La società degli Sc...
 
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La società degli Schermi e del Vetro


GioCo
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
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Follia.

Ecco l'unica parola che caratterizza una società parolaia, fondata sugli Schermi e le infrastrutture basate sul Silicio.

Siamo come dentro un labirinto, un labirinto di pareti trasparenti, specchi che ci rimandano volutamente riflessi vacui di noi e del mondo, riflessi confusi, di amori fragili che si rompono spesso e che infrangono così quelle illusioni, speranze, desideri imbrigliati faticosamente nel cristallo: cioè assicurazioni imperiture ed eteree allo stesso tempo, come certezze granitiche che però garantiscono più che altro di poter finire all'improvviso molto MALE, di aver quindi bisogno di infinita sicurezza. Quindi ci dicono che questo è "per sempre", come l'Amore più ambito, a patto di sigillarsi dentro una provetta o un barattolo scientifico, tipo feto abortito in soluzione alcolica. Certo, vi viene detto, non rinunci a nulla se non al contatto diretto: la luce passa e quindi il vetro ti permette di vedere, ma non di toccare che è "pericoloso".

Ci sono i bacilli e la sporcizia: la biologia produce di suo schifo...

Sicurezza ? Un laboratorio di esperimenti umani è sicuro dietro ai vetri ? Guardiamo tutto tutti attraverso schermi, esperti e ignoranti, schermi che garantiscono "protezione" da qualsiasi cosa tranne che da noi stessi: il ladro, come il bambino appena nato che è tuo figlio. Uguale.

I significati simbolici, i rimandi esoterici di tutto questo, potenti, in specie per quanto riguarda la magia e proprio quella più oscura, sono così densi che non occorre procedere oltre.

Pensi che ai padroni del discorso sia sfuggito questo "particolare" aspetto ? Pensi che non abbia nulla a che fare con la proliferazione indiscriminata del peggio che la realtà terrena possa dare, ben nascosta dietro le apparenze "pulite" ?

Lo schermo chi o cosa protegge esattamente ? Te ?

Hahahaha ... Come siamo ridicoli a pretenderlo. Ci è stato detto, dai soliti noti e noi ci siamo cascati con tutte le mutande, come Alice nel buco del Bianconiglio.

Beh, dopo, che siamo stati valutati fessi cosmici dagli stessi che erano i primi a non credere alla loro "magia" da Schermi&Vetro, nel vedere cascarci pure i più furbetti tra noi come pere cotte mentre ci facevano sopra battute sarcastiche e ciniche, come il famigerato serial "Black Mirror", tanto per calcare la mano, non è che possiamo salvarci in corner dal disatro autoinflitto dicendo che "non lo sapevamo"... E' un disastro e basta, senza scuse possibili, ovunque lo pigli, da qualunque direzione, è irrimediabilmente follia e sembra quindi (alla coscienza collettiva) "la condanna perfetta".

Pulita pulita. Quindi un occasione irrinunciabile... Ma per cosa ?

Condanna che non è, attenzione, tecnologica anche se la tecnologia è protagonista assoluta di questa vicenda storica e antropica terrestre. Di questa indubbiamente l'elettronica che è in potenza "guida elettromagnetica" e con Tesla abbiamo il ponte (Umano) tra magia e tecnologia.

Se pensate che rinunciando al cellulare o a qualunque altro giocattolo tecnofrenico vogliate, così avete risolto alla radice, non avete capito NULLA. E non potrete che essere travolti dall'ignoranza che avete abbracciato volutamente e per paura.

Allo stesso tempo però, l'abbraccio di fede acritica verso l'esistente, non va meglio. Anche se è "la modalità corrente più in voga" in quanto bene oliata dai soliti untori dei soliti consessi, "padroni del discorso".

La critica, per quanto tutti possiamo intenderla come fondamentale, però avviene in un contesto dove l'unica cosa che può proliferare è la fragilità emotiva. Ovviamente difesa. Cioè, non è difeso il diritto alla crescita emotiva robusta, ma il diritto all'esercizio della fragilità.

Cioè alla rinuncia alla crescita emotiva robusta.

Rifletteteci. Vedo bene come non ci sia argomento più importante oggi... Come sempre mancante nel dialogo della società parolaia.

 


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