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Eshin
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Ipotesi di Guerra Nucleare nell’era della Distruzione Mutua Assicurata

di Federico Pieraccini

Analisi ed interpretazioni degli eventi recenti, specie nell’ultimo mese, lasciano poco spazio all’immaginazione. Personalità quali The Saker, Paul Craig Roberts, Stephen Lendman, Robert Perry, Eric Zuisse, William Engdahl, John Helmer, Stephen Cohen, Philip Giraldi, Ray McGovern, Eugenia V Gurevich, Dmitri Orlov e molti altri hanno speso parole impegnative sull’eventualità di un imminente conflitto nucleare tra Stati Uniti e Russia.

Prima di entrare nel merito della questione è fondamentale mettere in chiaro alcuni principi base su cui tutti dovremmo concordare come premessa prima di ogni analisi.

a. La Russia non permetterà mai più ad alcun paese di renderla vittima di un evento quale una guerra mondiale e di subirne le conseguenze con decine di milioni di morti.

b. Gli Stati Uniti non hanno la minima idea di cosa significhi perdere milione di concittadini in un conflitto armato. Eccezion fatta per Pearl Harbour, non hanno mai visto la devastazione domestica provocata da una guerra.

c. Dal crollo dell’URSS la NATO non ha più alcuna giustificazione di esistere. Se negli ultimi 25 anni ha continuato a carburare ed alimentare la folle spesa del complesso militare industriale americano è grazie ai vari spauracchi creati ad arte (missili intercontinentali, nemici immaginari, “stati canaglia”).

d. Non esiste alcuno scudo missilistico che sia in grado di neutralizzare al 100% un attacco atomico (di qualsivoglia genere, che sia First Strike, Second Strike, pre-emptive o di risposta/ritorsione). S-400, Aegis, S-500, THAAD, Patriot. Tutti saturabili con una pioggia elevate di decoy e vettori armati.

Prendendo spunto dai punti elencati sopra, qual è quindi lo scenario più probabile da ipotizzare?

Urge notare subito l’evidente e fondamentale importanza che l’umanità ripone nell’equilibrio strategico derivante dal MAD (Distruzione Reciproca Assicurata). Sempre secondo i nostri fidati analisti è proprio l’alterazione di questa delicata armonia che potrebbe portare alla concreta minaccia di una guerra tra NATO e Russia.

La domanda da porsi è la seguente: È possibile alterare in maniera decisiva il MAD? La risposta secca è no. Come già spiegato nel punto ‘d’, non esiste alcuna possibilità, né adesso né probabilmente in futuro, in cui una nazione impegnata in un attacco atomico possa evitare le medesime conseguenze.

La logica ci porta a chiederci quale scopo abbia il chiacchiericcio intorno all’alterazione del MAD a favore di Washington grazie al sistema ABM posizionato in Europa. Il Cremlino denuncia con veemenza questo tentativo inopportuno, ben consapevole del peso psicologico che né deriva. È appunto questo l’unico vantaggi tangibile per la NATO: aumentare la pressione psicologica su Mosca in merito ad un tema cruciale ed esistenziale. L’ennesimo scellerato tentativo di giocare col fuoco senza scottarsi.

Non possiamo però prescindere dall’osservare la risposta di Mosca a questa aggressione continua. Seppur sia solo un tentativo maldestro, resta la volontà della NATO di inficiare il MAD infrangendo tutti i protocolli internazionali di sicurezza. Missili Iskander in Europa, Navi Russe nel Baltico, nel Mediterraneo, nel Mar Nero e chissà dove armati di missili Kalibr che possono ospitare testate nucleari; Radar con capacità di identificazione e tracciamento a migliaia di chilometri di distanza. Pare chiaro quindi che Mosca abbia tutte le possibilità e capacità di combattere attivamente un tentativo maldestro di alterare la bilancia del MAD a favore di Washington.

Stabilito quindi il principio secondo cui chi lancia un attacco nucleare deve aspettarsi una risposta simmetrica, viene da chiedersi per quale motivo NATO&Co vorrebbero scatenare un cataclisma simile. Salvare il dollaro dalla vera Crisi Economica che affosserebbe l’egemonia USA? Quale prospettive di ricchezza potrebbero mai avere i signori di Wall Street e della city di Londra una volta ridotti in cenere tutti i loro finanziatori (Europei, Americani, Russi, Cinesi, etc)? Chi e per quali motivi otterrebbero un vantaggio da uno scambio letale di armi nucleari tra NATO e Russia? Nessuno. Tutti coloro che millantano il contrario non hanno affrontato abbastanza seriamente la questione.

Vorrei portare all’attenzione dei lettori alcune questioni che spesso diamo per scontato. Il vero profitto industriale per il MIC (Complesso Militare Industriale), legato a doppio filo con Wall Street e Londra, è prepararsi per una guerra. Spendere in ricerca, sviluppo, produzione, allungare i costi, gonfiare i registri, spillare quanti più soldi possibili al governo e ai cittadini che pagano le tasse. È questa la linea guida base della dottrina americana. Pensate che Raytheon o Boeing trarrebbero elevati profitti da uno scambio nucleare con decine di milioni di morti? Difficile che i contribuenti paghino le tasse se ridotti in cenere.

Se non conviene a nessuno uno scambio nucleare e se il MAD è, volente o nolente, inalterabile, per quale motivo la NATO continua a soffiare sul fuoco, lanciando nella mischia uno scenario da conflitto globale?

1. Intimorire la Russia con la speranza che Mosca faccia qualche passo indietro rispetto alla scena globale in cui recita il ruolo di protagonista.

2. Il continuo stato di allerta pre-guerra è foriero di contratti miliardari per l’industria bellica USA.

3. Posizionare truppe/armamenti in paesi lontani migliaia di chilometri serve a proiettare potere in quelle nazioni facendole al contempo sentire importanti nell’alleanza atlantica (AKA i governi nazionali si rivolgeranno ad aziende USA per acquistare armi)

Il secondo punto è l’essenza di questa analisi e continua nel solco delle precedenti domande. Come viene percepito da Mosca questo atteggiamento della NATO, ma soprattutto qual è la possibile reazione?

La risposta è semplice: ribaltare il tavolo e sfruttare a proprio vantaggio il deteriorarsi dei rapporti internazionali. Vengono imposte sanzioni? Si attuano contromisure, dolorose ma necessarie e che nel lungo termine saranno determinanti in positivo. Import ed export verso est. Produzione in loco con conseguente riduzione delle importazioni e soprattutto diminuire l’export verso l’estero di beni pagati in valuta americana.

Una dottrina militare non differisce molto da questi principi base: si sviluppano armi e tattiche in grado di contrastare i pericoli esistenziali in maniera efficace. È ovvio che quando Putin ha recentemente ricordato alla Romania quale pericolo abbia deciso di correre portandosi un sistema ABM in casa, stia parlando con in mente il peso della storia ricordato nel punto a) della parte iniziale dell’articolo.

Ci sono naturalmente altri due aspetti da affrontare:

Molti analisti quale The Saker e PCR notano come l’occidente fatichi a comprendere il mindset Russo in situazioni da crisi esistenziale. La loro conclusione è eccessiva a mio modo di vedere, specie quando ipotizzano un primo attacco Russo sui sistemi ABM Europei, onde evitare un inevitabile, a loro dire, first-strike nucleare USA. E’ uno scenario apocalittico che nonostante le tensioni che viviamo oggi giorno, continuo a ritenere improbabile. In base alle informazioni a nostra disposizione, semplicemente non vi sono abbastanza elementi per corroborare come probabili o possibili le ipotesi di Saker e PCR. Osserviamo il comportamento Russo in Libia, poi in Ucraina, infine in Siria. È indubbio che il coinvolgimento di Mosca negli affari internazionali sia aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni, ma sempre in maniera proporzionata e accompagnato da un dialogo diplomatico incessante con Europa e Stati Uniti. Bastone e carota da sempre compongono la vis
ione globale di Putin negli affari esteri della Federazione Russa.

Realisticamente Mosca è ben consapevole che il build-up militare sui suoi confini non rappresenta una minaccia consistente, esattamente come l’ABM. Questo non significa che siano felice, esattamente come Pechino, di essere circondati da basi dell’alleanza atlantica. Non significa neppure però che sia arrivato il momento della resa dei conti finale con un tramonto nucleare. Le maggiori analisi dei think-tank Russi sono giunte alle medesime conclusioni enunciate sopra: una guerra nucleare non conviene. Nessuno, nemmeno Washington ha qualcosa da guadagnare in uno scenario del genere. Lo spauracchio delle bombe atomiche hanno tutt’altro effetto invece, non necessariamente solo negativo, per la Russia. Il migliore deterrente da affiancare al MAD è un arsenale atomico integro, funzionante, pronto e letale: esattamente le caratteristiche che quello Russo ha assunto negli ultimi 10 anni, grazie allo spauracchio esistenziale-atomico paventato dalla NATO.

In sintesi: il tambureggiare di guerra dei neoconservatori/liberali verso la Russia è unicamente un modo per aumentare la spesa militare (esattamente come lo spauracchio IS, Al Nusra, Al Qaeda, Talebani) e ingrassare le proprie tasche. Per Mosca invece è un’ottima opportunità per perseguire una dottrina militare basata sull’ammodernamento, sul confronto convenzionale e non con la NATO, sull’allargamento delle proprie zone di influenza in Asia, Medio Oriente, Nord Africa, Caucaso, Mar Baltico, Mar Nero, Oceano Pacifico, Polo Nord e altrove.

Resta sempre attuale e vivo il pericolo di un confronto accidentale che porti ad un’escalation nucleare senza possibilità di ritorno. Eppure, anche in questa eventualità, resto convinto che sarebbe difficile non immaginare una telefonata tra Mosca e Washington per chiarire una situazione accidentale, onde prevenire decine di milioni di morti.

Il motore dei conflitti sono soldi e potere. Un conflitto nucleare porterebbe all’esatto opposto: povertà, carestia e un generico rifiuto (di quel che rimane della popolazione mondiale) verso qualsivoglia forma di potere. Un conflitto nucleare segnerebbe la fine della civiltà che conosciamo, segnerebbe la fine dei profitti finanziari, bellici, industriali, energetici, bancari e tutti gli altri settori dell’economia globale. Segnerebbe la fine di tutte le egemonie, regionali o globali.

La prossima volta che leggerete notizie allarmanti che parlano di pochi istanti all’armageddon, fate un respiro profondo e chiedetevi: a chi conviene un epilogo del genere? La risposta adesso la conoscete.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=16010


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AlbertoConti
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O forse gli USA, consapevoli della fine imminente del loro unipolarismo, preferiscono un bipolarismo (artificiosamente indotto) al multipolarismo (spontaneo e naturale), decisamente troppo democratico per essere compatibile con la continuità dei loro illegittimi privilegi.

Tuttavia il punto è un altro, al di fuori ed al di sopra della geopolitica, per quanto sporca possa essere.

Il punto è che questo "scherzare col fuoco" è di per sè il più criminale degli atti che mai alcuni esseri umani associati e organizzati abbiano potuto e voluto commettere in tutta la storia dell'umanità. Di questo non si ha percezione perchè è una novità, della cui portata non ci si rende pienamente conto per semplice inesperienza delle conseguenze di un tale crimine.

Da che mondo è mondo la reazione sociale (e morale) al crimine è, per l'appunto, una reazione, cioè viene dopo, sull'onda razionale ed emotiva conseguente al fatto compiuto, all'esperienza del male sulla carne viva propria e/o dei propri simili. Nessuno può reagire all'esperienza del suicidio, quando riesce. Mentre molti tentati suicidi hanno reagito con insperata forza a questa estrema esperienza.

Tuttavia Hiroshima e Nagasaki hanno fornito una qualche pallida idea di cosa ci aspetta, e la ragione in questa circostanza deve sobbarcarsi per intero l'onere solitamente spettante a tutta la gamma dei sentimenti umani. Il vero test di sopravvivenza è questo, consiste nella reattività alla prevenzione di un crimine, talmente grave da non consentire l'attesa della esperienza reale, diretta.

Se quest'articolo produce in molti un sospiro di sollievo, vuol dire che siamo più che mai in pericolo, che la partita è già persa sul piano morale, che è solo il primo passo verso l'estinzione.

Tutti i testi sui delitti e sulle pene è arrivato il momento di riscriverli, e agire di conseguenza verso i responsabili qui ed ora!


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PietroGE
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"Stabilito quindi il principio secondo cui chi lancia un attacco nucleare deve aspettarsi una risposta simmetrica, viene da chiedersi per quale motivo NATO&Co vorrebbero scatenare un cataclisma simile"

E chi dice che NATO%Co vorrebbero scatenare un simile cataclisma? L'autore dell'articolo! Al quale non viene in mente che le conclusioni circa la non fattibilità di una guerra nucleare possano essere le stesse in Russia come in USA.
E poi non è vero che da una guerra nucleare tra Russia e USA non ci guadagnerebbe nessuno (sicuramente non gli europei), la Cina potrebbe guadagnarci alla grande, anche se solo nel lungo periodo.
Quanto all'ammodernamento dei sistemi d'arma, nucleare o no, tutti (Cina in primis) agiscono secondo il motto : Si vis pacem, para bellum.


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Eshin
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"Se quest'articolo produce in molti un sospiro di sollievo, vuol dire che siamo più che mai in pericolo"

Sono d'accordo!


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Servus
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Concordo in pieno con AlbertoConti.

Sul bipolarismo, visto sicuramente al meglio rispetto al multipolarismo sia dai guerrafondai americani, che ottengono così maxi contratti di armi, sia dalle multinazionali, per i quali i paesi democratici sono una spina nel fianco per le loro politiche di sfruttamento della natura e dei popoli.

Sulla delinquenza degli americani, che hanno distrutto intere nazioni e minacciano la guerra nucleare solo per i loro sporchi interessi, proclamandosi "eccezionali" e al di sopra di ogni giudizio.


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oriundo2006
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Tutto quello che dice l'articolo si fonda su di un calcolo 'razionale' che ha perno nell'arma atomica come arma 'ultima' e più potente.
Ma è vero nel mondo di oggi ?

- Il calcolo 'razionale' per definizione non tiene conto di motivi 'irrazionali': oggi questi sono preminenenti in determinate elites neocons e messianiche. Non tenerne conto è non leggere quanto costoro dicono. Applausi per gli struzzi...
- L'arma atomica non è più l'arma definitiva e totale 'unica': ve ne sono altre: è sufficiente rendersi ad esempio conto di quello che significa in termini militari la conquista dello spazio ( nonchè le armi che agiscono nella psiche umana )
- Il fattore 'rischio' ( alternativa vincere/perdere ) nel passato non ha mai dissuaso dall'intraprendere guerre di 'aggressione': l'attacco tedesco alla Russia era folle ( ed in quartier generale prussiano era contrario ) ma fu fatto lo stesso, nonostante fattori climatici e di armamento lo rendessero assolutamente un azzardo ( il fattore 'tre-a-uno' era contro i tedeschi )
- Esistono casualità non calcolabili in anticipo: il caso esiste e il fattore 'preventivo' non vale ad esorcizzarlo
- Vi sono fattori scatenanti che pongono gli attori in una scelta 'obbligata' loro malgrado: spesso l'alternativa è perdere senza combattere o tentare il tutto per tutto. Questo è il rischio è il più probabile oggi: la corsa agli armamenti condotta su basi scientifiche e tecnologiche puo' portare uno dei contendenti ad avere ( o credere: è lo stesso ) un'arma 'finale' talmente potente da azzerare l'avversario in via preventiva. Putin l'ha detto chiaramente: la dottrina militare russa non prevede la resa: prevede la resistenza ad ogni costo. E la vittoria finale ( o l'armistizio come nella I Guerra ).

Dunque l'ottimismo finale dell'estensore dell'articolo, nonchè di taluni commenti, è assolutamente fuori luogo: pensare che i fattori succitati non esistano e che l'attuale corsa ad armamenti sempre più sofisticati sia dovuta solo alle richieste finanziarie del complesso militar-industriale americano è dimenticare che gli USA comandano nel mondo: e stampano quanto danaro loro serve per raggiungere i loro obiettivi. E quando questo non basta, sparano. Rischio o non rischio.


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cedric
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Io sarò terra terra ma finchè resterà in vigore il trattato del 1967 sull'uso dello spazio esterno e il conseguente accordo di non tenere testate atomiche in orbita attorno alla terra non mi preoccuperei più di tanto, per ogni Jack D. Ripper c'è (quasi sempre) un Vasilij A. Archipov.
http://www.unoosa.org/oosa/en/ourwork/spacelaw/treaties/outerspacetreaty.html

art 4: States Parties to the Treaty undertake not to place in orbit around the earth any objects carrying nuclear weapons or any other kinds of weapons of mass destruction, install such weapons on celestial bodies, or station such weapons in outer space in any other manner.

Ovviamente se qualcuno "recedesse" unilateralmente e piazzasse qualche testata nucleare in orbita, allora si che sarebbe diverso.....


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PietroGE
Famed Member
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- Il fattore 'rischio' ( alternativa vincere/perdere ) nel passato non ha mai dissuaso dall'intraprendere guerre di 'aggressione': l'attacco tedesco alla Russia era folle ( ed in quartier generale prussiano era contrario ) ma fu fatto lo stesso, nonostante fattori climatici e di armamento lo rendessero assolutamente un azzardo ( il fattore 'tre-a-uno' era contro i tedeschi )
- Esistono casualità non calcolabili in anticipo: il caso esiste e il fattore 'preventivo' non vale ad esorcizzarlo..........

- Vi sono fattori scatenanti che pongono gli attori in una scelta 'obbligata' Dunque l'ottimismo finale dell'estensore dell'articolo, nonchè di taluni commenti, è assolutamente fuori luogo: pensare che i fattori succitati non esistano e che l'attuale corsa ad armamenti sempre più sofisticati sia dovuta solo alle richieste finanziarie del complesso militar-industriale americano è dimenticare che gli USA comandano nel mondo: e stampano quanto danaro loro serve per raggiungere i loro obiettivi. E quando questo non basta, sparano. Rischio o non rischio.

-Gli USA attaccano solo Paesi che non sono dotati di armi atomiche, Vietnam, Iraq ecc. Non hanno, ad esempio nessuna intenzione di attaccare la Corea del Nord. La ragione per cui l'Iran vuole l'atomica è proprio questa.

-Si parlava di volontà di guerra da parte della NATO. È ovvio che il fattore caso o errore di giudizio è sempre presente e costituisce un rischio molto grave che si cerca di minimizzare, ma che è impossibile da far scomparire.

-L'attacco tedesco è stato preventivo. I sovietici avevano intenzione di invadere il centro dell'Europa, cosa che poi gli è riuscita a metà, e sono stati anticipati.


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venezia63jr
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speriamo che come nel film di Wargame finisca tutto in un giorno.
E' una tortura vivere di minacce, se fossero uomini lo devono fare,
cosi' finalmente si vivra' meglio, niente piu' tasse da pagare, alimenti,
equitalia, bolle economiche, si ritorna alla vita agreste e ai sani costumi
dei padri, dormire, ciavare e mangiare.
Che paradiso.


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spadaccinonero
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speriamo che come nel film di Wargame finisca tutto in un giorno.
E' una tortura vivere di minacce, se fossero uomini lo devono fare,
cosi' finalmente si vivra' meglio, niente piu' tasse da pagare, alimenti,
equitalia, bolle economiche, si ritorna alla vita agreste e ai sani costumi
dei padri, dormire, ciavare e mangiare.
Che paradiso.

nelle liti fra persone comuni quello che urla, sbraita ecc ecc alla fine non conclude mai nulla mentre quello che sta zitto zitto da un momento all'altro scatta e fa saltare i denti a chi lo stava importunando...

can che abbaia non morde...


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LinCad
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