Dalla manchette del GN di aprile 2015.
Chi prenderebbe un autobus, sapendo che tre o quattro passeggeri non arriveranno vivi a fine corsa?
E chi salirebbe su uno di quei grandi traghetti, sapendo che in cinquanta o in cento finiranno affogati?.
Eppure è quando succede tra le sabbie del deserto e lungo le rotte attraverso il mediterraneo, dal 2 al 4 per cento dei migranti vi perde la vita. E' una storia di coraggio, quello che anima quegli uomini e quelle donne, ma anche della forza oggettiva inarrestabile che li muove a centinaia di migliaia. La costa tra il Marocco e l'Egitto conta 170 milioni di abitanti, ma l'Africa settentrionale sotto il Sahara, dall'Atlantico alla Somalia passando per la Nigeria, più di mezzo miliardo. Un'area giovanissima, i due quinti sono bambini o ragazzi, dove uno sviluppo capitalistico accelerato del 5-6% annuo affolla metropoli sconfinate, e anche accende conflitti micidiali da cui fuggono milioni di profughi.
A fronte c'è l'Europa: altri cinquecento milioni, minacciati però dall'inverno demografico che assotiglia le nuove leve della forza-lavoro. L'ipocrisia delle rabbiose invettive xenofobe, come di tanta finta retorica compassionevole, è tutta in quello squilibrio, che non ha precedenti nella storia moderna: cinquecento milioni di europei irrigiditi e invecchiati a fronte di cinquecento milioni di africani, giovani e in movimento. L'Europa non può fare a meno della forza-lavoro immigrata ma ha paura di venirne travolta; il grande non detto è che sono il Mediterraneo e il Sahara a fare da filtro e da vero regolatore dei flussi.
E' l'ideologia dominante a far credere di avere per tutto un rimedio, e che per ogni magagna del capitalismo ci sia il cerotto di qualche riforma. Invece Marx ha insegnato che lo sviluppo delle forze produttive cozza con i rapporti di produzione capitalistici. Qui le forze produttive sono milioni di uomini, trasformati ogni anno in forza-lavoro: il capitale sa arruolarli nei giovani capitalismi emergenti solo nello sfruttamento feroce, e nelle metropoli dell'imperialismo solo dopo la selezione di migrazioni mortali, dov'è la norma che una persona ogni venticinque divenga uno scarto di lavorazione.
Non ci rassegniamo a questa società di barbarie civilizzata. Per l'oggi c'è da battersi per l'unità e la difesa della nostra classe, senza distinzione di nazionalità, di razza o di religione.
Per il domani, il comunismo è l'unica soluzione.
Per il domani, il comunismo è l'unica soluzione.
E sì, perchè per l'ieri il comunismo non è stata una gran bella soluzione.
Per il domani, il comunismo è l'unica soluzione.
E sì, perchè per l'ieri il comunismo non è stata una gran bella soluzione.
Arridai.
Lei ha perso il treno della storia.
Abbia pazienza della mia crudezza. 🙂
Per l'oggi c'è da battersi per l'unità e la difesa della nostra classe, senza distinzione di nazionalità, di razza o di religione.
Per il domani, il comunismo è l'unica soluzione.
Per l'oggi c'e' da battersi per la sovranita' e la difesa dei nostri confini, senza distinzione di profughi, rifugiati o 'ecoimmigrati'
Per il domani, non ci sono utopie salvifiche o soluzioni finali come quella auspicata.
Per l'oggi c'è da battersi per l'unità e la difesa della nostra classe, senza distinzione di nazionalità, di razza o di religione.
Per il domani, il comunismo è l'unica soluzione.Per l'oggi c'e' da battersi per la sovranita' e la difesa dei nostri confini, senza distinzione di profughi, rifugiati o 'ecoimmigrati'
Per il domani, non ci sono utopie salvifiche o soluzioni finali come quella auspicata.
A parte il "desiderio nazionalistico"...
La sua è un'opinione, se studiasse quelle" poche regole" che muovono la concorrenza imperialistica, le si imporrebbe una semplice verità obbiettiva, la proprietà privata porta alla proprietà collettiva dei mezzi di produzione, ovvero il bene comune detto più semplicemente il comunismo...
Ma l'intento del mio intervento è ben altro.
Domanda: Quali sono le forze profonde che stanno dietro al crescendo movimento migratorio di esseri umani?
Grazie
Bene il comunismo ma a una condizione: che non ci sia nessun dirigente italiano.
Essì perché gli italiani hanno il brutto vizio di fare gli interessi stranieri. In particolare dei fratelli maggiori.
Indi per cui:
Stalin (e Mercader) si.
Togliatti e Trotky no.
PS:
E poi abbiamo visto nell'est europa che il comunismo ha generato buoni frutti.....del resto dal letame nascono i fiori no?
Per l'oggi c'è da battersi per l'unità e la difesa della nostra classe, senza distinzione di nazionalità, di razza o di religione.
Per il domani, il comunismo è l'unica soluzione.Per l'oggi c'e' da battersi per la sovranita' e la difesa dei nostri confini, senza distinzione di profughi, rifugiati o 'ecoimmigrati'
Per il domani, non ci sono utopie salvifiche o soluzioni finali come quella auspicata.A parte il "desiderio nazionalistico"...
La sua è un'opinione, se studiasse quelle" poche regole" che muovono la concorrenza imperialistica, le si imporrebbe una semplice verità obbiettiva, la proprietà privata porta alla proprietà collettiva dei mezzi di produzione, ovvero il bene comune detto più semplicemente il comunismo...Ma l'intento del mio intervento è ben altro.
Domanda: Quali sono le forze profonde che stanno dietro al crescendo movimento migratorio di esseri umani?
Grazie
1. Non capisco cosa intende per proprieta' collettiva dei mezzi di produzione.
'Collettiva' quanto?
Mi faccia qualche esempio.
Se parla dei 'produttori associati' di marxiana memoria, sa benissimo che quelle "poche regole" si sono dimostrate davvero da poco.
2. Le forze 'profonde' sono le menti strategiche che stabiliscono gli assetti sociali e geopolitici nell'area occidentale.
Le cause delle emigrazioni possono essere svariate, a seconda delle condizione dei paesi di emigrazione.
La causa delle immigrazioni e' la volonta' di riplasmare un assetto interno.
3. A parte il bel proclama (forse un tantino reticente?)
battersi per l'unità e la difesa della nostra classe, senza distinzione di nazionalità, di razza o di religione
quale posizione assume rispetto alle correnti immigratorie?
Si', tutti /
no, solo un pochino/
nessuno
?
Quali sono le forze profonde che stanno dietro al crescendo movimento migratorio di esseri umani?
si chiamano s e r v i z i s e g r e t i
questi sconosciuti
Bene il comunismo ma a una condizione: che non ci sia nessun dirigente italiano.
Essì perché gli italiani hanno il brutto vizio di fare gli interessi stranieri. In particolare dei fratelli maggiori.
Indi per cui:
Stalin (e Mercader) si.
Togliatti e Trotky no.PS:
E poi abbiamo visto nell'est europa che il comunismo ha generato buoni frutti.....del resto dal letame nascono i fiori no?
🙂 Bla,bla.
Stalin è per caso quel signore incorniciato alla spalle di Carlo Marx mentre scriveva l'opera "Il Capitale"?
anziché perdere tempo in chiacchiere perché non sostenere la statalizzazione della moneta e ripartire da una base sociale?
idee fasciste, vero?
meglio nutrirsi dei libri della collana lotta comunista
😉
Chi prenderebbe un autobus, sapendo che tre o quattro passeggeri non arriveranno vivi a fine corsa?
P.s.: Babuskin, cosa ne pensi di questo articolo http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=88410 ? Secondo te Pasquinelli si è venduto al Capitale o che altro? Colpo di sole?
Stalin è per caso quel signore incorniciato alla spalle di Carlo Marx mentre scriveva l'opera "Il Capitale"?
No certo, ma Stalin è stato fino al 1956 la più pura e fedele incarnazione del marxismo-leninismo.
Questo secondo qualunque scritto dell'epoca. Centinaia di migliaia.
E infatti erano i Trotskysti ad essere deviazionisti e pure cripto-fascisti.
(A stare alla stampa ufficiale di tutti i PC mondiali, ai "teorici", ai custodi coevi del pensiero autenticamente "ortodosso", nonchè nella pratica alle risultanze processuali di Andrey Yanuarevich Vyshinsky).
Poi, dopo il 1956, alle decine di milioni di Babuskin dell'epoca gli hanno detto "contrordine compagno" e così Baffone l'hanno messo in una categoria a parte, coniata all'uopo: "lo Stalinismo", che prima non era MAI esistito.
Mai esistito per 30 (trenta) anni, non per una settimana.
Per 30 (trenta) anni filati era stato quello e solo quello "autenticamente" marxista.
Prima del 1956 (ma anche un po' dopo, vedi qui Togliatti) erano invece "gli altri" che non seguivano fedelmente i sacri canoni di nonno Marx e zio Lenin.
Non Stalin.
E' tornato babuskin 😉
E' tornato babuskin 😉
E nel frattempo e' uscito oggettivista.
Cerchiamo di rimanere in tema.
Quali sono le forze che spingono questi coraggiosi "disgraziati" a fuggire?
A mio avviso in estrema sintesi: lo sviluppo capitalistico e la disgregazione contadina (Il meridione italiano insegna...).
E' nella natura del capitalismo cercare nuovi mercati, nuove opportunità di investimento... e il continente africano ne è investito in pieno.
Il continente africano è ricco di materie prime e come recita il proverbio "L'appetito vien mangiando"...
Per il resto ci saranno occasioni per chiarire, approfondire ecc.
A tutti grazie della cordialità.