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Il politicamente scorretto Max Stirner. E il suo "Unico

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mincuo
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[....]"Osserviamo un po' la causa dell'umanità che si vorrebbe facessimo nostra. E forse quella d'alcuno a lei estraneo; l'umanità serve forse ad una causa superiore? No, l'umanità non vede che se stessa, essa non è ad altro intenta che a favorire se medesima, nè ha, all'infuori della propria, causa alcuna. Nell'intento di svilupparsi, essa fa che popoli ed individui si logorino, ed allorquando questi hanno compiuto il loro ufficio, essa per tutta riconoscenza li getta nel letamaio della storia.
Non è forse la causa dell'umanità una causa prettamente egoistica?
Non ho bisogno di dimostrare a coloro che ci vorrebbero imporre la propria causa, che col far ciò essi si dimostrano teneri della lor salute, non già della nostra. Osservate gli altri. Forse che la Verità, la Libertà, l'Umanità richiedono da voi altre cose se non che v'infervoriate per loro e serviate a' lor fini?
In ciò essi trovano tutto il lor vantaggio. Osservate un po' il popolo tutelato dai patrioti a tutta prova. I patrioti cadono nelle battaglie cruente e nella lotta colla fame e colla miseria; forse che il popolo si commuove per ciò? Grazie al concime dei loro cadaveri esso diviene un popolo fiorente!
Gli individui son morti per "la grande causa del popolo" che paga il suo debito con alcune parole di ringraziamento, e ne trae tutto il profitto che può. Ecco un egoismo che frutta!
Ma osservate un po' quel sultano, che provvede con tanto affetto ai "suoi".
Non è egli forse l'imagine più schietta del disinteresse? non sacrifica egli forse incessantemente sè stesso al bene dei suoi? Si, proprio dei suoi! Prova un po' a fargli capire che non sei suo bensì tuo: in premio dell'esserti sottratto al suo egoismo, tu sarai gettato in un carcere.
Il sultano non conosce altra causa che la propria: egli è per sè il tutto nel tutto, è l'unico, e non consente ad alcuno di non essere dei "suoi".
E da tutti questi esempi illustri non volete apprendere che il miglior partito è quello dell'egoista? Io per mio conto faccio tesoro di queste lezioni e piuttosto che servire disinteressatamente a quei grandi egoisti, voglio essere l'egoista io stesso.
Dio e l'umanità non hanno risposto la loro causa che in sè stessi.
Epperciò voglio riporre anch'io in me stesso la mia causa, io, che, al pari di Dio, sono nulla per ogni altra cosa, e per me sono il mio tutto, l'unico.
Se Dio e l'umanità son ricchi abbastanza per esser tutto a sè stessi, io sento che a me manca ancor meno e che non potrò lagnarmi della mia "vanità". Io non sono già il nulla del vacuo, bensì il nulla creatore, il nulla dal quale io stesso creo ogni cosa.
Lungi dunque da me ogni causa, che non sia propriamente e interamente la mia! Voi pensate che la mia causa debba essere per lo meno la "buona causa"? Ma che buono, ma che cattivo!
Io sono per me stesso la mia causa, ed io non sono nè buono ne cattivo. Tutto ciò per me non ha senso alcuno.
Il divino è cosa di Dio, l'umano dell' "uomo". La mia causa non è divina nè umana, non è la verità, non è la bontà, nè la giustizia, nè la libertà, bensi unicamente ciò che è mio; e non è una causa universale, bensì unica, come unico sono io.
Nessuna cosa mi sta a cuore più di me stesso."[....]

Da: Der Einzige und sein Eigentum (L'Unico e la sua proprietà) di Max Stirner (Johann Caspar Schmidt) 1806-1856
https://it.wikipedia.org/wiki/Max_Stirner


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mincuo
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Ho messo questo perchè ero curioso, visto che in home c'era un post sull'Islanda relativo a una proposta più o meno di quella che è chiamata oggi "positive money". Di cui accennai 3 anni fa.
Oggi, sempre più o meno, riferibile ad Andrew Jackson, Ben Dyson e Richard Werner.
Che però sono "strucca, strucca" Irving Fisher (anni '30) rivisitato.
Ma lui a sua volta è uno dei debitori di Gesell e Gesell a sua volta in parte fu impressionato da Michael Flürscheim, Henry George e Pierre-Joseph Proudhon e dall'altra (oltre naturalmente a Darwin, Nietzsche e Adam Smith) proprio da Max Stirner e il suo "Unico".

Silvio Gesell è stato un grandissimo pensatore.

A differenza di Marx, considerato anche all'epoca un pensatore di serie B.
Ma con la claque (i media) e i soldini si può imporre qualunque bubbola alle masse, specie se innocua o meglio ancora se interessata.

Ma Gesell non andava mica bene agli interessati, e prima di lui per un altro verso nemmeno H. George e Michael Flürscheim pur per una cosa limitata come la riforma agraria, ma che avrebbe significato un reale cambio di paradigma. (Infatti non si fece, a differenza delle income-tax).
A Gesell si arriverà però io penso (a meno di un'iperinflazione, l'altra strada, o la guerra, l'altra ancora), non coi bollini forse, ma con gli interessi negativi e forse qualche clausola di non utilizzo.
Per la via sbagliata e dopo innumerevoli sofferenze, grazie anche a degli utili idioti subito propagandati e pompati dal peggior capitalismo usuraio, tipo appunto Karl Marx.

Mincuo dixit.

Una volta tanto.......ne dico una anch'io.

E timidamente (ma non troppo, le si deve dar merito di questo) anche la FED di Cleveland scriveva qualche anno fa.....
https://www.clevelandfed.org/en/newsroom-and-events/publications/economic-commentary/economic-commentary-archives/2008-economic-commentaries/ec-20080401-stamp-scrip-money-people-paid-to-use.aspx
E così ho rivisto anche il sepolto Schwanenkirchen miracle, che, seppur limitato, certo non è stato non solo mai pompato, ma nemmeno mai più nominato in un qualsivoglia testo.....

E qui Greg Mankiw, un guru di Harvard, abbozzava un pochino...
http://gregmankiw.blogspot.it/2009/03/reloading-weapons-of-monetary-policy.html


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Primadellesabbie
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@ mincuo

Ho letto l'ultimo link, quello di Greg Mankiw.

Tu sei favorevole a questo scenario?


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mincuo
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@ mincuo

Ho letto l'ultimo link, quello di Greg Mankiw.

Tu sei favorevole a questo scenario?

-Diciamo di sì, e che lo sarei a partire da una situazione abbastanza risanata, (poi le forme tecniche....).
Perchè sopra quel problema sta l'etica.
E con quella altre cose (popolazione, territorio, cultura, valori, cioè ci vuole una marcia indietro rispetto alla distruzione che è stata fatta).

-Lo strumento per la velocità di circolazione o, detto diverso, per la penalizzazione della rendta a favore dell'impiego in investimenti e consumi o, detto diverso ancora, per la diminuzione della preferenza per la liquidità è un'impostazione corretta.
Anche l'impianto post fisheriano (Jackson, Dyson) però ha dei pregi, non volendo adottare una logica tipo Gesell. Controllando credito e separando i conti di investimento dal credito commerciale e dando ruolo alla B.C. e al Governo è un'altra soluzione ragionevole.

-Il fatto è che sono strumenti che se adottati 100 anni fa un po' da tutti e quando ancora c'era un po' di etica avrebbero portato a dei risultati buoni e anche evitato un peggioramento dei costumi pure in quel settore.
Oggi però hai l'impianto culturale intero deteriorato. E i segnali sono nel proseguire su quella strada (distruzione di identità, famiglia, genere, diversità, spinta sempre maggiore verso dicotomia culturale tra massa ed elite, spaccatura della continuità degli ascensori sociali, demonizzazione dell'interesse nazionale, semplificazione e banalizzazione, disorientamento, regressione infantile, deresponsabilizzazione, comportamento di gregge, istituzionalizzazione del politically correct, omogenizzazione forzata eccetera).

-Parlo chiaro perchè qui mi permetto un'opinione.
Bisogna prima vedere "se" e dico "se" qualcuno (Russia, Cina, BRICS...o qui Ungheria, Polonia) si oppone un po' e promuove man mano una cultura differente e una critica, che poi sia rispettivamente a partire da Confucio o dalla Civiltà Greco-Romana o dalla migliore parte dell'eredità Cristiana o Buddista poco importa.
Se invece riescono a incanalare la critica diciamo sul "materialismo e vecchi merletti" allora non è altro che la stessa salsa in forma differente e la propaganda ha vinto definitivamente.
Mia opinione, senza pretese.

-Riguardo agli strumenti, anche dal punto di vista pratico, i tentativi isolati sono difficili. Mentre per un piccolo Paese come Islanda di 300.000 abitanti sono magari possibili, e anche glieli lasciano magari fare, altre realtà più grosse, se non sono sorrette da un movimento ideale, culturale e popolare, dubito. Anche esperienze peraltro differenti (e con le dovute critiche, per carità) ma che avevano comunque un impianto politico-sociale-economico diverso e indipendente, come la Libia, e che miravano a estendere quell'impianto ad altri Paesi Africani attraverso un sistema integrato monetario, di telecomunicazioni, e la creazione di organismi pan-Africani ecc.. è stato stroncato subito.
Lasciando perdere che ci sono stati anche altri motivi, ma bisogna dire che non aveva un retroterra sufficiente.
Infatti morto Gheddafi, (discutibile quanto vuoi) poi è morto tutto.

-Tieni presente che i veri problemi sono sempre quelli di cui non si discute.
La democrazia ad esempio non è messa in discussione. Perchè nella iper-semplificazione a cui hanno abituato la gente la discussione sarebbe solo in antitesi e cioè discuterla significa "volere un tiranno".
E così si evita la discussione sul contenuto. Che è il problema.
Perchè sono cattive democrazie, dove la rappresentanza della volontà popolare è solo apparente, il controllo successivo al voto poi è nullo, e la proprietà popolare di almeno qualche canale di massa informativo non esiste e nemmeno è messa in discussione.

Da ringraziare che c'è internet, per ora abbastanza libero, anche perchè utile commercialmente e perchè socialmente e politicamente è un potente mezzo di schedatura e quindi di prevenzione e indirizzo tramite i media, e infine anche di controllo, cosa che un domani vedremo meglio.....


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Primadellesabbie
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Allora mi tocca leggere tutto quello che hai messo!

Anche tu vuoi mettere mano alla moneta.

Penso che più strade asfalti e meno possibilità rimangono per quelli che vogliono tracciare da sé il percorso che desiderano seguire.

E siccome a questi ultimi appartiene, accanto ad anarchici, sbandati, individualisti e bastiancontrari, quella preziosa componente della società dalla quale emergono gli spiriti più intellettualmente dotati, coraggiosi ed indipendenti, in mancanza dei quali l'umanità inaridisce, la cosa mi preoccupa.

Non voglio qui dar vita ad un confronto con il mondo dei tuoi gatti randagi, ma un giorno o l'altro ci sarà l'occasione di parlarne.

Può essere che questa mia attitudine sia esagerata dall'esperienza del vuoto deprimente, prodotto dalla società a misura di impiegato che ci circonda, e che ho visto costruire e modellarsi, un pezzo dopo l'altro, magistralmente ed inesorabilmente incastrati.


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mincuo
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@Primadellesabbie.
Ne scrivevo già 3 anni fa. Trovi.
Accennai anche qualcosa su democrazia, su informazione, su controllo e sul metodo del sorteggio rispetto a quello elettivo in funzione di controllo. (Che non è una cosa per ridere eh...).
Poi ho lasciato perdere...

P.S. La moneta è una creazione umana.
Nata per questioni eminentemente di utilità pratica.
Poi è diventata una specie di religione con i suoi dogmi, miti, credenze, racconti e favole più o meno interessate.

A far peggio ci zompano sopra sempre con qualcosa di ideologico, il che non è deprecabile in sè, ma è quasi sempre condito da un'ignoranza superlativa. Il che aumenta confusione a confusione, per la gioia di pochi.

Cambiare un sistema monetario non è dissimile da altre cose che l'uomo ha cambiato nel corso del tempo. E l'ha cambiato ancora infatti.
Quello di oggi è un sistema misto dove le due forme di emissione storiche (Lo Stato e i privati) si sono fuse in una partnership pubblica-privata che rappresenta gli interessi della popolazione tanto quanto (se non di più) quelli delle banche.
Ma non è un dogma.


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Famed Member
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la moneta è una creazione umana.

Ne è sicuro?
Ho sempre sentito dire, da quando ho l'uso della ragione, che è lo sterco del diavolo, e ne sono più che convinta.


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Primadellesabbie
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...Accennai anche qualcosa su democrazia, su informazione, su controllo e sul metodo del sorteggio rispetto a quello elettivo in funzione di controllo. (Che non è una cosa per ridere eh...).
Poi ho lasciato perdere...

P.S. La moneta è una creazione umana.
Nata per questioni eminentemente di utilità pratica.
Poi è diventata una specie di religione con i suoi dogmi, miti, credenze, racconti e favole più o meno interessate. ...

Sul sorteggio, a meno di recuperare capacità di valutazione di cui si é persa la nozione, é difficile non essere d'accordo.

Certo, la moneta é entrata nell'uso, ma é successo da tempo immemorabile, e attorno ad essa si sono stabilite istituzioni come i mercati, le banche, il tesoro del regno o dello stato, un certo potere che adesso é tracimato oltre le proprie sponde; non sono sicuro che partecipi a qualche archetipo in quanto misura di confronto e scambio, ma poco ci manca.
Se la consideriamo nella versione aurea é l'immagine stessa della ricchezza.

Ad ogni modo il suo funzionamento, evidentemente, può essere soggetto a cambiamento di regole, a mutazioni nell'uso.

É l'immaginare le conseguenze e gli effetti di una moneta che perde valore per sua natura (che so possibile ma non ci ho mai messo la mente per bene), sulla vita di ogni giorno, su certi comportamenti profondi, che mi lascia perplesso.


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sankara
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Silvio Gesell è stato un grandissimo pensatore.
A differenza di Marx, considerato anche all'epoca un pensatore di serie B.
Ma con la claque (i media) e i soldini si può imporre qualunque bubbola alle masse, specie se innocua o meglio ancora se interessata.
Ma Gesell non andava mica bene agli interessati, e prima di lui per un altro verso nemmeno H. George e Michael Flürscheim pur per una cosa limitata come la riforma agraria, ma che avrebbe significato un reale cambio di paradigma. (Infatti non si fece, a differenza delle income-tax).
A Gesell si arriverà però io penso (a meno di un'iperinflazione, l'altra strada, o la guerra, l'altra ancora), non coi bollini forse, ma con gli interessi negativi e forse qualche clausola di non utilizzo.
Per la via sbagliata e dopo innumerevoli sofferenze, grazie anche a degli utili idioti subito propagandati e pompati dal peggior capitalismo usuraio, tipo appunto Karl Marx.

Un post interessante Mincuo, anche se con passaggi criptici almeno per me. Sarebbe benvenuta qualche chiosa di Istwine su Gesell, mi accontenterò magari di sapere da te, se possibile, quale legame vedi tra queste considerazioni (nichilistiche?) di Stiner ed il pensiero economico di Gesell, e cosa intendi più precisamente quando dici che "a Gesell si arriverà". Ti riferisci alla sua idea di "Freigeld" -"denaro libero", ossia di moneta che perde valore col passare del tempo- al fine di obbligare i detentori di moneta alla sua spesa, aumentando consumi ed investimenti e diminuendo la preferenza alla liquidità? Presumo di sì leggendo anche i commenti successivi.
E sulle strade dell'iperinflazione (qualche anno fa mi ricordo che "andavano di moda" gli articoli sul pericolo "imminente" dell'iperinflazione) e della guerra? Le accennavi come scenari non augurabili per la diminuzione dei debiti? Ma nel caso dell'iperinflazione, come immagini che si scatenerebbe?


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sankara
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Silvio Gesell è stato un grandissimo pensatore.
A differenza di Marx, considerato anche all'epoca un pensatore di serie B.
Ma con la claque (i media) e i soldini si può imporre qualunque bubbola alle masse, specie se innocua o meglio ancora se interessata.
Ma Gesell non andava mica bene agli interessati, e prima di lui per un altro verso nemmeno H. George e Michael Flürscheim pur per una cosa limitata come la riforma agraria, ma che avrebbe significato un reale cambio di paradigma. (Infatti non si fece, a differenza delle income-tax).
A Gesell si arriverà però io penso (a meno di un'iperinflazione, l'altra strada, o la guerra, l'altra ancora), non coi bollini forse, ma con gli interessi negativi e forse qualche clausola di non utilizzo.
Per la via sbagliata e dopo innumerevoli sofferenze, grazie anche a degli utili idioti subito propagandati e pompati dal peggior capitalismo usuraio, tipo appunto Karl Marx.

Un post interessante Mincuo, anche se con passaggi criptici almeno per me. Sarebbe benvenuta qualche chiosa di Istwine su Gesell, mi accontenterò magari di sapere da te, se possibile, quale legame vedi tra queste considerazioni (nichilistiche?) di Stirner ed il pensiero economico di Gesell, e cosa intendi più precisamente quando dici che "a Gesell si arriverà". Ti riferisci alla sua idea di "Freigeld" -"denaro libero", ossia di moneta che perde valore col passare del tempo- al fine di obbligare i detentori di moneta alla sua spesa, aumentando consumi ed investimenti e diminuendo la preferenza alla liquidità? Presumo di sì leggendo anche i commenti successivi.
E sulle strade dell'iperinflazione (qualche anno fa mi ricordo che "andavano di moda" gli articoli sul pericolo "imminente" dell'iperinflazione) e della guerra? Le accennavi come scenari non augurabili per la diminuzione dei debiti? Ma nel caso dell'iperinflazione, come immagini che si scatenerebbe?


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mincuo
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Un post interessante Mincuo, anche se con passaggi criptici almeno per me. Sarebbe benvenuta qualche chiosa di Istwine su Gesell, mi accontenterò magari di sapere da te, se possibile, quale legame vedi tra queste considerazioni (nichilistiche?) di Stiner ed il pensiero economico di Gesell, e cosa intendi più precisamente quando dici che "a Gesell si arriverà". Ti riferisci alla sua idea di "Freigeld" -"denaro libero", ossia di moneta che perde valore col passare del tempo- al fine di obbligare i detentori di moneta alla sua spesa, aumentando consumi ed investimenti e diminuendo la preferenza alla liquidità? Presumo di sì leggendo anche i commenti successivi.
E sulle strade dell'iperinflazione (qualche anno fa mi ricordo che "andavano di moda" gli articoli sul pericolo "imminente" dell'iperinflazione) e della guerra? Le accennavi come scenari non augurabili per la diminuzione dei debiti? Ma nel caso dell'iperinflazione, come immagini che si scatenerebbe?

-Gesell lesse Stirner. E il suo "egoismo", che non è quello dell'accezione comune, ma è "l'egoismo etico" si vede che gli fece qualche impressione. Come gli fecero impressione anche altri autori. Stirner come tanti bisogna leggerlo prima di giudicare. L'ho messo perchè è una curiosità tra le tante scomparse. Fu un filosofo anarchico individualista, da cui poi presero molti.
F. Nietzsche, P. Kropotkin, Zo d'Axa, S. Kierkegaard, M. Bakunin, S. G. Nečaev e R. Novatore. I. Turgenev, F. Dostoevsky, A. Camus, G. Orwell... gli esistenzialisti Francesi...
In Italiano c'è un bel saggio di Giorgio Penzo, ordinario di storia della filosofia all'Università di Padova, "la rivolta esistenziale".
http://www.jstor.org/stable/43061389?seq=1#page_scan_tab_contents

-L'inflazione potrebbe essere una via scelta. Se vuoi abbattere i debiti hai due vie: tagliarli o inflazionarli.


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omicron
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Max Stirner è il prototipo dell'idiota. Perfino il prefatore dell'edizione italiana de "l'Unico e la sua proprietà" in mio possesso (che ho letto finché la mia pazienza è bastata) lo prendeva per il culo scrivendo che era il libro preferito dai pazzoidi politici.

Il libro è scritto evidentemente senza aver preparato una scaletta, di getto, ripetendo ossessivamente quasi sempre il medesimo concetto: l'antichità è l'infanzia dell'umanità, il medioevo l'adolescenza e l'età moderna la maturità.

Nel brano che riporti il soggetto è all'inizio "l'umanità" ma dopo un paio di paragrafi diventa un non meglio identificato gruppo ristretto che persegue i propri fini. In quest'ultimo caso ha ragione Stirner, ma è anche chiara la confusione che ha in testa.

Intelligenti pauca.


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mincuo
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Sono opinioni. Di Omicron, nella fattispecie.


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Giovina
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Un altro refrattario alla comunione dei “santi” questo Stirner...

Una cosa e' certa, che l'umanita' e' molto disorientata, cosa non certa invece e se il metodo dei capi bastone o del debasament riusciranno ad averne completamente ragione.

Le profezie, non tanto le previsioni, di Marx non porteranno all'intruppamento voluto, alla rivoluzione desiderata, piuttosto solo a qualche rivolta fine a se’ stessa, ogni uomo si sente piu' isolato da un tempo, piu' singolo, piu' individualista, piu’ svuotato, il che non e' necessariamente quel male che tanta infingarda retorica e tanta infingarda ideologia comunitaria colpevolizzano, i fallimenti dei vecchi sistemi e delle vecchie idee non portano che a uno sconvolgimento dei vecchi metodi e credi in ogni mente e in ogni spirito.

E' qui che si inserisce la possibilita' per l'uomo di intraprendere un cammino dapprima teorico, o speculativo filosofico che dir si voglia, necessario alla scoperta delle valenze esistenziali dell’Io ma poi esperibile concretamente nello spirito e nell’intelligenza, al fine di poter avere le forze e la volonta’ necessarie per resistere alla tentazione di buttare la spugna lasciando che i flutti della storia abbiano la meglio su di lui. Perche’ tale e’ lo scenario attuale: rigettati i crismi e i dogmi di un passato che nulla piu’ producono di positivo per l’uomo, le alternative che si pongono al singolo sono quelle di ripartire da zero o di darsi per sconfitto e consegnarsi ai manovratori di masse.

Parlare dei concetti di Gesell oggi pare ancora una blasfemia o comunque romanticheria, senz'altro sono concezioni che ai geni della finanza e degli accumulatori danno scandalo.

Pero' la salvezza delle attivita' degli uomini certo non puo' venire da uno statalismo quale lo declamano i marxisti, che non risolve affatto il capitalismo, e non affronta affatto il complesso enigma della moneta, ne' tantomeno quindi la “schiavitu' “dal lavoro. Nomino ora il marxismo ma cio' puo' valere per altri conosciuti punti di vista.

Lo stesso Keynes nella Teoria generale scrisse: “Penso che il futuro imparerà più da Gesell che da Marx”.

Gli economisti, ma comunque gli esperti, dovranno misurarsi con qualcosa di nuovo nella sperimentabilita' e poi nella consuetudine. Questo ha a che fare col genio dell'uomo e con la sua liberta', fosse anche la liberta' dalla stessa liberta' comunemente intesa ( Stirner docet )

Qui puo' entrare in campo e in prima posizione la questione culturale inibita e condizionata, che se non risolta nella rivendicazione della liberta’ nel settore culturale ora lottizzato da interessi vari, poco avra’ da offrire in termini di talenti genuini negli altri campi della organizzazione sociale, ossia in quelli della giustizia e delle attivita’ economiche.

Certamente non bastera' una moneta “condizionata”, c'e' da risolvere l'enorme conflitto di interesse tra la Cultura, Lo Stato inteso come espressione giuridica e l'Economia, che si condizionano e si snaturano a vicenda; gli atti “immorali” e “corrotti “ saranno inevitabili e sempre prodotti fino ad allora, eppure per adesso le ingerenze e sconfinamenti reciproci, la promiscuita’ quasi incestuosa tra questi importanti ambiti sono considerati cosa naturale e dogmatica, presupposti ritenuti inviolabili e inevitabili, dati fissi e indiscutibili, mentre paradossalmente ci si scandalizza di tutto cio’ che logicamente e fatalmente producono: il caos piu’ completo, ingestibile e sempre rigenerantesi.

Si considera sempre l’atto individuale e soggettivo - di un singolo, di un ente o di una societa’ - nel campo della morale e dell’etica come condannabile, quando corrotto, ma il conflitto d’interesse vero, o alienazione, e’ a monte, nel vizio di relazione tra i principali settori sociali che favorisce il mal comportamento di coloro che non si fanno scrupoli per natura, e impedisce, ponendovi seri ostacoli, le corrette azioni degli onesti.
Inevitabile dunque, a causa del sistema caotico e non disciplinato a monte, che si producano e si dispieghino ciclicamente crisi culturali, di giustizia a scapito del rispetto dell’uguaglianza nell’ambito dell’esercizio giuridico, di distribuzione di mezzi e risorse per tutti nel campo economico. E’ quindi a questo piano che grandi intuizioni, come quella di un Gesell, avuta nel suo preciso e settoriale campo di indagine, debbono prima prodursi ed operare per “sistemare” nel loro giusto alveo di indipendenza i distinti ambiti della societa’, affinche’ questi possano interagire proficuamente per produrre un ordinato sistema sociale.

Ho apprezzato questa discussione di Mincuo per gli argomenti che ha toccato e proposto.
Non di meri numeri, dati e statistiche vive quest’uomo.…..


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omicron
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Sono opinioni. Di Omicron, nella fattispecie.

Ma l'hai letto almeno? Che non abbia usato la scaletta è una mia opinione che consegue al fatto che Stirner ripete continuamente lo stesso concetto. Che è un fatto. Mi sarò fermato alla settima o ottava volta che ripeteva. Poi ho dato una scorsa al resto e continuava nello stesso modo delirante.

Dato il fatto che il libro è del 1844 i passaggi iconoclasti come quello da te riportato sono più che apprezzabili ma non sono niente di nuovo nemmeno per l'epoca: già gli illuministi avevano chiarito gli inganni ideologici sottostanti i concetti utilizzati strumentalmente dalle elite di potere.

E a questo riguardo Marx fa un lavoro molto migliore ridicolizzando Stirner ne "L'ideologia Tedesca"

https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1846/ideologia/capitolo_II.html


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