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Il fallimento politico e militare russo


oriundo2006
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https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_russia_non_vuole_vincere/45289_47922/

Nell'articolo sono ben indicate le aporie che hanno preceduto e seguito la fallimentare impresa moscovita sul suolo ucraino. Premetto che sono d'accordo con la sostanza delle ragioni russe: ma non sulla loro forma sia diplomatica che politica oltrechè strettamente militare. Giudico tutto un terribile errore dovuto inanzitutto ad una sottovalutazione di quanto è successo nella testa degli ucraini da Maidan in poi: un lavaggio del cervello totale a favore non tanto del 'nazismo' ( quale poi ? ) quanto dell'arricchimento a spese di altri, in particolare dei russi del Donbass, lasciati troppo da soli durante otto anni, e poi della Russia in generale. 


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PietroGE
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Io sono sempre stato, fin dall'inizio, contro questa avventura militare di Putin e ho sempre avuto il sospetto che sia stata motivata più dall'ambizione personale che dagli interessi strategici russi. Il risultato geopolitico di lungo periodo, al di la delle conquiste di territorio più o meno definitivamente acquisite, è secondo me assolutamente negativo per la Russia per tutta una serie di ragioni che sarebbe lungo discutere ma che l'articolo evidenzia bene, anche se non esaustivamente.
1. La Russia non ha una dimensione economica, finanziaria e tecnologica (se si esclude il settore militare) da grande potenza. Il suo status si fonda sulla vendita di materie prime e energia e sulla potenza militare. Il fallimento dell'avventura militare ucraina sarebbe un colpo durissimo per le ambizioni di potenza mondiale russe.
2. Per conoscere le vere intenzioni strategiche di Putin con le quali ha iniziato questa guerra ci vorrebbe la telepatia. Quello che si può dedurre da quanto pubblicato in precedenza è che il piano prevedeva la nascita di una blocco di alleanze (di tipo sovietico) costituito da Russia, Bielorussia, Ucraina e Kazachstan, ovviamente dominato da Mosca, capace di contrastare la NATO e di influenzare la politica europea. Questo piano, insieme ai sogni 'eurasiatici' di Dugin, è morto e sepolto. In Asia comanda la Cina e in Europa, come si vede chiaramente oggi più di ieri, comandano gli USA.
3.C'è chi dice che il numero dei morti sia 100 000 da entrambe le parti. In ogni caso anche se fossero 'solo' 30 000 io mi chiedo se il gioco vale ormai la candela. Sacrificare tutta questa gente per un fazzoletto di terra che se lo vedi in scala sul territorio russo non si distingue neanche, mi sembra assurdo.
4. L'autore dell'articolo ci chiede perché la Russia ha evitato di combattere al massimo distruggendo tutto il possibile comprese le infrastrutture civili. Secondo me c'è stato un accorso sotto banco con gli americani i quali non hanno fornito agli ucraini i missili a lunga gittata per attaccare il territorio russo. Alla guerra sono stati messi dei limiti, da entrambe le parti, sin dall'inizio.


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R66
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Pubblicato da: @pietroge

Alla guerra sono stati messi dei limiti, da entrambe le parti, sin dall'inizio.

A febbraio questa idea sembrava prematura a tanti, alcuni si son spostati per via di fatti sempre più insistenti, gli incorreggibili rimangono fermi in nome della fiabesca credenza su un fronte salvatore.
Seppur non mi aspetto una percezione completa di questi ultimi, nutro ancora speranze che, una volta finiti i salvatori (Cina e UFO permettendo), l'inesistenza di ulteriori sfoghi alla fantasia possa comunque apportare migliorie al pensiero.


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oriundo2006
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R66: sei criptico…! Mi contenterei di capire come poter considerare Mosca NON allineata all’ occidente globale, esemplificato dal G20 e sopratutto dalle tesi di Schwab, da Lavrov sottoscritte con entusiamo, perchè appunto non capisco che vantaggio ne possa risultare a chi si erge contro l’ordine mondiale sottoscriverne la road map.

Anche ammettendo un gioco a più parti, alcune occulte, altre in evidenza, altre di facciata, giudico complessivamente PERSI DA PARTE RUSSA gli obiettivi inziali dell’ 'operazione speciale'. 

A questo punto due sono le soluzione che rimangono sul tappeto: aspettare l’ inverno ed il terreno ghiacciato per lanciare migliaia di carri armati e centinaia di migliaia di truppe sull’ intera Ucraina. Oppure sottoscrivere una pseudo ‘pace’ con la dirigenza ucraina sapendo che ha già detto che ne rifiuterà la sottoscrizione in mancanza di un ritiro russo completo.

Una ultima ‘possibilità’ è data da quanto avviene nel Mediterraneo e più in là in Siria. Ma allora non si potrà più parlare di teatro ristretto al Centro Europa. 

NB.: Da ultimo pare che Lavrov si sia accomiatato in anticipo e sia partito prima di firmare alcunchè. Ottima notizia.

Questo post è stato modificato 1 anno fa da oriundo2006

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PietroGE
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Anche ammettendo un gioco a più parti, alcune occulte, altre in evidenza, altre di facciata, giudico complessivamente PERSI DA PARTE RUSSA gli obiettivi inziali dell’ 'operazione speciale'.

L'unica operazione che aveva un senso militare è stato il tentativo di decapitazione del governo ucraino, con conseguente smilitarizzazione del Paese, tentato la prima settimana della guerra. Fallito quello il senso dell'operazione militare era sparito e il piano B, cioè la conquista di abbastanza territorio da condizionare economicamente il resto del Paese e di aprire un corridoio di terra fino alla Crimea, è stato ed è tutt'ora velleitario. Per tenere occupata la porzione di Paese già conquistata ci vorrebbero come minimo mezzo milione di soldati stanziati in permanenza sul territorio. Gli ucraini, con gli attentati già commessi, anche contro il volere degli americani, hanno mandato il chiaro messaggio che sono pronti a trasformare il Paese in un altro Afghanistan, con i Paesi Baltici e la Polonia come retrovia. Putin si è cacciato in un vicolo da dove difficilmente può uscire salvando la faccia e forse la pelle. 


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R66
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@oriundo2006 prima delle tattiche e delle specifiche, credo sia meglio stabilire cosa si intende per freno all'ordine mondiale.

Questo freno qualcuno lo intende come un non adoperare i metodi del potere.
Credo che ciò bisogna toglierselo dalla testa, solo un pazzo (e qui la pazzia ci canta a differenza di altri contesti) non adopererebbe dei vantaggi avendoli a disposizione.
Il potere tende a centralizzare sempre e comunque, per cui una sorta di pass individuale, se "cucito addosso" o meno non ne ho idea, risulta golosissimo per qualunque gestore.

Altro discorso si genera intendendo la differenza di agiatezze tra una zona ed un'altra.
Se qualcuno ritenesse le agiatezze prioritarie rispetto all'accettazione di realtà simil apartheid, potrebbe anche tifare; a me non cambierebbe nulla, rifiutando la differenziazione a priori, farei comunque parte degli scartati.

Ecco perché spesso invito a gettare la maschera, chi mira soltanto ad un potere di acquisto maggiore dovrebbe palesarsi invece di nascondersi dietro a principi e concetti.
Sarei davvero curioso di vedere le reazioni di fronte ad un pass russo, cinese o anche madagascariano senza previo vaccino e ascoltare i discorsi il giorno dopo.


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