Non credo a Babbo Natale
E' solo l'attuazione del disegno ultra-liberista di Prodi esattamente come i suoi padroni del Bilderberg group gli hanno ordinato; ha sempre fatto questo in tutta la sua vita, per questo è stato allevato e per questo viene sostenuto; privatizzazioni e liberalizzazioni; un vero programma di sinistra, non c'è che dire!
E' semplicemente l'attuazione della direttiva Bolkenstein e delle tesi delle multinazionali. Cioè che l’Europa deve creare un’enorme area di “libero scambio” assieme ai Paesi ex comunisti - il vecchio progetto di Kissinger, del miliardario “comunista” Usa Hammer e della Trilateral commission - per rilanciare l’Europa dell’Est.
Secondo Prodi e Soros “dobbiamo consentire che essa si integri col nostro mercato comune. Allora occorre fare spazio ai loro agricoltori, ai siderurgici, ai tessili, a quelli della meccanica semplice, in una parola a quei settori in cui l’Est è capace di produrre. In altre parole, l’Unione europea devrebbe aprire i suoi mercati a prodotti concorrenziali in virtù dei più bassi costi di produzione”. Tutte queste chicche, Romano Prodi le consegnava al quotidiano la Repubblica già nel 1994.
Tutto perfettamente in linea con le evoluzioni della politica liberal europea e con i desiderata di Bolkenstein, che con la liberalizzazione dei servizi vuole abbassare gli standard di protezione sociale ai livelli “competitivi” dei Paesi di nuovo ingresso, ex comunisti, dove le conquiste sociali, ovviamente, stanno in netto ritardo...
E vuole anche la cancellazione dei contributi europei all’agricoltura e dei fondi di solidarietà. Lo schema chiarisce il significato che il nuovo centrosinistra dà al termine “progressista”: la parte più benestante del mondo deve “progressivamente” cedere quote di mercato ai Paesi meno evoluti, rinunciando alle produzioni elementari per “finanziarizzarsi” sempre di più. Le multinazionali si occuperanno di gestire le produzioni del Terzo mondo commercializzandole nel nostro mercato. “Progressivamente” gli standard di lavoro si verranno equiparando... I nostri degenerando ed i loro evolvendo, fino ad un punto di equilibrio che crei un maggiore profitto al vertice.
Questi faranno così: prima abbassano i prezzi delle prestazioni; poi, eliminano gli ordini professionali (se gli stranieri possono entrare senza aderire agli ordini professionali locali, questi non hanno più senso); poi tolgono valore legale ai titoli di studio (stesso discorso di sopra) e per finire, ci ammollano la Bolkenstein nella sua versione originale e massima.
Il tutto, facendo leva sul risentimento delle masse contro i dentisti e i notai milionari. Risultato: magari pagheremo meno il dentista, però ci avranno fregato il servizio sanitario nazionale e l'istruzione pubblica; e non avremo più un ceto medio a base nazionale (forse non avremo più una nazione). Un affarone, no?
Maidi
Fonte: www.onemoreblog.org
Link: http://www.onemoreblog.org/archives/011934.html
30.06.06
Il banchetto delle liberalizzazioni Il decreto Bersani per la "manovrina dell'Estate"
Sviluppo economico vuole dire oggi esclusivamente deregolamentazione dei mercati, ossia cancellazione delle regole che proteggono determinati settori, spesso dettate da esigenze etico-economiche, e spesso volute, perché negarlo, per conservare certi privilegi di determinate categorie.Gli ostacoli burocrati e amministrativi possono impedire la leale concorrenza, ma la loro cancellazione ha come rovescio della medaglia il sorgere di problemi per gruppi di soggetti già a rischio o lo stravolgimento del mercato stesso.
È stato così approvato ieri il decreto legge della deregulation: un pacchetto di nome, eterogenee e che spaziano in maniera ampia su vari settori, per combattere le "lobbies" che imbrigliano il mercato. Non capiamo bene cosa i nostri politici intendano per lobbies, né il loro modo di evitare che queste blocchino lo sviluppo del mercato.
Le norme varate sono varie e spaziano dalla lotta all'evasione, alla deregolamentazione dei mercati farmaceutici e assicurativi, delle categorie professionali, del settore bancario, con un accesso infine all'introduzione della class action nel nostro ordinamento.
Sarebbe quest'ultima una grossa novità, un'opportunità da sfruttare senz'altro, messa così nelle mani dei consumatori, dei cittadini e delle categorie più deboli. Così le associazioni di professionisti e le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura possono richiedere al tribunale del luogo la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione di somme dovute direttamente ai singoli consumatori, per atti illeciti commessi in atti illeciti extracontrattuali, per pratiche commerciali illecite o di comportamenti anticoncorrenziali, sempre che ledano i diritti di una pluralità di consumatori o di utenti. Occorre tuttavia prestare attenzione a quale nemico si vuole combattere, e non commettere l'errore di accanirsi su alcune cause, scordandone altre, come quelle contro le multinazionali e il settore bancario, a difesa innanzitutto delle nostre piccole imprese. Sono state soppresse anche le commissioni provinciali e comunali per il rilascio della licenza di pubblico esercizio, quelle per l’iscrizione al ruolo degli agenti immobiliari e degli agenti di commercio.
Tra le norme di liberalizzazione, merita attenzione l'arrivo dei farmaci nei supermercati, come se il problema del settore farmaceutico siano gli altri costi, quando in realtà è l'abuso che se ne fa, il loro immediato utilizzato. Esistono medicine per curare sintomi tra i più banali, esistono medicine che curano malattie inesistenti, perché dovute esclusivamente da stress, tensioni e malessere imposti dalla società in cui viviamo. Allora, se si accetta il fatto che ci serve una medicina economica e a portata di mano per ogni piccolo malessere, allora è giusto che si deregolamenti, è giusto comprarle al supermercato. Si combatte una categoria, quella dei farmacisti, che per lungo tempo hanno assecondato questo sistema in virtù dei grossi profitti,e si favorisce una lobbies, quella dell'industria farmaceutica, che vede il commercio minuto a portato di mano. Il problema degli elevati costi dei farmaci di largo consumo potrebbe essere risolto a livello industriale, o già a livello di farmacie senza che sia alterata la catena distributiva, che con la liberalizzazione verrebbe solo ampliata. Il vero obiettivo è proprio penetrare il mercato con farmaci senza prescrizione, molto dannosi perché apparentemente innocui, per estendere il mercato. Ecco il vero motivo delle pressioni della Ue per questo tipo di provvedimento, ecco perché le industrie farmaceutiche non solo non sono turbate, ma addirittura premono per ottenere ciò. Potremmo presto ad arrivare al punto di acquistare farmaci nei tabacchi, nelle erboristerie, nei distributori. A quel punto possiamo dire di aver raggiunto un grande livello di civiltà e sviluppo, avveleneremo la nostra società, avendo in compenso risparmiato un po' di soldi.
È stato toccato anche il mercato assicurativo, il singolo agente potrà offrire così un assortito listino di polizze, per ogni esigenza del consumatore: via libera dunque alla libera commercializzazione di polizze anche se appartenenti a differenti società di assicurazione. Sorge, dunque, il dubbio se possa esistere davvero una concorrenza se più società assicurative abbiano gli stessi agenti per poter commercializzare le proprie polizze, per cui forse questi diventeranno ancora più omogenei tra di loro.
La deregolamentazione arriva anche nei trasporti pubblici, con la cancellazione del divieto di cumulo delle licenze e la possibilità di rilasciare titoli autorizzatori temporanei, e la possibilità per i Comuni di prevedere linee aggiuntive di trasporto pubblico con soggetti privati, che andranno così a spiazzare i consorzi pubblici.
Arriva la libera concorrenza nel commercio al dettaglio, e qui la liberalizzazione è quasi totale, perché oltre a sparire i requisiti professionali per determinati esercizi, vengono eliminati i limiti di distanza da un esercizio all'altra, i limiti all'assortimento, le cadenze per i saldi, ma soprattutto si elimina la programmazione degli insediamenti commerciali nel rispetto di limiti antitrust. Qui è stata fatta una vera incetta delle norme di tutela del piccolo commerciante: cosa dunque potrà impedire la realizzazione di grandi ipermercati ora che non vi sono più le regole per decidere il suo impatto sulla economia locale. E poi, la proliferazione di licenze e di negozi, senza un criterio, non porta allo sviluppo economico, ma logora i profitti dei più piccoli esercizi.
Per quanto riguarda le norme di risanamento dei conti pubblici, sembra che siano proprio un po' con l'acqua alla gola i nostri politici, evidentemente le pressioni della UE e delle agenzie di rating hanno cominciato a dare i primi risultati. Responsabilità penale per l'omissione dei versamenti IVA? Insomma, mentre si segue la strada della totale depenalizzazione del falso in bilancio, un reato che miete davvero delle vittime, soprattutto per i piccoli risparmiatori, per l'evasione dell'Iva si finirà in carcere forse?
E poi, dove finisce la lotta all'evasione e comincia la violazione della privacy? Infatti sorge in capo ai professionisti l'obbligo di tenere i conti correnti dedicati per la gestione dell'attività professionale, in cui far confluire i pagamenti dei clienti, per cui tutti i pagamenti dovranno essere incassati solo tramite bonifico, Pos, carte di credito, tutti i movimenti dovranno essere tutti tracciati.
Vengono rafforzati i poteri di indagine economico finanziarie da parte di GdF e Agenzia delle Entrate, prevedendo che gli operatori finanziari, come banche, intermediari, società di gestione di patrimonio e di investimento, di comunicare periodicamente l'elenco dei soggetti con cui trattano. La norma sembra impeccabile, tuttavia esiste un potere delle Agenzie di verificare che i titolari dei conti siano i reali beneficiari? Possono verificare che non esistano banche schermo o conti fantasma che raccolgano e riciclino soldi, per farli perdere nei circuiti bancari? E poi tale previsione sembra mal conciliarsi con la recente direttiva sul risparmio, che dà la possibilità ai grandi paradisi fiscali europei di non comunicare i movimenti dei loro conti o delle loro società pagando una ritenuta del 12,5%, da spartire ovviamente con il fisco italiano. Sembra che da un lato il controllo sia eccessivamente zelante, e dall'altro lasciano liberamente banchettare i maestri dell'alta finanza, che non hanno certo un problema di evasione fiscale, bensì di riciclaggio di denaro sporco ai più alti livelli.
E così, cari Italiani, quando tornerete dalle vacanze troverete non poche sorprese. Mentre siete a villeggiare, qualcuno ha pensato per voi, alle vostre tasche e alle vostre imprese. Vi è stato donato il libero mercato, così potrete risparmiare un po' di soldi, mentre la colonizza
zione delle multinazionali sterminerà le vostre risorse. Dovrete pagare le tasse, fino all'ultimo centesimo, altrimenti si ricorrerà alle maniere forti: hanno cattive intenzioni gli agenti del fisco questi anni, perché occorre risanare i conti. Tutti ora stanno festeggiando la loro piccola vittoria, ma forse l'euforia durerà ben poco, perché si vedranno le prime vittime.
Fonte: http://etleboro.blogspot.com/ Link: http://etleboro.blogspot.com/2006/07/il-banchetto-delle-liberalizzazioni.html
2.07.07
Purtroppo la situazione da qualunque aspetto la si guardi finisce per scontentare tutti.
Le posizioni di rendita vanno difese,ma qualcosa bisogna cambiare!
Come la riforma costituzionale che era stata approvata dal precedente governo e poi bocciata al refendum: sotto molti aspetti era "confusa" ma per altri avrebbe evitato un ingerenza troppo marcata di certi poteri dentro all'apparato dello stato e le logiche sistemiche che perseguiscono.
LOGICHE SISTEMICHE:
definisco logiche sistemiche,per esempio lo "smembramento"e la delocalizzazione dell'industria manifatturiera usa(tessile auto computer etc)nei mercati del lavoro a basso costo(cina,vietnam india etc).
Si "cinesizza"(nel senso che si abbassa il costo del lavoro,si demolisce il welfare,))la massa e la si walmartizza(consuma prodotti a basso costo rimportati da cina india etc).
Lo stesso sta avvenendo e deve avvenire in europa.
Tagli allo stato sociale,liberalizzazioni e destrutturazione di ogni protezione,non solo agli ordini professionali o alla classe media,ma anche alle classi più basse con il ribasso del costo del lavoro.
Il tutto,attraverso la bolkestein,per fare dei paesi dell'est UNA SORTA DI CINA PER LE GRANDI AZIENDE CHE DELOCALIZZERANNO.
cinesizzazione e walmartizzazione anche dell'europa.
è elementare!
Domanda secca: vi manca Berlusconi?
Che c'entra l'abuso dell'utilizzo di farmaci con la liberalizzazione della loro vendita? Ma vi pare morale che il latte in polvere o le aspirine debbano costare il doppio che nei Paesi limitrofi? Devo piangere e scendere in piazza per difendere il salumiere da 50€ al chilo così equo&solidale sul suo fuoristrada con villa e piscina perché invece un ipermercato è "globale"?
Altro che Soros, qua il problema sono farmacisti/notai/figlidipapà in giro col SUV mentre le famiglie proletarie non arrivano alla fine del mese. Prodi fa una cosa di sinistra, finalmente, non sarà la dittattura del proletariato, ma visti i risultati storici delle grandi rivoluzioni socialiste, sono già contento di avere le aspirine a un prezzo equo.
PS la critica sul falso in bilancio mi pare assolutamente fuori luogo, visto che è roba del Berlusca.
No Marko,la questione non è Prodi o Berlusca.
Loro con questi disegni e logiche ad alto livello non c'entrano.Sono solo pupazzi,esecutori.
Non è solo una questione che riguarda il prezzo dell'aspirina o la parcella di un avvocato o un notaio.
Hanno scritto che ogni famiglia risparmia 500 euro da queste "liberalizzazioni".Quanti medicinali si consumano in un anno?
Quante volte si va dall'avvocato o dal notaio?
Semmai risparmiano i "grossi".
Tutte cazzate! Pure quando fu liberalizzata telecom.,autostrade,ci doveva essere un vantaggio per i consumatori,come pure quando le aziende dell'iri furono privatizzate!
O l'eni o l'energia....a noi cittadini ultima ruota del carro che ce ne è venuto?
Che ci è rimasto a noi di vantaggi Marko?
Un beato cazzo!
No Marko,la questione è molto,molto più grossa di quanto possiamo immaginare.Ce ne accorgeremo tra qualche anno....a partire da questo autunno!
Verissima la tua osservazione sulle precedenti liberalizzazioni: il fatto è che non sono state portate fino in fondo. Inutile permettere l'esistenza di Wind, vodafone e co se poi l'ultimo miglio è monopolio telecom. Ancora aspetto di poter andare da milano a roma con un treno della Deutsche Bahn, come avevano promesso illo tempore.
Però il problema è qui ed ora: è giusto o è sbagliato che il numero delle licenze di taxi, di notai ecc, sia stabilito per legge e non sia invece demandato al libero mercato? La risposta è un semplice "giusto" o "sbagliato", ed io dico che è sbagliato, e bene ha fatto prodi ad agire in questo senso. Prova ne sia l'incazzatura delle lobby interessate: evidentemente ha toccato dei nervi scoperti.
Sarei curioso di capire cosa proponi in alternativa, per ridurre le disugaglianze fra le classi sociali in italia. proposte realizzabili e realizzabili pacificamente, si intende.
Se è vero che " in medio stat virtus" è anche vero che le liberalizzazione si possono fare ma entro regole certe : non si può sacrificare il wellfare in nome della liberalizzazione !
marko
o sei ingenuo o fai il finto ingenuo:
1)le liberalizzazioni non porteranno alcun beneficio al consumatore.
ne sono prova telecom o autostrade.
nasceranno monopoli privati,il pesce grosso si accaparra le licenze dei taxi e li farà guidare a 3 dollari(o euro) l'ora ad immigrati come in usa.
il pane verrà fatto dai forni industriali, prodotto in serie con grano ogm e farine scadenti,mentre al panettiere sotto casa se ti trattava male ed il pane gli veniva male.al limite quando lui di notte era nel forno a preparere il pane per ritorsione gli fottevi la moglie.
i farmaci da banco? secondo te che cambia?per 4 aspirine o 2 lassativi che si consumano a testa in un anno?
per i farmacisti la PAPPA GROSSA,sono i medicinali salvavita,quelli che ti fanno ingoiare anche se non ne hai bisogno e che costano cifre da capogiro.
Notai ed avvocati che privilegi perdono?
Se l'avvocato è bravo(nel senso che è ammanicato) si fa pagare bene e te la cavi in caso di problemi.Se è un avvocaticchio di quelli che campano con i sinistri delle assicurazioni,i vantaggi CE LE HANNO LE COMPAGNIE,non l'utente.ed i notai secondo te guadagnano con i passaggi di proprietà delle auto? oppure in percentuale sul valore delle compravendite?
e sulle banche!
MA CHI è QUEL COGLIONE che è convinto della trasparenza o che facciano risparmiare? Oggi merita più fiducia uno strozzino che una banca!
2)marko,spero che tu mi stia pigliando per il culo,quando parli di livellare le classi sociali.perché se non mi stai pigliando in giro vuol dire(scusa)che non hai capito un cazzo.
lo scopo non è quello di livellare,semplicemente è quello di far diventare i ricchi ancora più ricchi come in usa o uk, e i poveri tutti uguali:
cinesizzati(pagati poco) e walmartizzati(consumano prodotti a basso costo,quelli industriali e fatti in serie).
te ne accorgerai presto! dopo queste categorie sociali,tokkerà raskiare il fondo a quelle più basse! vuoi lavorare? ti riduci lo stipendio,le ferie,i versamenti alla sanità,i contributi pensionistici!
soluzioni con una massa di pecore ubriacate dai media,e che si ubriacano da sole perché non c'è tanto bisogno di manipolare più di tanto le informazioni, la massa come le pecore,dagli un prato da brucare e poi un ombra per ruminare e sonnecchiare,per il resto si affidano al pastore.
E di pastore altruista, buono e commiserevole,che io sappia ce ne è stato uno solo:proprio le stesse pecore lo hanno fatto morire su una croce.
non c'è un cazzo da fare!
io proporei (ma non appoggio moralmente) la rivoluzione armata casomai i prezzi salissero.
nonchè i rapimenti selettivi (anche se mi sembrano una barbaria) nel caso al cittadino mancassero i diritti fondamentali come salute (sanità e alimenti controllati), libertà , e ovviamente trasporti pubblici di qualità.
nel caso non bastasserro si passa al colpo di stato.
tanto...chi non ha niente da perdere può solo vincere.
scusate l'esagerazione, ma leggendo questi articoli mi pare che impugnare un'arma sia l'unica via veramente efficace.
il mercato libero fa schifo? sinceramente se non era per i chinesi metà della roba che ho in casa manco me la potevo permettere. Benvengano.
Non scherzo e non voglio prendere in giro nessuno. Cerco solo di rapportarmi al mondo reale e valutare le possibilità. Per quanto riguarda il tipo di mercato, o si sceglie per un sistema di mercato controllato dallo Stato oppure si sceglie il mercato libero. Il sistema controllato dallo Stato si è storicamente rivelato un fallimento. Resta il mercato "libero", che libero non sarà mai, sia perché ci saranno tendenze corporative o di accentramento delle risorse, sia perché lo Stato non può chiudere gli occhi e guardare dall'altra parte.
In altre parole: dici che la privatizzazione della Telecom è stata una fregatura per i consumatori: posso essere d'accordo, ma la soluzione non è tornare alla SIP. La soluzione sta nel costringere la Telecom ad affrontarsi ad armi pari con i concorrenti. Confronta le tariffe telefoniche di Paesi dove la liberalizazione è più spinta, se non mi credi.
Il nocciolo di quello che voglio dirè è semplicemente questo: se per difendermi dagli aspetti negativi della globalizzazione devo anche difendere tassisti e notai da 5000 euro al mese, allora c'è qualcosa che non va.