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il momento del panico per Deutsche Bank?


Servus
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Nell'articolo del link qui sotto, tradotto da Zerohedge, grafici e dettagli del rischio sistemico di Deutsche Bank.

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=125219&typeb=0&e-il-momento-del-panico-per-deutsche-bank-

Come avevo già scritto in post precedenti, un uccellino mi ha indicato la caduta di Deutsche Bank entro marzo.

Altro che Lehman, questa caduta porterà giù mezzo mondo.


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helios
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La caduta della D.B. è come la caduta dell'euro. Tutti dicono che il crollo è imminente e intanto l'euro e la D.B. stanno ancora li.

Altro che Lehman, questa caduta porterà giù mezzo mondo.

se fosse vero mi metterei ad applaudire ❗


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Stodler
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Intanto è tutto da vedere, ma se fosse, sarebbe l'unica cosa in cui non potrebbero accusare noi italiani...


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bertol
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L' attacco alla più grande banca privata europea, la Deutche Bank, rappresenterà l'ultimo e definitivo attacco degli USA alla UE. Se andrà a buon fine, l'Europa sarà definitivamente asservita agli Usa, verrà firmato il TTIP e sarà la nascita della Nato economica, capitalismo occidentale contro il resto del mondo. Se l'Europa, e soprattutto l'asse franco-tedesco reggerà o sarà soccorso da Cina/Russia, saranno gli Stati Uniti a finire isolati, l'Unione Europea toglierà le sanzioni alla Russia e si riaprirà ai mercati euro-asiatici, la Nato agonizzerà. Da considerare anche che la Deutche Bank è stata l'unica banca non stati-unitense salvata dal governo Usa e dai suoi contribuenti nel 2008 insieme ad altre 7 banche americane.


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yago
 yago
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Ho letto da qualche parte che hanno in pancia 64000 miliardi di derivati.
Mi sembra una bufala, qualcuno ha notizie in merito?


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Saysana
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Ho letto da qualche parte che hanno in pancia 64000 miliardi di derivati.
Mi sembra una bufala, qualcuno ha notizie in merito?

Secondo Blondet sono anche 75 i trilioni di derivati che hanno sul groppone i perfetti tedeschi: http://www.maurizioblondet.it/i-junk-bonds-della-deutsche-bank-ci-mettono-tutti-a-rischio/


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Servus
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Ecco cosa scriveva già a settembre 2015 una analista economico internazionale:

Se n’è accorto anche un analista internazionale come Michael Snyder: «In Germania sta forse per accadere qualcosa che scuoterà il mondo intero?». Le avvisaglie dell’estrema fragilità tedesca, a livello politico, si sono appena manifestate con lo spietato trattamento riservato alla Grecia per volere dell’oligarchia finanziaria e di Angela Merkel : attraverso maschere come quella di Wolfgang Schaeuble, ad Atene è stato inflitto il massimo rigore, dopo aver depistato l’opinione pubblica tedesca raccontando la fiaba dei greci “cicale”, da punire per il presunto “eccesso di debito”. Una versione lontana anni luce dalla verità: il “problema” greco ammonta a 30 miliardi di euro, cifra irrisoria per i bilanci Ue. Eppure, sulla condanna del popolo ellenico si è completamente appiattito il corpo sociale tedesco, rivelatosi insensibile alle inaudite sofferenze inferte a vecchi e bambini a causa dei sanguinosi tagli al welfare: salari, pensioni, sanità, protezioni sociali. Uno scandalo mondiale, denunciato anche in sede Onu: in Grecia non ci sono più cure né farmaci, i minori sono denutriti, ad Atene dilaga l’Hiv per mancanza di siringhe. E sono ricomparse malattie che si credevano archiviate dalla storia dell’Occidente. Eppure, la Merkel ha dovuto fronteggiare l’ala destra del Parlamento, che pretendeva per i greci una fine ancora peggiore.

Sottoposta alla pressione migratoria dei profughi alle frontiere e strattonata dagli Usa per le sanzioni alla Russia in seguito alla drammatica crisi in Ucraina, scatenata dall’intelligence statunitense con manovalanza locale neonazista, la Germania ora scricchiola. Si sveglierà bruscamente dal sogno della “locomotiva europea” tutta lavoro e rigore? «Secondo alcune informazioni riservate di cui sono venuto a conoscenza – scrive Michael Snyder in un post tradotto da “Come Don Chisciotte” – sarebbe davvero imminente un grande evento finanziario che riguarda la Germania». In altre parole, «uno di quei momenti del tempo che presenta tutte le condizioni perché si ripeta un’altra Lehman Brothers». Certo, «la gran parte degli osservatori tende a considerare la Germania come quel baluardo che tiene economicamente insieme tutta l’Europa, ma la verità è che sotto la sua superficie fermentano grosse difficoltà». L’indice azionario tedesco Dax è crollato quasi del 20% dal massimo storico raggiunto lo scorso aprile, e sono numerosi i segni di agitazione all’interno della maggiore banca tedesca. E, proprio come la Lehman, Il crack della Lehmananche la Deutsche Bank fa parte di quelle banche “troppo grandi per fallire”, che non crollano mai da un giorno all’altro. «Ma la verità è che ci sono sempre dei segni premonitori».

Nei primi mesi del 2014, le azioni di Deutsche Bank sono state scambiate a più di 50 dollari. Da quel momento, scrive Snyder, il valore è caduto di oltre il 40% e oggi si scambiano a meno di 29 dollari. Attenzione: «E’ ben nota la natura profondamente corrotta della cultura aziendale della Deutsche Bank, e negli ultimi anni la banca è stata estremamente imprudente». Prima del “crollo improvviso” di Lehman Brothers il 15 settembre 2008, sulla stampa c’erano state notizie di licenziamenti di massa nell’azienda: «Quando le grandi banche iniziano a trovarsi in guai seri, questo è quello che fanno: cominciano a sbarazzarsi del personale. Ecco perché sono così preoccupanti i massicci tagli di posti di lavoro che la Deutsche Bank ha appena annunciato». Nel mirino ci sono 23.000 dipendenti, cioè circa un quarto di tutto il personale, secondo il piano dell’amministratore delegato John Cryan. Inoltre, negli ultimi tre anni la banca ha dovuto sborsare qualcosa come 9 miliardi di dollari per contenziosi legali, ed è così diventata «una sorta di manifesto di cultura aziendale corrotta».

Nel mirino, anche «scambi irregolari di titoli ipotecari scadenti – sapientemente confezionati – intervenuti tra varie banche prima della crisi finanziaria». Jp Morgan, Bank of America e Citigroup, scrive Snyder, riuscirono ad effettuare queste operazioni quando la vigilanza era allentata. Oggi però il ministro della giustizia del governo Obama, Loretta Lynch, sarebbe «ben determinata a occuparsi seriamente» delle malefatte dei massimi colossi bancari, come Barclays, Credit Suisse, Hsbc, Royal Bank of Scotland, Ubs e Wells Fargo, inclusa ovviamente anche Deutsche Bank. «Naturalmente – continua Snyder – i problemi legali sono solo la punta dell’iceberg di tutto quello che è successo alla Deutsche Bank nel corso degli ultimi due anni». Già nella primavera 2014, la banca è stata costretta ad incrementare di 1,5 miliardi il Tier (capitale azionario e riserve di bilancio). Perché? Un mese più tardi, maggio 2014, è continuata la corsa alla liquidità, con la banca che annunciava la vendita Anshu Jaindi 8 miliardi di euro di titoli con uno sconto del 30%. «E ancora una volta: perché? Questa mossa ha messo la pulce nell’orecchio ai mezzi di stampa finanziaria. L’immagine esteriore, calma, della Deutsche Bank non rispecchiava i suoi sforzi concitati nell’aumentare la sua liquidità. Dietro doveva esserci per forza qualcosa di marcio».

A marzo di quest’anno, la banca ha fallito gli stress-test della Bce, ricevendo «una severa intimazione a controllare la struttura del suo capitale». Ad aprile, Deutsche Bank ha confermato il suo accordo congiunto con Usa e Regno Unito sulla manipolazione del Libor, il tasso interbancario di riferimento per i mercati finanziari (tasso variabile, calcolato giornalmente, per cedere a prestito depositi in sterline, dollari, franchi svizzeri ed euro da parte delle principali banche operanti sul mercato interbancario londinese). Sul colosso tedesco incombe poi un enorme pagamento, oltre 2 miliardi di dollari, da versare al Dipartimento di Giustizia degli Usa, «comunque una bazzecola rispetto ai suoi guadagni illeciti». Negli ultimi mesi la situazione è precipitata: a maggio, il Cda ha conferito poteri speciali ad uno degli amministratori, Anshu Jain. Il 5 giugno, quando la Grecia non è riuscita a pagare il Fmi, le Jürgen Fitschenripercussioni sono arrivare anche alla Deutsche Bank. E il 6/7 giugno i due Ceo della banca tedesca hanno annunciato entrambi le loro dimissioni, appena un mese dopo dal conferimento dei nuovi poteri (Anshu Jain lascerà per primo, alla fine di giugno; Jürgen Fitschen nel maggio 2016).

Non è finita: il 9 giugno “Standard & Poor’s” ha ridotto il rating della Deutsche a BBB+, cioè «solo tre posizioni al di sopra del livello “spazzatura”», addirittura sotto il livello di rating che aveva Lehman Brothers poco prima del suo crollo. «Quello che ha reso le cose ancora peggiori è stato l’incauto comportamento della Deutsche Bank», scrive Snyder. «A un certo punto, si è potuta stimare un’esposizione in derivati da parte della Banca di ben 75 trilioni di dollari. Da tener presente che il Pil tedesco di un anno intero è di solo 4 trilioni di dollari. Così, quando alla fine anche la Deutsche Bank crollerà, né in Europa e né in qualsiasi altro luogo del mondo ci saranno abbastanza soldi per poter ripulire il pasticcio». Snyder le chiama “armi di distruzione finanziaria di massa”. «Se la Deutsche Bank dovesse fallire completamente, sarebbe un disastro finanziario peggiore di quello di Lehman Brothers: sarebbe come abbattere letteralmente l’intero sistema finanziario europeo e provocare a livello globale un panico finanziario mai visto prima d’ora». A quel punto, chiosa l’analista, «sarà meglio avere quel denaro con sé piuttosto che tenerlo in banca». Snyder teme che la calma apparente sia destinata a finire presto: «Credo che il resto del 2015 sarà estremamente caotico e accadranno cose piuttosto gravi, cose che nessuno avrebbe potuto oggi immaginare. Nei giorni che vengono, invito tutti a seguire attentamente sia la Germania che il
Giappone. Stanno per accadere cose grosse, e milioni di increduli ne resteranno spiazzati».


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Servus
Prominent Member
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Possiamo aggiungere in tema l'articolo di oggi di Blondet:

http://www.maurizioblondet.it/i-junk-bonds-della-deutsche-bank-ci-mettono-tutti-a-rischio/


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yago
 yago
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Impressionante. In confronto il nostro debito pubblico è insignificante. La cosa che spaventa è che non esiste denaro vero per far fronte a tali cifre.
Potranno escogitare di tutto per coinvolgere i risparmiatori ma credo che quello che ne ricaverebbero sarebbe ben poca cosa rispetto alle cifre in ballo.
Se scoppia questo bubbone si navigherà in acque sconosciute a tutti.


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AlbertoConti
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Intanto è tutto da vedere, ma se fosse, sarebbe l'unica cosa in cui non potrebbero accusare noi italiani...

E invece la causa primaria siamo proprio noi, come socio di maggioranza dei PIIGS, che son stati al gioco al massacro non solo nostro.

Il Target2 sta per (ri)esplodere, e il nesso BB-Deutsche non lascia scampo.


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