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31 Dicembre 2013 14:11
Leggendolo ho pensato che Grillo avesse minacciato di morte i leader di Sel e Scelta civica, in realtà il titolo si riseriva ai commenti postati dagli utenti. A parte l’evidente strumentalizzazione, l’indignazione perbenista di testate di sinistra come Repubblica appare francamente ridicola: proprio il loro popolo per anni ha scritto di tutto, sui social, contro Berlusconi, Bossi e altri leader: minacce, insulti, inviti al linciaggio, che ovviamente nessuna grande firma liberal ha biasimato. E ora basta qualche frase di qualche idiota, etichettabile come grillino, per suscitare esecrazione. Il doppiopesismo è evidente e si squalifica da sè.
Così come, a mio giudizio, è l’inutilità di questi commenti. Fino a qualche anno ci voleva una notevole dose di audacia per dare pubblicamente del cretino a un politico. Ma ora lo fanno tutti. E se, dappertutto, tranne che in pochi regimi dittatoriali o autoritari, le istituzioni lasciano fare ci deve essere un motivo.
Motivo che a mio giudizio è facilmente intuibile.
Lo sproloquio e l’insulto online rappresentano uno sfogo alle frustrazioni dei cittadini, ma sia nella forma che nei contenuti ormai banali e, soprattutto, fine a se stessi. Raramente generano movimenti di protesta strutturati. Sono sfoghi emotivi, dunque effimeri; in quanto tali possono essere considerati dalle istituzioni non una causa di destabilizzazione, ma un male inevitabile e, in fondo, propizio. L’insulto in rete genera la sensazione di averle cantate ai potenti, ma scivola via veloce, quasi sempre senza lasciare traccia duratura.
La protesta c’è ma è virtuale; finchè si limita a uno sfogo personale, nell’intimità del proprio schermo, è in fondo innocua. Se fosse organizzata e organica il discorso sarebbe diverso, ma l’ormai evidente fallimento dei “forconi” dimostra che il pericolo è remoto.
Insultate, insultate, nulla resterà.
Marcello Foa
Fonte: http://blog.ilgiornale.it/
Link: http://blog.ilgiornale.it/foa/2013/12/30/insultate-insultate-nulla-restera/
31 Dicembre 2013 14:23
La protesta c�� ma � virtuale; finch� si limita a uno sfogo personale, nell�intimit� del proprio schermo, � in fondo innocua. Se fosse organizzata e organica il discorso sarebbe diverso, ma l�ormai evidente fallimento dei �forconi� dimostra che il pericolo � remoto.
lo sfogo personale finch� non arriva all'azione vera e propria resta solo una valvola di sfogo che non pu� far altro che bene al sistema.Pi� ci sono sfoghi di singoli pi� di allontana il pericolo che la gente si organizzi e si metta di impegno per ottenere, almeno, una certa equit� sociale.
Credo che faccia sempre bene ricordare che internet era un sistema in mano ai militari che gentilmente hanno concesso ai comuni mortali.
Basta pensare ai socialnet e si capisce il motivo dell'elargizione.
Fino a qualche anno ci voleva una notevole dose di audacia per dare pubblicamente del cretino a un politico. Ma ora lo fanno tutti. E se, dappertutto, tranne che in pochi regimi dittatoriali o autoritari, le istituzioni lasciano fare ci deve essere un motivo.
d'altra parte anche i cittadini hanno lasciato 'fare' due governi senza esprimere il proprio voto attraverso le elezioni. A dimostrazione che se i politici sono cretini anche il popolo non lo � da meno. Grazie alle tv e in ora anche a internet.
Pare che la partita politico cretino e popolo cretino segni un vantaggio a favore del politico visto che nessuno si � tolto nulla di tutti i privilegi e denari loro alargitisi mentre il popolo si trova ora a lavorare fino alla fine dei giorni per tutti loro (oppure in alternativa, a suicidarsi).
In Francia nel 1789 non c'era internet e forse per questo la gente incazzata realmente e non virtualmente ha colto tutte le energie e ha sovvertito un sistema. E tutto non � stato pi� come prima.
31 Dicembre 2013 19:21
Penso sia vero solamente in parte. I continui insulti e critiche che i cittadini postano su internet minano di fatto il consenso di chi detiene il potere. Certamente il potere si aspetta che i cittadini si limitino a sfogarsi contro i loro fantocci di turno come Letta ma in realtà non è così. L'insulto ed il disprezzo puntano via via anche più in alto: commissione europea, bce, ert.
Il linguaggio ad un certo punto diventerà azione e comunque incoraggia anche i cuori pavidi e tende a trascinarli.
Con gli insulti si cominciano a rompere le prime barriere, poi si scende in piazza e così via.
"Le parole sono come azioni e fanno accadere le cose. Una volta che sono uscite dalla bocca non puoi più farle rientrare."
Hanif Kureishi
Io penso che chi ha messo nelle mani del mondo intero un nuovo e rivoluzionario strumento di comunicazione come internet si aspetti una grande rivoluzione culturale e sociale. E penso sia qualcuno che sta veramente al vertice nella gerarchia del potere. Cosa abbiano in mente ovviamente non saprei dire.
1 Gennaio 2014 9:53
Le parole,nemmeno scritte, se non sono seguite da azioni non fanno accadere proprio nulla.
Internet è stato 'concesso' dai militari e non mi sembra che lo abbiano dato perchè si verifichi una rivoluzione.
Casomai il contrario.Infatti lo status quo del paese rimane inalterato proprio in questo momento di massima comunicazione e certamente non è un caso.
I giovani non hanno oppportunità in Italia ma comunicano in ogni dove quando prima appena protestavano e alzavano la voce qualcuno gli ascoltava.
Io penso che chi ha messo nelle mani del mondo intero un nuovo e rivoluzionario strumento di comunicazione come internet si aspetti una grande rivoluzione culturale e sociale.
quello che si aspetta invece è tenere buoni tutti con questo sistema virtuale che è sempre meglio per il potere di quello reale.
Il web è un mano USA e questo non è indice di rivoluzione,tantomeno di cultura.
Infatti gli analfabeti tali rimangono e pare che siano anche in aumento.