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Il F. Maurizio Blondet - Due o tre cose sulle pensioni


Tao
 Tao
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Il governatore della banca d’italia, Mario Draghi, torna sulla necessità di rivedere (per l’ennesima volta) il sistema previdenziale chiedendo di alzare “decisamente” (1) l’età pensionabile.
Detto per inciso che a Roma i dipendenti bankitalia vanno credo ancora con 20 anni di lavoro, a Draghi sfugge forse un particolare.
Che a furia di riformare le pensioni già oggi è impossibile NEL SETTORE PRIVATO andare a riposo con meno di 40 anni di lavoro o 65 di età anagrafica.

Questo è in linea con la media europea.
Tuttavia è vero che il sistema previdenziale italiano è squilibrato.
Che cosa rende instabile il bilancio INPS?
Semplicemente il fatto che i meridionali prendono la pensione senza avere pagato i contributi.
Ho già fatto notare che il dissesto dell’ente previdenziale pubblico è UNICAMENTE dovuto alle regioni ausoniche. La Lombardia addirittura è IN ATTIVO quanto a bilancio contribuzione incassata-pensioni erogate. Il Veneto e Trentino-Sud Tirolo coprono, coi loro contributi, attorno al 95% della spesa previdenziale regionale (2) mentre il Sud rimane circa al 50%, dimostrando la storiella dell’”invecchiamento della popolazione” essere appunto una storiella.

PER MOTIVI ETNICI gli abitanti del Sud cercano di evitare ogni tipo di tassazione, manco versare contributi previdenziali.
Tra i terroni in pratica NESSUNO percepisce una pensione realmente contributiva sicché il 99% delle prestazioni previdenziali laggiù sono assistenziali, statali o falsamente contributive. Cioè di gente che ha usufruito di “scivoli”, “contributi figurativi” o altri favoritismi.

Draghi dichiara, erroneamente, che se si innalzasse l’età per la pensione ci sarebbe spazio per maggiori “ammortizzatori sociali”.
Ci sono un paio di cosette ancora da considerare.
La prima è che dopo una certa età molta gente NON può comunque lavorare perché SI AMMALA.
Dopo i 55-60 anni fioccano infarti, tumori, ictus, ulcere. Inoltre ipertensione, colesterolo, glaucoma, fegato oltre alle malattie “professionali”.
Quante persone sarebbero in grado di continuare a lavorare produttivamente oltre i 65 anni?

Sulla spesa sociale, un altro mito da sfatare.
L’italia è, in effetti, uno degli stati CHE SPENDE DI PIU’ per gli “ammortizzatori” solo che, sono diretti solo verso le solite regioni. Per i MILIONI DI FALSI INVALIDI, lsu, “articolisti” siciliani, ipertrofici organici nelle amministrazioni locali, forestali calabresi, ingenti esborsi che dilapidano quella spesa sociale che ora servirebbe in altre realtà.

La velina d’antiquariato Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, chiede l’abolizione dell’IRAP (3).
Niente di più impossibile.
L’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, come OGNI imposta “federalista”, è stata congegnata per fare pagare di più la Padania e meno l’italia
Ricordate quando furono introdotti i “ticket” sanitari?
Spacciati come “punizione” per le regioni “sprecone” sono fatti pagare nel nord, invece nel sud, in cui, a causa di ruberie e malversazioni, la spesa sanitaria procapite è follemente fuori norma i ticket non ci sono (o sono minimi)!

Ancora e sempre il problema è SOCIALE E CULTURALE cioè ETNICO.
Giacché solo in Padania ci sono i DEMENTI che pagano tutte le tasse, bollo auto, assicurazione RCA , “contributi” di ogni genere, canone Rai e quant’altro.
Abbassare o eliminare l’IRAP significherebbe fare un GROSSO REGALO alla Padania, possibile?
Mafiosi, camorristi e ndranghetisti, corroborati dai cattocomunisti, dovrebbero dare del loro per compensare il mancato introito IRAP.
Vi pare sensato?

State bene attenti al teatrino sulle pensioni.
Vedrete cercheranno di decurtare le pensioni non assistenziali, non quelle della casta statalista spietatamente abbarbicata alle sue prebende, ma quelle CONTRIBUTIVE che ci sono SOLO In sottentrino perché solo qui, lo ribadisco, ci sono i coglioni che danno denari all’INPS.

Toccheranno anche i “40 anni”.
Infatti, alla situazione attuale, molti operai padani, che andarono a lavorare IN REGOLA dall’età di 15-16 anni potrebbero ora pernsiornarsi a 55-56 anni di età dopo 40 ani di versamenti.
Viceversa meridionali, burocrazie inadempienti e ora immigrati dovrebbero tutti attendere i 65 anni per incassare la pensione.
Ovvio, il RAZZISMO, PARASSITISMO, CULTURA DELL’INVIDIA romano-terronica questo non lo può tollerare. Alla faccia della “meritocrazia”.
In questo paese sono sempre i furbi, gli arroganti, i lecchini, i maneggioni a saltare la fila per incamerare qualunque assegno senza merito.

Situazione destinata irrimediabilmente ad aggravarsi con l’immigrazione.
Gli extracomunitari sono sostanzialmente “meridionali”. Tutti “bravi”, “ belli” e “onesti” ma chissà perché nessuno con sufficiente contribuzione da avere maturato una vera pensione d’anzianità contributiva.
Tenendo conto della sempre più spinta delocalizzazione delle aziende “labour intensive” l’”orografia” del panorama pensionistico italiano è destinata a cambiare radicalmente. Con sempre più grandi bacini di “diritti” di assistenza e sempre meno “affluenti” nelle casse delgli istituti previdenziali.

E questo porta alla questione delle quesioni: la MANCATA ADESIONE DEL MERIDIONE al progetto unitario che sottende il più grande segreto italiano.
Il misero FALLIMENTO dell’unità nazionale.
Le popolazioni meridionali NON hanno mai accettano un’unitficazione che hanno sentito imposta sopra la loro inesorabile anarchia sistemica in cui solo il concetto di “cosca” riesce a porre qualche ordine.
La parola “mafia” è un’invenzione postunitaria per giustificare le differenze socioculturali estreme tra le diverse etnie della pesinola.

Senza che ce ne accorgiamo il Nord sta sdrucciolando a brutta copia della Russia di Eltsin con disoccupazione cronica, precariato come regola, criminali e terroristi in “libera uscita”. Mentre a Sud, gattopardescamente nulla muta veramente, chi vuole cambiare finisce “sparato” o costretto a emigrare.
Nel frattempo quali sono le priorità assegnate alla “politica”?
Badate più dell’opposizione che nella maggioranza: “omofobia”, “abolizione delle assemblee provinciali”, ”cittadinanza breve per immigrati”.

Berlusconi offre alla Marcegaglia la vicepresidenza del Consiglio.
A naso, più che per spirito patriottico di collaborazione tra le parti sociali, direi che se la vuole trombare. Scusate il giudizio “tranchant”.

Destatosi dal sonno letargico, Giorgio Napolitano, tira in ballo il “federalismo” (4).
Trattasi di risveglio tardivo.
Il “federalismo” bisognava attuarlo 40 anni fa quando non vi erano così ampie differenze tra le regioni e un debito pubblico non insormontabile. O al più tardi 15 anni fa, prima di accettare le rigide imposizioni nell’era della moneta unica.

Ora salterà tutto per aria.
Come detto da Trichet, governatore della BCE da Venezia, saranno le piccole e medie imprese a soffrire maggiormente (5), che guardacaso sono il tessuto connettivo dell’economia padana.
Per rimpinguare il vecchio assistenzialismo, sotto forme nuove (Banca del sud, ponte sullo Stretto), ed il nuovo assistenzialismo agli immigrati la pressione fiscale non potrà che CRESCERE sulle piccole e medie imprese e lavoratori padani poiché PER MOTIVI ETNICI sono gli unici che preferiscono pagare balzelli che fare figli.
I soliti terroni, marocchini, senegalesi i figli li fanno comunque, se non hanno lavoro e casa, tanto LORO sono abituati a contare sullo stato peloso che deve ben pascerli affinché recitino il ruolo degli “italiani”.

Le recenti normative “Basilea 2” sull’accesso al credi
to stanno dando il colpo di grazia alle PMI a Nord di Firenze. A settentrione le uniche aziende “competitive” sono rimaste quelle in nero, totalmente illegali in mano a immigrati. Con buona pace di “626”, “congedi parentali” e “adempienti INPS e INAIL” dei miei stivali!
E credete che la supponenza “multiculturale”, “equosolidale”, “antirazzista” permetterà di perseguire gli sfruttatori cinesi, slavi o latinoamericani?

Si rassegnino il signor Draghi, e suoi compari banchieri “babilonici”, si mettano il cuore in pace il capo di stato dei Casalesi e la presidentessa degli industriali.
L’italia è finita. Ormai è solo materia di tempo.
La Storia correggerà se stessa.
Non c‘è più niente da fare per questo stato del cazzo, nato per paturnia massonica.
Seppellito nelle trincee di Caporetto, congelato sulle rive del Don. Straziato nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, in una banca dell’agricoltura. Abbattuto senza speranza su un’autostrada presso Capaci, sotto un palazzo di via d’Amelio.
Che gettino la spugna “unitaria” le elite dominati, sempre più ridicolmente asserragliate nei loro consessi autocelebrativi da “villa Panfili” o quirinale.

Sappiatelo babbei, state solo lucidando le maniglie sul Titanic.
Ma state calmi, ci sono le scialuppe neanche per voi, stavolta a fondo verrete pure voialtri.
Scapperete all’estero, lo abbiamo capito, ma vi scoveremo, contateci.
Vi seguiremo in capo al mondo.
Pagherete caro, pagherete tutto.
Non è un’avvisaglia, è una profezia.

F. Maurizio Blondet
Fonte: http://falsoblondet.blogspot.com/
Link: http://falsoblondet.blogspot.com/2009/10/due-o-tre-cose-sulle-pensioni.html
16.10.2009

1 ) http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE59C0EP20091013
2 ) http://www.lasiciliaweb.it/files/agronews/lasicilia230308.pdf
3 ) http://it.notizie.yahoo.com/9/20091010/tbs-fisco-marcegaglia-governo-metta-all-9894a8e.html
4 ) http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE59C0A520091013
5 ) http://www.corriere.it/economia/09_ottobre_09/trichet-economia-italiana_0f68b6c6-b4c1-11de-939a-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano


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valis
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Stamattina Blondet si è alzato più incazzato del solito.

"Per quanto vi crediate assolti, siete tutti coinvolti"


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Galileo
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Stamattina Blondet si è alzato più incazzato del solito.

"Per quanto vi crediate assolti, siete tutti coinvolti"

No attenzione, questo è il FALSO Blondet...cosí mi sembra di aver capito.


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Anonymous
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L'ente previdenziale NON E' IN DISSESTO ! L'INPS è in attivo di 11 miliardi di euro e l'INAIL di 14 !!! E allora che cazzo vuole Draghi !!! Si usi il surplus per alzare piuttosto le pensioni minime ! Se proprio si vuole intervenire, si ponga un tetto massimo alle pensioni, mettiamo 3000 euro... se si sapesse quante teste di legno dell'apparato statale vanno in pensione con 7, 8, 9000 euro di pensione! Oltre ai soliti deputati e senatori: generali, funzionari di stato, dirigenti statali e parastali... si parli di questi, non di chi lavora una vita per prendere 500-700 euro al mese!!! Che si vergogni Draghi e company!!!


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valis
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Stamattina Blondet si è alzato più incazzato del solito.

"Per quanto vi crediate assolti, siete tutti coinvolti"

No attenzione, questo è il FALSO Blondet...cosí mi sembra di aver capito.

Mmmmh, hai capito il furbacchine. Però per certi versi gli assomiglia, anche nel modo di inserire gli appendici. D'altro canto l'uso del testo maiuscolo sembrerebbe una anomalia. Vai a sapere, magari ogni tanto si fuma una canna e si trasforma in freeware.


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