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La guerra breve di Mussolini - Telefonata del 1940 alla Petacci intercettata dal SSR


Tibidabo
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Da: Ugo Guspini, L‟orecchio del Regime. Le intercettazioni telefoniche al tempo del fascismo, U. Mursia & C., Torino 1973, pp. 172-173.

Nel testo viene riportata la telefonata traMussolini e Claretta Petacci registrata dal Servizio Speciale Riservato: “Roma, … giugno 1940, ore 0,30. ParlaBenito Mussolini. Parla Claretta Petacci. MUSS. – Scusami se ti ho trascurata. CLAR. – Scommetto che c‟èqualcosa di nuovo! MUSS. – Ci sarà. CLAR. – Quando? – MUSS. – Non te lo posso precisare, ma, da questoistante, ogni momento è buono! CLAR. – Ben mio, tu hai sempre ragione! MUSS. – Ieri ho chiamato ilmaresciallo (Badoglio) e gli ho fatto intendere che questo è il momento buono per tentare il colpo onde stabilireil diritto di prelazione all‟atto del banchetto. Egli mi ha fatto notare – e forse in ciò ha ragione – che il nostroschieramento sulle Alpi è unicamente difensivo, ma io gli ho obiettato che, date le attuali condizioni di precarietàdei nostri vicini, lo schieramento aveva un‟importanza relativa. Egli ha ancora incalzato che, appunto per lacritica situazione in cui si son venuti a trovare i francesi, non sarebbe stato generoso dare, in questo momento,una così tremenda pugnalata alla schiena alla nostra sorella latina. CLAR. – Perché non lo mandi via? MUSS. –Lo avrei già fatto se avessi avuto con chi sostituirlo. CLAR. – Certo! MUSS. – Comunque, io tirerò dritto,perché mi occorrono solo poche centinaia di morti per sedermi al tavolo della pace … poi, sarà una cosabrevissima. CLAR. – Tu sai quel fai”


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