Messa così è semplicistica ...
Non basta l'analisi sulla sostanziale scarsa differenza tra centrodestra e centrosinistra italiaci ....
Come dicevo, la storia viene molto più da lontano.
E riguarda le origini "romantiche" della sinistra italiana.
Origini che finiscono per coinvolgere anche quanto, di magmatico e contraddittorio, oggi esiste alla sinistra del Pd e pure di Sel e di Rifondazione, e che pure ha origini nella sinistra rivoluzionaria dei settanta che un pò di dialettica marxista allo stato delle cose presenti era riuscita pure ad applicare correttamente ....
Del resto, pure tra i difensori di Gheddafi, per appunto difenderlo si tende ad attribuirgli un carattere "socialista" e "rivoluzionario" che pure non ha, almeno non ha più da qualche decennio ...
Insomma, per opporsi ad una avventura militare colonialista, si ha per forza bisogno di dipingerne la "vittima" in forma "eroica" e persino improbabilmente "anticapitalista" ....
In soldoni, il difetto sta nel manico ..... e non è riconducibile soltanto al pur innegabile ruolo nefasto del PD ....
Quando tutti si divide il mondo tra "buoni" e "cattivi", "onesti" e "disonesti" .... oppure tra "interessi nazionali" ed "interessi sovranazionali" .... altro bel vizio imperante molto su questo sito, vizio di chiara origine fascistoide e quindi anch'esso da concezione "etica" e nazionalista ..... e non tra "sfruttati" e "sfruttatori" ...... in una concezione di classe per la quale anche il pessimo Gheddafi è indubbiamente vittima di una operazione capital/colonialista ....... si finisce per cadere nell'equivoco anche in perfetta buona fede .....
[quote="radisol"]
Insomma, per opporsi ad una avventura militare colonialista, si ha per forza bisogno di dipingerne la "vittima" in forma "eroica" e persino improbabilmente "anticapitalista" ....
quote]
Non sarà un eroe, ma un motivo per cui l'attaccano ci sarà. Un motivo per cui attaccano un paese e un altro no, voglio dire. Se non ci fosse una resistenza alla "normale" penetrazione imperialista, la difesa di una politica orientata verso gli interessi nazionali etc. Se Gheddafi fosse uguale agli altri non sarebbe bollato come un "cattivo". Vengono dipinti come eroi (giustamente) Ferkini e Al Muktiar, che pure erano monarchici, può essere dipinto come un coraggioso resistente Gheddafi, a mio parere.
Caro Radisol,
ho scritto di recente un articolo sui comunisti (e sugli anticapitalisti) e il concetto di nazione. E' l'inizio di un percorso che comprenderà alcune tappe. L'inizio non poteva che essere il Manifesto del partito comunista.
Tra breve ti linko l'articolo. Mi piacerebbe sapere da una persona intelligente come te, e che tuttavia mi sembra avversare il concetto di nazione, se e dove trova la critica del concetto e dell'idea di nazione - e del fatto che esistono e esisteranno nazioni, mi verrebbe da dire- nel Manifesto del partito comunista:
Gli anticapitalisti, le nazioni e l'internazionalismo http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=36862
Ne "Il Manifesto" una particolare critica al concetto di nazione effettivamente non c'è.
Ma c'è in tutta l'impostazione socio/economica marxista ... "proletari di tutti i paesi unitevi" ...... "nostra patria è il mondo intero" .... non sarà una critica esplicita al concetto di "nazione" ma nei fatti questo rappresenta .....
Certo, Marx la rivoluzione la preconizzava in Inghilterra, in Germania, persino negli Usa, insomma in paesi coloniali e comunque in superpotenze economiche ..... ed invece poi, nella pratica, tutte le rivoluzioni fatte in nome del marxismo, salvo quella sovietica ( anche se pure quello era un paese soprattutto rurale ed a scarso sviluppo industriale, quindi non certo tra quelli immaginati da Marx), sono arrivate in tutti altri paesi e situazioni ... e soprattutto non a seguito della lotta di classe operaia ma bensì come conseguenza finale di lotte di liberazione nazionale ed anticoloniale .... e forse anche per questo quelle rivoluzioni sono pressochè tutte fallite ....
Insomma, potremmo oggi dire che, con la "globalizzazione", le teorie di Marx sono ancora più valide di ieri .... e che quanto avvenuto ( ed oggettivamente fallito) in nome delle sue teorie sia stato quasi sempre il frutto di un grande equivoco iniziale ....
Marx predicava la rivoluzione operaia "globale" ... mica invocava gli stati/nazione che si oppongono alla "globalizzazione" .... altrimenti, con questo ragionamento, troverebbe legittimità "marxista" persino certa retorica di Hitler e Mussolini sulla "giusta guerra contro le plutocrazie" .....
nella testa di Marx certo non c'erano "satrapelli" in stile Gheddafi, Saddam o Assad .... o addirittura stati teocratici come l'Iran degli ayatollah .... o l'Afghanistan dei talebani ....
Ripeto per l'ennesima volta ... opporsi alle guerre imperialiste è cosa buona e giusta ..... eleggere però i "satrapelli" a miti rivoluzionari .... non solo è ingiusto e scorretto ... non solo rappresenta l'altra faccia della medaglia di una concezione "etica" e non di classe ..... ma soprattutto è politicamente controproducente ....
E credo sia soprattutto per questo, oltre che per una particolare buffonesca ( e criminale, vedi vicenda migranti) impresentabilità del personaggio Gheddafi, che la mobilitazione per la Libia non decolla nè credo decollerà mai .... anche se questo non mi fa certo piacere, anzi ....
"radisol"con questo ragionamento, troverebbe legittimità "marxista" persino certa retorica di Hitler e Mussolini sulla "giusta guerra contro le plutocrazie" .....[/quote wrote:
chi fa una critica conta, quando si deve decidere se quella critica è giusta o no. Se Hitler è il servo dei capitalisti tedeschi, può dire quello che vuole, la sua guerra non è del proletariato tedesco contro le plutocrazie straniere, ma della plutocrazia tedesca contro quelle avversarie. Ma il fatto che Hitler menta spudoratamente quando usa certi argomenti, non vanifica in assoluto quegli argomenti.nella testa di Marx certo non c'erano "satrapelli" in stile Gheddafi, Saddam o Assad
il che non impediva a Marx di favorire i movimenti di indipendenza nazionale, avendo ben chiaro che non ci può essere nessuno stato socialista se non c'è nemmeno uno stato, ma solo truppe coloniali. E se Saddam cade, l'Iraq torna ad essere una colonia, con truppe d'occupazione coloniali e un Quisling al potere.
nella testa di Marx certo non c'erano "satrapelli" in stile Gheddafi, Saddam o Assad
il che non impediva a Marx di favorire i movimenti di indipendenza nazionale, avendo ben chiaro che non ci può essere nessuno stato socialista se non c'è nemmeno uno stato, ma solo truppe coloniali. E se Saddam cade, l'Iraq torna ad essere una colonia, con truppe d'occupazione coloniali e un Quisling al potere.
Marx appoggia ed elogia addirittura la nobiltà polacca per il suo spirito di sacrificio nella lotta per l'indipendenza nazionale della Polonia, all'epoca spartita tra Russia zarista, Prussia e Impero austro-ungarico.
nella testa di Marx certo non c'erano "satrapelli" in stile Gheddafi, Saddam o Assad
il che non impediva a Marx di favorire i movimenti di indipendenza nazionale, avendo ben chiaro che non ci può essere nessuno stato socialista se non c'è nemmeno uno stato, ma solo truppe coloniali. E se Saddam cade, l'Iraq torna ad essere una colonia, con truppe d'occupazione coloniali e un Quisling al potere.
Marx appoggia ed elogia addirittura la nobiltà polacca per il suo spirito di sacrificio nella lotta per l'indipendenza nazionale della Polonia, all'epoca spartita tra Russia zarista, Prussia e Impero austro-ungarico.
e la elogiava ben sapendo, e ricordandolo pure, che come classe sociale la nobiltà polacca era tra le più reazionarie del continente, tanto era convinto che le lotte nazionali (che erano anche, di fatto, antimperialiste) fossero comunque liberatrici, rispetto all'oppressione straniera.