Si lo so, la maggioranza di voi leggerà con sufficienza, ma "avverto" tante domande inespresse giungermi dallo "spaziomondo", quello che gli esoteristi chiamano "astrale". Mi sento per ciò in dovere in qualche modo di integrare quel che ho scritto. Anche se so che inevitabilmente le risposte non faranno che alimentare altre domande: è sempre così. Poi si giunge a un punto in cui alle risposte è meglio sostituire il silenzio e così faremo anche in questo caso, tuttavia non è giunto ancora quel momento.
Per me è lo "spaziomondo" stavolta a spronarmi perché è il luogo ove originano spazi senza tempo. Come per i sogni. Preferisco usare un po' la tecnica dei nativi americani che usano nomi che riflettono "l'animo" di chi li porta e con ciò suggeriscono ciò che intendono. Diventa più facile in questo modo chiarire i concetti, soprattutto se non sono di dominio comune, non fanno parte del "pensiero ordinario" e per ciò appaiono ostici, anche se sono semplici.
Specialmente in questo "zeitgeist".
Certo, "nomen omen", anche il nostro nome attribuito da altri tendenzialmente prima della nascita è già il nostro destino "scritto" ed è perfetto. Il motivo (secondo me) è il solito: evidentissimamente non esiste il libero arbitrio e noi "lo sappiamo" e vediamo bene il destino, nostro e altrui, infatti la seconda volontà (di cui ho scritto QUI e se non avete letto ve lo consiglio dato che la presente è una specie di "completamento") lo sa benissimo e siccome "detta legge" alla fine lo sappiamo benissimo anche noi (che vi conosco "mascherine" 😋 ) ma ci conviene fare finta di no, un po' perché così il Moloch (un po' dentro e un po' fuori da noi) sta buonino e un po' perché così speriamo di stare in pace. Funziona, poco ma per quel poco funziona.
Un po' come il mattino, quando per andare a scuola la mamma ci svegliava e noi desideravamo intensamente stare ancora un poco a dormire e per svegliarci facendo tutto di corsa e proprio perché sapevamo di poter fare tutto di corsa spillavamo fino all'ultimo secondo. Ecco, la seconda volontà è un poco come la mamma, lascia correre finché non si fa tardi e poi ci ribalta giù dal letto e dobbiamo correre. La sua funzione è un poco quella lì ed è sempre stato così e sempre sarà per le giovani leve che avranno da crescere spiritualmente.
Ma torniamo a noi. Questo scritto vuole approfondire affrontando due tematiche distinte. Una è "l'inconscio", un invenzione lessicale pleonastica, un po' come "complottismo" con l'invariante spiega verosimile, che pare dire tutto tramite giri diparole autoreferenziali che avrebbero bagnato i sogni più erotici degli antichi sofisti, gli avvocati "azzeccagarbugli" dell'epoca, quelli che "per dirla alla Carpeoro" non difendevano gli imputati perché innocenti, ma perché "non potevano essere condannati". Per la serie: "ho sodomizzato millantamila bambini innocenti e rubato la loro infanzia per sempre, ma tanto nessuno mi ha visto per ciò non avete prove". Così Socrate fu condannato anziano a bere la cicuta, non perché si inculava un efebo, quello era tollerato in quella società, anche perché i suddetti ragazzini poi erano quelli che andavano in guerra a squartare gente come non ci fosse un domani e certe cose ti fanno crescere in fretta, non erano "hikikomori" che si sparavano seghe e saghe videolodiche con lo stesso piglio; Socrate fu contannato (dicevo) perché non fu capace di difendersi "a parole" contro i sofisti. Sofisti Vs Socrate 1-0. Ricordiamocelo la prossiama volta! 😉
Quindi quando "attacco" pedigree dal profilo infinitamente più blasonato del mio e con una cultura al cui confronto manco un lillipuziano rispetto Gulliver mi rappresenta bene, non lo faccio mai e poi mai per denigrare la persona che apprezzo comunque per aver espresso chiaramente il suo proprio pensiero ed essere riuscito a farcelo pervenire. Avere le idee chiare e saperle comunicare, sono già due qualità per pochissimi. Di questi ancora meno poi possono vantare di avere qualcosa di veramente interessante da condividere. Di questi ancora meno riescono a rimettere questo "pensiero pensato" in una dimensione il più possibile allargata e coerente rispetto tutto il resto e per renderlo ugualmente fruibile (perché in quel caso il bilancio tra sintesi e tesi diventa un opera titanica).
Per ciò consapevole della mia assoluta miserabile persona e delle mie residue capacità, non faccio che usare il dato che mi offre il digimondo, condiviso e condivisibile, per partire da questi principi (non miei) e sfruttarli per ciò che ci possono offrire di sensato o di contrasto. Come per la lavagna, posso mettere Freud sullo sfondo e partire dal suo pensiero per chiarire come mai non ha senso rispetto qualcosa di più coerente con quel "arazzo" più vasto che possa tessere insieme trame coerenti tra loro. Ciò detto non mi riferisco mai a una verità!!! Non sto confutanto Freud o il suo pensiero anche se così sembra. Lo sfrutto come sfondo per dire altro al fine di indurre il lettore a riflettere "da sé" e basta. Come un cartello stradale su cui si legge "...per di qua →". Tutto qui.
Bene, dopo questa ennesima digressione passiamo al secondo argomento che vorrei trattare: le connessioni che danno poi titolo al pezzo. Perché dovrebbero (spero) essere il "piatto forte". Brevemente sono i nostri radicamenti e per quanto mi riguarda ne conto tre classi distinte. Ne parleremo più avanti.
L'inconscio questo sconosciuto. In verità è uno sconosciuto fin troppo noto e che è anche il nostro vicino, il nostro parente più intimo nonché quello che riempie forzosamente le nostre vite di "guai". Che non sono affatto tali ma per noi è inaccettabile vedere le cose in modo diverso. Faccio un esempio: sei nato storpio, sfigato (cioè con tanti potenziali partner che però ti tengono a distanza) con genitori stronzi e una vita di costante insoddisfazione. Arrivo io, bello bello, che non ciò nemmeno l'ombra sfiorata di uno di questi problemi e ti dico: "sai tutto quello che accade è solo quello che accade e i tuoi non sono veri guai". Se non ricevo una padellata in faccia modello "film di Bud Spencer & Terence Hill" è un miracolo!
Tutti noi siamo più o meno in queste condizioni. Possiamo "sopportare" (ma a volte anche no!) a malapena ciò che non ci sfiora. Non vado da uno che ha la peste a dire "sai, c'è una seconda volontà..." perché maledice me, il Mondo che mi circonda e ci Manda affanculo che è un piacere e (aggiungo) fa pure bene. Voglio dire, noi abbiamo sempre sta boria infinita di sparare in faccia agli altri le loro miserie al solo scopo di occultare le nostre. L'inconscio parte da questa "manovra" della Mente che equivale al prendere in giro qualcuno perché ciccione o perché a un nome ridicolo. Il mettere costantemente in evidenza ciò che a noi non tocca e al contempo desiderare ciò che non abbiamo (e molto più spesso si che no, non potremo nemmeno mai ottenere, come la famigerata erba voglio nel giardino del Re... Ma noi ovviamente siamo di dura cervice e ci proveremo uguale) è la costante che produce un Cosmo, lo sfondo "irreale" o se preferite "irrazionale" che emotivamente disegna l'inconscio. L'aria che respireremo e che ci circonda. Il Mondo oltre il Mondo che vediamo. La "seconda volontà" che è l'Oceano in cui di fatto siamo immersi.
Cerchiamo di approfondire.
La realtà fuori da noi (e qui giungiamo alla questione della "connesione") è abbastanza orticolata ed è fisica. Non è una realtà "irreale", come al cinema un film, ma molto più reale della realtà che noi riteniamo tale. D'altronde ci vuole davvero poco a smontare l'idea che la materia offra una esperienza "reale". Quale realtà "materiale" può mai esserci in un Mondo che più si studia fisicamente e più mostra la sua natura vibratoria come unica e come espressa in una dimensione "vuota"? Se è una vibrazione qualcosa deve vibrare eppure non pare ci sia nulla "la fuori" che vibri. C'è solo la vibrazione (=energia) il ché è semplicemente assurdo!
Ma noi non intendiamo la fisica oggi nota come una disciplina che tratteggia una dimensione di pensiero assurda e paradossale "in sé", anche se non c'è dubbio che lo sia. Nasce con l'obbiettivo e il fine dichiarato di spiegare il Mondo che ci circonda e non riesce neppure a suggerire qual'è la natura del primo fenomeno che si è messa a studiare: la gravità. Se non ci dice questo che il pensiero scientifico alla base non ha senso, cos'altro dovrebbe? Noi quindi conserviamo nella scienza in virtù delle sue indubbie applicazioni tecnologiche e con ciò dei suoi successi, puramente un atto fideistico. Non dissimilmente da come avviene in una religione con il miracolo. Ed infatti è esattamente così che la trattiamo, costantemente, come fosse in grado di promettere "ogni miracolo" o "magia". Ma se noi intendiamo la tecnologia alla stregua di magia e se estendiamo questo alla ricerca, cosa otteniamo? Un credo e con ciò si fissano le teorie che diventano dogmi.
E' sempre così. Fa parte del meccanismo emotivo l'incorporazione ed è un bisogno fisico indomabile. Come le onde dell'Oceano per la zattera. Meglio se è un transatlantico ma poi non scordiamo che un onda anomala basta per far sparire anche quello in un attimo. Non è aumentando dimensioni e potenza all'infinito che si risolve qualcosa. Per esempio passando dalle spingarde alla bomba Zar. Perché alla fine un reset ci sarà sicuro, ma non il giocattolo di Davos, uno serio che ci riporta collettivamente tutti indietro all'età della disgrazia e che noi sappiamo benissimo cosa veicola, ci è stata marchiata a fuoco nell'animo collettivo quell'esperienza e anche se non riaffiora in modo chiaro dalle nebbie del Tempo, è impossibile non esserne comunque condizionati. Uno che i marmittoni che ci guidano verso la follia, manco possono lontanamente credere possa esistere. Perché? Sono scemi? Si, no. Il problema è il grado di connettività non la capacità di intendere e volere che si possiede nel corpo "al momento".
Approfondiamo.
Uno scemo del villaggio, un pazzo, un ubriaco, possono (non è detto ma possono) avere un alto grado di connettività nonostante siano magari analfabeti e pure disfuzionali. Questo li porta a "dialogare" fisicamente con dimensioni che non hanno tempo e per ciò a "brillare" di sapienza non ordinaria. Difficile? No, assurdamente semplice ma impossibile se la tua "età" è insufficiente in questo spazio in cui c'è il Tempo e Governa insindacabilmente la tua propria dimensione esperienziale a prescindere da ogni tua residua volontà, con tutta la forza Cosmica se necessario e per dimensioni infinite verso cui non c'è davvero contropartita. Ti arrendi? No, la maggioranza (praticamente tutti) avrà da queste parole solo lo stimolo per tentare di dimostrare che "non è vero". Per ciò di solito si parla malvolentieri con il prossimo di questi temi. Non volle il Budda, fu restio il Cristo (che si scelse apposta i suoi) ed è sempre stato così ovunque e quandunque sia accaduto, perché il Saggio capisce al volo il potenziale distruttivo di spronare l'incosciente a fare di sé il mezzo per dimostrare di poter superare Dio in qualcosa. Almeno in qualcosa se non in tutto. Potenziale che è inevitabile tra i disconnessi. Se tu sei in questo Mondo sei anche qui per capire il potenziale della tua connessione. Se sei un apparecchio stupendo che recepisce tutti i canali ma non c'è corrente (come un intelligenza artificiale) non funzioni lo stesso. Se vieni alimentato male o ti immergi nei disturbi uguale. L'apparecchiatura fornita poi, in partenza, è parziale, tipo "kit di montaggio". La devi mettere insieme per realizzare quella connessione. Ma le istruzioni sono fuori dalla tua portata perché si trovano nel luogo a cui accedi se ti connetti. Pare un imbroglio e in parte è esattamente così: un imbroglio. Apparentemente.
Il primo livello di connessione comunque è accassibile a chiunque. Si tratta della prima classe, diciamo il livello elementare ed è la connessione sensibile che ti è data nativamente. Essa disvela la sfera del naturale e ci racconta di come il bilanciamento tra le differenze e la misura adeguata (=parsimonia) sia l'elemento con cui "ti connetti". Impari che l'abbondanza non è motivo di spreco e che la misura non è mai un segno per ottenere efficacia a scapito dell'efficienza ma efficacia sottomessa all'efficienza. Cioè devi raggiungere la migliore prestazione (in qualsivoglia aspetto del sensibile) con il minimo del consumo. Con ciò giungi all'armonia. Tuttavia, non è così semplice, perché praticamente tutto il resto e in specie per quanto riguarda l'Uomo (poi capiremo perché) rema contro. Un po' come il funambolo di un circo da quattro soldi che non faccia altro che sperimentare uno spettacolo dietro l'altro mettendo in mostra sempre maggiore difficoltà per attrarre l'attenzione del suo pubblico. "Seempre più diffizile gente!!". Alla fine t'arrendi e getti la spugna e "muori" nell'ennesimo tentativo di "fare il fico". Solo per rinascere e ricominciare tutto da capo e così via in apparenza senza soluzione di continuità. Per ciò "natura" concepita come equilibrio massimo tra gli opposti, dopo un po' ti sta (giustamente) sugli zebedei e la sfanculi.
Allora inizia ad affacciarsi in te l'esigenza di qualcosa che vada oltre la materalità dell'esperienza. Con ciò vai alla ricerca delle dimensioni esotiche. Ti interessi di tutto quello che non è ordinario. Per te ovviamente. Cioè tutto ciò che esce dalla sfera delle cose che tu consideri "normali" in quanto ti sono note e stranote. Non perché le hai studiate, ma perché vita dopo vita ne hai fatto esperienza e sei già connesso a quelle dimensioni, hai già tutto quello che cercavi e non ti basta più, vuoi altro ma non sai bene cosa. Allora cerchi cosa vuoi e trovi, invariabilmente. Perché c'è chi come il famigerato asino ti piazza davanti al naso la carotina al momento perfetto e perché tu vada dove dovevi a fare quel che devi. Non solo, ti bastonerà senza remore e come non ci fosse un domani se ti rifiuti di procedere, perché siccome sei Asino è più che probabile che tu ti comporterai proprio così. Come ho detto tante volte se quella volontà vuole che tu arrivi a ballare nudo sui tavoli, non importa cosa ne pensi a riguardo, arriverai a ballare nudo sui tavoli e basta. Anche se ciò dovesse comportarti uno Shock che ti segnerà per la vita. Perché non gliene frega niente di cosa pensi a riguardo, non è il pensiero che ti abita a guidarla. Per fortuna aggiungo!
Perché tu non sai cos'è il pensiero. Se lo sapessi non coltiveresti mai e poi mai quello a te sfavorevole. Ma non lo sai e per quanto mi riguarda non sono qui a dirtelo. Scoprilo da te, ti conviene.
Ma qualsiasi sia la natura del pensiero, la sfera che va oltre quella dei sensi è invariabilmente quella che poi in esoterismo è detta "astrale". Bucata qundi la sfera ordinaria, inizia l'avventura nella dimensione immaginaria e propria del Sogno. Tutta quell'esperienza ti occorre per approntare la connettività di seconda classe. Verso l'Ombra. Perché è la dimensione astrale a noi più vicina e non per altro motivo. Ci sta proprio appiccicata al punto che a volte sono le Ombre a venire da noi. In esoterismo si parla di "sussuratori". Ma non scendiamo nel tecnico non occorre. Quella dimensione è anche quella immaginifica e propria della nostra creatività. Quando realizziamo la connessione verso il Mondo dell'Ombra ciò che otteniamo è sempre sempre sempre la promessa che sia realizzato qualsiasi nostro desiderio. In effetti avremo pensieri che tendono tutti verso un qualche desiderio al punto che "desiderio" e Ombra (=decadimento dello spirito) si confonderanno in continuazione. Perché? Essenzialmente perché i nostri vicini siamo ancora noi senza corpo. Andiamo in un luogo che rimane appiccicato al nostro ed è prossimale e qualsiasi "desiderio" ci vincoli all'esperienza materiale ci obbliga poi a rivolgere totalmente la nostra attenzione verso questo Mondo che diventa un po' come il supplizio di Tantalo. Irragiungibile. Perché puoi "godere" del bene terreno solo se hai un corpo ma tu un corpo non ce l'hai più e quindi non fai che anelarne uno per tornare a godere. Non importa quale sia il tuo desiderio inesprimibile, dal sesso al puro esercizio del potere sul prossimo, al banalissimo vincere l'azzardo o bere come una spugna, non importa. Ne ricavi qualcosa solo se hai un corpo e tu non ce l'hai. Ma c'è chi ce l'ha e quindi il tuo cruccio è arrivare a godere comunque per tramite suo e con la perversione. Da ciò si parla di "grado di possessione" vincolato al basso astrale.
A che serve tutto cio? Essenzialmente a realizzare esperienza dopo esperienza la totale e vuota incapacità del desiderio di soddisfare quasivoglia promessa. Banalmente perché non è lì per quel motivo e non è il tuo. Qualsiasi desiderio perché in verità non ne avevi. Ogni desiderio era il frutto di una perversione insitllata dall'esterno. Certo, se ami qualcuno e ottieni una prole nel Mondo della materia e tutto ciò ti restituisce piacere anche intenso e anche fisico nei vari momenti in cui ciò ha senso non è che questo configura in automatico una perversione, non è questo contributo una copia dell'osceno "Malleus Maleficarum". Il piacere anche fisico non ha niente a che fare con il desiderio. Ma con il modo in cui il tuo sistema nervoso si radica nel territorio che abiti. Essenzialmente con la risposta emotiva verso il piacere. Che se è comandata dal desiderio emergerà sempre come distruttiva e disallineata rispetto l'equilibrio che la prima classe di connessione ti obbliga a continuare cercare. Perché la seconda classe è da te cercata per il limite che hai raggiunto con la prima e che non ti ha permesso di colmare la tua insopprimibile esigenza di armonia. Insomma, una banale bestia è più in armonia di te con l'ambiente e questo vi assicuro che dentro ci fa "inca%%are" a un livello Cosmico e in specie quando ci vengono a dire che saremmo meglio delle bestie!!! Ma dove?! Ma quando!?
Ecco, il problema è che la dotazione delle bestie è giusto quella che occorre per la prima classe di connessione e poco oltre. Avendo una apparecchiatura più semplice e più povertà qualitativa di connessione, per loro è in genere più facile armonizzare il comportamento con l'ambiente. Quindi l'invidia è più che altro una certa seduzione dovuta al fatto che "un corpo più complesso in quanto più aperto alla connettività richiede poi più esperienza e lavoro". I vegetali sono un gradino sotto e richiedono ancora meno qualità e i minerali ancora più sotto. Per ciò a volte non ci si incorpora umani e non si viene al Mondo in quelle vestigia. Vi ricordate la storia dell'asino e del bastone? Ecco... Se necessario farete tutta la trafila "a calci nel culo" per capire bene che "minerali, vegetali e bestie non sono affatto migliori degli umani". Sono solo creature più semplici in termini di potenziale sapienziale, cioè di connettività verso l'infinito e di capacità di significazione dell'accadere.
Capiscono, poco e ottusamente, ma capiscono bene quel poco perché è poco e quindi ci arrivano prima e meglio di un umano, di solito. Punto. Poi se vuoi andare oltre c'è un solo modo. Incarnarsi umani ed è sempre sempre sempre (lo capite bene?) un privilegio concesso. Un dono. Guai quindi sputare nel piatto in cui mangi!
Va bene, ma tutto cio a cosa porta? Cosa si ottiene con la seconda classe di connessioni verso il Basso Astrale? Come per la prima "la necessità impellente di andare oltre". La necessità di soddisfare desideri si esaurisce e con essa la presa che ha su di te il Basso Astrale con tutta la sua carica di fascino illusorio, angeli e demoni inclusi. Ovviamente non smetti di desiderare ma di "desiderare il desiderio". Come per l'armonia irraggiungibile e che continui a non ottenere se non con precari e momentanei equilibri, così l'evidenza evidente che ogni desiderio non ti porta niente altro che maggiore squilibrio (emotivo) diventa sempre più chiaro come la constatazione che nel tentativo goffo di risolvere un problema, quello dell'armonia, ne hai trovato un altro più grande, quello dell'influenza che il Basso Astrale esercita su di te e sulle persone a cui ti sei affettivamente legato. Non necessariamente al tuo stesso livello di esperienza "mistica". D'altronde hai tanto cercato le risposte agognate circa "la vita oltre la vita e l'ordine cosmico nel suo complesso e di conseguenza il tuo posto in esso" e non le hai trovate. Si fa quindi sempre più pressante la necessità di rivolgerti dentro di te per cercare quelle risposte e il Basso Astrale in questo gioca un ruolo cruciale: è logico!
Nell'inseguire desideri e illusioni fuori, hai convenuto che tutto ciò che ti rimane ora da esplorare sta dentro di te ed era esattamente dove dovevi giungere. Non c'era altro modo e ora ti è chiaro. Purtroppo quando giungi a quel punto giungi sempre alla catarsi. Il Mondo ti crolla letteralmente addosso. Tutto quello che credevi si rovescia e tutti i legami e i valori che avevi vengono perduti. Tutti e in un colpo! Spesso nemmeno una volta ma tante e in fila. Tante catarsi. Per arrivare a capire che non sei TU che ti connetti, ma qualcos'altro che deve trovare con te "accordo" e tutta sta fatica serviva solo A LEI (non a te) per realizzare questa specie di miracolo. Perché si tratta di questo. Sei stato "lavorato" come l'argilla e solo a questo scopo. Non una ma milioni di volte. Come un artista che prende la creta la impasta, impara a formare un immagine e poi la riduce di nuovo in polvere e ricomincia, ancora e ancora. Finché non arriva dove intendeva, ma la creta non ha la minima idea di quele sarà la sua forma finale. Il suo compito è solo permettere che la lavorazione proceda, non interferire con l'opera!!!
Non sempre la catarsi ci trova "pronti". Il Basso Astrale scommette sulla tua fragilità che poi è l'esatto contraltare del grado di distacco che hai per le cose terrene. Grado di distacco che non può e non deve mai essere "alienazione", tutt'altro!!! L'ammirazione per l'Opera Cosmica non esclude la cloaca in cui versi. Il cesso serve per cacare ma non è che se lo elimini allora questo rende la città un posto migliore dove vivere. Giusto? Quindi non ti metti contro nulla, è impossibile. Se sei "contro" l'accadere a prescindere da quale accadere, allora non sei. In specie in armonia con te stesso. Stai facendo finta e noi siamo straordinariamente bravi a ingannare noi stessi. Superare l'inganno che noi siamo per noi stessi è quasi impossibile perché siamo troppo bravi! Siamo perfetti e per ciò anche l'inganno che è nostra opera non può che essere perfetto. Per noi. Quindi dovremo trovare il modo per andare oltre e non sarà nulla che è mai stato prima. Ogni volta è l'unica volta. Per ciò non esiste Cristo che possa venire a salvarvi, se non ci riuscite siete fottuti e basta.