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La teoria della fuga di Hitler in Patagonia


Salvathor
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Il nipote di Renzo De Felice, Alessandro, storico non accademico e appassionato di retroscena, in una lunga intervista a Stefano Lorenzetto de “Il Giornale” parla di come, a suo avviso, alcuni enigmi del XX secolo, possano essere svelati. A cominciare dalla “non morte” di Hitler…
È forse l’’unico storico al mondo ad aver visitato e filmato l’’Estancia San Ramon, una grande fattoria della Patagonia argentina, ai piedi delle Ande, dove Adolf Hitler sarebbe vissuto negli anni Cinquanta. Alessandro De Felice ne è persuaso: «Il Führer non si suicidò affatto il 30 aprile 1945 nel bunker della Cancelleria del Reich, a Berlino, insieme a Eva Braun. Riuscì invece a fuggire in Sudamerica.

Visse con l’’amante divenuta moglie in questa località impervia, raggiungibile solo in fuoristrada, a una quarantina di chilometri da San Carlos de Bariloche, la città soprannominata “la Svizzera argentina” in cui aveva trovato rifugio anche Erich Priebke, il capitano delle Ss condannato per l’’eccidio delle Fosse Ardeatine. Da lì si spostò dopo qualche anno a Villa La Angostura, a Inalco, 85 chilometri da Bariloche. Morì per un’’emorragia cerebrale il 13 febbraio 1962 o nel 1959, come sostiene il mio amico italo-scozzese Patrick Burnside, il maggiore esperto sulla permanenza di Hitler in Patagonia dopo il 1945».
Di Stefano Lorenzetto da Il Giornale del 20 maggio 2012

Questo catanese di 47 anni non è uno storico qualsiasi. Il professor Renzo De Felice, considerato il massimo studioso del fascismo, era cugino di suo padre. «Mi considerava un nipote. L’’ho frequentato dal 1982 fino alla morte, avvenuta nel 1996. Era in cura da anni per un’’epatite C che aveva contratto in Israele. Andavo a trovarlo a Roma, nella sua casa di via Antonio Cesari, al Gianicolo, dove viveva con Attila, un boxer al quale era molto affezionato. Mi ha guidato nei miei studi».
De Felice junior s’’è laureato in storia contemporanea alla Cattolica di Milano, «con una tesi sulla scissione del Psi avvenuta a Palazzo Barberini nel 1947 per iniziativa di Giuseppe Saragat e sul ruolo dei servizi segreti americani nel finanziare la nascita del Partito socialista dei lavoratori italiani, poi divenuto Psdi, che portò all’’estromissione del Pci dal governo e all’’adesione dell’’Italia alla Nato». Era il 1990 e De Felice sognava una cattedra universitaria. Ma già l’’anno seguente capì che non avrebbe mai potuto aspirare alla stessa carriera accademica dell’’illustre parente: «Mi misi in contatto col professor Mauro Canali, allievo di Renzo De Felice e docente all’’Università di Camerino. Stava indagando sul vero motivo che portò all’’uccisione di Giacomo Matteotti. Il deputato socialista aveva scoperto le prove dello scandalo Sinclair oil, una storiaccia di tangenti che coinvolgeva il fascismo e Casa Savoia. Io sono amico del barone Marco Carnazza, nipote di Gabriello Carnazza, originario di Catania, che fu ministro dei Lavori pubblici dal 1922 al 1924 nel primo governo Mussolini. Fornii a Canali i documenti conservati nell’’archivio del politico etneo. Carnazza era infatti un imprenditore legatissimo alla holding statunitense Rockefeller-Morgan, collegata alla Sinclair oil. Nel giugno 1925, un anno dopo il delitto Matteotti, la Morgan concesse all’’Italia fascista l’’apertura di una linea di credito da 50 milioni di dollari che fu fondamentale per la stabilizzazione della lira. Ebbene, consegnai al professor Canali il fascicolo originale dei Carnazza sull’’affare Matteotti, pregandolo solo di citarmi. Ma lui nel volume edito dal Mulino si guardò bene dal farlo. Lì tutto mi fu chiaro. Come ci si fa strada negli atenei, intendo. Quando ambivo al dottorato di ricerca, mi fu obiettato: “Lei legge troppi libri”. In Italia non hanno mai indagato sulla tangentopoli della cultura, su come si assegnano le cattedre».
Per campare, De Felice ha conseguito nel 2008 all’’Università di Siena una seconda laurea, in medicina, ed è diventato un imprenditore nel ramo sanitario. Un vero peccato, perché il gene di famiglia per gli studi storici l’ha ereditato tutto intero, unitamente a una spiccata propensione investigativa.

Continua su
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/09/hitler-fuggi-in-patagonia-su-un-uboot.html


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venezia63jr
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Post: 1229
 

Gli da proprio un immenso fastidio la verita'.
Sono passati 60 anni dalla fine della guerra ma la coscienza sporca non li fa vivere tranquilli, hanno gli stessi incubi dei loro film holliwoodiani, lo spettro del tedesco li fa vivere male.
Non e' colpa loro se sono stati allevati solo per il raggiro e la truffa, ce ne vogliono secoli prima di sfornare una cucciolata che possa avere idee universali e non autoincensamenti come fanno con gli oscar o le beatificazioni. Loro non conoscono la lealta' e l'onore, gli rode che la storia li ricordera' come ingrassatori e lestofanti.


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mincuo
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Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Questo riciccia come sua una storia vecchia di 40 anni poi ricicciata ogni 10 anni da qualcuno. Pure con due foto sfocate che nemmeno sfocate assomigliano. Zero documenti e zero logica soprattutto perchè un Hitler vivo avrebbe avuto modo di far uscire qualcosa sulle vicende della guerra.
E zero logica perchè si sarebbe portato dietro almeno Goebbels, "nel sommergibile".
Che poi è una sola delle versioni, la più fantasiosa.
L'altra è l'aereo che è andato prima in Spagna.

Il fatto è che con Hitler, Elvis Presley, John Fitzgerald Kennedy, Marilyn Monroe...., copiazzando qualcosa senza fatica, poi si riesce sempre a vendere qualche libro. In edicola magari.

Perchè queste sono cose per il pubblico, mica sono cose di storiografia.
Dove non puoi mica fare un minestrone, un collage, inventando qua e là senza fonti, e in più trovi chi conosce gli avvenimenti.

Tanto il pubblico l'hanno già abituato alle "docu-fiction" per non parlare del fatto che se parli con uno di storia ti cita regolamente "un film" che ha visto.
Non distinguono nemmeno più.


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helios
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Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

Per sapere che fine ha fatto Hitler sarebbe meglio chiedere ai russi.

E pare che i russi non diano ancora disposti a parlare.


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Primadellesabbie
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Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

...Il fatto è che con Hitler, Elvis Presley, John Fitzgerald Kennedy, Marilyn Monroe...., copiazzando qualcosa senza fatica, poi si riesce sempre a vendere qualche libro...

É molto probabilmente così.

Ma su questo punto obietterei.

...zero logica soprattutto perchè un Hitler vivo avrebbe avuto modo di far uscire qualcosa sulle vicende della guerra. ...

Probabile, zero logica se fosse fuggito.

E se ce lo avessero portato?

Chi? Quelli stessi che gli hanno tirato la volata iniziale, tenendolo poi rigorosamente a bada.


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