Il Demone o Maestro...
 
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Il Demone o Maestro Interiore


GioCo
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Noi non siamo liberi. Non pensiamo liberamente, non esistiamo liberamente e non agiamo liberamente.

Perché non abbiamo nemmeno idea di cosa sia la libertà, dal momento che non l'abbiamo mai sperimentata. Come dico spesso anche agli amici, se la casalinga di voghera dovesse sperimentare una tale epifania, probabilmente servirebbe a poco perché ci rimarrebbe secca sul posto e poi dovesse avere un altra opportunità, tornerebbe in vita immemore del suo passato.

Una piccola idea iniziamo ad averla dopo morti perché l'evidenza (quantomeno del fatto che il materialismo è una ca%%ata cosmica micidiale di cui ci siamo imbevuti) si fa così evidente che non è praticamente più possibile ignorarla. Ma è tardi. Non si può tornare indietro nel veicolo appena abbandonato e a meno di occasioni eccezionali non c'è modo di comunicare con i vivi. Poi anche riuscendo quasi certamente non si ottiene nulla di buono. Perché l'inquisizione ci ha tenuto a formare nella nostra mente una specifica ignoranza tale da provocare puro orrore quando e se dovesse accadere. Per ciò in vita nessuno attribuisce il giusto peso a una tale esperienza e dopo ci si accorge della fregatura. In tutta la sua splendida assurdità.

C'è anche chi dall'alto della sua totale ignoranza "salta lo steccato" a pié pari per vedere cosa cela la selva oscura di cui tutti hanno parlato con orrore e dimostrare l'indimostrabile. Un po' scimmiottanto il maghetto eroico delle fiabe anche moderne, un po' con l'incoscienza di Pierino e il Lupo di "lei non sa chi sono io", da brava sboronica e narcisistica autoincensazione, magari si fa una bella (si fa per dire) seduta spiritica. Senza avere nemmeno i principi di base che possono dare un senso a ciò che ci si appresta a fare. Come se la semantica del nostro agire (e non l'estetica) fosse un orpello vano.

Dire che equivale a infilarsi come una calzetta l'amo in corpo per fare da esca a tutto ciò che di là dimora è puro eufemismo. Perché ca%%o gente se ce ne spazio per orrori cosmici ignoti oltre l'immaginabile in quel tetro infinito!!!

Quindi passiamo senza soluzione di continuità da un eccesso all'altro e ciò che manca in ogni nostro intento è l'equilibrio minimo essenziale. Tipo, se non sai ammetti l'ignoranza e agisci solo se sei costretto e non per farti bello, perché è divertente o perché "ti sei informato" presso la biblioteca esotica. La pratica non ha mai potuto sostituire la teoria anche dove questa era la migliore disponibile.

Ma noi non siamo liberi e a prescindere da come agiamo, dovremmo intendere il nostro agire come un modo che ha l'altra forza in @GioCo per dirci qualcosa che è sempre altro rispetto quello che crediamo. Perché non è un atto di fede ma di coscienza, di logica e di coerenza. Quindi la lettura dovrebbe essere rovesciata: non è importante ciò che accade ma avere un idea del perché accade.

Se noi non capiamo, l'altro, il Maestro Interiore, non è che poi demorde o perde la speranza. Non c'è l'ha, è infinito. Non è di questo Mondo. Non è parte della realtà fisica e terrena comunque caduca. Non è entro lo spettro dell'esperienza sensibile. Ma è in tutto ciò che accade, perché ogni cosa che ci accade, accade per sua diretta volontà e per scopi che trascendono l'ordinario. Così ci picchiamo di dire "nostro" quello che in realtà non è mai stato. Pensiamo di esercitare una volontà che è sempre etero-diretta. Abbiamo l'ossessione di essere controllati mentre stiamo in catene. Se sperimenteremo il Male siamo subito pronti a scaricare la responsabilità su altro. Tutto pur di non approfondire, pur di rimanere in superficie nel giudizio. Perché se si gratta poi appena appena... Aah, che dolore!!!

Dovremo constatare tutta la nostra infinita miserabile nullità. Non perché siamo nullità ma perché non abbiamo fatto altro fino a quel momento se non pensare di essere quella nullità. Ci siamo identificati e nell'identificarci abbiamo creduto che tutto, ma proprio tutto, corrispodesse alla maschera. Avevamo successo o insuccesso perché c'era un teatro e gli spettatori. Per il buio. Per la parte recitata. Per il costume. Per la scenografia. Per qualsiasi cosa... Purché limitata a un dettaglio marginale. La nullità che avevamo creduto fondante e tra tutto la più importante.

Eravamo medici, avvocati, giuristi, attori, metalmeccanici, maestri, presidenti, genitori, parenti, amici quasiasi cosa e per infinite combinazioni creative. Eravamo noi ed eravamo quello che decretava il nostro evidente e sicuro successo. Materiale.

Poi siamo morti e ci siamo trovati "oltre lo specchio" e abbiamo visto. Non una ma centinaia di migliaia di volte e ogni volta ricominciando da capo, anche se non vale per tutti. Alcuni rammentano. Accediamo alle Lande e se siamo abbastanza fortunati anche al Villaggio. Entrare nel dominio delle Lande (data la vastità) è come entrare in un Bosco sterminato, dove domina l'incoscienza. Non sai nulla. Tutto ciò che vedi e che vivi ti appare drammatico, assurdo e insieme inquietante. Ma sopra ogni cosa l'evidenza evidente che non puoi farci niente. Non passa molto prima di iniziare a vagare in cerca disperata di qualcosa che possa dare conforto. Calore umano, comprensione. Almeno quelli sperimentati nella Vita appena trascorsa.

Naturalmente se hai un idea di quello che ti aspetta puoi riconoscere qualcosa e magari anche gestirti un poco meglio della media. Esoteristi e necromanti in genere sono tra costoro e agiscono più o meno come un infermiere davanti a l'immediata emergenza. Ma non sfuggono dalla regola e si illudono se per grazia di ciò che è stato loro concesso in coscienza possono qualcosa di effettivo più degli altri. Semplicemente sono più illusi e basta.

Per esempio provi fame e freddo, ma non puoi ne morire dell'uno ne dell'altro. Da impazzire, come e peggio di una tortura. Questo perché la memoria anagrafica (ma dovremmo parlare di identificazione e di corpo emotivo in senso esotico) che diverge da quella semantica si consolida su certe esperienze che conservano una seconda semantica di natura simbolica e metaforica che perdura perché non è attaccata al corpo ma alla coscienza collettiva. La fame equivale alla penuria di affetto, dato o ricevuto e il freddo all'indifferenza, tua verso gli altri e degli altri verso di te. Vivi nell'altro piano la dimensione della separazione (la tua) dalla fonte originaria che non hai riconosciuto o saputo riconoscere quando eri nel veicolo, meglio noto come corpo fisico. Perché hai creduto che fosse il corpo fisico l'unico elemento di senso compiuto in quanto finito in se stesso e adesso che non ce l'hai ti rendi conto fino a che punto sbagliavi. Ma non che la base sia sempre e comunque la conservazione del Bene che hai per il prossimo tuo e per te stesso insieme.

La base è arrivare a voler Bene a prescindere e se non c'è quella il peso che porti ti ancora al Basso Astrale e ti costringe a sperimentare le Lande ancora e ancora ogni volta.

Quando "dialogo" con il mio Demone, lui è di solito sempre abbastanza perentorio. Mi costringe a vedere a prendere atto che le cose non sono quelle che ritenevo certe e sicure anche solo pochi istanti prima. Tuttavia non cerca di instillare dubbio. Faccio un esempio di Vita vissuta per chiarire il punto della "costrizione" che riguarda la semantica attribuita all'accadere mentre accade.

Tanti anni fa la mia famiglia ebbe a che fare con un piccolo possidente terriero della periferia. In verità non fu l'unico ne il peggiore incontrato negli anni, ma ebbe modo di macchiarsi di una "colpa" abbastanza pesante. Diede ai miei genitori da prima la sua parola che il terreno era per la destinazione d'uso che i miei avevano in mente (l'ufficio tecnico del Comune era inaccessibile all'epoca per rielezioni e i tempi per eseguire il trasloco erano vincolati) e che comunque li avrebbe tutelati conoscendo bene l'ambiente amministrativo locale, poi venne fuori che il Comune aveva tutt'altre mire per quella zona, il proprietario se ne lavò le mani appena dopo la firma del contratto e la giunta alla fine non ebbe simpatie verso i miei, la sincerità, la disavventura e le loro migliori intenzioni e da qui iniziò una persecuzione amministrativa che mise in ginocchio la loro attività imprenditoriale (di servizi). Fecero causa al proprietario e "sospesero" il versamento dell'affitto sulla pregiudiziale che avendo ricavato perdite secche di introiti da qualche parte queste perdite dovevano saltare fuori e incredibilmente vinsero la causa in tutte le sedi giudiziarie appropriate. Poi vennero a mancare uno dopo l'altro e nell'arco di 5 anni mi ritrovai senza famiglia e con sta eredità di trascorsi per nulla piacevole addosso. Misi ogni cosa in vendita e mi occupai di tutt'altro senza remore e nel lasso di tempo più breve che potevo. Presi un piccolo monolocale in affitto e trovai un lavoro retribuito altrove, cambiando radicalmente Vita. Troppi ricordi drammatici mi spingevano lontano dai luoghi e dai tempi che avevano rivestito tanta importanza per i miei. Ma non avevo un soldo bucato e mi rimaneva tra le dita oltre la scia di funerali una vecchia mini (automobile) e l'età giovane che di solito ti carica di speranza verso il futuro ma anche di incoscienza verso il presente. Poi fui chiamato dagli acquirenti dell'attività dei miei. Mi dissero che il proprietario si era preso tutto quello che si trovava sul terreno, in quanto lo riteneva suo e che per ciò non potevano più darmi altro denaro oltre l'anticipo rispetto il concordato (meno di 1/4 di una cifra già molto conveniente). Come se l'avviamento con centinaia di clienti fosse stato un particolare gratuito. Mi dissero di andare a parlare con il proprietario. Ci andai. Era un ufficio ricavato in un vecchio stabile, con uno scranno e una scrivania scuri e una gigantesca libreria sullo sfondo. Tutto era vecchio dentro quell'ufficio. Tipo film horror per intenderci, perché certe scenografie si ripetono e mai a caso. Ti sbattono in faccia la realtà che Vivi, solo che si fa finta che no, non sia quella la realtà. Trovai lui e il suo ufficio miserabili, talmente tanto che ebbi per lui sincera compassione. Trovavo la sua figura piccola e incredibilmente distante, tristemente seduta al suo posto dietro tutti quei paraventi che ne incensavano il potere (finto). Mi disse atono, quasi come fosse una macchinetta che siccome i miei non avevano pagato l'affitto che gli era dovuto aveva trovato giusto requisire tutti i loro beni che si trovavano sul suo terreno e che se non mi stava bene potevo anche fargli causa. Tanto a lui (così disse) non gli importava nulla... E se non gli importava (mi dissi dentro e in silenzio mentre parlava) perché accanirsi così verso di me che non ero nulla? Manco si era posto due domande, coltivato dubbi. Perché? Come per rispondermi sentii una voce femminile che lo chiamava da fuori, come quelle scene di film ambientati a Napoli. Non vedevo chi era, se una madre o una moglie potenziali, ma lui rispose sempre gridando e rimanendo a fissarmi. Una scena surreale. Lo apostrofava in tali e svariati modi questa voce incorporea che avrebbero fatto arrossire persino Barbalù e di nuovo provai per lui un senso di estrema pena, più forte ancora rispetto quella iniziale. Cera chi lo dominava come fa un vampiro e senza nemmeno tanto girarci attorno, platealmente. Non invidiavo nulla di ciò che rappresentava e non volevo avere nulla a che fare con tutto ciò che vi ruotava attorno. Ne avevo schifo istintivamente. Se così voleva, rubare per stare in pace e lasciarmi in pace, allora così doveva essere. Certo, sapevo che era come prendere a calci la memoria dei miei genitori e insieme la giustizia terrena, ma la loro lotta non era la mia e anche quand'erano in Vita non avevo mai appoggiato le loro "scelte". Tutt'altro! Pur seguendone il destino li avevo invitati infinite volte a cambiare registro, rimanendo inascoltato perché il Demone comanda. E se devi ballare nudo sui tavoli, non importa cosa pensi in merito, ballerai nudo sui tavoli che tu lo voglia oppure no... Tutte le volte che LUI lo riterrà necessario e finché non troverai accordo. Armonia e pace interiore.

E' Giusto? Dipende. Da che parte guardi. Dalla parte di chi subisce non sembra. Ma nemmeno dalla parte di chi aggredisce. Allora forse il Giusto non può limitarsi a ciò che appare nella dimensione materiale... O no?

Apparterrà di più alla "pace interiore". A quell'accordo verso noi stessi e a ciò che dentro di noi Domina.

Non pretendo d'essere creduto, qui la fede non c'entra. Non ho vanità per elevarmi a esempio verso chicchessia. Non cerco e non spaccio Verità. Semplicemente chiedo di riflettere attentamente e di provare per quanto ci riesce a rimanere coerenti, presenti e contemplativi. Perché in @GioCo c'è TUTTO, solamente TUTTO quello che ci accade.


Madrigalista hanno apprezzato
Citazione
BrunoWald
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Salve GioCo, ho trovato del massimo interesse questo tuo post. In particolare il concetto che tutto quello che ci accade in vita è determinato dal nostro Demone, o Sé Superiore.

Esistono delle fonti specifiche dalla quali hai attinto queste conoscenze sul post mortem? Ho un'idea generale di cosa possano essere le "Lande", ma è la prima volta che sento parlare del "Villaggio".

Mi limito a una breve considerazione personale, più che altro un dubbio: in diverse tradizioni metafisiche è presente questa concezione piuttosto punitiva del nostro destino "oltre lo specchio", e tuttavia il non riconoscere la nostra separazione dalla fonte originaria è, nella stragrande maggioranza dei casi, un destino che subiamo senza nemmeno rendercene conto, non qualcosa che dipenda da un demerito particolare della singola anima. Forse soltanto coloro che hanno seguito di propria iniziativa uno specifico percorso esoterico, fallendo completamente, potrebbero essere ritenuti in qualche modo "responsabili"; la maggior parte della gente non ha né le risorse interiori, né l'opportunità, di andare molto più in là delle influenze ricevute dall'ambiente.


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GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2203
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Pubblicato da: @brunowald

Salve GioCo, ho trovato del massimo interesse questo tuo post. In particolare il concetto che tutto quello che ci accade in vita è determinato dal nostro Demone, o Sé Superiore.

Esistono delle fonti specifiche dalla quali hai attinto queste conoscenze sul post mortem? Ho un'idea generale di cosa possano essere le "Lande", ma è la prima volta che sento parlare del "Villaggio".

Mi limito a una breve considerazione personale, più che altro un dubbio: in diverse tradizioni metafisiche è presente questa concezione piuttosto punitiva del nostro destino "oltre lo specchio", e tuttavia il non riconoscere la nostra separazione dalla fonte originaria è, nella stragrande maggioranza dei casi, un destino che subiamo senza nemmeno rendercene conto, non qualcosa che dipenda da un demerito particolare della singola anima. Forse soltanto coloro che hanno seguito di propria iniziativa uno specifico percorso esoterico, fallendo completamente, potrebbero essere ritenuti in qualche modo "responsabili"; la maggior parte della gente non ha né le risorse interiori, né l'opportunità, di andare molto più in là delle influenze ricevute dall'ambiente.

Sul Villaggio potrei scrivere romanzi interi, tuttavia vorrei sottolineare che è un concetto prima che un luogo e in astrale, ove dimorano forme~pensiero e il tuo pensiero è realtà con cui sperimentare, diventa con ciò anche un luogo. Ci ho provato molte altre volte a parlarne, ma è un argomento piuttosto spinoso e intricato e avverto che la risposta emotiva media del mio prossimo tende a respingere l'argomento come rievocasse brutti ricordi e dato che non mi piace infierire poi lascio perdere. Diciamo che le Lande in genere sono spoglie a priori, non proprio un bel posto dove finire. Ma non certo l'inferno dantesco. Una via di mezzo tra quello e il nostro Mondo. Esistono zone "urbanizzate" non dissimili da quelle che poi siamo ordinariamente abituati a riconoscere. Il perché è oggetto tutt'oggi di dibattito in certi ambiti data la differente "fisica" che si sperimenta. Tuttavia possiamo genericamente intendere il tutto come un riflesso "distorto" e comunque molto più buio della realtà ordinaria che viviamo nel corpo. In specie per quanto riguarda le relazioni affettive. Sulle Lande invece puoi trovare molto materiale nelle librerie esotiche (ho spiegato tante volte che prediligo il termine esotico a esoterico e lo uso come sinonimo). Tuttavia anche qui il punto è che sono sterminate in ogni senso e direzione. Tranne le direzioni auspicabili ovviamente. La loro caratteristica geografica è di essere di un piattume inconcepibile per noi il che non rende il paesaggio necessariamente monotono (=senza asperità). Semplicemente qualunque direzione prendi non tornerai mai nello stesso luogo. Per il resto immagina un paesaggio lunare o marziano. Da qui ha senso poi constatare come argomenti tipo "la terra piatta" facciano presa. Non è un caso. Adattamenti forzati rispetto la nostra realtà a parte noi viviamo anche entro una dimensione immaginifica collettiva ove risiedono gli echi delle memorie che abbiamo perduto.

Le mie fonti sono diversificate e ciò corrobora poi le conclusioni che sono personali. Parto di solito da uno "stimolo" interiore che può essere un ricordo sbloccato di un vissuto (anche non corporeo). Poi cerco conferma "fuori" per capire fino a che punto ha senso per esempio in libri, esperienze o persone che hanno ricordi simili. Ho aderito a un sacco di gruppi e movimenti che si sono occupati di questo genere di temi. Più o meno spericolatamente. Ad esempio, quindici~vent'anni fa correvo dietro agli UFO e seguivo con interesse i temi veicolati da Malanga (agli esordi). Ho anche frequentato gruppi che praticano sciamanesimo (prima). Scoprendo che esistono anche gli sciamani urbani. Seri intendo, non roba da cinema. Cioè gente che ha dei contenuti, non si limita a fare cassa. Prima ancora di occuparmi di UFO mi sono occupato per tanti anni di ipnosi~suggestione e ne ho studiato i fondamenti. Il fine era sempre riflettere e integrare connettendo quanto andavo scoprendo. Se era coerente con il quadro più generale lo accettavo se no lo scartavo. Poi sono approdato a studi sempre più accademici. Dove ovviamente il tema esotico è epurato dal contesto. Mano a mano che procedevo mi rendevo conto che tutte le informazioni esotiche pretendevano di avere un origine esterna a quella culturale nostrana. Il che mi lasciava perplesso. Perché l'esotico è tale solo se la fonte è distante? Noi non abbiamo fonti esotiche? La risposta è arrivata. Perché la Chiesa Cattolica Apostolica di Roma ha fatto tutto quello che era in suo potere per sradicare dal paese le nostre tradizioni esotiche e lo ha fatto scientemente. Non solo e non tanto perché le percepiva "nemiche" ma perché erano il fondamento sovversivo che minava alla base i concetti di "ordine sociale" veicolati da quel cattolicesimo. Che non sono l'amore, la famiglia e il Bene Comune. Quelli c'erano, ci sono e sempre ci saranno. Ma i significati di quell'amore di quella famiglia e di quel Bene Comune. Infinitamente più importanti. Perché se devi mantenere nella miseria spirituale la gente, devi anche convincerla che conviene. Quindi noi, qui in Italia, abbiamo barattato con Moloch la spiritualità per la sofferenza spiritualizzata. Una specie di "fail to fail" che però assurdamente funziona. L'autoflagellazione alimentata dal dolore. Come l'esaltazione del sadomasochismo come massima aspirazione umana (De Sade è un autore che poteva nascere e avere successo solo in un ambientino del genere). Certo, per funzionare quest'autotortura desiderabile la devi poi "imporre" con la forza ai più (tipo carcere) ma questo è un dettaglio che si riesce a far dimenticare dal momento che "lo spettacolo" implicito veicola sempre il sottostante che è la minaccia "potrebbe capitare a te" ma anche no e a fianco "guarda l'uccellino quant'è bello". Quindi ognuno si assicura che capiti all'altro e non a lui per contunare a rimanere distratto e così si replica con "amore" l'esatto suo contrario nel significato implicito.

Un altra fonte acquisita da poco (ultimi 5 anni) è Crorama, una realtà più vicina al nostro paese. Per me un ennesima conferma.

Da poco scopro che dai movimenti massonici alla mafia, tutto deriva da quell'unica sorgente di pensiero oscena e straorinariamente oscura (oltre che abile) che lotta da sempre per la sua sopravvivenza e identifica come minaccia in specifico proprio la rinuncia all'ipocrisia (come ha sottolineato da subito il Cristo) perché è quella che gli permette di vivere. Per questo al rogo ci finivano poveracci magari solo perché donne e perché sapevano che la Malva aiuta a recuperare storte e prestavano opera da levatrice volentieri per aiutare altre donne a partorire. Bastava buttargli nel cortile un gatto o una gallina nera e il @GioCo era fatto. Brucia la Strega e siamo tutti salvi (oggi nota che non è cambiato nulla, basta dire "novax" e tutto torna nel recinto scolastico). Questo nonostante l'osceno oceanico tsunamico evidentissimo che ovunque la Chiesa combina tutt'oggi che presegue indisturbata perché comperta da una coltre di silenzio tombale omertoso. Anche se ogni tanto spara fuori qualche scoreggia. Perché è la Strega il problema non la Chiesa e ciò che da lei promana, la Chiesa va difesa, non la Strega perché se difendevi la strega eri per forza complice e preda del demonio. Oggi metti al posto di Strega Complottista e stai a posto.

Però attento che il satanismo rientra in sto discorso. Quello è il bastone.

Poi la Chiesa nel tempo ha persino usato il risultato dei suoi stessi abusi per auto-giustificarsi. Tipo, dato che la forzata e continua tortura dei più deboli creava poi deviazioni mentali pazzeche fuori controllo e sterminate masse di perduti vagolanti senza meta (in tutti i sensi) incentivando ogni genere di comportamento asociale e violento, ecco che c'era la ragione per andare di più in Chiesa a pregare e per dimostrare di essere brave persone, non pattume oepra del demonio come quello lì... Il MedioEvo non è l'evo buio perché non si scopava, come ci fanno credere capaci oratori e storici di fama più o meno apprezzabile, ma perché è stato l'apice massimo della festa ipocrita in questo pianeta.

Prova a dire di no...


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