fosse unà realtà metafisica Atemporale posta non si sà da chi al di là dell' agire umano. Si può ingannare il popolo, a no...il Volk.
Ma spesso per mantenere questa omogeneità farlocca (ma non si era contro "il gregge omogeneo"?) serve ancora più autoritarismo e violenza.
Non sò bene degli archetipi, Jung era molto mistico nelle sue speculazioni, coinvolto in ambienti particolari. Chiunque può interpretare i simboli come preferisce, e sono scettico nel dare autorità a novelli sacerdoti detentori della vera ermeneutica, sono più propenso alla giustezza del principio del libero sviluppo di ognuno col dialogo e rispetto, e penso che moltissimi possano essere i punti in comune, cioè giudicati come giusti, riguardo ai diritti e doveri di base, da costruire insieme come universali, insieme alle mille e bellissime differenze innocue di ognuno.
Sul diritto universale di base banalmente sono mangiare, vestire, abitare, un minimo di tutela della salute e incentivo alla crescita culturale di ognuno, libera e autonoma. Col presupposto del lavoro, ovviamente, non in senso stakanovista, ma per permettere ad ognuno di dare il suo contributo, dovrà pero nascere una nuova concezione del lavoro, perchè il progresso tecnologico distrugge il lavoro "classico", e' il lavoro sociale, capisco che turberà molte persone, ma e' l' unica strada oltre al quale avremo le barbarie, mica lo decidiamo noi. Riguardo all' Islam, suvvia, stiamo parlando di possibili processi storici e mi citi le credenze superstiziose ? Anche il cristianesimo si e' un minimo evoluto a forza di calci in culo sai? O credi che sia successo spontaneamente perchè "religione" superiore?
Quello che non è chiaro è che chi subisce il lavaggio del cervello è spesso una vittima.
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Per la psicologia analitica l'archetipo è la manifestazione dello strato più profondo dell'inconscio. Gli archetipi sono immagini sempre esistite e comuni a tutte le culture. Che appaiono parzialmente in simboli, rappresentazioni, come per esempio duranti i sogni.
Per esempio la persona (maschera) è l'archetipo di come l'individuo si pone esteriormente, l'ombra, almeno nella prima accezzione junghiana, è l'archetipo degli aspetti più inacettabili per la coscienza. Entrambe queste funzioni psichiche sono condizionate dall'ambiente.
Poi c'è l'anima/animus che nei sogni compare rispettivamente come una figura femminile o maschile, ovviamente un aborigeno non la rappresenterà vestita versace ma secondo il suo contesto.
Insomma per Jung gli archetipi sono immagini-funzioni base che ritornano in tutti gli uomini. Possono essere paragonati all'istinto degli uccelli nel fare il nido, oppure determinano il comportamento relazionale, sotto il cordinamento dell'archetipo si da significato ad un simbolo. Nel processo di individuazione gli archetipi si debbono sviluppare in maniera piena ed equilibrata, se non fosse così una persona si potrebbe ad esempio identificare nell'archetipo dell'anima (muovendosi in relazioni affettive dove più che con la donna si relaziona con la sua immagine/anima interna che proietta), oppure rimanere condizionato dall'ombra, non sviluppando a pieno la totalità della personalità, il sé.
Quindi abbiamo l'inconscio collettivo che è universale e l'inconscio personale che è individuale.
Comunque questi sono argomenti complicati e dibbattuti anche dagli esponenti della psicologia analitica.
George, vogliamo fare un esempio di diritto universale? Quale migliore esempio della Dichiarazione dei diritti dell'uomo (Versailles 26 agosto 1789)? Una dichiarazione importante, una pietra miliare della civiltà europea occidentale. Ma...un momento! Chi era l'uomo al quale si rivolgevano i dichiaranti? Leggiamo cosa accadde della schiavitù :
Nel 1794 la Francia abolì la schiavitù
Nel 1802 Napoleone la reintrodusse
Nel 1848 i Francesi abolirono la schiavitù in tutte le colonie.
Non poteva certo essere l'uomo universale. Era evidentemente l'uomo europeo, alla faccia della universalità.
Altro esempio : la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo non è stata accettata da tutti. In particolare i Paesi islamici hanno obiettato :
La Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo, proclamata il sabato 19 settembre 1981 presso l'UNESCO a Parigi[1], è la versione islamica della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Si è resa necessaria per il fatto che la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo non è compatibile con la concezione della persona e della comunità che ha l'Islam.
Allora, diritti universali? Quali diritti universali??