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La forma mentale dei telerincoglioniti

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Iacopo67
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Ora una domanda per Jacopo:

Riguardo a questa tua affermazione:

"...è proprio la struttura del cervello, fisicamente, geneticamente, siamo tutti diversi."

Quanto questa eventuale realta(di cui non ho io risposta a me stesso,non ne ho una convinzione,quindi ne sono agnostico)

Secondo te(o altri) E' PER NATURA,ALL'ORIGINE

e quanto invece puo essere correlato con quello che posto ora

(Ps,Posto il pensiero conosciutissimo forse piu famoso di Kant,sempre che risulti suo,con Mincuo nei paraggi,giusto specificarlo (( he he...e' una battuta)

Pps la domanda sulle correlazioni,non si riferisce o bianco o nero,MA QUANTO(quindi non tutto o niente)in sintesi,nella stupidita delle masse(anche io a volte)dipende da quello qui descritto:

"… Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto, senza essere guidati da un altro.

Sapere aude ! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo.

La pigrizia e la viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo fatti liberi da direzione estranea (naturaliter maiorennes), rimangono ciò nondimeno volentieri per l’intera vita minorenni, per cui riesce facile agli altri erigersi a loro tutori. Ed è così comodo essere minorenni ! …
A persuadere la grande maggioranza degli uomini (e con essi il bel sesso) che il passaggio allo stato di maggiorità è difficile e anche pericoloso, provvedono già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l’alta sorveglianza sopra i loro simili minorenni. Dopo di averli in un primo tempo istupiditi come fossero animali domestici e di avere con ogni cura impedito che queste pacifiche creature osassero muovere un passo fuori della carozzella da bambini in cui li hanno imprigionati…"

da I. Kant, Risposta alla domanda: che cos’è l’illuminismo?

Suppongo di si, che quello che noi siamo fisiologicamente, anche la struttura proprio fisica dei nostri cervelli, determina tutto il nostro comportamento.
Però io sono non credente, per cui mi viene naturale pensarla in questo modo.
Magari tu sei credente, non so, e allora ti sembrerà naturale attribuire all'anima quello che io attribuisco alla materia, alle reti di neuroni e sinapsi, cioè il pensiero, il carattere, i sentimenti.
Sicchè in questo senso è anche soggettivo dire in quale misura la nostra fisiologia influisca sulle nostre capacità mentali.
Poi c'è l'esperienza di vita, che forgia il carattere di ogni persona.
Sicchè dipenderà dalla genetica ma anche dalla fortuna di quale percorso di vita gli sarà toccato, se viene su bene, o se avrà dei problemi comportamentali, quanta cultura, quanto avrà potuto sviluppare tutta la sua personalità, quanta sicurezza di sè, e tutto quanto.
Immagino che anche un individuo intelligente, se però ha avuto esperienze traumatiche da piccolo, oppure è stato limitato nella sua possibilità di fare esperienza di vita, tenda a divenire una persona più introversa e insicura, meno intraprendente, ma la mente stessa si sviluppa con l'uso e con la voglia di vivere che viene con le esperienze vissute positivamente.


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mincuo
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Georgejefferson ha scritto:
Mincuo,secondo tua opinione gli scopi pedagogici sono sempre un male?

(e' una provocazione,non fraintendere,cioe',non intendo che le balle su cicerone o mille altre sono un bene)

Secondo me sì.
In questo senso: che l'onestà intellettuale, la ricerca della verità senza pregiudizi (per quello che è possibile, umano, disponibile), sono la migliore pedagogia. O l'unica. Non serve altro.

Chi invece si autoinveste del ruolo si mette nella condizione di aver deciso che è a lui, o alla sua cerchia, che spetti per non si sa quale diritto nè è chiaro da chi gli sia stato conferito, di decidere cosa sia pedagogico e cosa no, e peggio ancora di proibire poi ciò che a lui non va bene e anche di demonizzarlo nel caso, senza preoccuparsi di mentire spudoratamente a quel fine e per quello scopo. Quindi la pedagogia così fatta ammette implicitamente la bugia, la distorsione, lo stravolgimento, l'inganno considerandoli giustificati da una finalità superiore, pedagogica, ma è una debolezza innanzitutto logica in quanto un fine superiore che ammette queste vergogne è una contraddizione in termini riguardo alla stessa definizione del termine superiore. Quindi un "pedagogo" di questo tipo si è dato autorità e licenza di mentire, in quanto superiore, ma questa superiorità l'ha decisa lui, insindacabilmente, quando è contraddetta perfino dagli stessi metodi usati.

In fondo la questione è sempre quella, l'etica.


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Georgejefferson
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Per Mincuo ho risposto qua

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=144165#144165

Jacopo.Quel penso di si a cosa ti riferisci?Che la struttura cerebrale fisica e' in un determinato modo per natura e quindi anche all'origine...oppure ci sono fattori o forze o azioni umane che nel corso degli eventi passati ne hanno condizionato l'evoluzione?Cioe' ci sono responsabilita Umane come sembra intendere Kant?

Sicuro di non essere agnostico?Cioe',io mi considero tale,Hai la certezza assoluta(non relativa)del fatto che non esistano cose che non sono conoscibili dall'uomo per via dei suoi limiti?Non sarebbe piu ragionevole esprimersi a volte su certi aspetti con frasi quali :"non mi e'dato saperlo....puo darsi...probabile"piuttosto che con la convinzione del"Non e'" a prescindere?Ma il metodo scientifico onesto,non si basa proprio sul presupposto del porre ragionevoli basi a riprova di un nostro convincimento?

E ancora(facendo l'avvocato del diavolo)Se ammetti per ipotesi che certe cose nella complessita del tutto non ci e'dato saperle...su quali basi affermi la tua personale convinzione della "non credenza"?Forse su sensazioni?

Ho provocato un po ma in buona fede a stimolo di dibattito rispettoso ed educato...lungi da me portar offesa verso chiunque.


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nuvolenelcielo
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@iacopo

ovvio che la logica c'entra sempre in tutto, e facilita certamente le cose... ma la trovo qui una questione secondaria e inessenziale rispetto al discorso di tipo psicologico/emozionale

io non ho alcuna evidenza che la capacità di usare la logica particolarmente bene c'entri qualcosa con il fatto di cogliere il marcio nell'informazione ufficiale.
non mi sembra che le persone "di tipo intellettuale" e che hanno studiato e che quindi hanno più familiarità e attitudine con la logica, siano più aperte della media riguardo alle notizie non ufficiali...

anzi, forse lo sono meno.
perché hanno più da perdere a farlo, sono più inserite nel sistema, hanno dedicato gran parte della loro vita a studi ufficiali ecc... e queste notizie mettono in pericolo tutto il loro sistema di riferimento.

una variabile decisiva basata sulle capacità logiche io, riguardo al tema specifico in questione, non posso giustificarla né teoricamente né esperienzialmente.

poi se facciamo un discorso diverso sull'intelligenza,
che è una questione sia emotiva che logica, certo che l'intelligenza può fare la differenza. ma l'intelligenza ha poco a che fare con la (meccanica della) logica, ed è un discorso un po' più complesso...

per esempio, per rifarmi anche al discorso sopra sulla pedagogia, se non ci fosse l'indottrinamento della scuola obbligatoria che c'è... ci sarebbe molta più gente sveglia e aperta a ciò che non è standard e omologato e preconfezionato dall'autorità...
perché le persone sarebbero (dis)educate ad essere più libere e aperte sia emotivamente che logicamente rispetto al mondo esteriore, e avrebbero un'indipendenza di pensiero molto superiore.


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Iacopo67
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Non sarebbe piu ragionevole esprimersi a volte su certi aspetti con frasi quali :"non mi e'dato saperlo....puo darsi...probabile"piuttosto che con la convinzione del"Non e'" a prescindere?

Ma infatti se vedi diverse volte ho usato termini come, credo.., penso.., o nell'ultima risposta che ti avevo dato, immagino che.. suppongo di..Comunque se ho dato la sensazione di voler fare il professore che vuole indottrinare gli altri, non era questa la mia intenzione.
Sono solo un artigiano, non uno psicologo, l'ho detto, non mi sono spacciato per chissacchì.
Quello che ho scritto sono mie osservazioni e considerazioni personali, l'ho detto, e non il risultato di uno studio professionale.
Ho scritto questo articolo per sfogo, per tirarmi fuori questa cosa che mi tenevo dentro, per condividerla e confrontarmi, vedere cosa ne pensavano gli altri, per vedere se queste mie idee hanno senso, o meno, e sono grato a chi è intervenuto in merito.

Jacopo.Quel penso di si a cosa ti riferisci?Che la struttura cerebrale fisica e' in un determinato modo per natura e quindi anche all'origine...oppure ci sono fattori o forze o azioni umane che nel corso degli eventi passati ne hanno condizionato l'evoluzione?Cioe' ci sono responsabilita Umane come sembra intendere Kant?

Intendevo che è per natura e quindi anche all'origine.
Però anche gli eventi passati condizionano.
Alla fine sarà un mix di tutt'e due.

Sicuro di non essere agnostico?Cioe',io mi considero tale,Hai la certezza assoluta(non relativa)del fatto che non esistano cose che non sono conoscibili dall'uomo per via dei suoi limiti?

Credo di essere agnostico anch'io, però provo a spiegarlo meglio.
A scuola, tanti anni fa, ci avevano detto:
Se all'esame vi chiederanno: " Sai di non sapere ?"
Non siate imbarazzati, rispondete: " Si, so di non sapere."
Ovviamente dando poi la spiegazione, che questa era una cosa che diceva Socrate, il cui significato è che per ogni cosa che apprendi, su quella cosa ti si apriranno dubbi e interrogativi, per cui il paradosso è che chi conosce tantissime cose avrà anche una coscienza più profonda che le cose che non conosce sono innumerevoli, al punto di avere la sensazione di non sapere nulla.
Pensiero che condivido, è veramente impossibile sapere tutto.
O dire per certo se il soprannaturale esista o meno, quello che chiamiamo la nostra anima, cosa sia veramente, non so se si arriverà mai a capire qualcosa di tutto questo, forse è impossibile.
Anche se in cuor mio sono non credente nel soprannaturale, se mi astraggo da me stesso, io sono solo uno in mezzo a tanti, e tanti non la pensano come me, allora come faccio a sapere che proprio i neuroni quelli che stanno dentro la mia testa sono quelli cha hanno elaborato la giusta idea, non è detto, allora forse anche in questo sono agnostico, perchè istintivamente non credo, ma razionalmente il dubbio rimane.


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Georgejefferson
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Il dubbio stimola pensiero critico e senso di liberta,cosi ho convinzione.Non volevo darti impressione di rancore sul tuo atteggiamento,anzi.Io a volte provoco un po ma senza offendere,e per stimolare confronto.La sospensione del giudizio su certe tematiche puo essere anche onesta verso me stesso e fierezza,dignita,umilta.Questo a mio avviso,rispetto comunque le convinzioni,solo che ritengo che a volte,consapevolmente o meno,sono scelte,riguardo a tematiche cosi delicate.

E'stato un buon dialogo.


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Iacopo67
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Nuvolenelcielo,

a pensarci bene forse ci vai più vicino te.
Se dovessi riscrivere l'articolo, lo farei un pò diverso adesso.

Per esempio mi è venuto in mente che le persone maggiormente dotate di capacità logiche, se da una parte potrebbero essere anche maggiormente facilitate nel riconoscere i falsi dell'informazione ufficiale, dall'altra però sono proprio le stesse persone che, in generale, (ma anche con varie eccezioni, per quello che mi sembra di riscontrare, mia convinzione personale), proprio per essere maggiormente dotate, avranno più spesso successo nella vita, e quindi secondo questo ragionamento paradossalmente proprio chi è più capace può arrivare a vedere di meno, per convenienza.
Sicchè alla fine la discriminante che conta veramente è la convenienza, direi che ci può stare.

Sull'indottrinamento sono d'accordo, anche quello influisce.


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Iacopo67
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Il dubbio stimola pensiero critico e senso di liberta,cosi ho convinzione.Non volevo darti impressione di rancore sul tuo atteggiamento,anzi.Io a volte provoco un po ma senza offendere,e per stimolare confronto.La sospensione del giudizio su certe tematiche puo essere anche onesta verso me stesso e fierezza,dignita,umilta.Questo a mio avviso,rispetto comunque le convinzioni,solo che ritengo che a volte,consapevolmente o meno,sono scelte,riguardo a tematiche cosi delicate.

E'stato un buon dialogo.

No, tranquillo, non mi sono sentito offeso.
Mi hai dato occasione di chiarirmi, se fosse sembrato che volevo mettermi a insegnare, insegnare cosa poi, proprio io che ho tanto da imparare.

Scelte o convinzioni, sul fatto di essere o meno credenti, lì è proprio convinzione, almeno per me, cioè ne sono intimamente convinto, anche se so che è una convinzione irrazionale e non dimostrabile, perchè non si può andare al di là e poi tornare indietro a raccontare che cosa c'è per davvero.
Però non è una scelta, almeno per me, non è come scegliere di indossare un abito piuttosto che un altro, una moda, è invece la tua mente che fa tutto per conto suo, e ti ritrovi col tuo credo senza aver fatto scelte, almeno così è stato per me, ma penso sia così per tutti, immagino.
Sul darwinismo è già diverso, come su altre cose, sono convinzioni anche quelle, almeno nel mio caso, ma non sono assolute, perchè lì si possono sempre scoprire e imparare cose nuove che costringono a rivedere quello che si sapeva prima.


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Georgejefferson
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Per scelte intendevo l'inconscio,di cui non sempre c'e'consapevolezza.Sull'indottrinamento,e'lo stesso enunciato da Kant.Sull'evoluzione,io penso ci sia molto fraintendimento.Per assurdo se abituassi una tigre per un milione di anni a mangiare erba,essa forse mangerebbe erba ad istinto,e la tigre diverrebbe "vegetariana"...."per natura",dove magari(ipotesi)la natura non centra nulla ma e'un risultato di abitudini impresse nel dna nel corso dei millenni.Come non so,abituare le persone per millenni(diciamo le masse non l'elite)a non sviluppare pensiero critico o curiosita di approfondimento autonomo avrai forse un risultato di"telerincoglioniti"?...non lo so,e'una ipotesi,che prelude responsabilita ben definite,altro che destino e "per natura"...Comunque non mi piace il titolo del post.Ma e'a mia opinione.Ciao


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Iacopo67
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George, mi pare che hai una concezione dell'evoluzione alla Lamarck più che alla Darwin, ma ti rispondo meglio più tardi.


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Georgejefferson
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Emh,non so chi e' Lamarck,sono in deficit di studi o approfondimento,ma la sintesi da me scritta prendila con le pinze,andrebbe argomentato,il ragionamento,piu completamente,ho scritto un po a getto


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Iacopo67
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George, non so esattamente quello che sai, sicchè non so bene cosa dire, comunque: Lamarck ;
C'era il noto esempio della giraffa.
Perchè la giraffa è alta e col collo lungo ?
All'inizio era bassa e col collo corto.
Però le foglie degli alberi di cui si nutrivano andavano esaurendosi, e per sopravvivere dovevano raggiungere le foglie più in alto che ancora non avevano mangiato.
Lamarck diceva che queste povere giraffe dovevano stiracchiarsi più che potevano per poter raggiungere le foglie rimaste, sempre più in alto, e nel farlo si allungavano un poco, e questa caratteristica veniva trasmessa alla nuova generazione di giraffe che poi continuando a stiracchiarsi continuavano ad allungarsi sempre di più, generazione dopo generazione.

Tu parli di abitudini, impresse nel DNA nel corso dei millenni.
Per questo mi hai fatto pensare a Lamarck.

Poi non so se sai la differenza rispetto a Darwin, ma giacchè ci sono, Darwin è più tragico, perchè nella sua elaborazione, le giraffe dal collo più corto crepavano di fame, punto.
Non si allungavano nell'abitudine dello sforzo di dover raggiungere le foglie in alto.
Ma anche se si fossero allungate nello sforzo, questo in ogni caso NON si sarebbe impresso nel DNA.
Il DNA semplicemente non si modifica, neanche un poco, a seguito di abitudini o sforzi prolungati, di qualunque tipo, neanche dopo millenni.

Ma non so se ti sto annoiando, veramente, o se sai già come funziona, se hai voglia lo spiego.


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Kevin
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Per esempio mi è venuto in mente che le persone maggiormente dotate di capacità logiche, se da una parte potrebbero essere anche maggiormente facilitate nel riconoscere i falsi dell'informazione ufficiale, dall'altra però sono proprio le stesse persone che, in generale, (ma anche con varie eccezioni, per quello che mi sembra di riscontrare, mia convinzione personale), proprio per essere maggiormente dotate, avranno più spesso successo nella vita, e quindi secondo questo ragionamento paradossalmente proprio chi è più capace può arrivare a vedere di meno, per convenienza.
Sicchè alla fine la discriminante che conta veramente è la convenienza, direi che ci può stare.

In generale io ho sempre fatto una semplificazione piuttosto rozza. Gli uomini si dividono in 3 categorie:

1% che vuole comandare e ha le manie di onnipotenza (massoni, banchieri, giudici, militari, lobbisti etc.)
1% che non vuole comandare e non vuole essere comandato (anarchici, libertari, individualisti)
98% tutti gli altri.

Alla fine c'è una costante lotta tra i due 1%. Il 98% è lo sfondo. Purtroppo però, a causa del 98% che ha bisogno di qualcuno a cui obbedire ci vanno di mezzo quelli che vogliono semplicemente essere lasciati in pace.


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Georgejefferson
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E in quale categoria ti metti Kevin?


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nuvolenelcielo
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In generale io ho sempre fatto una semplificazione piuttosto rozza. Gli uomini si dividono in 3 categorie:

1% che vuole comandare e ha le manie di onnipotenza (massoni, banchieri, giudici, militari, lobbisti etc.)
1% che non vuole comandare e non vuole essere comandato (anarchici, libertari, individualisti)
98% tutti gli altri.

Alla fine c'è una costante lotta tra i due 1%. Il 98% è lo sfondo. Purtroppo però, a causa del 98% che ha bisogno di qualcuno a cui obbedire ci vanno di mezzo quelli che vogliono semplicemente essere lasciati in pace.

bella, mi piace molto.
al di là dei numeri simbolici, gli farei l'upgrade a sintesi più che a semplificazione.

(e poi mi piace far parte dell'1%...)


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