Il revisionismo buo...
 
Notifiche
Cancella tutti

Il revisionismo buono e quello cattivo


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Il 28 aprile Stefania Craxi ha dichiarato: «Trascorso il 65° anniversario della liberazione, non vi è stato nessuno ad aver avuto il coraggio politico e l’onestà intellettuale di compiere un gesto simbolico e importante volto a restituire agli italiani la verità della loro storia: recarsi a Piazzale Loreto per un atto di cancellazione dell’atroce oltraggio inflitto al cadavere di Mussolini». Parole che avrebbero dovuto provocare interventi di politici e intellettuali, e che invece sono state confinate in un trafiletto anonimo sui quotidiani, a parte le accuse di provocazione e revisionismo. Eppure Stefania Craxi ha avuto il coraggio di ripetere quanto il revisionista per eccellenza, Giampaolo Pansa, mi disse in un’intervista sei anni fa: non potendo esistere alla fine di una guerra civile una «storia condivisa», vi sia almeno una «storia accettata» da ambo le parti, sicché Ciampi vada a deporre una corona di fiori a Piazzale Loreto come atto di conciliazione nazionale, sul luogo della oscena «macelleria messicana», come la definì Ferruccio Parri. La proposta cadde nel silenzio.

Affermare che non è vero che il 25 aprile è una ricorrenza nazionale fatta propria da tutti come vuole l’ufficialità, non è revisionismo revanscista ma semplice constatazione dei fatti. Una riconciliazione nazionale non può avvenire se non si riconoscono anche gli errori e gli orrori della fazione vincente oltre che di quella soccombente. Come si fa? Si prenda esempio da quanto è avvenuto nei giorni scorsi fra Russia e Polonia. Dopo 70 anni la Russia ha desecretato i documenti in cui Beria, il capo della NKVD, dava l’ordine di fucilare 25mila militari e civili polacchi. Dopo anni di negazioni ufficiali, la Russia ammette una verità che già da tempo era accertata. È così che si giunge a una riconciliazione fra due popoli.

In Italia un passo in questa direzione non è stato mai effettuato e nessuna ammissione «ufficiale» è stata fatta da parte dei politici nei confronti degli eccidi, accertati anche da sentenze, compiuti dai partigiani dopo il 25 aprile. Chi li documenta è uno sporco revisionista che infanga «l’onore della resistenza». Nei suoi alti discorsi il presidente Napolitano dice molte cose oneste, eccetto questa. Egli si reca sui luoghi di tanti eventi collegati alla guerra civile, eccetto su quelli che hanno avuto come martiri militari della RSI.

Questo non sarebbe revisionismo, termine che del resto non viene sempre respinto a priori si badi bene, ma accettato quando fa comodo. Infatti, siamo proprio sicuri che gli storici ortodossi siano aprioristicamente contrari a qualsiasi revisionismo in sé? Oppure che, al contrario, accettino il deprecabile revisionismo solo quando fa comodo?

Vediamo. Un primo esempio riguarda l’orrore delle foibe. Il dato inoppugnabile è che nei crepacci carsici vennero gettati migliaia di italiani, proprio perché italiani. È questa la storia accertata, l’«ortodossia». Chi vi si oppone con tesi giustificazioniste sia sul numero dei morti che sulle intenzioni di quella che fu una vera «pulizia etnica» anti-italiana, è dunque un «revisionista». Ad esempio, libri come Operazione foibe di Claudia Cermigoi (Kappa) o Foibe. Una storia d’Italia dello sloveno Joze Pirjevec (Einaudi). Ma questo è un revisionismo ben accetto dagli storici di sinistra.

Altro esempio. Una commissione di storici tedeschi dopo molti anni di indagini ha stabilito che i morti causati da tre giorni di incursioni dei bombardieri alleati su Dresda (13-15 febbraio 1945) non furono tra i 100 e i 250mila, come si era scritto sinora, ma «appena» 25mila. Cifra senza dubbio enorme, ma non come la precedente. La commissione ha frugato nelle anagrafi, nei registi cimiteriali, fra le testimonianze ecc., ma avrà calcolato il numero dei profughi tedeschi delle regioni orientali che si erano ammassati a Dresda e che nessun registro elencava? Non si sa, ma la nuova cifra è stata ben accetta dagli storici ortodossi, senza alcuna indignata accusa di revisionismo perché si basa su documenti e lava in parte l’onta dei bombardamenti terroristici ordinati dal maresciallo inglese Harris, “il Macellaio” Harris, per colpire deliberatamente la popolazione e fiaccarne il morale. Però, insulti e ostracismi si sono avuti nei confronti di Massimo Filippini che nei suoi vari libri sui fatti di Cefalonia, ha potuto dimostrare sulla base di documenti inediti, che i tedeschi non fucilarono migliaia di soldati italiani (almeno 9000 come si è sempre scritto), ma «solo» 250 ufficiali (tra cui suo padre) e che meno di 2mila furono invece i caduti italiani nella battaglia sull’isola contro la Wehrmacht dopo l’8 settembre. Questo invece sì, che è revisionismo «cattivo», perché fa cadere un mito.

Ovvia conclusione: non è il «revisionismo» in sé che fa straparlare certi politici e certi storici, ma solo quello che sconvolge la vulgata imposta dalla cultura della sinistra ortodossa (ma ormai anche da certa destra neo-antifascista). Invece, un altro tipo di «revisionismo» viene accettato senza problemi perché la rafforza, oppure edulcora eventi sino a quel momento indifendibili.

Gianfraco De Turris
Fonte: www.ilgiornale.it
10.05.2010


Citazione
DaniB
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 224
 

la "storia" la scrivono i vincitori. punto


RispondiCitazione
Maria Stella
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1429
 

@DaniB

La storia la scrivono i vincitori, davvero non so chi ha per primo detta sta cavolata.

I vincitori, se credono, di fatto possono approfittare della indubbia forza che gli deriva dalla vittoria, e quindi , specie se ci sono episodi che vogliono tenere in ombra, si daranno da fare come matti a "raccontare" la loro verità. Verrà fuori una verità diciamo se mai letteraria: libri, articoli di giornale, vignette e simile. Finchè i fatti sono recenti.. tutto va e viene accettato, pro bono pacis, ma il tempo passa e non ha più senso tenere chiusi archivi e fonti , ed ecco che arriva la Storia vera, e quella la fanno gli storiografi veri, se ce ne sono ancora come si spera, gente che usa le FONTI e non le narrazioni , nè quelle dei vinti, nè quelle dei vincitori. Un lavoro da certosino che si basa su documenti, archivi, foto, lettere, testimonianze appurate e certificate.

Non bastano 4 film , non bastano i libri non ben documentati, , nè i desiderata del vincitore. Nè gli sproloqui dei così detti intellettuali prezzolati.
Forse anche per questo si dice che il tempo è galantuomo?

Davvero pensi che la storia si possa tirare di qua e di là come un elastico secondo i desideri miserandi di questo o di quello? Tanto si vorrebbe imbarbarire la cultura? fino a questo punto? Davvero basta, prima o poi si smette di giocare dall'una e dall'altra parte, ovunque , e accadrà anche in Italia, anche se sempre troppo tardi, tanto tardi che si è ottenuto l'effetto opposto: si è gettata una ombra su tutta le Resistenza per proteggere degli assassini. Forse la Resistenza, i suoi morti, quelli che ci hanno creduto ed hanno lottato davvero non meritavano tutto questo, non credi?

Quindi smettiamola con questo mantra di comodo : la Storia la fanno gli Storici che non siano prezzolati dai vincitori, ma nemmeno dai vinti. Ora si : PUNTO.


RispondiCitazione
grilmi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 334
 

@maristaurru
Quoto daniB, forse è vero che a distanza di molto molto tempo alcune cose vengono desecretate e in parte vanno a modificare i particolari degli eventi storici ma questi discorsi interessano esclusivamente storici e appassionati; per le persone comuni ci sono i libri di storia studiati a scuola, da cui si apprendono i fatti, pieni di inesattezze, falsi storici e travisamenti (operate non dai perdenti, se preferisci) che hanno l'importante compito dell imprinting storico: con l età adulta vengono perdute le conoscenze storiche, rimane pero la traccia di quell imprinting che indirettamente influenza il nostro pensiero.


RispondiCitazione
Erwin
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1162
 

Questa ,invece,è demolizione della storia raccontata finora...il sedicente wiesel elie,sedicente sopravvissuto dell'olocau$to ebraico!

Il nuovo cristo,non ancora morto, dell'OLOCAUSTIANESIMO.
http://olo-dogma.myblog.it/archive/2010/05/08/l-enigma-lazar-l%C3%A1z%C3%A1r-eliezer-elie-wiesel.html


RispondiCitazione
Drachen
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 40
 

secondo me certa gente vive nel paese dei balocchi.
intanto la storia la scrivono i vincitori e non gli storici o almeno non gli storici degli sconfitti. chi dice il contrario di storia conosce proprio pochino.
senza scomodare l'Olocausto e la persecuzione sistematica di chi riduce anche solo di un po' l'ammontare delle vittime (la ricerca storica sembra la ricerca medica, certi tabù non bisogna mai violarli), basterebbe l'interpretazione storica di determinati avvenimenti.
oggi come oggi si fa un gran vociare su Piazzale Loreto (evento davvero ridicolo per significato e portata) e si accetta supinamente la necessità e la "giustizia" di veri atti di terrorismo quali il bombardamento di Dreda o le atomiche sul Giappone.
il tirannicidio, in ogni caso, è un diritto sacrosanto dei popoli.
fare del buonismo su Piazzale Loreto è ridicolo se non si parla congiuntamente dell'occupazione militare americana seguente alla guerra.
sul fatto che da allora non siamo che una base USA in mezzo al Mediterraneo.
roba da partitini. roba da Pansa.


RispondiCitazione
Erwin
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1162
 

..."senza scomodare l'Olocausto e la persecuzione sistematica di chi riduce anche solo di un po' l'ammontare delle vittime"...
Mi collego a questa frase per segnalare la non esattezza del contenuto,mi spiego:
nella solo Germania vengono perseguitati,processati,almeno 15.000 persone,comuni mortali, all'anno per "contestazione della verità di Norimberga"!
Lo stesso "reato" commesso da storici,giornalisti,leccaculo qualsiasi , NON comporta alcuna azione giudiziaria!
Perchè?
Dalla "verità" dei 4.000.000 di Auschwitz ,oggi, UFFICIALMENTE(perchè mai indagato e processato) l'ebreo Fritjof Meyer,capo redattore del "Der Spiegel", è sceso a 510.000 ! OTTO volte meno della "verità di Norimberga"!
Il Meyer è stato ,pure,denunciato da Horst Mahler per il reato di negazionismo,ma la "legge" tedesca.... ha avuto nulla da dire (e fare!)
Perchè?
Un Mahler,uno Zuendel,una Stolz,un Rudolf scontano ANNI di galera per dire ciò che dice l'ebreo Meyer o un Pressac o un Hilberg ...e lui che commette lo stesso "reato"... NULLA!
Perchè?
Perchè è ebreo?
A me sembra discriminazione.


RispondiCitazione
Erwin
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1162
 

Si legge sul sito http://www.lager.it/auschwitz.htm... la seguente frase
...”Il 3 settembre 1941, in presenza di Hoss , venne eseguito nei sotterranei del blocco 11 , la seconda e più strutturata gassazione di massa nella quale morirono circa 600 prigionieri bellici sovietici “...
Diamo credito a quanto scritto e valutiamo l'attendibilità di tale affermazione sterminazionista:
Secondo la pubblicazione ufficiale della direzione del Museo di Auschwitz i primi prigionieri russi arrivarono a Birkenau il 7 Ottobre 1941,(APMO, Processo Höß, vol. 4,f. 71, 128; vol. 7, f. 219; DAuI-3/1.7646, Schedario dei prigionieri di guerra russi)
Quindi il 3 Settembre NON potevano essere gasati i prigionieri russi ..che NON c'erano!
Chi vuole segnalare l' “errore” può inviare una mail a [email protected]


RispondiCitazione
Condividi: