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La Potenza di un Simbolo: la Croce


GioCo
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                                                                                       Nessuno è mai salito al cielo,                                                                                        se non colui che è disceso dal cielo,                                                                                        il Figlio dell’Uomo.

Alcuni simboli sono molto più antichi di quello che tendiamo a pensare e spesso vengono assunti (proprio per questo) come rappresentazioni di qualcosa che non veicolavano in origine, un esempio che viene subito a mente in proposito è la svastica.
 
La Cristianità ha eletto la croce a sua massima rappresentanza, tant'è che oggi è difficile leggerla dissociata dalla fede e in particolare da quella cattolica. Eppure non esiste nulla che sia più distante, come non esisteva nulla di più distante tra l'ideologia nazionalsocialista e la svastica originaria. Il tentativo è quello di "prendere" dal simbolo il significato e non "dare" al simbolo significato.
 
Proviamo ad approfondire.
 
Si sa che la croce rappresenta nell'asta orizzontale il piano della realtà vissuta che possiamo semplificare nella realtà materiale ed esperienziale (anche se in realtà include ben altro rispetto quello che suggerisce la semplificazione) e in quella verticale l'ascesi verso un ideale divino di quel piano che ci appartiene e che abitiamo.
 
Certo, in un Mondo che concentra tutta la realtà nella Materia un simbolo del genere diventa pesante. In particolare l'identificazione nella pena corporale che poi è la sintesi della passione di Cristo a cui tutto st'accidente di occidente si è votato, un Cristo che appunto porta una croce che è pesante quanto tutte le pene umane e per tutto l'arco dell'esistenza umana. Un Cristo che comanda i demoni, un Cristo figlio dell'eterno e con ciò eterno (nello spirito). Come a dire "noi no", l'eternità che la dobbiamo conquistare col sudore. Tornando al simbolo, questa identificazione così aggressiva con il corpo e la sofferenza terrena, stona di certo con la vita dell'Uomo che porta la croce e che mai per un solo attimo e nemmeno per sbaglio ha eletto tale sofferenza come elemento d'ascesi. Tanto meno "obbligatorio". Però l'iconografia ha finito fatalmente per mettere il bene al posto del Male e il male al posto del Bene. Dove "bene e male" con la minuscola sono quelli terreni e propri dell'identificazione con il corpo, mentre Bene e Male sono ultraterreni e propri di una visione escatologica delle cose.
 
Approfondiamo ancora.
 
Se da una parte (secondo me) tutte le religioni, senza scampo non sono altro che ciclopiche strutture dal fascino indiscutibile, costruite però apposta per tenerci lontani dalle tavole imbandite del divino e ci fanno con ciò vivere d'accatto, con le briciole che cadono dal tavolo e concesse alle bestie che ivi si trovano, praticamente insetti, d'allaltro non tutte quelle tavole radunano le stesse entità divine, in specie tra quelle oscure.
 
Va anche specificato che a prescindere da una pretesa fede monoteista, poi le entità che si muovono attorno ai tavoli del divino, diciamo i commensali, sono sempre molteplici e quindi non differiscono mai da una religione politeista, se non nelle vestigia, nelle apparenze ripetute come preghiere o rituali eseguiti fino allo sfinimento. Esse, queste entità, sono variamente rappresentatrici di un Male o di un Bene (ricordo che indico questi termini con le iniziali maiuscole se riferite a una dimensione sovrumana) e ve ne sono per ciò di più oscure e di più luminose.
 
Tendenzialmente nessuna religione (per quanto l'Uomo può vantare memoria) ha mai assunto entità più oscure di quelle che troviamo nel cattolicesimo. Il cuore più nero ha certamente sede in Vaticano. Ricordo che dove l'oscurità è più fitta poi anche una candela basta a fare luce e per ciò tra tutte le religioni d'acatto è quella più miserabile (e si vede). Per fare un esempio, una religione parimenti monoteista da cui deriva il cristianesimo che è l'ebraismo e che non si può dire certo portatrice di oscurità meno temibile, non ha però un concetto di "eternità" e in specie da legarsi al Male e alla punizione divina. L'inferno quindi e non la croce è il vero copyright della Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Ci ha messo migliaia di anni per metterlo a punto un tale spazio di pena e perdizione e per esso, per la sua glorificazione e "invenzione" è stato fatto uno sforzo teologico senza pari rispetto qualsiasi altra fede o filosofia che dir si voglia.
 
Si dice che la cristianità e con essa la cattolicità si sforza solo di portare nel Mondo la parola di Cristo, ma noi siamo di dura cervice e quindi a volte è bene essere presi a randellate. A me però non importano le parole ma i risultati e se guardo quelli vedo solo miseria (nella ricerca spirituale) spinta a livelli che ci avvicinano di sicuro più all'idea di inferno che di paradiso. Persino un popolo tribale qualsiasi dei boschi lapponi o delle steppe africane pare più positivo nell'affrontare l'ascesi individuale rispetto l'accattonaggio cristianodonte. Prendiamo ad esempio (tra gli infiniti) gli indiani d'america e guardiamo l'appeal che hanno rispetto un prete cattolico qualsiasi... Tant'è che la chiesa teme esempi di spiritualità anche così marginali che poi deve "convertire" a forza e con qualsiasi mezzo "per salvare" dall'inferno e dall'opera del demonio i "semplici". Cioé ci deve salvare dalla sua invenzione anche se più persegue questa salvazione e più "urge salvare" il salvabile. Come la moderna ricerca tecnologica (notate?). Non ho idea di cosa ne pensino i fedeli in proposito anche se li ho interrogati tante volte da guadagnarmi rispettabile distanza (non mi sopportano?) dato che i pareri paiono abbastanza discordanti sia sulle pratiche che sulla necessità della conversione, ma sono abbastanza sicuro che Cristo non avrebbe approvato ne i metodi ne il principio della salvazione "forzata" in qualsivoglia misura per il semplice motivo che lo dice e lo persegue coerentemente nei Vangeli e le sue parole (se sono sue ovviemente) non si possono equivocare in quanto perfettamente accordate ai gesti e ai risultati.
 
Se senti che la cristianità può essere la tua religione e ne segui i precetti, non dovrebbe esistere qualcosa o qualcuno che può imperditelo, vale cioè il principio della libertà di culto. Però la cristianità è l'unica che suggerisce che un ente ci sia e costui sia Satana, il demonio (cioè la forza) "in negativo" di questa religione che ha una caratteristica che nessun altro demone delle altre religioni possiede. Esso è a capo di una prigione per le Anime dannate da Dio che è eterna oltre che "fisica", propria del Mondo della materia ma che agisce anche a livello spirituale. Ben più quindi di una semplice "forza". Di tanto in tanto qualche Anima gli scappa dall'Inferno ma questo non la rende meno dannata quindi non è una via per la salvazione. Possono salavarsi dunque queste Anime? La cristianità suggerisce che solo un intervento divino può farlo. Per esempio nei giorni che precedono la resurrezione si narra che Cristo andò all'inferno per liberare le Anime che ivi erano rimaste dei padri giusti della religione ebrea in attesa della sua venuta che avrebbe concesso loro di accedere al paradiso. Ma questo e tanto altro che si narra delle sue vicende, soprattutto ultraterrene, non fa parte dei vangeli canonici.
 
Cristo quindi è l'ideale psicopompo che ti porta in paradiso ma lo fa solo se la tua Anima è abbastanza pia e piena di Grazia oppure se Dio per tramite suo o di qualcuno che lui ha scelto ti "perdona". Da qui la necessità di preghiera e di frequentazione assidua delle funzioni. Questa la vetrina ma nel retrobottega le cose non sono proprio così luminose.
 
In effetti il primo scalino si incontra nella valutazione. Il reprobo dal probo, il grano dalla pula, non lo setaccia l'Uomo con la sua opera ma Dio che guardando dentro di ognuno sa poi distinguere e giudicare senza che possa esserci inganno. Persino chi inganna se stesso non passa davanti al giudizio divino. Quindi una divinità severa indubbiamente (se guardiamo ai risultati pratici) e posta come "bene superiore". Constatiamo con ciò che ci troviamo a gestire briciole di santità sparse nei secoli e rese pedissequamente irraggiungibili come il cibo per Tantalo. Così poi sono vissute da chi fa proprie queste pratiche e idee. Il secondo scalino viene trovato dal credente quando si affronta il tema del Male che ovviamente dovrebbe permettere di capire se è o non è un buon praticante o meglio, se sta o meno seguendo i precetti così come prescrivono le Sacre Scritture quindi "adeguatamente".
 
Cosa per nulla semplice dato che ci sono poi le intepretazioni e le Scritture saranno pure Sacre, non mi sogno neppure di metterle in discussione, ma di certo non sono chiare. Per nessuno intendo. Qui scatta il terzo scalino, quello della chiarezza, ma facciamo un passo indietro prima di affrontarlo.
 
Un Male che presiede un luogo eterno, non è "divino" in senso classico. La divinità è per tradizione immortale, cioé nasce ma non muore (concettualmente). Come Zeus. Colui che presiede il luogo dell'eterno è più che immortale perché non è mai nato. Pazienza se questo luogo è del Bene, non può che farci piacere, ma se è del Male? Ecco il punto è che il Signore di un luogo che è precisato essere eterno, inzia a diventare complicato distinguerlo dal Signore Eterno che dovrebbe stare in tutt'altro luogo più auspicabile per tutti. Allora si fanno i salti mortali per dire che è enterno ma ha avuto un inizio oppure che è eterno ma è meno signore del Signore. Con l'unico risultato certo che quest'ente che è a capo dell'Inferno non fa che sgobbare instancabilmente per fare il lavoro del suo Capo e per l'eterno: setacciare Anime con l'Inganno.
 
Ma peggio: come ci vai all'Inferno se non provenivi dall'Inferno? Se è un luogo eterno e di enternità, tutto ciò da cui promana deve tornarvi in quanto vi appartiene e null'altro dovrebbe "aggiungersi" o "sottrarsi", senza che la sua eternità venga meno. Non si può "diventare" eterni se si è nati, concettualmente intendo. Se sei nato, in quanto cosa che è nata, al massimo puoi aspirare a non morire e con ciò assurgere all'immortalità come un dio. Infatti, mortali che diventano immortali è ammesso nel mito classico. La dottrina cattolica ci dice che il luogo infernale è eterno e le anime che ci vanno sono eterne e che la condanna è enterna, ma tu eri nato buono e poi di corrompi e se ti corrompi è "per sempre". Una cosa è eterna se non cambia. Quindi funziona?
 
No eh? No! A meno che non vogliamo fare confusione, il principio non funziona così. Semplicemente
 
Ok, la religione ammette che la logica va bene fino a un certo punto e poi subentrano questioni che riguardano Dio e le sue ragioni che non sono a noi intelleggibili e per ciò è fatto obbligo al credente di non porsi ulteriori pericolose domande e a limitarsi a fare il suo dovere di buon cristiano, dato che a Dio non è dato avere limiti. A me però pare una soluzione di comodo perché in questo modo qualsiasi Satana ha @GioCo facile per farci mandare giù qualunque rospo come il suo contrario e a vedere come poi si traduce tutto questo in pratica, non mi sembra di sbagliare mira. Inoltre mi rimane abbastanza paradossale ammettere che Dio non abbia previsto tutto ciò e non abbia lasciato come residuo di logica, per le nostre limitate Menti, la strada "di pollicino", per "tornare a Casa". Se briciole devono essere siano almeno quelle che ci riportano nel luogo di eternità dove presumibilmente proveniamo. Se mai dire che non ci è dato sapere come tornare da dove veniamo, corrisponde a dire che Dio è imperfetto o non ci voleva con Lui, non che è inintelleggibile e per ciò fa un po' quello che vuole.
 
Per ciò se mai la lettura deve essere rovesciata: la logica dovrebbe servirci come la bussola e non se ne può fare a meno se vogliamo sapere quale direzione prendere, proprio perché è lo strumento che ci è dato per quello, per tornare a casa e con ciò ascendere. Non dovremmo intendere che siccome ci può portare ovunque e persino ingannare la logica che ci è stata donata allora non era previsto che tornassimo a casa fintanto che il Padre non si decide dall'Alto dei Cieli a venirci a prendere, stile "sei troppo piccolo"!!!
 
Per me la coerenza è anche più importante della sola logica. Perché non fornisce solo gli strumenti per agire con l'intelletto, ma anche le premesse da cui partire. Arricchisce gli strumenti cognitivi e aggiunge le cartine geografiche per rappresentare il territorio che ci circonda e collegarlo al "Liber Mundi" a cui è obbligatorio tornare perché è aperto sempre alla pagina corretta a prescindere per dirci quello che dobbiamo sapere, metaforicamente si intende. Come per il marinaio i fari nella tempesta, le stelle nelle notti limpide o il sole e la costa visibile durante il giorno.
 
Nulla di tutto questo ci da certezze. Ma ipotesi che restringono il campo della ricerca e con ciò forniscono una irrinuciabile indicazione. A meno che non stai su una zattera alla deriva, ovviamente. Ecco, la cristianità adora le zattere e incensa le persone che le usano di proposito come mezzo per l'ascesi. Personalmente invece ritengo siano luoghi che sarebbe bene evitare finché possibile per l'asceta e proprio perché riducono la ricerca spirituale alla condizione più miserabile possibile. Quella maggiormente confusiva. Il percorso cristiano pare rendere l'ascesi "apposta" più difficile possibile (con la mano sinistra) mentre finge di facilitarla (con quella destra).
 
Potrei fermarmi qui ma il mio demone mi comanda e quindi chino il capo e procedo. Per capire perché tutto questo accade, cioè perché dobbiamo dipendere dall'accatto per l'ascesi e a prescindere dalla religione e perché la religione più diffusa è proprio quella più d'accatto, potremmo sfruttare la Storia che è Somma Maestra. Però mi devo addentrare in un campo minato che sinceramente perferirei evitare.
 
Cioè devo tornare all'era prediluviana, intendendo ovviamente che il diluvio non sia stato un evento mitico del nostro passato, ma un periodo piuttosto lungo di disastri metereologici che si sono succeduti a partire dalla fine della glaciazione Würm. Bene, racconterò una bella fiaba che possa darci un quadro il più coerente possibile delle nostre attuali condizioni, così siamo tutti più tranquilli.
 
Gli indizi che seguo sono veramente dozzilioni, ma sono solo indizi e prego il lettore di prendere quanto dirò unicamente come una fiaba. Ripeto infatti che non cerco ne spaccio Verità, tutto ciò che faccio è limitarmi a rendere coerente e quindi armonico l'osservato e l'osservabile. Il dato a noi disponibile insomma. Lo dico perché quello che sto per raccontare mette parecchie cose in ordine e quindi può essere davvero potente la tentazione di prendere le mie parole per Vere.
 
Bando alle ciace. Possiamo ipotizzare che in epoca prediluviana e alla fine dell'ultima glaciazione il Mondo avesse molta più terra emersa. Perché molta dell'acqua che oggi è parte dell'Oceano era imbrigliata ancora nel ghiaccio. Possiamo ipotizzare che tale terra fosse abitata e civilizzata, ma in maggioranza assoluta nelle coste. Possiamo inoltre immaginare che vi fosse una estrema variabilità morfogenetica antropomorfa e intelligente che abitava queste coste, variabilità che oggi osserviamo per molti altri animali, tipo i primati, ma non nell'Uomo. Quindi cerano genti anche molto differenti tra loro che costituivano specie a se stanti e probabilmente questo non dava la possibilità di averne una dominante. Possiamo quindi ipotizzare che i territori fossero suddivisi e che ogni specie e ogni razza di ogni specie avesse una regione preferenziale su cui governare. Dobbiamo immaginare tutto questo in un periodo in cui si conviveva con la megafauna quindi dovevano esserci anche esseri antropomorfi "giganti".
 
Bene, ma dove sono andate a finire tutte queste civiltà? Se si da un occhio a Google Earth, ci si accorge subito che ci sono numerose strutture sotto il mare sparse ovunque nel pianeta e che ci suggeriscono un qualche tipo di infrastruttura pre-esistente fatta da una qualche intelligenza. Se si ipotizza che vi sia stato un deciso innalzamento dei mari in epoche successive e in svariati momenti punteggiati da disastri ambientali a un certo punto dopo la fine dell'ultima glaciazione, non è difficile immaginare come la stragrande maggioranza di tutte le terre emerse e abitate, siano state spazzate via e con esse le vestigia di quelle civiltà.
 
Bene. Andiamo avanti. Tra i territori che possiamo immaginare fossero "abitati" non dovevano esserci solo le coste, in virtù della differenza morfogenetica possiamo infatti ipotizzare che l'adattamento abbia consentito varie ipotesi di insediamento alternative di esseri intelligenti, però minoritarie. Per esempio l'entroterra, sotto terra e negli oceani. Semplicemente come oggi le coste dovevano offrire la migliore posizione dominante e quindi possiamo anche immaginare che tra tutte le specie e le razze, quelle che abitavano le coste erano (come oggi) quelle "dominanti" e relativamente però a un Mondo molto diverso da quello che oggi osserviamo. Cioè con quella relativa variabilità morfogenetica anche per chi abitava sulle coste. Quindi non un dominio di razza o di specie, ma semplicemente strategico e geografico.
 
Così stante le cose, non è difficile aggiungere che dovevano esserci accordi non solo tra razze di un unica specie ma anche tra differenti specie per ridurre drasticamente il pericolo di conflitti e ciò se non evitava guerre, però doveva consentire comunque una relativa stabilità globale preferibile comunque per la maggioranza e quindi mantenuta "stabile". Per ciò il territorio definiva in via abbastanza precisa anche la razza e la specie che ivi era insediata e che con ciò dettava le regole anche di "convivenza".
 
Possiamo anche immaginare che specie antropomorfe ma adattate alla vita nell'Oceano tendessero a non mescolarsi con le altre, come anche quelle sotto-terra, ma al contempo che ci fosse un certo scambio con la superficie e in specie con le zone costiere, perché se ne traeva comunque vantaggio e arricchimento dal momento che era il luogo ove la vita tendeva a "ribollire" e con ciò ad essere più fertile e abbondante che altrove. Quindi dove le creature "creative" abbondavano e dove c'erano le culture con le pratiche ascetiche più avanzate, nonché la tecnologia migliore.
 
Durante la fine della glaciazione una serie di disastri ambientali hanno poi scosso il pianeta e colpito diversamente le varie specie insediate. Possiamo immaginare che quelle meglio risparmiate fossero in ordine crescente quelle sotto-terra, quelle dei mari e poi quelle interne alle coste. Improvvisamente quindi lo scenario che si è presentato è stato di un ribaltamento della situazione. Le "intelligenze" che mai avrebbero sperato di avere dominio se non sui loro rispettivi territori, si sono improvvisamente trovate nella condizione migliore per predersi tutto. In particolare quelle meno colpite si sono trovate un po' come l'America nella seconda guerra, cioè a combattere da una posizione di favore. Combattere chi? Ovvio, gli scampoli delle popolazioni che erano (per vari motivi e ragioni) sopravvissute nel frattempo. In specie quelle giganti e dell'entroterra, ma anche quelle più piccole che popolavano zone meno colpite, come le foreste tra le cime delle montagne. In ogni caso il pericolo derivava da qualsiasi popolazione conservasse ricordo del passato e quindi consapevolezza di ciò che era accaduto. Tuttavia non stiamo parlando di gente che aveva il piglio dell'invasione facile, tipo termopili dei Persiani contro i Greci, ma più abituata a stare nei luoghi ove ha sempre abitato.
 
Ma se attribuiamo a costoro una mentalità rettile (fuggi o combatti) che oggi imbriglia il termine "sauromate" (che indica la vicinanza a uno stile di pensiero più che un aspetto fisico, come ad esempio "l'amore per i draghi" e la saurofilia in genere) era ovvio che l'occasione non poteva essere lasciata andare. In specie se la condizione di inferiorità vissuta fino gli eventi cataclismatici che l'hanno rivoluzionata non si voleva tornasse.
 
Quindi è altrettanto ovvio che non appena le turbolenze in superficie hanno iniziato a ridursi abbastanza questi esseri abbiano fatto capolino, per dividersi i territori di superficie rimasti e sfruttare quegli scampoli di genti che conservavano caratteristiche di quelle passate per ridurle in schiavitù e fargli fare il "lavoro sporco". Quelle genti erano ridotte da secoli di disastri a uno stadio sub-umano, più vicino alla bestia anche se conservavano certamente l'intelletto. Come le realtà nostrane tribali, bastava educarle per restituire loro una parvenza di superiorità. Quindi hanno iniziato a restiture col contagocce la conoscienza del passato al fine di rendere queste più forti e capaci di conquistare per loro il resto del territorio. Sono per ciò stati appositamente poi selezionate nel tempo i genotipi più adatti allo scopo e mescolati con geni a loro favorevoli.
Per parafrasare Castaneda "ci hanno dato la loro Mente".
 
Da qui nasce l'Uomo moderno che condivide in parte il pensiero dei suoi Padroni (tendenzialmente sauropodi ma possiamo immaginare che a loro si siano accodate poi altre specie) e con dentro il corpo il carico di vestigia (genetiche) di un passato recente di tutt'altro respiro. In pieno conflitto, tra creatività e ubbidienza (alla volontà aggressiva dei Padroni). Da qui una Mente che mente e un corpo che è tutt'altro che armonico e adatto all'ambiente che viviamo, nonché conflitti su conflitti di natura emotiva che esacerbano solo l'evidenza evidente della nostra disarmonia interiore. Siamo deboli perché resi apposta deboli in quando la nostra opera di decolonizzazione e conquista non aveva un termine fissato e non doveva essere una riconquista all'insegna del passato, ma della volontà del nostro Padrone che a opera ultimata doveva poi trovare solo il modo di disfarsi anche di noi.
 
Da qui il pensiero eugenetico e il problema primario demografico che impedisce il controllo. Un controllo che non era necessario fosse capillare fino a ieri, ma lo diventa oggi e perché a furia di sterminare tutto quello che incontravamo sulla nostra strada per il puro e semplice motivo che era anche solo poco poco diverso da noi e per seguire il dettato del Padrone che non voleva ci accorgessimo che eravamo tutto fuorché soli, siamo diventati fin troppo bravini a distruggere e quindi torniamo ad essere un pericolo e un problema da ridurre, persino nella nostra relativa debolezza. Perché?
Banalmente, perché impariamo troppo alla svelta.
 
Al fine di applicare un ordine di pura eutanasia ci è stato dato accesso a tecnologie più pericolose. Insomma, ci è stata data la pistola con cui dovremmo spararci in testa da soli e in massa.
 
La chiesa cattolica rappresenta il fulcro, il buco nero o contatto primario con questa gente. Ma le cose stanno cambiando rapidamente.
 
In particolare, sono rimaste molte vestigia antiche in grado di veicolare ancora il passato, sia sepolte che viventi e con ciò in grado potenzialmente di ripristinare un ordine più simile a quello passato e quindi più in equilibrio. Fin'ora queste altre genti hanno evitato il contatto perché perfettamente consapevoli del nostro ruolo e del nostro stato mentale. Quindi quantomeno hanno sempre coltivato verso di noi diffidenza. Tuttatavia devono anche avere imparato (a loro spese) a conoscerci e a convivere, diventando invisibili.
 
Sono buoni? In maggioranza e per ovvie ragioni logiche NO. Quelle "buone" sono genti che se ci sono si tengono a doverosa distanza e temono ogni possibile contatto. Ma sono iniziati scambi di altra natura rispetto la mera distruzione che fanno sperare bene. Siccome siamo tutti interconnessi, non importa che non ci credi, una parte di te lo sa e questo diventa quindi una specie di "segreto di pulcinella". Tutti sanno che è così, cioè che abbiamo contatti continui con esseri antropomorfi ma di altre specie, ma allo stesso tempo tutti diciamo di non crederci. Come hai fantasmi che vanno a popolare le storie di paura che ci raccontiamo in estate attorno al fuoco. Così si sta più tranquilli e il Padrone non caca il ca%%o. Per la stessa ragione ci dichiariamo tutti atei pur avvertendo (chi più chi meno) una forte spinta verso l'ascesi e le pratiche ascetiche. Che poi sono il fondamento per quelle creative e dell'intelletto, cioè quella componente che ci spinge verso la crescita spirituale e di cui la croce ci racconta vestigia simboliche più antiche e che i nostri padroni temono più di tutto e si sforzano in ogni modo di contenere se non proprio rimuovere.

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Hrani
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Grandioso pezzo, Gioco, stavolta sei stato ...mitico! E' da tempo che mi chiedevo se tu conoscessi la letteratura di Castaneda, perché nei tuoi pezzi riverberano costantemente dei temi di quel genere. Certo, gli approfondimenti che fai sono un modo per girare intorno all'argomento, scrutandolo da ogni parte, andando in profondità, però penso che tu abbia un ulteriore motivo (oltre cioè alla spinta del tuo demone ispiratore) che ti fa procedere così incisivamente, ovvero l'esperienza personale, diretta, fisica. 

Non mi stupirebbe se ad un certo punto ci raccontassi di esperienze decisamente paranormali che hai vissuto di persona.

Per tornare ad uno degli argomenti che hai messo nell'articolo, nel parlare delle popolazioni che vivevano sottoterra mi hai fatto venire in mente che qualcuno, in America, ha fatto una strana correlazione: la gente sparisce misteriosamente proprio dove sono presenti le grotte o le cavità naturali.

Al link un articolo :-

https://www.snopes.com/fact-check/missing-persons-cave-maps/

 


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R66
 R66
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Stai parlando della chiesa cattolica e del surrogato chiamato religione che essa spaccia per verità, non di ciò che c'è scritto nella Bibbia.
Se provassi a parlare con un non-cattolico, ossia qualcuno che la Bibbia la legge e la studia, molte delle domande che poni ti sarebbero sicuramente più chiare.
Rispondere a quanto scrivi equivarrebbe a discutere sul racconto di un riassunto sbagliato.
Mancano le basi, non si può affrontare l'argomento così.


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GioCo
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Pubblicato da: @r66

Stai parlando della chiesa cattolica e del surrogato chiamato religione che essa spaccia per verità, non di ciò che c'è scritto nella Bibbia.
Se provassi a parlare con un non-cattolico, ossia qualcuno che la Bibbia la legge e la studia, molte delle domande che poni ti sarebbero sicuramente più chiare.
Rispondere a quanto scrivi equivarrebbe a discutere sul racconto di un riassunto sbagliato.
Mancano le basi, non si può affrontare l'argomento così.

Si. Seguo un principio secondo il quale le idee buone non possono che seguire un percorso inquisitorio ed essere preda quindi di "perversione e pervertiti vari".

D'altronde non sappiamo nemmeno cos'è il pensiero e ci fregiamo tronfi di aver capito cosa vuol dire "cogito ergo sum". Quindi l'assenza di fede cieca e ortodossa ci lascia poche alternative pratiche in questo Mondo.

Prendiamo la gnosi. Ne sentiamo di ogni e di solito la fonte è sempre la stessa. Cattolica e teologicamente polarizzata all'ideale che si è costruito nel tempo. Come vedere con gli occhiali deformanti e pretendere che quel che vedi sia diritto. Così fa delle premesse sbagliate per giungere a delle conclusioni sbagliate. Per esempio, indica il principio della logica come "IL" problema storico e l'età dei lumi come "IL" momento più drammatico dell'umanità. Di sicuro è stato uno tra i più drammatici per la chiesa cattolica che con la logica non fa di certo il suo basamento, ma non so se la ghigliottina sia meglio del bruciare vivi gli eretici, non mi metterei a fare sto genere di gare al peggio. Se fossi un cattolico, naturalmente.

Poi, nel mio piccolo leggo e apprezzo sempre la Bibbia (e il Vangelo) perché è indubbiamente una fonte inesauribile di spunti importanti per riflettere su di noi, sul Mondo che ci cironda e sulle cose in generale. Non mi sognerei mai quindi di "aggredire" una tale fonte di saggezza. Che putroppo ci lascia con troppe domande e sembra fatta apposta perché poi la teologia si inserisca negli interstizi del taciuto e con ciò faccia quel che faccia.


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R66
 R66
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Tempo fa aggredivo anche io la chiesa cattolica, poi, una volta appurato che non si tratta ne della "voce", ne della "rappresentanza" divina, ho smesso, ostinarsi nell'azione sarebbe come denigrare continuamente il governo; non migliora inveendogli contro e non diventa un sinonimo di giustizia.

Percepisco che molti credono di aver risolto la "questione Dio" tramite un resoconto fatto alla chiesa.
Per continuare la metafora precedente, se dovessi fare altrettanto con il governo, dovrei dire che la giustizia, nel senso più ampio del termine, non esiste e quindi non parlare più di nulla.


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GioCo
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Pubblicato da: @r66

Tempo fa aggredivo anche io la chiesa cattolica, poi, una volta appurato che non si tratta ne della "voce", ne della "rappresentanza" divina, ho smesso, ostinarsi nell'azione sarebbe come denigrare continuamente il governo; non migliora inveendogli contro e non diventa un sinonimo di giustizia.

Percepisco che molti credono di aver risolto la "questione Dio" tramite un resoconto fatto alla chiesa.
Per continuare la metafora precedente, se dovessi fare altrettanto con il governo, dovrei dire che la giustizia, nel senso più ampio del termine, non esiste e quindi non parlare più di nulla.

Nessuna "aggressione" ma dare semplicemente a Cesare quel che è di Cesare. La chiesa si nasconde dietro millantamila anni di storia, ancora e ancora per dire quanto conti in quest'epoca al punto che non mi soprenderebbe scoprire che le ultime manovre globaliste non sono altro che un tentativo di rinnovare la fede in una specie di "partita contro il tempo ai rigori" fuori tempo massimo "ortodossia Vs riformantori" tutta interna alla chiesa. Ne ha tutto l'odore e il sapore rancido...

Sottovalutare la chiesa come attore attivo nelle faccende globali solo perché è un Moloch ferito, significa non aver capito la pervasiva, profondissima e vasta influenza che ancora possiede nel Mondo e sulle persone, eredità pesante di millenni, non pizza e fichi. Gli esempi si sprecano. Basta dire che è ancora sua la prerogativa di formare le nuove leve future dei nostri padroni o che il secondo osservatorio astrominico più importante del Mondo (gesuita) è ancora cattolico e nessuno s'è mai chiesto cosa ci fa con tale osservatorio la chiesa...

Ma come sempre, un conto è accettare l'evidenza evidente di un potere effettivo percolato nelle coscienze e che ci vorranno secoli per esorcizzarlo, ben altro è cedere all'idea che non sia così importante... Un idea che Moloch era bravissimo a instillare persino all'apice della sua influenza. Figuriamoci adesso che è in fase calante!!! Raccoglie persino nuovi proseliti che credono sia "vittima" di un complotto ordito dalla massonerie. Toscano è uno di questi. Da spanciarsi dalle risate se non fosse che è molto seria come faccenda...


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R66
 R66
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Se dovessi parlare dell'ente chiesa, non nominerei affatto Dio, invece noto che in molte discussioni i due "fattori" vanno di pari passo e il perché non può essere risolto semplicemente con l'interesse in questioni geopolitiche; c'è dell'altro.
Noto un qualcosa nella percezione di alcuni che, nel considerare la chiesa "cattiva", rende lecito il disinteresse verso Dio, quello biblico per intenderci, c'è quasi un fastidio nel realizzare che è avvenuta un'assimilazione distorta.

Il prendere atto di non sapere comporterebbe un reset mentale e un nuovo studio, quindi, spesso, risulta molto meglio continuare sulla vecchia linea: brutto uno, brutto tutto, evita tanta fatica e mette "apposto" le cose.
Di spendere un po' di tempo per almeno sapere a cosa non credere, neanche a parlarne.

Riguardo al solo ente, cosa c'è da dire che non si sappia già?
Ha le mani in pasta ovunque e andrebbe considerato alla stregua delle lobby e dei grandi gruppi finanziari.


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GioCo
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Pubblicato da: @r66

Se dovessi parlare dell'ente chiesa, non nominerei affatto Dio, invece noto che in molte discussioni i due "fattori" vanno di pari passo e il perché non può essere risolto semplicemente con l'interesse in questioni geopolitiche; c'è dell'altro.
Noto un qualcosa nella percezione di alcuni che, nel considerare la chiesa "cattiva", rende lecito il disinteresse verso Dio, quello biblico per intenderci, c'è quasi un fastidio nel realizzare che è avvenuta un'assimilazione distorta.

Il prendere atto di non sapere comporterebbe un reset mentale e un nuovo studio, quindi, spesso, risulta molto meglio continuare sulla vecchia linea: brutto uno, brutto tutto, evita tanta fatica e mette "apposto" le cose.
Di spendere un po' di tempo per almeno sapere a cosa non credere, neanche a parlarne.

Riguardo al solo ente, cosa c'è da dire che non si sappia già?
Ha le mani in pasta ovunque e andrebbe considerato alla stregua delle lobby e dei grandi gruppi finanziari.

Se dovessi parlare dell'ente chiesa, dovresti prima di tutto constatare che è quella che si arroga il diritto di nominarlo e anzi, in passato era pure l'unica che aveva legalmente il diritto di farlo. Leggere la bibbia era un reato se non eri da lei autorizzato, reato che poteva anche costarti molto caro. Ora hai la "fortuna" di poterlo fare senza chiedere niente a nessuno ed è certamente meglio.

Poi la chiesa "cattiva" è un meme gettonato generico, un po' come le "massonerie deviate". Un "garbage collector" mentale dove scaricare frustrazioni quando non sei capace di voler bene al prossimo, nonostante tutto. Tuttavia non è facile certamente voler bene quando nuoti in una tempesta di disperazione come questa. L'alternativa è un ancora più pericoloso distacco che aliena e ti dissocia dalla realtà. Una falsa sicurezza che più che renderti lucido, ti stordisce.

Personalmente seguo un principio egoista. Molto egoista. Constato che voler bene a prescindere significa prima di tutto salvaguardare noi stessi e poi anche il prossimo. Constato che volere il male del prossimo, comunque non conviene, perché ricade sempre su noi stessi, per ciò in ogni caso e per tutti i motivi non conviene. Ma anche che il Male ha fascino da vendere e che non tutti riescono a evitare di farsi sedurre... Nemmeno per quanto mi riguarda, perché mi capita di cascarci come un pivello e non certo così raramente come vorrei.

Basta un pensiero e prima che tu te ne accorga, già ti ha fottuto. Poi certo, c'è l'altro meme che noi saremmo padroni dei nostri pensieri, ma di cosa ciancio a fare? Se lo sai lo sai, se no no. Ecco quindi "di un solo ente" cosa c'è da dire. Che è padrone di fin troppi pensieri che non ci appartengono...


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