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L’odio di classe e le ‘nuove élite’


Davide
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Topic starter  

Personalmente ho sempre rigettato l’odio di classe, non ho cioè mai accettato l’idea che le divergenze di interessi che dipendono da diversi livelli sociali andassero prese come ostilità fondamentali, antropologiche. Dopo tutto, molti di coloro che consideravo il sale della terra, poeti e condottieri, musicisti e filosofi, pittori e romanzieri, erano stati di origini alto-borghesi o aristocratiche, e mi era inconcepibile trattarli come ‘nemici’ da odiare. Peraltro, anche crescere in un periodo storico (anni ’70) in cui la tradizionale nettezza delle separazioni di classe si era attenuata rispetto al passato ha contribuito a sfumare il tema delle ostilità di classe.

Non trovo ragioni oggi per cambiare idea su quel punto, tuttavia credo che ci sia un senso in cui quel tema vada ripreso. Nel mondo odierno dove le classi non sono distinte da titoli o pedigree non ci sono linee nette da rintracciare, tuttavia le differenze di classe pesano in modo massiccio. Quando nel corso di discussioni politiche ci facciamo latori di posizioni che promuovono l’eguaglianza di possibilità, che stigmatizzano i meccanismi polarizzanti del capitale, o che sostengono l’idea di una sovranità democratica e popolare dobbiamo sempre ricordare che vi è un ceto apicale che è istintivamente avverso ad ogni discorso del genere, a prescindere da ogni buona ragione che puoi menzionare; e con tali gruppi ogni mediazione è e resta di fatto impossibile. Peraltro tale ceto, potente ma ristretto, si può giovare del supporto di coloro i quali, pur non facendone parte, sperano un giorno di entrarvi. (Si diceva un tempo, che gli americani tendono ad avversare le idee socialiste perché lì ogni morto di fame si crede un milionario in temporanea difficoltà).

CONTINUA QUI http://antropologiafilosofica.altervista.org/lodio-di-classe-e-le-nuove-elite/?fbclid=IwAR3F4fIOEqpZzvq9_UfKuqIMLCFhz1xvFTFT6AdU1fENWc_-5eTohodLeJs


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Tibidabo
Noble Member
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Post: 1331
 

A partire dalla classe medio alta, quella per esempio di rettori universitari, primari di ospedale, noti avvocati, vertici della burocrazia come può essere il pdcc, l'agds, il rgds etc...queste persone pensano che le classi di condizione inferiore siano degli “inferiori”.
Ho sentito usare le parole “subumano” e “uomini di serie b” oltre a un notevole “in Italia abbiamo la classe subalterna peggiore d'Europa”.

Andrea Zhok sbaglia se crede che l'odio e soprattutto il disprezzo di classe sia da entrambi i versi, dal basso verso l'alto e viceversa.
Non è vero, dal basso verso l'alto c'è senso di inferiorità, timore e una infinita adorazione.
Il “basso” non avrà mai il coraggio di odiare davvero l' “alto”.
L'alto si protegge dal contatto diretto col basso mettendo su lo showbusiness in cui dei simulacri (attori, cantanti, celebrità varie) si prestano per un lauto stipendio a essere guardati e studiati dal pubblico che li sovrappone a quelle classi sociali veramente dirigenti e dominanti con cui non potrà mai avere dei contatti.
In cambio questi veri e propri pupazzi devono essere pronti ad esprimere convinzioni politiche ed etiche che:

1) innanzitutto neghino la necessità della rivoluzione invitando all'edonismo o al nichilismo regressivo (i testi del rock, ad es. Imagine di John Lennon)

2) al momento opportuno devono fare affermazioni che sostengano la narrazione dei dominanti come si è visto fra attori e cantanti in America contro Trump e in Italia contro Lega-5*

Forse le cose cambieranno in futuro perché il sistema sembra vicino al punto di rottura ma sarebbe importante partire dalla analisi giusta.


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Tibidabo
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Un esempio


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oriundo2006
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Registrato: 2 anni fa
Post: 3147
 

Draghi in economy ? Restrizioni dovute alla fine del Q.E. ? Mi ricorda un fatterello dimenticato della Francia pre-1789: a Versailles la Regina aveva fatto costruire un vero e proprio villaggio rurale, ove ella insieme alle dame di corte si pregiava di far credere di essere semplicemente una contadinella dedita ai lavori dei campi…e con canti e danze, attorniata dai suoi cicisbei, molto si divertiva, passando così il tempo in modo innocente…
P.S.: tempo addietro vidi anche un bel filmettino, assai realistico, sul come in realtà si attardassero a passare il tempo…ma di questo non posso far citazione qui !
P.S.II: vedrei bene Draghi in codeste occupazioni: il duro lavoro nei campi tempra assai…dismesso l’abito ufficiale del manager, eccolo con la vanga che rivolta la dura zolla...


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Tibidabo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Il villaggetto si chiamava Hameau de la Reine, nei pressi del Trianon

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Hameau_de_la_Reine

Come idea è affine all'Arcadia in cui i nobili si fingevano pastorelli greci.
L'attività in concreto era trombare in gruppo portando all'occorrenza donne, uomini, ragazzini e ragazzine del popolo come testimoniano molti quadri antichi.

In particolare un distaccamento inglese metteva in secondo piano le sovrastrutture poetico sentimentali e dichiarava programmaticamente le intenzioni “bacchiche”

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Hellfire_Caves


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Tizio8020
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Post: 176
 

Purtroppo anche chi dalle Classi "basse" entra a far parte di quelle "appena più alte", subito si convince di averlo fatto per chissà quale merito o diritto.
Nella maggior parte dei casi si tratta di persone entrate nella P.A. per Concorso ed arrivati a posizioni semidirigenziali.
Ho una parente acquisita, che negli anni diventò una vice Dirigente di un Ente Statale, e ricordo bene il tono "schifato" con cui rifiutava sdegnata l'acquisto di una banale Fiat Punto : "è un'auto da operai!".
Ovvio, loro usavano solo Mercedes, BMW, e comunque auto che da nuove dovevano costare non meno di 2-3 anni di stipendio da operaio.
Per non sembrare oparai.
Eh già, perchè "Lei" era un viceDirettore, aveva un tono , da mantenere...
E pazienza se negli anni erano i parenti "operai" a garantirle (aggratisse!) tutte le lavorazioni da fare nei terreni della vecchia casa di famiglia (nostra!, non sua).
Stesso discorso sul tema pensioni: "noi" possiamo campare con pensioni da fame, "loro" invece sono abituati ad un certo tenore di vita.

Fosse per me, applicherei le regole del comunismo: fai qualunque lavoro che sia utile, il medico, l'avvocato o l'ingegnere, ma la paga è uguale per tutti.


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Platypus
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Registrato: 2 anni fa
Post: 75
 

@Tizio8020 Un mondo nel quale ognuno faccia per lavoro il giusto compromesso tra quello che gli piace, quello che sa fare e ciò che serve alla società, possibilmente nell'ambito di aziende, industrie e servizi statali o comunque gestite e regolamentate dallo stato, con un range di stipendi compresi entro un fattore max 2-3, sarebbe infinitamente meglio di una qualsiasi arcadia leggiadra e trombante di cui si parla in altri commenti; sarebbe un Eden in cui tutti lavorano, tutti contribuiscono al bene comune ed il fine dell'individuo sarebbe il conseguimento della felicità, non il possesso o il potere dell'uomo su altri uomini.
è un'utopia socialista? probabilmente si, e resterà tale almeno fino a quando l'atteggiamento medio sarà indotto dall'invidia sociale senza aspirare a costruire nulla di veramente alternativo.
Ma un altro mondo è sempre possibile a patto di avere il coraggio di sognarlo e di fare qualcosa per realizzarlo.


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Tizio8020
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Post: 176
 

E' giusto premiare chi ha impiegato anni a studiare , "SE capace", con stipendi più alti.
Ma la forbice fra un operaio ed un Marchionne deve essere al massimo di 1 a 10, non di 1 ad 1 miliardo!
Soprattutto, non deve essere possibile che si prenda il figlio del Marchionne di turno a fare il lavoro del padre senza fare selezioni.
Ma sarebbe una rivoluzione, vuoi mai che il figlio di un ministro vada in fabbrica a lavorare?


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