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L'amore omosessuale non è amore, ma odio

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Raziel79
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@ Rosanna, presumo che i toni siano dovuti all' eccesso di critiche (non sempre giustificate) che ti sono state mosse da altri utenti, rimane un peccato cmq, perchè disturba quella che potrebbe essere una bella discussione. Non si è obbligati ad avere sempre ragione, si può imparare anche dagli altri. Io per esempio non credo che Dante fosse profondamente cattolico anzi....
Mi permetto di dirtelo anche per il delicato ruolo che ricopri. Ti consiglio quindi la lettura di un opera di Luigi Valli che puoi trovare anche gratis qui:
http://www.classicitaliani.it/index071.htm
è una analisi dell'opera dantesca (non solo la divina commedia) comparata con i testi che i fedeli d'amore si scrivevano.
Cordialmente...


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reio
 reio
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l'ordine universale
https://en.wikipedia.org/wiki/Homosexual_behavior_in_animals

probabilmente qualcuno troverà interessante poter scoparsi questi animali, dato che se lo meritano


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Whistleblower
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@ Rosanna, presumo che i toni siano dovuti all' eccesso di critiche (non sempre giustificate) che ti sono state mosse da altri utenti, rimane un peccato cmq, perchè disturba quella che potrebbe essere una bella discussione. Non si è obbligati ad avere sempre ragione, si può imparare anche dagli altri. Io per esempio non credo che Dante fosse profondamente cattolico anzi....
Mi permetto di dirtelo anche per il delicato ruolo che ricopri. Ti consiglio quindi la lettura di un opera di Luigi Valli che puoi trovare anche gratis qui:
http://www.classicitaliani.it/index071.htm
è una analisi dell'opera dantesca (non solo la divina commedia) comparata con i testi che i fedeli d'amore si scrivevano.
Cordialmente...

Nella quale opera di Luigi Valli si dice che in un certo episodio della Vita Nuova, Dante racconta di un incontro con delle donne che lo turbano profondamente, donne che secondo il Valli sarebbero un senhal per un gruppo di Fedeli d'Amore (ovviamente maschi).

Andate a questo link

http://www.classicitaliani.it/Valli/valli_linguaggio_segreto_dante_03.htm

Cercate nel testo la parola "pintura" e vi trovate all'inizio di un certo paragrafo numerato come XIV. Ve lo leggete che è breve e vedete che succede.
Valli certamente non parla di omosessualità ma fa quasi tenerezza quando esordisce dicendo:

"Avviene ora un episodio alquanto strano e complicato, nell'interpretazione del quale non si può procedere con molta sicurezza"

E certo se vai a cercare gli esoterismi musulmani nascosti fai poca strada (anche se "Pape Satan Aleppe" in effetti è arabo).


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Jor-el
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"Come può essere male, se me lo fa venir duro?"
Donatien-Alphonse-François de Sade

"La mia mente si ribella al pensiero che un uomo possa inorgoglirsi per il fatto di inculare un altro uomo"
Brett Easton Ellis

C'è stato un tempo i cui gli omosessuali, discriminati e perseguitati per secoli, lottarono per affermare il loro diritto sacrosanto di esistere. In quella lotta essi misero in discussione e infine respinsero i valori fondamentali della società borghese e le sue istituzioni, fra cui il matrimonio.

E' molto triste che oggi gli eredi di quel movimento si ritrovino a chiedere proprio ciò che rifiutavano: il matrimonio.

Tanto triste che a volte mi chiedo: siamo proprio sicuri che siano gli omosessuali a volersi sposare? Davvero un gran numero di gay vede nel matrimonio la definitiva vittoria dell'orgoglio omosessuale?


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MarioG
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@ Rosanna, presumo che i toni siano dovuti all' eccesso di critiche (non sempre giustificate) che ti sono state mosse da altri utenti, rimane un peccato cmq, perchè disturba quella che potrebbe essere una bella discussione. Non si è obbligati ad avere sempre ragione, si può imparare anche dagli altri. Io per esempio non credo che Dante fosse profondamente cattolico anzi....
Mi permetto di dirtelo anche per il delicato ruolo che ricopri. Ti consiglio quindi la lettura di un opera di Luigi Valli che puoi trovare anche gratis qui:
http://www.classicitaliani.it/index071.htm
è una analisi dell'opera dantesca (non solo la divina commedia) comparata con i testi che i fedeli d'amore si scrivevano.
Cordialmente...

Sembra interessante.
E' abbastanza lungo ma lo leggero'


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Rosanna
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@ Rosanna, presumo che i toni siano dovuti all' eccesso di critiche (non sempre giustificate) che ti sono state mosse da altri utenti, rimane un peccato cmq, perchè disturba quella che potrebbe essere una bella discussione. Non si è obbligati ad avere sempre ragione, si può imparare anche dagli altri. Io per esempio non credo che Dante fosse profondamente cattolico anzi....
Mi permetto di dirtelo anche per il delicato ruolo che ricopri. Ti consiglio quindi la lettura di un opera di Luigi Valli che puoi trovare anche gratis qui:
http://www.classicitaliani.it/index071.htm
è una analisi dell'opera dantesca (non solo la divina commedia) comparata con i testi che i fedeli d'amore si scrivevano.
Cordialmente...

Carissimo Raziel79,
presumo che tu faccia parte della stessa squadra di fondamentalisti, tanto che ti preoccupi di segnalare i toni a me e non a quelli che mi rivolgono "critiche non sempre giustificate" , io invece le chiamerei offese gratuite e sono proprio quelle che disturbano la discussione ...

ma visto che tu mi consigli la lettura di un'analisi dell'opera di Dante, anch'io mi permetto di consigliarti la lettura di qualche altra opera di approfondimento, naturalmente per il delicato compito di fiancheggiatore di disturbatori che svolgi:

Bibliografia su Dante

La bibliografia su Dante è vastissima, per questo qui se ne darà un campione rappresentativo e sufficientemente ampio.

Opere generali su Dante

Giorgio Padoan, Introduzione a Dante, Firenze, Sansoni, 1975
Enciclopedia dantesca, 6 volumi, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1970-1978; (ristampa in 16 volumi, Edizione speciale per la Biblioteca Treccani, in allegato con il settimanale Panorama, Milano 2005).
Giuseppe Ledda, Dante, Bologna, il Mulino, 2008

Opere di critica

Giovanni Boccaccio, Trattatello in Laude di Dante, 1366 (2007, Garzanti)
Giovanni Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedìa di Dante, 1373 (1994, Mondadori)
Giovanni Boccaccio, Il comento alla Divina Commedia (1918, Laterza)
Niccolò Machiavelli, Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua, 1525, (1971, Sansoni)
(FR) Eugène Aroux, Dante hérétique, révolutionnaire et socialiste, révélations d'un catholique sur le Moyen-Âge, Paris, Forni, 1854
(FR) Étienne-Jean Delécluze, Dante Alighieri ou la poésie amoureuse, Paris, Adolphe Delahays, 1854
(FR) Claude Fauriel, Dante et les origines de la langue et de la littérature italiennes, cours fait à la Faculté des lettres de Paris, 1854
Luigi Leynardi, La psicologia dell'arte nella «Divina Commedia», Torino, Loescher, 1894
Raffaello Fornaciari, Studj su Dante, Firenze, Sansoni, 1900
Vittorio Capetti, L'anima e l'arte di Dante, Livorno, Giusti, 1907
Michele Scherillo, «La Vita Nuova» di Dante, Milano, Hoepli, 1911
Giovanni Pascoli, Conferenze e studi danteschi, Bologna, Zanichelli, 1915
Alfonso Bertoldi, Nostra maggior musa, Firenze, Sansoni, 1921
Giulio Bertoni, Dante, Roma, Formiggini, 19212
Benedetto Croce, La poesia di Dante, Bari, Laterza, 1921
Francesco De Sanctis, Pagine dantesche, Milano, Treves, 1921
Salvatore Minocchi, L'ombra di Dante, Firenze, Le Monnier, 1921
Alfredo Panzini, Dante nel sesto centenario. Per la gioventù e per il popolo, Milano, Trevisini, 1921
Vittorio Spinazzola, L'arte di Dante, Napoli, Ricciardi, 1921
Arrigo Solmi, Il pensiero politico di Dante, 1922, Firenze
Natalino Sapegno, «Le Rime» di Dante, in La cultura, 1930
Bruno Nardi, Saggi e note di critica dantesca, Milano, Ed. Dante Alighieri, 1930; Firenze, La Nuova Italia, 19672
Piero Misciatelli, Dante poeta d'amore, Milano, Tumminelli, senza data (circa 1935)
Dmitrij Merežkovskij, Dante, Bologna, Zanichelli, 1939
Guido Mazzoni, Almae luces malae cruces. Studii danteschi, Bologna, Zanichelli, 1941
Attilio Momigliano, Dante, Manzoni, Verga, Messina, D'Anna, 1944
Luigi Russo, La critica dantesca e gli esperimenti dello storicismo, in La critica letteraria contemporanea, vol. II, Bari, Laterza, 1945
Giovanni Getto, Aspetti della poesia di Dante, Firenze, Sansoni, 1947
Antonino Pagliaro, Il canto V dell' "Inferno", 1952, Signorelli
Alessandro Passerin d'Entrèves, Dante politico e altri saggi, Torino, Einaudi, 1955
Giambattista Salinari, Il comico nella Commedia, in «Belfagor», 10 (1955), pp. 623–641
(FR) René Guénon, L'Ésotérisme de Dante, Paris, Gallimard, 1957 (1a ed. Paris, Charles Bosse, 1925)
Edoardo Sanguineti, Tre studi danteschi, Firenze, Le Monnier, 1961
Antonino Pagliaro, Il Canto XIX dell'Inferno, Firenze, Le Monnier, 1961
Umberto Cosmo, Guida a Dante, Firenze, La Nuova Italia, 1962
Erich Auerbach, Studi su Dante, Milano, Feltrinelli, 1963
Umberto Bosco, Dante nella critica d'oggi. Risultati e prospettive, Firenze, Le Monnier, 1965
Tommaso Di Salvo, Dante nella critica. Antologia di passi su Dante e il suo tempo, Firenze, La Nuova Italia, 1965
(FR) Louis Gillet, Dante, Paris, Fayard, 1965
Ernesto Giacomo Parodi, Poesia e storia nella «Divina Commedia» (a cura di Gianfranco Folena e Pier Vincenzo Mengaldo), Venezia, Neri Pozza, 1965
Vittore Branca, Poetica del rinnovamento e tradizione agiografica nella «Vita Nuova», in «Studi in onore di Italo Siciliano», I, Firenze, Olschki, 1966, pp. 123–143
Mario Fubini, Il peccato di Ulisse e altri scritti danteschi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1966
Francesco Mazzoni, Contributi di filologia dantesca. Prima serie, Firenze, Sansoni, 1966
Edoardo Sanguineti, Il realismo di Dante, Firenze, Sansoni, 1966
Bruno Nardi, Saggi di filosofia dantesca, Milano-Napoli, Ricciardi, 1966
Antonino Pagliaro, Ulisse. Ricerche semantiche sulla Divina Commedia, (due volumi), 1967, Firenze, D'Anna (ristampa anastatica 2010)
Salvatore Battaglia, Esemplarità e antagonismo nel pensiero di Dante, Napoli, Liguori, 1967
Giuseppe Toffanin, Perché l'Umanesimo comincia con Dante, Bologna, Zanichelli, 1967
Alberto Del Monte, Piccola guida dantesca, Torino, Loescher, 1968
Charles S. Singleton, Viaggio a Beatrice, Bologna, il Mulino, 1968
(FR) Jacques Goudet, Dante et la politique, Paris, Aubier-Montaigne, 1969
Gianfranco Contini, Un'idea di Dante. Saggi danteschi, Torino, Einaudi, 1970
Ezio Raimondi, Metafora e storia. Studi su Dante e Petrarca, Torino, Einaudi, 1970
Giorgio Bàrberi Squarotti, L'artificio dell'eternità, Verona, Fiorini, 1972
D'Arco Silvio Avalle, Modelli semiologici nella «Commedia» di Dante, Milano, Bompiani, 1975
Nicolò Mineo, Dante, Roma-Bari, Laterza, 19752
Leo Spitzer, Studi italiani, Milano, Vita e Pensiero, 1976
Giorgio Padoan, Il pio Enea l'empio Ulisse. Tradizione classica e intendimento medievale in Dante, Ravenna, Longo, 1977, (rist. ivi,1987).
Charles S. Singleton, La poesia della «Divina Commedia», Bologna, il Mulino, 1978
Anna Maria Chiavacci Leonardi, La guerra de la pietade. Saggio per un'interpretazione dell'«Inferno» di Dante, Napoli, Liguori, 1979
Aldo Vallone, Storia della critica dantesca dal XIV al XX secolo, Padova, Vallardi-La Nuova Libraria, 1981
Patrick Boyde, L'uomo nel cosmo. Filosofia della natura e poesia in Dante, Bologna, il Mulino, 1984
(FR) Louis Lallement, Dante, maître spirituel, 3 voll., Trédaniel (1984, 1988, 1993)
(DE) Winfried Wehle, Dichtung über Dichtung. Dantes 'Vita Nuova'. Die Aufhebung des Minnesangs im Epos, München, Fink, 1986
Ettore Bonora, Interpretazioni dantesche, Modena,Mucchi,1987
Bruno Nardi, Dante e la cultura medievale, nuova ed. a cura di Paolo Mazzantini, Roma-Bari, Laterza, 1990 (1a ed. 1942)
Guglielmo Gorni, Lettera nome numero. L'ordine delle cose in Dante, Bologna, Il mulino, 1990
Maria Corti, Percorsi dell'invenzione. Il linguaggio poetico e Dante, Torino, Einaudi, 1993
(EN) John C. Barnes e Jennifer Petrie (a cura di), World and Drama in Dante. Essays on the «Divina Commedia», Dublino, Irish Academic Press, 1993
Giorgio Padoan, Il lungo cammino del "poema sacro". Studi danteschi, Olschki, Firenze,1993
Teodolinda Barolini, Il miglior fabbro. Dante e i poeti della «Commedia», Torino, Bollati Boringhieri, 1993 (ed. orig. Princeton University Press, 1984)
Guglielmo Gorni, Il D
ante perduto. Storia vera di un falso, Torino, Einaudi, 1994 ISBN 88-06-13354-3
Raffaele Giglio, Il volo di Ulisse e di Dante, Napoli, Loffredo, 1997
Nino Borsellino, Ritratto di Dante, Roma-Bari, Laterza, 1998
Antonino Pagliaro, Commento incompiuto all’Inferno di Dante. Canti I-XXVI, (postumo), 1999, Roma, Herder
Erich Auerbach, Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale, Torino, Einaudi, 2000 (1a ed. italiana 1956), cap. VIII (Farinata e Cavalcante), pp. 189-221
Jorge Luis Borges, Nove saggi danteschi, Firenze, Adelphi, 2001 (1a ed. it. Milano, Franco Maria Ricci, 1985)
Alessandro Bausani, Il tema del viaggio celeste come legame fra Dante e la cultura orientale, in «Dantismo russo e cornice europea», II (1989), pp. 241–251
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Corrado Bologna, Il ritorno di Beatrice. Simmetrie dantesche fra «Vita Nova», «Petrose» e «Commedia», Roma, Salerno, 1998
Guglielmo Gorni, Dante. Storia di un visionario, Roma-Bari, Laterza, 2008 ISBN 978-88-420-8504-1
(DE) Ulrich Prill, Dante, Stuttgart, Metzler, 1999 (Sammlung Metzler; Bd. 318), ISBN 3-476-10318-8
Zygmunt Baranski, Dante e i Segni. Saggi di storia intellettuale di Dante Alighieri, Napoli, Liguori, 2000
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Gennaro Sasso, Dante. L'Imperatore e Aristotele, Roma, ISIME, 2002
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Sandra Debenedetti Stow, Dante e la mistica ebraica, Firenze, Giuntina, 2004
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Stefano Carrai, Dante elegiaco. Una chiave di lettura per la «Vita Nova», Firenze, Olschki, 2006
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John Stewart Allitt, Dante il Pellegrino, Villa di Serio (BG), Edizioni Villadiseriane, 2011
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Giovanni Lovito, L'Aquila e la croce. Lettura storica della «Divina Commedia», Salerno, Plectica, 2012
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Martina Michelangeli, Giovanni Boccaccio e le Egloghe dantesche, Saarbrücken, Edizioni Accademiche Italiane, 2014

Biografie

Melchior Missirini, Vita di Dante Alighieri, Milano-Vienna, Tedler e Schaefer, 1844
Cesare Balbo, Vita di Dante Alighieri, Napoli, G. Rondinella, 18572
Pietro Fraticelli, Storia della vita di Dante Alighieri, Firenze, Barbera, 1861
Adolfo Bartoli, Della vita di Dante Alighieri, Firenze, Sansoni, 1884
Cesare Cimegotto, L'Alighieri nella vita, nell'opera e nella sua varia fortuna, Milano, Libr. Ed. Lombarda, 1904
Arturo Pompeati, Dante, Firenze, Battistelli, s.d. (circa 1910)
Vittorio Turri, Dante, Firenze, Barbera, 1921
Giuseppe Lando Passerini, La vita di Dante. 1265-1321, Firenze, Vallecchi, 1929
Tommaso Gallarati Scotti, Vita di Dante, Milano, Treves, 1929
Umberto Cosmo, Vita di Dante, Bari, Laterza, 1930; 1949; a cura di Bruno Maier, Firenze, La nuova Italia, 1965
Nicola Zingarelli, La vita, i tempi e le opere di Dante, Milano, Vallardi, 1931
Michele Barbi, Vita di Dante, Firenze, Sansoni, 1961
Piero Bargellini, Vita di Dante, Firenze, Vallecchi, 1964
Cesare Marchi, Dante in esilio, Milano, Longanesi, 1964
Giuseppe Volonnino, La vita di Dante, Roma, Jure et vi, 1964
Giorgio Petrocchi, Vita di Dante, Roma-Bari, Laterza, 1983.
Jacqueline Risset, Dante, una vita, Milano, Rizzoli, 1995
Giampaolo Dossena, Dante, Milano, Longanesi, 1995; TEA, 2004
Emilio Pasquini, Vita di Dante, Milano, RCS Libri, 2006
Barbara Reynolds, Dante. La vita e l'opera, Milano, Longanesi, 2007
Marco Santagata, Dante. Il romanzo della sua vita, Milano, Mondadori, 2012

Commenti antichi alla Divina Commedia

XIV secolo

Jacopo Alighieri
Chiose alla cantica dell'Inferno di D. Alighieri scritte da Jacopo Alighieri, G. Piccini, Firenze 1915
Bambaglioli
Il commento dantesco di Graziolo de' Bambaglioli, a cura di A. Fiammazzo, Savona 1915
Chiose Selmi
Chiose anonime alla prima cantica della Divina Commedia di un contemporaneo del poeta, pubblicate a cura di E. Selmi, Torino 1865
Jacopo della Lana
Comedìa di Dante degli Allaghieri col commento di Jacopo della Lana bolognese a cura di L. Scarabelli, Bologna 1866-67; altra redazione a cura di F. Schmidt-Knatz, Francoforte 1924
Ottimo
L'Ottimo commento della Divina Commedia. Testo inedito di un contemporaneo del poeta pubblicato da A. Torri, Pisa 1827-29.
Sulla possibile attribuzione al fiorentino Andrea Lancia: V. Bellomo Giornale storico della letteratura italiana, CLVII 1980, pagg. 369-382)
Pietro Alighieri
Petri Allegherii super Dantis ipsius genitoris Comoediam Commentarium a cura di V. Nannucci, Firenze 1845
Guido da Pisa
G. da Pisa Expositiones et Glouse (Guido Da Pisa), a cura di V. Cioffari, New York 1974
Declaratio super Comediam Dantis, a cura di F. Mazzoni, Firenze 1970
Chiose Vernon
Chiose sopra dante Testo pubblicato a spese di Lord Vernon per cura di V. Nannucci, Firenze 1846
Giovanni Boccaccio
Il Commento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante a cura di D. Guerri, Bari 1918.
Esposizioni sopra la Comedìa di Dante a cura di G. Padoan, Milano 1965
Chiose Vernon
Chiose sopra dante Testo pubblicato a spese di Lord Vernon per cura di V. Nannucci, Firenze 1846
Francesco da Buti
Commento di Francesco da Buti sopra la Divina Commedia di Dante, a cura di C. Giannini, Pisa 1838-62.
Anonimo fiorentino
Commento alla Divina Commedia di Anonimo del secolo XIV a cura di P. Fanfani, Bologna 1866-67.
Filippo Villani
Il commento al I canto dell'Inferno di Filippo Villani, a cura di G. Cugnoni, Città di castello 1896.
Giovanni da Serravalle
Fratris Johannis de Serravalle Translatio et Comentum totius libri D. Alagherii, a cura di Marcellino da Civezza e T. Domenichelli, Prato 1891

Secoli XV e XVI

Guiniforte Barzizza
Lo Inferno della Commedia di D. Alighieri col commento di Guiniforte Barzizza a cura di G. Zaccheroni, Marsiglia 1838
Cristo
foro Landino
Comento di Christophoro Landino fiorentino sopra la Comedia di D. Alighieri, Firenze 1481
Alessandro Vellutello
La Comedia di D. Alighieri, con la nova espositione di Alessandro Vellutello, Venezia 1544
Bernardo Daniello
Dante con l'espositione di Bernardo Daniello da Lucca, Venezia 1568
Ludovico Castelvetro
Sposizione di Ludovico Castelvetro a XXIX canti dell'Inferno dantesco a cura di G. Franciosi, Modena 1888
Gelli
Letture edite e inedite di G. B. Belli sopra la Commedia di Dante, raccolta a cura di C. Negroni, Firenze 1887
Galilei-Borghini
Studi sulla Divina Commedia di G. Galilei, Vincenzo Borghini ed altri" a cura di O. Gigli, Firenze 1855
Benedetto Varchi
Lezioni su dante in Opere di B. Varchi, Trieste 1859
L. Dolce
La Divina Commedia col commento di L. Dolce, Venezia 1855
Torquato Tasso
Postille di Torquato Tasso alla Divina Commedia a cura di L. Celani, Città di Castello 1885

Secoli XVII e XVIII

Lorenzo Magalotti
Commento di Lorenzo Magalotti ai primi cinque canti dell'Inferno di Dante, Milano 1819
Pompeo Venturi
La Divina Commedia di D. Alighieri col commento del p. Pompeo Venturi, Lucca 1732 e Firenze 1830.
Bartolomeo Perazzini
Correctiones et adnotationes in Dantis Comoediam, Verona 1775 e Venezia 1894

https://it.wikipedia.org/wiki/Bibliografia_su_Dante


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Primadellesabbie
Illustrious Member
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Post: 5039
 

Sono tanti 65 commenti, ho letto qua e là.

8): questo é un omosessuale che ha, tra l'altro, avuto una grossa influenza nella cultura occidentale avendo praticamente introdotto la musica etnica di cui é stato un raffinato studioso. Altre cose non dico e taccio anche il nome e l'opera del 1981 da cui ricopio questo brano, così sarete liberi di farvi un'opinione senza pregiudizi (salvo quelli che avete già).

Beccatevi questo:

"Tra le donne, come tra gli uomini, in tutte le razze e tutti i ceti sociali, compaiono ogni tanto esseri fuori dalla norma per intelligenza, interessi, talento. Sono mutazioni che ritmano l’evoluzione della specie. Una società si può giudicare per lo spazio che concede loro, lasciando a questi esseri campo libero, e assegnando loro un posto privilegiato nella gerarchia sociale. Quando questo viene loro negato si rischia di vedere finire crocifissi o internati nei campi di concentramento quei mutanti sui quali riposa il progresso dell’umanità.

Un numero ristretto di uomini ha un ruolo a parte da svolgere nella società. Fin dalla nascita essi sono segnati da un destino diverso dalla procreazione. In tutte le antiche civiltà lo sciamano é androgino. Egli é prete, poeta, stregone, guaritore. Si veste da donna, prende “marito”. Gode della più alta considerazione. Il presunto celibato dei preti ne é una sopravvivenza. Il caso é analogo per certe donne, sacerdotesse, poetesse, musiciste e danzatrici sacre, anticamente ospitate a centinaia nei templi, che hanno svolto un ruolo importante nella cultura dell’India.

La paura dell’omosessualità é una delle più curiose malattie del mondo cristiano. Ogni essere evoluto é, in certa misura, bisessuale. Omosessuali non si diventa. In certi momenti della vita, si preferisce un certo genere di rapporti. Tutti gli adolescenti hanno un periodo omosessuale, durante il quale hanno bisogno di un appassionato cameratismo e dell’amicizia e dei consigli di un uomo più grande, come pure di esperienze diverse da quelle solitarie, ma non volte alla procreazione.

L’adolescente occidentale non può confessare alla famiglia i suoi problemi di sesso, che essa finge di ignorare e di condannare. É in questa fase della vita che i legami che lo uniscono ai genitori e ai fratelli si rompono pericolosamente.
…………

Anch’io sono quel che si considera un uomo virile. Sono intraprendente, coraggioso. Lo sport, la danza e poi lo yoga che ho praticato mi hanno dato una forza, una calma che non possedeva mio fratello cardinale [primate di Francia, nota di pds], rimasto nervoso, fragile e agitato. Mi butto nelle avventure senza calcolarne i rischi e non conosco la paura. Amo stare a contatto con uomini che hanno le stesse qualità. Provo una certa repulsione per i giovanotti effeminati, gli uomini molli, pusillanimi, svenevoli che si incontrano sia tra i donnaioli che tra gli omosessuali."


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Rosanna
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3536
 

Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico di Eva Cantarella

Omero descrive amicizie maschili di intensità affettiva così forte da far inevitabilmente pensare a legami ben diversi da una semplice solidarietà fra compagni d'arme: e l'amicizia che a questo punto è quasi di prammatica citare è quella fra Achille e Patroclo.

Un rapporto così forte da far sì che Achille, dopo la morte di Patroclo, dichiari di avere un solo scopo di vita: dopo aver vendicato l'amico, giacere con lui nella stessa fossa, per sempre, unito a lui nella morte come gli era stato in vita. Un rapporto assai diverso da quello che Achille aveva avuto con Briseide, la schiava concubina che Agamennone gli aveva sottratto quando era stato privato della schiava Criseide. Le schiave erano compagne intercambiabili: come dimostra, appunto, il gesto di Agamennone che si consola immediatamente sostituendola con un'altra, della perdita di Criseide. Il legame tra Achille e Patroclo, invece, era insostituibile: ed è non poco significativo, a questo proposito, il discorso di Teti, la madre dell'eroe, al figlio disperato ed inconsolabile: Achille, dice Teti, deve continuare a vivere e dimenticato Patrocolo, deve prendere moglie "come giusto che sia".

Un rimprovero, forse? La prova che Teti riprovava l'amore omosessuale del figlio? A prima vista così potrebbe sembrare. Ma, a ben vedere, le cose stanno diversamente. Quello che risulta in realtà della parole di Teti, è che il legame con Patroclo era stata la ragione per la quale l'eroe non aveva ancora preso moglie: una conferma, dunque, del carattere amoroso del rapporto. Ma l'esortazione della madre al figlio a compiere finalmente il suo dovere sociale non è – ciononostante – una condanna assoluta della sua relazione con Patroclo. Essa sembra, piuttosto, un invito ad accettare quella che, per i greci, era una regola naturale: raggiunta una certa età, bisogna por fine alla fase omosessuale della vita e assumere il ruolo virile con una donna. E per Achille, ormai, questa età era giunta: se un rimprovero può essere colto, nelle parole di Teti, è quello di aver prolungato troppo – per eccessivo amore per Patroclo – la fase dell'amore omosessuale. (pag. 25)

I romani, dunque, nel II secolo a.C. avevano preso l'abitudine di corteggiare apertamente e sfacciatamente i ragazzi liberi. L'omosessualità andava trasformandosi. Da espressione di totale e incontrollabile mascolinità, aggressivamente e virilmente sfogata sugli schiavi (qual era nei primi secoli), era diventata una manifestazione del desiderio di sedurre, non solo sessualmente: e il desiderio veniva suscitato anche (e sempre più spesso) dai ragazzi liberi. (pag. 157)

https://it.wikiquote.org/wiki/Eva_Cantarella


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MarioG
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Sono tanti 65 commenti, ho letto qua e là.

8): questo é un omosessuale che ha, tra l'altro, avuto una grossa influenza nella cultura occidentale avendo praticamente introdotto la musica etnica di cui é stato un raffinato studioso. Altre cose non dico e taccio anche il nome e l'opera del 1981 da cui ricopio questo brano, così sarete liberi di farvi un'opinione senza pregiudizi (salvo quelli che avete già).

Ho risolto l'enigma: A. D.


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Whistleblower
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😆 😆 😆

Ma si può essere più uomo marketing?
Viene qua con un distaccato aplomb open minded super democratico per parlare di gay e ne approfitta bassamente per infilarci (ops...) una sponsorizzazione occulta per i suoi aristoi della minchia (no, "aristoi della minchia" non in quel senso...).

Con tutto che si dichiara virile però è troppo compiaciutamente e esibizionisticamente nicciano per essere un vero etero, quel signore.


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Primadellesabbie
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@ Mario G

Proprio lui.

@ Whistleblower

Non é etero.

Devi ammettere, se leggi alcuni commenti, che la tentazione di mettere questo era forte, e non ho messo il pezzo in cui, in un altro libro, spiega perché conviene avere un legame gay rispetto ad una moglie...meno responsabilità, perdite di tempo...

Qui siamo India tradizionale senza sconti, anni 30/50, prima che il tutto si defili, come da programma millenario, in attesa che passi il peggio.

PS - volevo mettere un passaggio di costui per rispondere alla favola di Fedro in versione Giovina, nell'altra discussione, ma ho rinunciato anche per evitare le tue ironie. Ne parleremo.


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Whistleblower
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Registrato: 2 anni fa
Post: 1427
 

@ Whistleblower

Non é etero.

Ma sí, ho detto proprio quello, che si dichiara omosessuale virile ma la sua è una virilità molto diversa da quella etero.

...ma ho rinunciato anche per evitare le tue ironie. Ne parleremo.

Questo mi dispiace, significa che ho esagerato.
Chiedo scusa ma cercate di tenere presente che da parte mia non c'è nessuna cattiveria o disprezzo e che non porto rancore quando le subisco.

I miei toni goliardici avrebbero come fine quello di sbloccare alcune rigidità in cui ci si rifugia tipo certi elitarismi, xenofobie, campanilismi culturali o addirittura spirituali un po' goffi e via dicendo.
Ma lí bisogna considerare il tuo ultimo post a Giovina nell'altro thread in cui descrivi certe auto reclusioni in un proprio pericolosissimo hortus conclusus di convinzioni rassicuranti, reclusione che arriva al punto di non essere nemmeno più percepita come tale.
A quello siamo tutti vunerabili in realtà e se magari a ragion veduta cerco in maniera cameratesca di rompere i recinti altrui dovrei effettivamente cominciare a pensare per prima cosa a farlo con più delicatezza e poi, soprattutto, ai recinti miei (che spero non siano cosí ermetici, almeno non credo).

Come dice il Vangelo: non giudicare gli scavalcabili recinti altrui e pensa piuttosto alla grande muraglia cinese attorno a casa tua.


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brumbrum
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Sono tanti 65 commenti, ho letto qua e là.

[/i]

già........

ultimamente sembra che tirino di più i peli del culo che non quelli delle tope

che mondo........


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MM
 MM
Noble Member
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Il sesso ha davvero qualcosa a che fare con l'amore?


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brumbrum
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1643
 

Il sesso ha davvero qualcosa a che fare con l'amore?

dipende da cosa si intende per amore


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