Cerco di distogliere lo sguardo dal sangue per cercare di trarre dall'orrore un'idea astratta, per quel che può servire. La strage di Orlando incrocia due dispute: quella fra chi reputa l'orientamento sessuale una scelta privata e chi lo reputa una militanza pubblica; quella fra chi reputa l'appartenenza religiosa una scelta privata e chi la reputa una militanza pubblica. La strage di Orlando mette tutti in crisi perché, da questa combinazione di opposti, partorisce quattro posizioni inconciliabili e nessuna definitiva. Non si capisce la strage se si considera scelta pubblica tanto la fede quanto la sessualità: il conflitto mortale fra di esse stride con la naturale repulsione dell'uomo verso la morte violenta, lo stesso istinto che ci fa cambiare strada davanti a un cadavere insanguinato.
Non si capisce la strage nemmeno se si ritiene che la fede dell'assassino sia una scelta di campo dirimente, ma che avrebbe potuto portarlo a colpire persone di qualsiasi orientamento sessuale: allora perché ha scelto proprio il Pulse?
Non si capisce la strage neanche se si suppone che tanto la fede dell'assassino quanto la sessualità delle vittime sia indifferente, e che egli abbia agito mosso solo dalla follia: in tal caso ci staremmo affannando a commentare a vuoto un raptus per cui qualsiasi contromisura o prevenzione risulterebbe inutile, poiché per definizione la follia è imprevedibile e incontrollabile.
Men che meno si capisce la strage se si ritiene che la fede dell'assassino sia irrilevante, in quanto faccenda privata, e che egli abbia agito solo perché irritato dall'esposizione pubblica della sessualità, dalla visione di un bacio fra uomini. Allora avrebbe agito così anche se fosse stato valdese o scintoista?
È la posizione dello scrittore Edmund White, secondo il quale tutte le religioni indifferentemente odiano gli omosessuali alla morte. La mia posizione invece è quella del fondamentalista cattolico: quando vedo una persona uccisa, non vedo né omofobia né islamofobia né femminicidio. Vedo un comandamento disatteso, non una morte con l'etichetta.
Antonio Gurrado
Fonte: www.ilfoglio.it
13.06.2016
two gust is megl che one
la nuova normalità è l'omosessualità: "Ora tutti scrivano 'io sono gay' " ha chiesto Luxuria.
i terroristi sono contro la nuova normalità
chi è contro la nuova normalità è un terrorista
Casomai quel tale che di suo nemmeno ha il nome dovrebbe scrivere "Io sono un invertito sessuale" perche' io sono contento non significa per forza che devi essere contento perche' l'hai preso nel cubo.
Io abolirei per legge TUTTE le religioni, W Robespierre (anche se era per l'Essere Supremo), W Stalin, W Hoxa. E TSO obbligatorio per chi crede ad improbabili "amici invisibili".
Comincia allora ad abolire lo Stato e la moneta fiat, che sono le uniche vere religioni rimaste.
Mai visto una massa cosi orripilante di lesbiche obese e frocetti magri e frocioni grassi con i pantaloni sotto il culo, scappare dal luogo del massacro.
Ragione certo non sufficiente per sparargli, cazzi loro. A me fanno solo tenerezza. da
Arindanghete, Trump ha ragione - blocco dell'immigrazione musulmana, ma dicono, pero' l'attentatore era nato a NY ma figghiu di padre supermusulmano - e allora ? Dai Continuiamo ad importarli e fra 20 30 anni ne seguiranno altri simili episodi. E' gente rimasta al medioevo da sempre, non c'e' il germe dell'evoluzione - totalmente immobilizzati nel medioevo.
P.S. Com'e' che il padre (nemico del governo fantoccio USA di Karzai) sia stato ospitato negli USA - nessuno lo spiega. Ah! la CIA, quella che insisteva per i visti a Ryad ed il console non voleva darli...