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La banconota, le banche e il possesso dei beni reali.

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Iacopo67
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Mincuo, mi rendo conto che il mondo non è bianco e nero ma ci sono tutti i grigi, così anche in economia.
Ho capito, è perchè ho scritto "questa marea di denaro si sarebbe riversata nell'economia reale per comprare ogni cosa", dovevo scriverlo meglio, diciamo "una parte di questa marea di denaro pensavo che prima o poi si riversasse nell'economia reale innalzando l'inflazione, forse anche di molto".

Tu scrivi che un motivo per cui questo non avviene è la sovracapacità produttiva, in pratica la scarsa prospettiva di buoni e sicuri guadagni investendo nell'economia reale.

Ma non è una situazione squilibrata che i soldi si concentrino e si moltiplichino nel mondo della finanza ?
Non si forma una massa di denaro sempre più grande e sempre più slegata dalla relativa scarsità di beni reali acquistabili ?
Tu non credi che prima o poi questo potrebbe portare a un qualche evento traumatico, forse qualcosa come il crollo di Wall Street nel '29 ?

Scusami se le mie domande sono ingenue, in effetti non ho le idee molto chiare...


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Iacopo67
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Domanda...nel bene o nel male,esiste una correlazione tra 1:l'aumento smisurato dell'utilizzo della moneta fiat (insomma non merce/allo scoperto)negli ultimi secoli...e 2:l'accelerazione della tecnologia e commercio?...

Nel libro "Storia economica dell'europa preindustriale" di Carlo M. Cipolla c'è scritto che più o meno tutto il Medioevo è stato caratterizzato da una stretta deflazionistica, a causa della limitatezza nella disponibilità di metalli preziosi con cui venivano coniate le monete.
Nel Medioevo le monete erano generalmente piccole e sottili, proprio per via della scarsità dei metalli.
Tale deflazione è stata poi attenuata da un aumento di liquidità che i banchieri dell'epoca hanno attuato attraverso i depositi con la tecnica della riserva frazionaria.
I banchieri di Venezia operavano con la riserva frazionaria già prima del 1321.

Non si deve generalizzare troppo, perchè nella storia è successo un pò di tutto, e ci sono stati anche periodi di inflazione con le monete metalliche, anche perchè queste ogni tanto venivano svilite, ovvero riemesse con una minore quantità di metallo prezioso.


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ws
 ws
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Domanda...nel bene o nel male,esiste una correlazione tra 1:l'aumento smisurato dell'utilizzo della moneta fiat (insomma non merce/allo scoperto)negli ultimi secoli...e 2:l'accelerazione della tecnologia e commercio?...

certo, il "danaro-carta" creato dal nulla fa girare sempre piu forte la ruota di noi criceti 😈

il problema viene fuori quando , come adesso, il " danaro carta" ha raggiunto una sproporzione insostenibile rispetto ai beni REALI che pretenderebbe di rappresentare, cioe' quando "la ruota" gira talmente forte da farci ruzzolare tutti quanti 👿

a quel punto si ferma la ruota e si riparte daccapo e LORO le chiamano " crisi cicliche "... con l' unica differenza che ad ogno "ciclo" la percentuale di beni REALI in mano ai fabbricanti di "danaro" cresce sempre ...
chissa' perche' ...


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Firenze137
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Grazie a Mincuo per i contributi davvero chiari e da esperto e a GeorgeJ. per l'argomentare. Per me sono lezioni preziose.

In estrema sintesi però, facendo una considerazione rozza da conti della serva.
Dal momento che un uomo o meglio l'Uomo inteso come nostro simile, si trova nella posizione "istituzionale" di poter modificare il rapporto 1:1 banconota/oro per modificarne a proprio vantaggio (interessi, riserva frazionaria ecc) la esclusiva funzione originaria di utilità di bene di scambio, compie una TRUFFA.
Il cui beneficio va a vantaggio di quella parte ( banca, Finanziaria ecc) che gestisce tale proprio vantaggio, arrivando a dettarne addirittura le regole con l'aiuto della classe politica la quale "partecipa" alla cuccagna e per questo ha interesse a mantenerla in piedi.

La componente fiduciaria dell'uso della banconota/moneta, con la fiducia "per definizione" verso gli operatori del sistema Banche è quel fattore che nel tempo anch'essa aiuta a tenere nascosta tale truffa insieme all scarsissima diffusione delle informazioni relative.

Quindi tutte le disquisizioni "a valle" di tale truffa, cioè dopo che questa è stata "consumata" , a mio giudizio non hanno molto senso, salvo che dal punto di vista dell'informazione e cioè di sapere come la truffa si evolve, si afferma, si sviluppa nei rivoli dei titoli tossici, della leva, degli algoritmi diabolici ..

Prima di ogni considerazione anche tecnica e di alta finanza si dovrebbe quindi mettere sempre bene in chiaro che stiamo ragionando sempre e comunque di TRUFFA, magari ormai istituzionalzzata da tempo quindi quasi accettata doverosamente da tutti come fattore quasi "necessario" dello sviluppo economico come mi disse uno cha lavora in banca. Secondo lui una sorta di conquista.!!...

Mettiamoci tutto quello che si vuole ma la verià è la verità che peraltro viene anche fuori molto chiara dall'ottima analisi di Mincuo.

Mi sbaglio ?

Tu Mincuo che sei del "settore", se è truffa è da persona farneticante tentare la strada di denuncia ( non parlo di tribunali, perchè so già che non "funziona"..) pubblica ?


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Georgejefferson
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Alla domanda sulla moneta allo scoperto nell'antichita,William Black disse che diversi studiosi ricercatori hanno trovato tracce fin dai Babilonesi,parlo' anche dell'impero romano..non so,forse anche l'espansione di tale impero ne beneficio.Il punto che mi intristisce per me e'che se in funzione onesta e collaborativa(chiamiamola pure utopia)degli uomini sarebbe possibile lo sviluppo positivo,e ci sarebbero alte possibilita di star bene tutti(star bene in senso di giustizia e sobrieta,non consumista usa e getta)ma il livello umano e'assai indietro in questo senso...le elite che detengono le leve del potere economico e mediatico non spingono verso l'acrescimento civile e culturale delle masse,anzi,spingono all'egoismo,alla legge del piu forte.La cosidetta TRUFFA di cui dibattiamo,non sarebbe tale se conosciuta da tutti e data come strumento(con limiti imposti) in favore di tutti.In questa ipotesi sarebbe uno strumento atto a compensare la sfiducia reciproca delle genti,dovrebbe essere in mano PUBBLICA.Certo che pero,sapendo che il pubblico fa gli interessi sostanzialmente del privato non cambierebbe nulla.Questo pero non vuol dire che PRIVATO sia meglio a prescindere.Servirebbero statisti onesti con la testa sopra le spalle...pensiamoci..perche stanno togliendo tutti gli strumenti dalle mani della politica?(manca ancora quello fiscale,ci stanno arrivando)..se per dirla alla grillo SON TUTTI LADRI (fondamentalmente vero) che interesse hanno di togliere gli strumenti?tanto son tutti camerieri...ecco il punto,si mettono definitivamente al sicuro,precludendo la possibilita che arrivi un pazzo mattei(o craxi sotto certi punti di vista)che..non so...si opponga alle svendite,oppure spenda in deficit per riparare ai danni di un evento naturale..ecc..ecc..Insomma quello che voglio sottolineare e'l'intento di far crescere la rabbia verso la moneta fiat cosi da odiare lo strumento,dimenticando gli utilizzatori,accade anche qua,tanto loro sanno che e'sempre esistita ed esistera,e continuando a girar l'attenzione sullo strumento diventiamo funzionali,gli austriaci fanno un ottimo lavoro in questo senso.Voglio ancora toccare 2 punti appena avro tempo,quello del paradosso RICCHEZZA 1...DEBITI 10 / ma mancano i soldi nell'economia reale...e....(e'una mia opinione intendiamoci)...senza moneta fiat non e'possibile lo sviluppo(argomentero a breve)Buona domenica a tutti


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mincuo
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@Firenze 137. Io distinguerei. L'aver espanso credito tramite la riserva frazionaria è una buona cosa, ha consentito di aumentare liquidità, sviluppare commerci, intraprese ecc.., e successivamente di finanziare progetti industriali di vasta portata.
Se gli asset acquistati restavano nel patrimonio della banca, allora andava bene. Se non era volta l'attività anche a monopolizzare settori e appropriarsi di beni reali da parte di gruppi privati, andava bene. Sono quelle le cose che vanno meno bene. Infatti a mio avviso la banca, anche commerciale, ma soprattutto l'emissione di denaro, doveva essere fin dall'inizio una prerogativa del Re, o dello Stato dopo, e basta. Concessioni per attività privata di credito potevano essere date ma con requisiti e obblighi patrimoniali particolari. I Re e le democrazie iniziali capirono troppo tardi che lì poi era il potere reale, o forse capirono ma non seppero opporsi. Fu una lunga guerra in USA ad esempio tra Presidenti e banche, per l'istituzione di una Banca Centrale controllata da privati. Vinsero loro. E alcuni Presidenti (o esponenti) furono uccisi per questo. Trovi qualche storia dellla FED se cerchi. Inoltre tutti quelli che successivamente tentarono, o riuscirono, a svincolarsi dal sistema bancario Internazionale, furono spazzati via. Per valutare la concentrazione di ricchezza in poche mani tu puoi rifarti a una serie di studi di metà 800 sui Rothschild ad esempio, studi che valutavano tra i 5 e gli 8 mld di USD la loro ricchezza totale. 6 mld fu poi quello che riportò il loro biografo ufficiale autorizzato nel 1850. Non ha molta importanza se 5, 6 o 8 o anche solo 3. Ha importanza che la ricchezza mondiale all'epoca era stimata intorno a 20 / 25 o per taluni 30 mld di USD. Se prendi JPMorgan (che poi non era nemmeno lui, come si vide alla sua morte) a inizio 1900 aveva 1/3 delle ferrovie, il 70% dell'acciao, e poi più o meno controllava ATNT, ITT, General Electric, General Motors, Du Pont (armi) ecc...
La gente non ha NESSUNA idea nel senso che non vengono mai fatti nomi e asset e cifre, per cui poi sono sempre "capitalisti" "speculatori" "misteriosi" ecc.. cioè tutto generico. In realtà non è così generico. Ad esempio hai 6 gruppi mondiali che controllano 2/3 dei media mondiali. (Stampa, quotidiani, settimanli, cinema, TV, stampa specializzata, editoria ecc...) Non sono "generici". Lo stesso i maggiori gruppi bancari, non sono "generici" Gli armamenti (industria) non sono "generici" chi controlla materie prime non è "generico" ecc.... La gente crede a tutto e inoltre non gli viene detto niente, e anzi gli viene detto storto, o capovolto. D'altronde una delle prime cose che fa chi ha potere è comprare l'informazione. Poi basta dire e la gente crede, beve. Ad esempio crede da sempre che la droga sia un affare della malavita, della mafia, dei gangster (che invece fanno solo il dettaglio, cioè da un certo punto in poi) perchè la gente non riesce a fare un ragionamento che suiia uno colla sua testa, non ci prova nemmeno. Crede e basta, e ripete. La droga è come una merce qualunque di largo consumo, come più o meno la Coca Cola, in quel senso. La Coca Cola la devi rifornire in ogni città del mondo regolarmente. Grande o piccola. In tutto il mondo. Così la droga. CI vuole un'organizzazione industriale, commerciale, distributiva, finanziaria enormi. Non puoi nasconderle sotto il tappeto per decenni. E infatti ha piantagioni enormi, non invisibili, e non sconosciute, ha industrie con operai, impiegati, tecnici, amministrazione ecc.. non invisibili, fa i trasporti prima su camion poi per nave, e fa le transazioni bancarie giornaliere per centinaia di milioni di USD in decine di banche diverse (che non si fanno coi contanti nel reggiseno o nelle mutande). Non è che le polizie di tutto il mondo, la DEA, i Servizi di Sicurezza ecc...farebbero fatica a scovarli. Nè facevano fatica in passato. Le famiglie dei Russell, Coolidge, De Leino, Forbes, Perkins, Sassoon ecc..erano i re dell'oppio già secoli fa. Alcune banche Anglo-Olandesi sono state create specialmente per quelle transazioni finanziarie. (Lettere di credito, pagamenti ecc..). La gente mediamente in tutto è circa considerata (in propaganda e indottrinamento di massa) come un bambino di 8 anni. Cioè si tara su quello e quello è l'obiettivo di condizionamento.


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Georgejefferson
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Basta un semplice esempio che conferma il tuo finale:IL TONO DI VOCE DELLE PUBBLICITA...e'il tono che usa l'adulto verso il bambino..eppure anche di fronte all'evidenza viene negato il fatto,cioe' a volte provo a farlo notare ma vi e'SOSTANZIALE RIFIUTO di considerare la malafede dei regolatori


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Iacopo67
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..la rabbia verso la moneta fiat cosi da odiare lo strumento,dimenticando gli utilizzatori..

L'attuale sistema basato sulla moneta fiduciaria e sulla riserva frazionaria, in effetti, di per se stesso, secondo me non è una truffa, anzi, se ben gestito sarebbe un ottimo sistema molto flessibile per adattare la quantità di moneta alle esigenze dell'economia. I sistemi basati sulle monete di metalli preziosi o sul gold standard non hanno questa flessibilità.
Il problema è, come puntualizzano Mincuo e WS, che poi questo sistema viene usato in mala fede, per creare crisi artificiali da cui questa gente trae profitto. E davanti alla mala fede, non c'è sistema monetario che possa funzionare bene.

..moneta allo scoperto nell'antichita,William Black disse che diversi studiosi ricercatori hanno trovato tracce fin dai Babilonesi,parlo' anche dell'impero romano..

Da Glyn Davies, "A history of money";
i primi banchieri della storia furono probabilmente babilonesi, e da quelle parti le operazioni bancarie precedettero l'uso della moneta coniata di oltre un millennio, il contrario di come accadde in europa.
Sono centinaia di migliaia le tavolette di argilla a caratteri cuneiformi ritrovate, attestanti ricevute di depositi di cereali, frutta, bestiame o metalli presso i templi, tavolette che vennero usate come forma di denaro, anche per fare dei prestiti. Le operazioni bancarie erano divenute così numerose e importanti che Hammurabi (regnò tra il 1792 e il 1750 AC) ne stabilì chiaramente le regole nel suo famoso codice.
Nell'impero romano le cose andarono abbastanza diversamente, nel senso che in esso si sviluppò fortemente il sistema della moneta coniata, mentre il sistema finanziario rimase relativamente rudimentale.


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Georgejefferson
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certo il problema e'sempre l'uso improprio.Quando presumo l'intenzionalita di tener nascosto,o porre attenzione piu sullo strumento che sugli utilizzatori mi riferisco alla mistificazione usata e ben collaudata del deficit spending...spiego meglio.Quanto quello strumento e' ed e'stato usato a favore dei ricchi o a favore di appropriazioni illegittime (ma legali) come ben descrive mincuo...e quanto poco e'usato per il bene comune?Usarlo per il bene comune e'un tabu,alle prime proteste parte la propaganda sull'inflazione,sul fatto che la moneta e'neutra,e'l'uomo ladro ecc ecc...facciamo un esempio:

Prendiamo i danni del terremoto in emilia.In una economia avanzata odierna,stampare..che so..diciamo 10 mld per ricostruire cosa provocherebbe?Mettiamo il ritorno in tasse date dall'aumento dei redditi derivante dal moltiplicatore keynesiano(commesse ed ordini per muratori/elettricisti/alberghi ecc ecc)di 5 mld(col tempo,stima generica)avremmo una perdita di potere d'aquisto generale?puo darsi di si...quanto?10 euro di potere d'aquisto in meno?(italia 60 milioni persone/1500 mld circa di pil)forse 10 si esagera...insomma come dire..in famiglia mettiamo una piccola parte ognuno per aiutare il figlio sfortunato(sfortunato,non lazzarone)....OK,non si puo fare,socialismo/tabu/comunista mangia bambini,domani avremo il caffe a 50 euro...eppure e'stato fatto piu volte in passato.Il fatto e'che non deve passar l'idea dell'utilizzo positivo del deficit,altrimenti uscirebbe allo scoperto il segreto...Eppure quanti mld si stampano per salvare il culo a certe banche?Chi sarebbe che aiuta i terremotati?la magia della carta o click?no..e'la cooperazione tra le persone.Possibilita che deve essere sempre mistificata e distorta perche e'la legge del piu forte che deve passare,sempre e comunque,l'impianto ideologico del liberismo col culo degli altri...keynesiani per i ricchi e friedmaniani per i meno abbienti


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Georgejefferson
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A proposito dell'impero romano jacopo...nel doc.il mondo di oz (mi sa che lo consigliasti tu)come in money masters..a parte che notavo un po di forzature..comunque si parlava che per un lungo periodo di tempo...coincidente con l'espansione dell'impero..si usarono intenzionalmente monete di vil metallo,ferro rame proprio in funzione della loro abbondanza,a differenza dell'introduzione dell'oro poi,naturalmente piu scarso....Si nota una analogia anche dopo la scoperta delle americhe che si importava valanghe d'oro,quindi veniva ridimensionato il paradigma della scarsita dell'oro...oppure ad inizio del 900 in USA e la lotta dei contadini per l'introduzione dell'argento,notoriamente piu abbondante ecc ecc


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mincuo
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Se può interessare è un pezzo (qui l'introduzione su concetto denaro e moneta) che scrissi anni fa.
Il denaro, o più esattamente la moneta, ci accompagna dalla culla alla tomba. Non c'è praticamente cosa con la quale abbiamo più costantemente a che fare che la moneta. Essa è anche più o meno direttamente fonte di ansia, di preoccupazione e financo di disperazione, o viceversa di tranquillità, di gioia e di felicità.
Ma non ne sappiamo nulla. Non si insegna nelle scuole. Nè ci sono trasmissioni, libri, articoli che ne trattino, se non per disinformare, anche se magari involontariamente. Se ne capirà meglio il perchè leggendo, tuttavia voglio ricordare che nella formazione culturale delle persone, anche di elevato standard, sono molte le cose, e sono cose fondamentali, non marginali, e perciò non solo la moneta, che vengono completamente occultate, e ancor più sono quelle totalmente distorte. La moneta è uno di questi, ed è un argomento centrale.
Io parlerò brevemente qui del denaro e più compiutamente di moneta e cartamoneta, quindi della nascita e funzione delle banche, e di come esse, o meglio i pochi loro proprietari, si siano poi potute appropriare secolo dopo secolo di una parte molto rilevante dei beni della collettività, e abbiano conseguito il monopolio dei principali fattori produttivi, delle materie prime ecc.., nonchè il controllo dell'informazione e delle leve primarie da cui dipartono i modelli culturali che poi vengono diffusi, imposti e insegnati.

Il denaro è concettualmente differente dalla moneta.

Qui basti dire che il denaro rappresenta il valore intrinseco di un bene, cioè è un valore di baratto tale per cui ciò che io baratto vale quanto ricevo dal baratto, o perlomeno è considerato valere ciò che ricevo.
Io scambio una pecora con 20 galline. Entrambi sono denaro (e tra parentesi pecunia deriva proprio da pecus). Le pecore furono una delle prime forme di denaro.
Col tempo tuttavia si cercarono cose fungibili, divisibili, misurabili, possibilmente di qualità uniforme e per le quali ci fosse sempre una domanda diffusa, cioè fossero il più possibile necessarie a tutti.
Se ho una pecora ma volessi 10 pani, non posso dare una zampa e basta. Si pone il problema perciò per chi riceve la pecora di dare un resto congruo. Inoltre chi vende il pane potrebbe non volere proprio una pecora. Ecco che fu usato specialmente il grano (tuttora in uso come sinonimo di denaro in alcuni dialetti.”Tira fuori il grano”) oppure il sale (da cui salario). Qui potete vedere una barra di sale usata anticamente.
https://infocus.credit-suisse.com/app/article/index.cfm?fuseaction=OpenArticle&aoid=291130&coid=120&lang=IT
Il sale non era usato tanto per salare i cibi, (ad esempio i Romani usavano il Garum per salare o insaporire, non il sale) quanto era importante per conservarli. Perciò era molto richiesto, e inoltre aveva una qualità abbastanza standardizzata, altro fattore molto importante. Se usassimo come denaro ad esempio il vino, di cui pure c'è domanda diffusa, la grande gamma di qualità, e perciò di valore, lo renderebbe completamente inadatto. Un altro denaro molto usato fu la tela (pezza). Ancor oggi è in uso la locuzione “banconota di grosso taglio”, e se poi ne voleste cambiare una, l'impiegato potrebbe chiedervi “in banconote di che “taglio” vuole che gliela cambi? E comunemente si usa, in relazione alle emissioni di Titoli, parlare di “pezzature”.
Fu usato di tutto. In Oriente specialmente fu usato il riso, che si prestava particolarmente, fino al 1700 circa.
Ma il metallo prese piede presto. Era richiesto da tutti, era un bene prezioso, e non era facile estrarlo.
Tuttavia c'era il problema che ognuno aveva pezzetti diversi, bisognava pesarlo sempre. In ogni caso a Roma fino a circa il 350 A.C. era ancora in uso l'aes rude, pezzetti di bronzo non lavorato di diverso peso.
Si pensò così a un certo punto e in vari luoghi di creare dei pezzetti uniformi di metallo, dapprima delle specie di fagioli, poi dei lingottini, o anche degli spiedi (erano in Grecia gli obelos, piccoli spiedi di ferro, da cui poi il termine obolo) http://archiviostorico.corriere.it/2001/ottobre/07/statere_sconfisse_spiedo_obolo__co_0_0110072385.shtml e infine, anche per via del conio, si affermò poi una forma sempre più sferica e piatta, la moneta.
Chi le fabbricava garantiva il peso e lo scriveva su una faccia. Le persone consegnavano ad esempio il loro argento grezzo e la zecca coniava una moneta con scritto il peso. Tutte le monete hanno in origine nomi di pesi, perchè indicavano e garantivano proprio il peso del metallo: il siclo è una misura ed è lo shekel Israeliano odierno, la libra (libbra) è una misura ed è la Lira, la dracma è anch'essa una misura di peso ecc....
La zecca però si teneva un po' di metallo pregiato come compenso per il lavoro di coniatura e successivamente, quando furono i Re a far da zecca unica, essi si attribuirono un ulteriore guadagno, cioè si ritennero una maggior quantità di metallo, derivante dalla loro autorità (signoraggio). Per cui il peso o non era poi rispondente a quanto scritto, ma leggermente minore, o più frequentemente il peso era sì rispondente, ma tramite l'aggiunta di metallo di minor valore, talchè era il contenuto di metallo pregiato (titolo) ad essere inferiore. In questo momento nasce la moneta. Essa differisce perciò dal denaro. Perchè il valore nominale ex: una dracma d'argento (intesa come moneta), non è pari al suo peso, cioè a una dracma (intesa come peso cioè 3,41gr d'argento), ma corrisponde o a un po' meno, oppure è sì esattamente pari a una dracma di peso, (cioè 3,41gr) come sta scritto, ma non d'argento puro. Tuttavia ciò è accettato, perchè la moneta è comoda, perchè tutte le monete sono uguali, specie se emesse da un'autorità riconosciuta ed unica che lo garantisce, e ciò semplifica enormemente gli scambi, evitando pesature, contestazioni sulla qualità del metallo ecc...
Col tempo il valore intrinseco (cioè del metallo) si discosta sempre più dal valore nominale (più alto) cioè dal “peso” scritto originariamente sulla moneta, che perde man mano anche il suo concetto di peso e ne afferma uno proprio, man mano slegato dalla sua origine, che era appunto quella di indicare un peso.
La moneta acquista perciò un valore sempre più fiduciario, cioè di fiducia collettiva e di fiducia in chi la emette, ed è accettata da tutti. Oggi ad esempio una moneta da 50 centesimi di EUR ha come valore intrinseco (valore del metallo) circa 5-6 centesimi. Cioè se per ipotesi si comprassero in fonderia, esattamente come fa ad esempio la Banca d'Italia, i dischetti (tondelli) della lega con cui sono fatti i 50 centesimi (Nordic Gold: 89% rame, 5% zinco, 1% stagno, 5% alluminio, non molto dissimile dall' Oricalco Romano con cui erano fatti i Sesterzi) e poi si coniassero in gran quantità con una pressa, anche tenuto conto dei costi di lavorazione, verrebbero a costare circa quanto detto. E sarebbero poi un “falso” per modo di dire. Infatti sarebbero 50 centesimi perfettamente identici, indistinguibili, fatti dello stesso materiale. Il termine “falso” è tecnicamente sbagliato (contraffatto è corretto), perchè sta a indicare una qualità inferiore, qui invece identica.
Una moneta cattiva scaccia sempre una moneta buona, è la cosiddetta legge di Gresham. Una moneta di rame scacciava quella di argento, e una con poco argento (minor titolo) scacciava quella con maggior titolo d'argento. Perchè? Perchè se uno ne aveva in eccesso (risparmio) preferiva sempre tenersi le monete buone (tesaurizzazione) e spendere e far circolare le meno pregiate. Per questo tutte le monete d'oro coniate, ad esempio l'aureus Romano, non ebbero mai realmente una grande circolazione. Venivano tesaurizzate.
L'oro fu da sempre il metallo più pregiato. E' difficile dire il perchè, essendo altri metalli, quali il rame o il ferro, più richiesti per l'uso sia civile che m
ilitare. In parte forse fu per il suo richiamo al sole, che fu la religione e cultura millenaria degli Egizi, in parte perchè non si ossida, resta splendente, e perciò fu usato da subito per i monili, in parte per la sua rarità, e in parte per la sua buona duttilità e malleabilità.
(Queste sono in genere le spiegazioni che vengono fornite. Io ne aggiungerei una mia, che non ho mai trovato però in nessun libro. L'oro ha un peso specifico doppio degli altri metalli:19,25, contro ad esempio 7.85 del ferro, o 8.94 del rame, o 10,49 dell'argento, o 11,34 del piombo. Quindi se una moneta, o un lingotto, è falso, ad esempio ha solo una placcatura d'oro, lo si riconosce immediatamente semplicemente pesandolo, o confrontandolo con uno effettivamente d'oro, e quindi la mia spiegazione è che forse si scelse anticamente quel metallo anche per quel motivo).
Nonostante abbia detto che le autorità monetarie “imbrogliavano” diminuendo costantemente e impercettibilmente nei decenni ad esempio il titolo, tutto questo aveva un limite. La gente cominciava a non accettare più ad esempio la moneta d'argento per il suo valore facciale (nominale) se alla fine questo era palesemente troppo discosto dall'argento contenuto in essa. Solitamente arrivati a quel punto se ne creava un'altra con altro nome che ripartiva da un buon titolo. Fu il caso del denario d'argento Romano man mano nei secoli sempre più vile di contenuto, finchè sostituito dal nummo. Quindi abbiamo sì la moneta fiduciaria ma a differenza d'oggi essa conservava ancora un legame, seppur non strettissimo, col suo valore intrinseco.
Alcuni si specializzarono nel cambiare (cambiavalute) l'oro con altre monete di diversi metalli. In particolare nel medioevo furono spesso gli orafi, che detenevano l'oro per lavorarlo. Ne ricevevano poi in consegna per trasformarlo in monili, ma anche in monete, per cui facevano anche da zecca e cioè le zecche iniziali non erano una sola e di Stato. Ricevettero successivamente talvolta anche speciali deleghe a coniare per conto dell'autorità. Il mestiere di orafo era una specialità Ebraica, ma soprattutto gli Ebrei erano letteralmente avanti secoli nel concetto di denaro, di moneta, di circolazione, nel capire il signoraggio ecc.. Nel Talmud interi capitoli sono riservati a questioni monetarie e finanziarie, anche in forma sofisticata, come titolarità, inflazione, smaterializzazione, ecc... Divulgare il Talmud era punito colla pena di morte.
Già molto più anticamente dell'epoca degli orafi infatti abbiamo i cambiavalute. Il tributo da pagare annualmente al Tempio per ogni Ebreo che avesse compiuto 20 anni era il mezzo siclo d'argento (un siclo era una misura di peso pari a circa 10 gr) ma solo il mezzo-siclo d'argento di Tiro http://xoomer.virgilio.it/sacrasindone/monetepilato.pdf era gradita al Signore dissero i Rabbini, ed in particolare non erano valide le monete d'argento raffiguranti un Imperatore pagano, che erano poi quelle che circolavano comunemente, e che invece erano valide per il tributo a Cesare. (Erano due i maggiori tributi, uno per il Tempio e uno per Cesare).
I cambiavalute tesaurizzavano (monopolio) questo mezzo-siclo di Tiro abbastanza facilmente. Lo vendevano successivamente, prima della ricorrenza, ma lo facevano pagare più del valore dell'argento che conteneva, considerata l'alta domanda indotta ed essendone praticamente solo loro i possessori. Realizzavano così larghi profitti. Nel contempo lo stesso mezzo-siclo “speciale” rientrava di nuovo a loro tramite il tributo, e perciò lo ri-tesaurizzavano automaticamente. Geniale, e impostato sul concetto di autorità.
Da qui nasce anche l'episodio narrato nel Vangelo, secondo Giovanni, (episodio qui raffigurato in una famosa incisione di Gustave Doré ) in cui Gesù di Nazareth (o Yeshua Ben Youssef) caccia i Mercanti e i cambiavalute dal Tempio. “Trovò nel Tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". (Fine introduzione).


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Iacopo67
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..nel doc.il mondo di oz (mi sa che lo consigliasti tu)come in money masters..a parte che notavo un po di forzature..

Si, li ho segnalati entrambe, Money masters più di una volta, forse non sono perfetti ma mi sembrano interessanti...
Ma tu che forzature ci hai visto ? Mi interesserebbe saperlo.

Io l'unica cosa che ho notato che mi ha lasciato dei dubbi riguarda proprio l'impero romano; mentre la storia monetaria della Roma repubblicana, divenuta grande anche grazie proprio a una moneta di Stato coniata con metalli poveri che poteva quindi essere emessa in abbondanza e senza indebitarsi con i banchieri, così come la racconta Bill Still ( "The money masters" e "The secret of Oz", documentari che potete vedere su YouTube), viene raccontata nello stesso modo anche da altre fonti che ho letto, invece per quello che riguarda Roma imperiale, a partire da Giulio Cesare, Bill Still parla fondamentalmente di una storia di deflazione dovuta all'uso di monete d'oro, scarse per natura, al posto delle monete di rame e ottone che sarebbero state ritirate dalla circolazione.
Roma sarebbe quindi decaduta per colpa della scarsità di denaro dovuta appunto all'uso dell'oro al posto dei metalli vili.
Ma se si leggono altre fonti questa storia viene raccontata diversamente.

Glyn Davies ("A history of money", approfitto per segnalarlo, è un buon testo sulla storia della moneta, anche abbastanza approfondito 720 pagine), la mette in questi termini;
Nell'antica Roma il sistema fiscale era poco sviluppato per cui lo Stato affrontava le proprie spese soprattutto stampando in continuazione nuove monete metalliche. Questo si può pensare che avrebbe dovuto produrre inflazione, ma questo non accadeva, perchè l'impero era in continua espansione, e la nuova moneta si distribuiva su un'area via via sempre più grande. Per esempio tra il 157 AC e il 50 AC la moneta circolante nell'impero, per lo più d'argento, aumentò di ben dieci volte.
Ma quel periodo corrispose anche ad una notevole espansione dell'impero, per cui in qualche modo tutto stava in equilibrio.
Anche perchè una parte della nuova moneta veniva ora assorbita da attività per le quali in precedenza non veniva usata, nell'economia di sussistenza.
I problemi iniziarono con la fine dell'espansione territoriale;
cessarono a causa di ciò le acquisizioni di nuove miniere di metalli, così come di nuovi pesanti tributi (solitamente in metalli preziosi) dai popoli vinti.
Pertanto non sempre a Roma si riusciva a produrre una quantità di nuova moneta sufficiente per la spesa pubblica dell'impero, per mancanza di metallo.
Comunque la nuova moneta immessa continuamente in circolazione nell'impero, (impero che aveva ormai terminato il grosso della propria espansione territoriale) provocava una leggera inflazione che tra l'anno 0 e l'anno 200, mediamente era meno dell' 1 % all'anno.
La difficoltà di avere una sufficiente quantità di metallo per coniare le nuove monete condusse a tentare di rendere più efficiente il proprio sistema fiscale (senza molto successo) ma soprattutto il problema venne risolto svilendo le monete, cioè le vecchie monete venivano fuse per farne di più piccole ma con lo stesso valore nominale di quelle di prima, oppure se si trattava di monete d'oro o d'argento, una parte del metallo prezioso veniva sostituito con un metallo vile. Le prime monete a subire questo procedimento furono quelle di bronzo, poi quelle d'argento, molto comuni nell'impero.
Nel primo secolo dopo Cristo le monete d'argento nell'impero erano ancora d'argento puro o quasi. Ma le monete romane intorno all'anno 250 contenevano solo il 40 % di argento. E solo vent'anni più tardi la percentuale d'argento era crollata al 4 % !
Attraverso il continuo svilimento delle monete l'impero poteva disporre ora di una quantità sufficiente di monete per affrontare le enormi spese dell'impero, a cominciare dalle immense spese per l'esercito.
La spesa pubblica era alta anche per altri motivi:
C'era una forte disuguaglianza sociale, in aumento, dovuta anche all'inefficienza del sistema fiscale che, permettendo ai ricchi di eludere facilmente le tasse, non poteva assolvere la funzione di stemperare questa disuguaglianza.
A partire dall'imperatore Traiano, (117 - 138), divenne normale impiegare parte della spesa pubblica per sussidi alle fascie più deboli della popolazione. Nella sola Roma 200.000 persone ricevevano farina senza pagarla. Pane e vino venivano offerti a prezzi bassissimi.
Ed erano spese ingenti per l'impero.
Spese risolte svilendo le monete per poterne spendere in quantità sempre maggiore. E siccome queste non venivano se non in piccola parte drenate dalle tasse, l'inflazione cresceva.
Tra il 260 e il 295 l'inflazione era circa al 10 % all'anno.
Diocleziano tentò (301) di frenare l'inflazione fissando i prezzi per legge, senza riuscirci. Un papiro del 335 mostra il prezzo del frumento che era già 63 volte più alto di quello stabilito da Diocleziano solo 34 anni prima.
Lo Stato finì col trovarsi in un completo disastro, amministrativamente, economicamente e finanziarmente.
Nel breve spazio di 40 anni (244 - 284), si succedettero al potere non meno di 57 imperatori.
Solo Diocleziano e poi Costantino riusciranno a riportare un pò di ordine nell'impero, ma gli squilibri monetari dovuti a un fisco inefficiente avevano inciso significativamente sul declino dell'impero.

Quindi, mentre Bill Still parla soprattutto di demonetizzazione nell'impero romano, Davies al contrario parla di inflazione. Anche se l'impero era grande ed è durato a lungo, e vi può essere accaduto un pò di tutto, credo che Davies ci vada più vicino, per la ricchezza della documentazione che lui espone in proposito nel suo libro, e perchè ho visto altre fonti su internet e anche queste parlano di inflazione e non demonetizzazione.


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ws
 ws
Honorable Member
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l' unica moneta buona e' la "moneta -lavoro" cioe' un " paghero'" di valore corrispondente al " lavoro" stimolato dalla sua emissione.
fu cosi' che schacht rimise in piedi l' economia tedesca senza debito pubblico e senza generare inflazione.
Ma al suo successo sono necessarie due condizioni
1) l' emettitore deve essere lo stato , unico beneficiario ( a nome di tutti) del signoraggio primario e secondario
2) alla sua emissione deve corrispondere un "lavoro " almeno corrispondente in "valore" al credito creato . Altrimento abbiamo lo zimbawe perche' e' chiaro che se non sai , non puoi ( o non vuoi) far nulla .. stampi solo carta da cesso 8).


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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post eccezionale

8)


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PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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Grande post, ben scritto e molto informativo.
Anche la discussione è interessante. Se ne sapessi di più di questa materia parteciperei volentieri.


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