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La nuova Foresta di Sherwood


GioCo
Noble Member
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Avete salutato il Sole? Io l'ho fatto poco fa e non ne sono affatto pentito. Era una delle cose che il mio demone mi ha chiesto (non camanda mai, "propone", diciamo però che se vuole ha i suoi modi "convincenti" per ottenere quanto chiede e di cui forse parlerò perché è certamente un buon argomento di riflessione, ma non in questo POST).

Sono andato al solito "rifugio della dissidenza" locale, che in verità è una specie di "melpot", un miscuglio di tutto e un po', una specie di tugurio alla medievale capace di radunare tutto e il suo contrario delle genti umane, ma moderno, all'aperto e pure abbastanza accogliente, tant'é che è sempre pieno di mamme, cani e bimbi. Una specie di miracolo del draghistan che nel soffocare tanti esercenti finisce per agevolarne altri (spingendo la gente a cambiare lo stile di vita in uno "più sano" e umano). Si tratta del "Sun Strac" (che non si legge in inglese ma in italico, è un tipico modo di dire del dialetto locale, quindi di derivazione francofona, che significa "sono stanco") un chiosco che serve all'aperto praticamente tutto quello che può offrire un Bar. Non ti puoi sedere ai tavoli senza GP (anche se molti se ne sbattono e lo fanno, tanto non c'è l'obbligo di verifica da parte degli esercenti, non c'è modo fisico dato che non entri da nessuna parte, sei tu che devi dire loro se sei a posto, loro si sono limitati a mettere fuori il cartello chiedendo gentilmente alla chientela di mostrarlo e se ne lavano le mani facendo benissimo) ma a parte che è quasi impossibile perché è sempre pieno, anche con zero gradi, è perfettamente inutile, dato che si trova al centro di un parco ed è letteralmente circondato da pachine per il pic-nic che possono accogliere più del doppio delle persone.

Sembra fatto apposta per sbattere in faccia al drago e ai suoi sgherri più orridi (tra nani e fantasmi pare più la corte del conte dracula) un dito medio e credo proprio che in tanti ci vadano con quell'intento esatto.

Bene, un saluto a tutti, miei instancabili ed eroici lettori (io ci provo, faccio del mio meglio con la mia miserabile persona) siamo di nuovo qui a riflettere su un altro interessante aspetto del Mondo che ci circonda, uno dei tanti su cui generalemente la Mente che mente distoglie attenzione, per i soliti meccanismi da me tante volte citati, come la "mutua esclusione", cioé quel necessario meccanismo interiore che in continuo e in presa diretta "limita" il campo dell'osservazione e che se non gestito, cioè se lasciato agire senza avere consapevolezza di come funziona, tende a farci escludere anche ciò che dovremmo invece considerare e in specie in quest'era tecnologica, dove tali meccanismi sono studiati e sfruttati dalla grande industria e dagli agenti dell'econocentrismo per scopi molto poco etici.

Naturalmente come sempre, non dico niente che riguarda la verità o la Verità. Non mi occupo proprio di verità, non la cerco e non la spaccio, mi limto a cercare instancabilmente aspetti "lasciati fuori" dall'attenzione e provare a correlarli in via coerente con un quadro allargato più generale coltivato e per vedere se "si incastra" così da alimentarlo. E' un opera evidentemente che non può finire se non con la nostra stessa fine, dal momento che la realtà che ci circonda non smette di "cambiare" e di chiederci con ciò un "adattamento" rispetto le nostre consapevolezze relative.

Una volta conquistato il mio caffé in bicchierino di carta (non so perché adoro il bicchierino di carta, lo preferisco a quello di porcellana, non a quello di plastica però) dopo una fila discretamente lunga, mi accomodo su una panchina a sorseggiare il mio dito di catrame e acqua calda (tale è la maggiore quantità materica nel miscuglio della nota bevanda) lievemente tossica guardando un sole moscio dietro qualche nube all'orizzonte oltre le scheletriche pianticelle del bordo stagno in attesa della primavera, immerse come me nell'aria carica soprattutto di smog e nebbiolina grigiastra, morire lentamente.

Non esattamente idilliaco, descritto così, lo ammetto, tuttavia non cercavo l'idilio ma l'accordo interiore con la pura constatazione, la Sovrana assoluta dell'equilibrio. La pace del momento e del luogo in sé faceva il resto e in via impagabile da sola consentiva all'attenzione di "aumentare" di intensità, senza sforzo, da subito. Era perfetto. La via dell'accettazione profonda, quella che i saggi chiamano "pace interiore" che non ha nulla a che fare con quanto accade fuori o con il cinismo ma con il "silenzio della Mente che mente", non difficile da raggiungere anche se certamente più "disturbi" sono in essere nel luogo e più è l'abilità richiesta per accedere a quel misero "grado di maggiore attenzione" dove il tempo smette di avere importanza.

Mi guardo attorno. Un gruppo di 5 arabi (dalle tipiche sonorità del linguaggio oltre che dall'aspetto) chiacchierava amichevolmente, tutti senza mascherina e vicini. La gente li ignorava. Una donna incontra delle amiche e le abbraccia, è mascherata loro no. Alcuni bambini giocano con l'acqua dello stagno, i genitori si rilassano altrove senza preoccuparsene. Persone di varia età con la mascherina parlano accanto ad altre senza. Dietro di me siede un anziano, intabarrato, solo, silente e un gruppo di giovani è al tavolo del pic-nic accanto al mio, scherzano nervosamente. Passando, poco prima di prendere il caffé, noto un gruppo di altri giovani senza mascherina ai tavoli del chiosco che ascolta un quarto seduto allo stesso tavolo, unico mascherato, che fingeva di avere una cornetta del telefono, simulandola con la mano. Catturo le parole: "vengo a predervi uno uno a casa e vi stano". L'aria è strana, non cattiva ma carica di stanchezza e di attesa e anche di una certa rabbia covata nel profondo oltre che del desiderio di andare avanti, di superare un limite già superato ma inconsapevolmente, perché di questo si tratta, un po' come risvergliarsi nel deserto quando nei sogni credevi ancora di stare in un oasi "al sicuro" e adesso devi "procedere" obtorto collo, non puoi semplicemente ignorare. L'oasi era un illusione, ma ammettere l'evidenza è sempre la cosa più difficile da fare, costa più fatica che rimboccarsi le maniche per costruire il futuro perché manca entusiasmo e speme. Capire non è mai complicato, l'ho detto tante e tante volte ma so che non posso essere compreso finché non c'è quell'allineamento, quell'accordo con la realtà. Cercarlo, trovarlo, accettarlo è una fatica immensa ed è quella "fatica" che osservo attorno a me.

Assurdamente, non è una brutta cosa. Perché l'ostacolo maggiore non è mai affrontare la realtà, ma accettarla come tale. Il primo passo per poter affrontare il Male è riconoscerlo. Finché si vive all'inferno, esso genera una bolla di incoscienza, un bozzolo di realtà alterata dentro la quale si vive nel conforto e nel suo relativo "benessere" (emotivo). Ad esempio nell'idilio di un abbraccio materno che può essere quello di un Ragno, che avvelena lentamente e per la propria necessaria sopravvivenza le sue prede, mentre le tiene al caldo nel bozzolo. C'è sempre uno scambio nella gratuità di un dono e non sempre siamo disposti ad accettarne il contraccambio, per ciò facciamo finta che non c'è alcuno "scambio" e alteriamo la realtà a nostro uso e consumo, mettiamo i fiorellini sul balcone della prigione per renderla accettabile. Lo facciamo di continuo e senza rendercene conto.

Naturalmente il processo di decadimento fisico (cioè del corpo) nel bozzolo gestito dal ragno è inevitabile. Ma piuttosto che fare due conti con l'evidenza evidente, cioè che manca un equilibrio e c'è qualcosa di profondamente oscuro che ci impedisce di prenderne coscienza e ci riporta all'oblio ogni volta, si cercano scappatoie per non constatare e siamo bravissimi a inventarcele, siamo costruttori ed è la nostra abilità "inventare" soluzioni. Solo che finché stiamo nel bozzolo sono soluzioni che sostengono le ragioni del Ragno, quelle che tante volte ho indicato come "le nostre ragioni ragionevoli", che non sono le nostre ma le facciamo nostre e quindi poco cambia nella sostanza. In questo specifico caso l'assunzione è del tecnoragno, per ora meglio noto come "transumanesimo". Una specifica eggregora, con tanto di sacerdoti e fedeli, rituali evocativi e quant'altro. Ma questo non è il tema del POST quindi procediamo oltre.

La tecnologia in sé non ha niente di negativo e se usata con equilibrio e per migliorare il nostro rapporto con la realtà, verrebbe ridotta al minimo indispensabile. Ma nelle nostre condizioni attuali, qui e ora, quell'equilibrio non sta neppure nel mito, figuriamoci nel quotidiano. Da qui la selva di (perfettamente inutili) antenne che arricchiscono nel panorama urbano la già ultratossica realtà che ci circonda per il bene del tecnoragno. Ma pur di non ammettere che tutto dipende dal conforto di tenere in tasca uno smartphone che oggi è diventato parte della documentazione obbligatoria per avere briciole di benessere, preferiamo proseguire così, nel deserto dell'oblio e senza meta. Per ciò il deserto è un deserto interiore dovuto all'assenza di mezzi per reagire. Mezzi cognitivi ovviamente, ben prima che pratici.

Ad esempio, non sappiamo cos'è l'emozione, non sappiamo come gestirla e non sappiamo neppure che è il principale mediatore utilizzato dal veleno del ragno. In tali condizioni, siamo come zombie che si sono liberati dal sacco del ragno ma non possono fare altro che desiderare di tornarci al più presto. Perché almeno lì si "tirava a campare".

Bene, ora che vi ho adeguatamete depresso con sti argomenti capziosi, vi posso dire che servivano solo ad allargare il quadro della consapevolezza per poter osservare che ci troviamo "esattamente" nella condizione degli allegri compari della foresta di Scherwood, anche se per ora ci manca Robin Hood e la foresta pare più la trappola del nemico. Si tratta di quel clima, quello spirito che il drago sta generando, se consapevolmente o meno non mi pronuncio, ma quello che constato è proprio che nell'impoverimento generale è la dissidenza la sola ad essere alimentata contro l'ordine costituito e a prescindere da come questo reagisce, anzi più reagisce più non fa che "rinforzarla". A questo proposito consiglio questo video QUI, molto interessate e in perfetta linea con lo spirito anche se riguarda la storia recente della Polonia.

Tutto ciò ovviamente non fa che andare in netta controtendenza con le agende tecnofile e altantiste, ma se avete letto il mio POST recente sulla Cina (QUI) rimane perfettamente coerente con il quadro più generale. Non so se sia vero e (di nuovo lo ripeto allo sfinimento) non mi interessa, ma indubbiamente è coerente e in accordo con l'osservabile e vicino.

Dato che il clima non potrà che surriscaldarsi a breve perché è in arrivo la primavera, non potrà che esserci un qualche tipo di allentamento. Per ora il @GioCo del drago è chiarissimo, fare finta (prendendo pesantemente per il CULO, ma d'altronde abbiamo ben visto che almeno in quello è un genio) che si sita lavorando in un senso per fare il suo contrario, ad esempio che stia aprendo tutto pur mettendo la maggioranza in pesantissima difficoltà e affermando che l'economia va bene mentre viene ostacola in ogni modo e proprio nei settori chiave del nostro paese per la ripresa economica (come il turismo). Per la serie "guarda l'uccellino" mentre ti somministro "l'amara medicina" che ti fa bene (ma ti uccide lentamente)

Se ci immergessimo nel cartone animato della Walt Disney (il vecchio fondatore sapeva bene di cos'era capace il marcio più marcio del suo paese, ci ha costruito sopra un impero delle fandonie, l'etteralmente) di "Robin Hood" (e invito a farlo per rinfrescare la memoria) non ci sfuggirebbe oltre al parallelo coi tempi, l'uso ostentato e simbolico degli animali per rappresentare i personaggi, tanto il Principe Giovanni (un leone codardo per una corte di pavidi) quanto il suo fido "Sir Biss", un rettile infido e velenoso, quanto poco intelligente. Ora, il serpente è da sempre l'icona della furbizia, ma c'è un animale a sangue caldo che lo batte in astuzia ed è la Volpe. Guardacaso, Robin e la sua amata sono Volpi, mentre i bravi e lo sceriffo che gli danno la caccia dei lupi. Iconografia elementare diremo, alla Apuleio e proprio per questo efficace. Allora, cosa fa l'eroe per aiutare i gentili vessati dalle tasse del cattivo Principe Giovanni, usurpatore del trono di Re Riccardo partito per la crociata dopo che Sir Biss l'aveva convinto ipnotizzandolo?(!) Si traveste da povero cieco e si fa pure rubare le monete dallo sceriffo, ben sapendo che sono quelle che gli ha rubato a sua volta e che presto si riprenderà con gli interessi. Sempre rubando.

Quindi si parla di azione illegale, ma non necessariamente "malvagia". Si parla di dissidenza e non verso un Governo, ma verso una usurpazione di potere. Ditemi, cosa rende la nostra condizione diversa e cosa può impedire che si accendano le stesse dinamiche socio-economiche incontrollabili?

Come in Cina, come in Polonia, come in Afghanistan, dove quattro disperati talebbani hanno ridotto in fuga l'esercito (sulla carta e per ciò "di" carta) più potente del Mondo diventando ciò che non è (qualcosa di più di un prodotto della disperazione e della miseria) e per non ammettere (a livello di propaganda) l'irricevibile e cioé che era "l'esercito del nulla per il nulla", cioè un fallimento tecnologico epocale, perfettamente inutile allo scopo sia dichiarato che occulto ma capace di illudere del contrario, e quindi capace di giustificare la foglia di fico (per permetterci di continuare ad amare i nostri più acerrimi nemici e le loro porcate) dicendo che si tratta comunque dell'esercito più potente del mondo. Preso a calci da 4 bifolchi, come già in Vietnam, ma comunque il più potente. Personalmene approvo con entusiasmo: se quella è tutta la potenza sfoderabile, siamo a cavallo.

Per ciò tutto si risolve come sempre e per ovvi motivi ad "oggi le tragi-comiche" e abbiamo quindi il grottesco, l'assurdo, il paradosso mescolato con il dramma, il caos, l'inutile dannoso che osserviamo con il draghistan e tanto più quanto più "si agita" ed esagera. Il prodotto contorto di una tra le infinite sciocchezze umane.

Nulla di nuovo quindi sotto il sole morente di un inverno qualsiasi.


Madrigalista e sarah hanno apprezzato
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sarah
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 506
 

Anche dalle mie parti, nella mia città, c'è un luogo simile. Noi lo chiamiamo "l'enclave", un amico lo paragona al bar di Guerre Stellari dove si incontrano individui strampalati di ogni genere e spesso non molto in regola con la "legge". Evidentemente allora, queste esperienze si ripetono in luoghi diversi a riconferma di quanto sostiene lei circa gli effetti di questa situazione da tecnoragno sulla società. Oggi non ci sono andata, troppo stanca e oppressa dai miei pensieri, sono rimasta sola con il mio disgusto interiore. So che non dovrei farlo ma non sono ancora così forte, l'aspetto emotivo che mi lega alla "vita precedente" qua e là prende ancora il sopravvento e mi soffoca. D'altra parte però è vero e devo ammetterlo: ultimamente è in occasioni come queste che ho provato le emozioni migliori. Chi l'avrebbe detto, ritrovarsi in mezzo ad una umanità stranamente assortita che ha in comune soltanto la frequenza in un dato luogo nutre una certa leggerezza interiore, merce rara di questi tempi. E se i "luoghi" a differenza dei "non luoghi" ( come direbbero alcuni antropologi ) si rivestono di significato in ragione proprio dei fatti che vi accadono e delle persone che li frequentano, ecco una conferma attualissima. Sta accadendo, qui nella vera realtà, lontana dal falso televisivo che fabbrica diritti ed etica a buon mercato. L'ho visto anch'io il sole, ad un certo punto è uscito pallido pallido dalla nebbia bassa regalando una mezz'ora di luce arancione. Niente di idilliaco, nessun tramonto rosso fuoco in riva al mare, ma quanto è autentica anche questa nostra esistenza qui ed ora...


FrankDax e Madrigalista hanno apprezzato
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oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3145
 

Saluto al Sole: Gayatri mantra…


Papaconscio hanno apprezzato
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Papaconscio
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33
 

Surya namaskar e non sun mai strac


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