Il tentativo di tra...
 
Notifiche
Cancella tutti

Il tentativo di transizione verso un altro ordine sociale


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2204
Topic starter  

Se non mettiamo al centro le emozioni (perchè "le emozioni comandano sempre") e non proviamo a fare una lettura emotiva del Mondo che ci circonda, non capiremo gran che.

La faccio breve (poi approfondiamo): noi ci troviamo attualmente in una società con ordine economico mercantile basato sull'avidità e c'è un tentativo in atto di portarci verso un ordine economico etico basato sulla superbia.

Questo mette immediatamente in risalto il problema Spirituale che siamo chiamati ad affrontare.

La società mercantile non è etica, produce ingiustizia nell'abuso e quindi per compensare tale ingiustizia e per contrappeso è necessario il senso del dovere.

Dal senso del dovere si ricava poi la norma civica che è intrinsecamente ipocrita, perché da una parte dice di voler combattere l'ingiustizia e dall'altra deve però conservare un ordine sociale che la riproduce "per poter esistere" e questo rende questo genere di società facilmente "razzista" ma in un senso omertoso, latente, strisciante e nascosto perché nasce dalla necessità di giustificare come un bene la competizione. Per esempio, le società "in eterno" sviluppo che mai si svilupperanno e che è bene tenere sottosviluppate come quelle africane che siccome sono abitate da zulù (culturalmente inferiori) che non hanno mai avuto storicamente la fortuna di conoscere la democrazia allora... Allora si possono sfruttare senza che ci possiamo troppo sentire in colpa.

La transizione verso la società basata su un economia etica quindi "suona bene" in una società intrisecamente non etica perché promette di portare giustizia.

In realtà è come passare dalla padella nella brace e il tentativo di trascinare l'umanità verso questo genere di deriva antropologica è stata fatta molte volte (negli ultimi due millenni) con conseguenze sempre estreme e drammatiche perché mentre un governo basato sull'avidità (storicamente più recente) e industriale "di massa" ha comunque la possibilità di mantenere una parvenza di ordine per una minoranza fortunata della massa totale di umanità che poi però degenera, per cui la potremmo definire "demoniocrazia limitata a tempo determinato" (una miseria) quella etica non è proprio compatibile con l'ideale di "massa" e necessita con ciò di frammentarla in monadi. Tuttavia la promessa degenerativa data dalla superbia porta verso un ideale "demoniocrazia eterna" almeno per una minoranza elitaria.

Cioè l'inferno in terra che non è mai accettabile da nessuna collettività (per questo è obbligatorio frammentare la società in monadi come foglie al vento eternamente mantenute in relativa e finta "tempesta interiore" priva di controllo emotivo).

Marx costruisce nel secolo passato e sul capitale (massa Vs élite) l'ideologia che ha dominato il secolo scorso e che ha forgiato i totalitarismi che ci hanno portato verso la seconda guerra globale e poi successivamente verso l'economia del consumo e della comunicazione manipolatoria.

Tali totalitarismi nascevano per rispondere ad un passaggio di ordine sociale feudale e nobiliare di vecchio stampo da superare perché inadatto a gestire una realtà industriale moderna emergente verso uno basato sulla nuova classe sociale borghese o ceto medio ove era resa più dinamica la scala sociale e con ciò si respirava una migliore "giustizia diffusa" (mai vista per milenni) che tuttavia l'avidità minava in partenza. Dove un tempo il figlio del contadino tendeva a rimanere contadino e le "caste" sociali a conservare un "diritto~dovere" di nascita indipendentemente dal merito di ognuno, facilmente derivabile da una volontà divina e retta dalla fede cieca "perché si" lo vuole Dio, si passa a una dove il merito è esaltato dalla competizione e per la prima volta "l'innato" non è un "diritto~dovere" di nascita presunto e creduto, ma la dimostrazione pratica di una bravura evidentemente di natura "sportiva" e concorrente: vince il migliore. Non a caso lo sport diventa un veicolo etico. Si spostano cioè i pesi e valori ma non la sostanza "demoniocratica" e la borghesia entra a buon diritto tra le fila delle classi dirigenti, non senza ovviamente che ciò sia privato da diverse guerre che hanno messo un poco "tutti contro tutti".

La corruzione poi dell'animo fa il resto.

Abbiamo così la nuova società dove la prima cosa che gli artisti registrano insieme alla corruzione che regge il senso stesso della borghesia nascente è che non c'è spazio per la creatività nella nuova fantastica società concorrente per tutti e quindi nemmeno per il Bene Comune o la saggezza. Lo dice Buddha, lo dice Cristo, lo dice Maometto, lo dicono tutte le fonti di riferimento Spirituali, comprese quelle gnostiche e antiche di Toth o quelle sciamaniche e andine: se basi la tua misura di "performance" sulla fretta e dai valore alla quantità, piuttosto che al resto, esalti il massimo del minimo umano. Cioè rendi l'Uomo miserabile, svuotandolo di senno e si senso. Non a caso infatti ereditiamo una società patologica (occidentale) e che nuota nei suoi stessi veleni e ipocrisie.

Devo fare ora un inciso, perché nel confrontarmi con psicologi e pedagogisti mi sono accorto che la formazione educativa scolastica universitaria non da indicazioni precise nemmeno "agli esperti" su questioni cruciali e basilari riguardo l'emozione. Quando parliamo di emozione non parliamo mai di qualcosa di "puro". Non esiste per esempio "la rabbia pura". E' una bizzarria semantica del tutto fuorviante. L'emozione è una perturbazione dell'animo sempre "mista", come quella della superficie dell'Oceano. C'è una portante e una dominante, ma di solito se viviamo un certa emozione la viviamo insieme alle altre, sempre. La portante è l'affetto che ci radica nel Mondo, la dominante è quella componente che "detta" uno schema comportamentale in un dato momento e contesto ed è poi il modo in cui viene gestita l'attenzione tramite l'intenzione. Se intendo che una certa persona in un dato contesto mi ha offeso e rispondo con rabbia, allora concentro su di lui l'attenzione al fine di aggredirlo.

L'affetto è di solito legato a una certa identificazione che poi nell'esempio dell'offesa è la parte che riteniamo lesa. Per esempio sono un professionista dell'informazione e vengo tacciato di complottismo, isolato e ostracizzato. Non dovrei reagire male se tratto argomenti scomodi eppure... Le emozioni agiscono sempre in via indiretta e contro-intuitiva in quanto il legame diretto è con l'intenzione e l'immaginazione non con il comportamento e il nesso logico non è tra uno stimolo e una risposta ambientali, per esempio una provocazione di un bullo e la rabbia, ma tra il significato che daremo a quello che accade e la risposta coerente a quel significato, per ciò se intendo il bullo offensivo aggredisco, se lo ritengo solo un pirla lo ignoro.

La reazione schematica dettata dall'emozione non è legata quindi direttamente al comportamento, ma all'identificazione (offesa~difesa) e la qualità del legame (affettivo) che ho sviluppato verso quell'identificazione. La contro-intuitività è l'apparente irrazionalità osservabile, cioè il fatto che una reazione emotiva non pare mai legata al comportamento atteso rispetto la dinamca nel contesto. Per esempio mi aspetto che in una data situazione affettiva ci si calmi e si cerchi di raggiungere un intesa comune e invece no, si finisce per litigare violentemente alzando toni e accuse provocatorie reciproche di natura "volutamente" offensiva.

L'emozione comanda sempre. Nel senso che se sposto l'emozione al centro della lettura di quanto avviene, tutto diventa limpido e coerente perché quello che appariva come "irrazionale" diventa perfettamente logico.

La parola chiave (l'ho detto tante volte) nella valutazione di un dominio emotivo è "abuso". Per una società dominata dall'avidità "abuso" è evidentemente la ricchezza ostentata. Lo riscontriamo, ma non tanto nelle élite, quando nella nostra quotidianità. Vi sarà ad esempio capitato di sedervi a tavola con parenti e amici e finire per parlare di proprietà, per esempio di quante case ognuno possiede. Oppure di comperare una nuova auto o un nuovo smartphone con l'idea di mostrare agli amici il nuovo acquisto.

La condivisione di tale ricchezza poi non è mai un bene a meno che non sia fatta pesare. Perché l'abuso vale sia nel desiderio (l'altra faccia del diritto a godere del benessere ostentato) che nella necessità speculare di preservare quel benessere che non è per nulla infinito ma può consumarsi in fretta (soprattutto se è una misura del successo e in un regime di concorrenza). Anche dove è abbondante. D'altronde il cane più grasso e bene alimentato può essere dissanguato e ucciso facilmente dai suoi parassiti, infinitamente più piccoli di lui e capaci di accontentarsi di poche gocce del suo sangue, semplicemente perché troppo numerosi. Da qui la necessità strutturale di un "controllo demografico" in senso riduttivo e sterile di chi può permettersi l'agio e deve con ciò difenderlo.

La condivisione libera e gratuita di un bene quindi è sempre associata alla povertà d'animo nella norma sociale in una società basata sull'avidità nonostante sia l'opposto. Perché porta al fallimento della competizione.

Lo dico perché la società basata sull'etica non ha bisogno di competizione. Mette tutti sullo stesso piano. Tutti quelli ovviamente che appartengono alla stessa classe divisa a compartimenti stagni rispetto le altre. Si torna indietro cioè verso una specie di neo-feudalesimo con poche ma ben definite (fisse) categorie economiche.

L'etica è sempre comandata da una semantica religiosa. Perché è indissociabile dalla fede che è basata su un qualche tipo di credenza aprioristica. Per esempio "Dio ci giudica". Oppure un I.A. ci giudica. Ha senso? No, nessun discorso di fede ha senso. Se no non richiederebbe alcun atto di fede. Se dico che gettando un bambino vivo nella bocca del vulcano calmiamo il Dio del Fuoco, non sto facendo alcun ragionamento logico. Sto legando indirettamente e per fede "un bene comune e superiore" al Male concreto, cioè allo schema comportamentale totalmente privo di senso compiuto. E' possibile perché il legame emotivo è indiretto e contro-intuitivo e quindi "per far stare buono il Dio che se no si adira e ci uccide tutti" mi piego a fare un sacrificio più piccolo al fine di tenerlo buono.

Come si fa "logicamente" a creare quel legame affettivo perverso? Ripetendo la componente immaginaria che ci affascina per concentrare l'attenzione sul soggetto~oggetto (anche se non centra niente con quella componente) e negando (mutuamente cioè in via ego~riferita) con ciò tutto il resto. Per esempio quanto è bene, bello e buono Moloch (negando il Male che provoca adorarlo). Allo stesso modo di come ci si innamora, tendenzialmente diventando "ciechi".

Questa è di fatto l'etica ordinaria per come la intendiamo. Sostituite la bocca del vulcano con la patria o il siero e il Dio del Fuoco con il Comandante in Capo o la Sanità e avrete lo stesso risultato, ma la combinazione è virtualmente infinita e solo la fantasia può essere un limite. Tutti a fare il proprio dovere e a ubbidire costringendo il prossimo a ubbidire per rimanere in un ordine etico e per il "bene comune" che riproduce il Male. Lavoriamo coraggiosamente tutti per costruire una società di pura follia, dove un bene immaginario e proiettivo futuro, il paradiso mai raggiunto ne raggiungibile, rimane la carota che giustifica il bastone che invece è molto concreto a fa Male ma è niente rispetto quanto promesso. Il necessario ma del tutto immotivato "Male". Che poi è il capriccio di una volontà che si pone all'esterno e per tenere in mano il bastone.

Una tale società per essere basata quindi sull'etica deve essere per forza dominata dalla Superbia. Cioè qualcuno che si arroghi il diritto di essere Dio o quantomeno essere la sua incarnazione ed esprimere la sua volontà e di avere con ciò la volontà ereditata per distribuire diritti e doveri a piacimento.

Certo, non si può più fare con un Dio astratto e distante dalle pene umane, bisognoso per ciò di continua preghiera che ne invochi l'intercessione. Le chiese sono vuote per questo. La vecchia fede non funziona come prima. Allora si sostituisce il Dio astratto con un fantoccio meccanico e lo si sovraccarica di importanza. Il fantoccio diventerà così il nuovo sipario costruito dalla "scienza" buona che nasconde la mano del padrone, incensandola. Egli, il nuovo nobile, sarà colui che è prescento dal Dio~macchina, la rete o il cloud che dall'alto dei cieli e di una volontà superna indica l'Ordine etico che tutti sono tenuti a seguire "perché è meglio" e "perché si" in quanto lo stabilisce l'intelletto superiore della macchina che è indiscutibile e da accettare acriticamente con la forza se necessario. Ma dovremo dire più coerentemente "per grazia di un ignoranza opportunisticamente coltivata". Se no sei un reprobo, sei un eretico, sei un dissennato da bannare perché vuole solo attentare all'ordine costituito.

Ora, qual'è il motivo per cui stiamo andando verso la terza guerra Mondiale? Perché le élite occidentali che ci dominano e hanno abbracciato la follia di quest'ordine mettendolo in agenda, si sono date con ciò un fine messianico. Cioè si sono proiettate verso un ideale futuro dove avranno la carica delegata di divinità e poteri superiori a quelli che chiunque non ha potuto anche solo fantasticare nelle sue più perverse fantasie.

Il nuovo tende sempre a prevalere e queste élite non stanno veicolando un nuovo ma ripropongono un ordine desueto e superato quando anche quello che lo ha sostituito ha esaurito la sua funzione "pedagogica" e storica. Cioè stanno cercando di sfruttare l'occasione della crisi sistemica globale della società mercantile "a orologeria" per riportare indietro l'orologio di almeno mille anni e rifondare una società di ordine feudale e di fede.

Funzionerà? No, è ovvio che no. Se quell'ordine è andato in crisi c'è una ragione e risiede nella coscienza collettiva che è lentissima nel fare proprio un cambiamento, ma procede sempre verso una certa direzione e non è per ciò possibile tornare indietro. Non senza che ciò crei sistuazioni drammatiche in un crescendo che facilmente va poi fuori controllo.

Noi quindi rimarremo incastrati dentro una transizione a metà che non riuscirà a concludersi. Sullo stile di Blade Runner per intenderci, dove per forza di cose prevarrà sull'etica l'illegalità e il crimine. Quindi avremo da una parte un ideale meccanicistico di ordine utopico irrealizzabile in pratica (sullo stile di Brazil) perché basato sull'assurdità di una burocrazia artificiale e fuori controllo "buona aprioristicamente" e non criticabile, dall'altra dovremo continuamente difenderci dalla stessa e dalle sue pretese paradossali e contorte imposte con la forza in quanto "intelligenti" per fede.

Questo non è però in linea con le "esigenze di tutti" coloro che dispongono di potere residuo sul pianeta attualmente. In particolare un potere militare ed economico. Queste potenze stanno cercando di riprendere da capo in mano l'ideale mercantile che ha fatto la fortuna in occidente centrato sulla avidità per spostarlo verso dominanti emotive vicine e più adatte per queste realtà sociali e per la loro cultura. Come ad esempio l'invidia più consona a un modello cinese dove prevale l'ideale confuciano, tendenzialmente chiuso in se stesso o la gelosia più consona a una società multietnica come quella slava e mussulmana che da sempre gestisce le ricchezze della terra in abbondanza come il petrolio, il grano e le terre rare. Non è detto siano queste e non è detto riescano, stanno provando a riformulare e riadattare l'esistente che non è di matrice completamente occidentale.

Chiaro che con le chiacchiere non forzi la situazione e non puoi obbligare questi attori sullo scenario globale ad adattarsi a un ordine messianico dove devono accettare che divinità scelte dalle macchine siano poi alla fine i loro padroni. Quelli che vessano e abusano per diritto divino. Per ciò giocano la loro partita per far fallire l'agenda dei neo-pretendenti ai troni del futuro olimpo e ci costringono con ciò a convergere verso una guerra di "tutti contro tutti" di evidentissimo stampo Spirituale.

Il futuro immediato chi favorirà? Il nuovo ma solo in parte. Sia perché costruito di fretta e in corsa, sia perché il vecchio ha parecchia forza dalla sua parte ancora. Sarà un cinema e ci vorranno secoli perché si raggiunga una quadra. Alla fine a farne le spese sarà comunque la fede come principio etico e in specie la fede nella scienza che non ha mai preteso di voler vestire i panni sacerdotali.
 
Eppure, lo farà. Ma in futuro, quando sarà chiaro che senza un ordine emotivo, non c'è nemmeno alcun ordine logico.

Teopratico hanno apprezzato
Citazione
Condividi: