Whistleblower@
Parusia a parte, millenarismi a parte, eventi clamorosi, quindi (ho capito bene?) a parte, a cosa ti riferisci quando menzioni un cambiamento epocale? Ad un intrinseco mutamento a livello delle coscienze? Ad un cambiamento della gestione del "potere" da parte di chi, attualmente, lo detiene?
Mi sono permesso di segnalare che, da sempre, eventi terribili o particolarmente significativi sembrano raggrupparsi in determinati frangenti storici: bene, purtroppo, o per fortuna, dopo non cambia nulla.
Ma, poichè sinceramente, e senza alcun intento polemico o sarcastico mi interessa ciò che dici, se hai tempo e voglia specifica ulteriormente le tue sensazioni.
Grazie
Al di là delle guerre, i massacri, la povertà, la sofferenza di interi popoli (che penso abbiano sempre fatto parte della storia del mondo) la cosa che più mi terrorizza è il cambiamento antropologico in atto dovuto alle scoperte scientifiche degli ultimi decenni.
L'uomo ha abdicato, la tecnologia ha preso il suo posto.
Nessuno sa ancora che mondo sarà quello dei "nativi digitali".
sarà un mondo di merda
e qui devo citare il brumbrum che auspica la caduta di un meteorite che cancelli dalla faccia della Terra tutti coloro i quali lavorano a tale progetto (il transumanesimo)
certo è che sono ormai un paio d'anni in cui c'è un concentrazione di eventi notevoli su larga scala mai vista nella storia...
Su questo non c'è dubbio.
Vero dicevo a mio fratello l'altro giorno che stiamo vivendo un momento storico fondamentale, cambiamenti epocali sono in atto per i quali il mondo non sarà più come lo conoscevamo, non so dire se in meglio o in peggio, ma sicuramente e totalmente diverso
in peggio Tem
più di quanto possiamo immaginare
E' probabile Spada, purtroppo è probabile, ma io sono un inguaribile ottimista e ho sempre la speranza che le cose non vadano sempre peggio
Al di là delle guerre, i massacri, la povertà, la sofferenza di interi popoli (che penso abbiano sempre fatto parte della storia del mondo) la cosa che più mi terrorizza è il cambiamento antropologico in atto dovuto alle scoperte scientifiche degli ultimi decenni.
L'uomo ha abdicato, la tecnologia ha preso il suo posto.
Nessuno sa ancora che mondo sarà quello dei "nativi digitali".sarà un mondo di merda
e qui devo citare il brumbrum che auspica la caduta di un meteorite che cancelli dalla faccia della Terra tutti coloro i quali lavorano a tale progetto (il transumanesimo)
condivido
certo è che sono ormai un paio d'anni in cui c'è un concentrazione di eventi notevoli su larga scala mai vista nella storia...
Su questo non c'è dubbio.
Vero dicevo a mio fratello l'altro giorno che stiamo vivendo un momento storico fondamentale, cambiamenti epocali sono in atto per i quali il mondo non sarà più come lo conoscevamo, non so dire se in meglio o in peggio, ma sicuramente e totalmente diverso
in peggio Tem
più di quanto possiamo immaginare
E' probabile Spada, purtroppo è probabile, ma io sono un inguaribile ottimista e ho sempre la speranza che le cose non vadano sempre peggio
di speranza di muore Tem
il mio essere realista mi porta a credere che non se ne esce...
ovviamente desidero sbagliarmi
Whistleblower@
a parte, a cosa ti riferisci quando menzioni un cambiamento epocale? Ad un intrinseco mutamento a livello delle coscienze? Ad un cambiamento della gestione del "potere" da parte di chi, attualmente, lo detiene?
Cosa succederà non lo so. Dico che il sistema si regge su una promessa, quella del "Progresso" per tutta l'umanità.
La povertà che deriva dallo sviluppo economico, lo sfruttamento, la violenza sono considerate colpe di altri: del nazismo, del comunismo, della religione, della mentalità retriva e in generale, molto semplicemente, di chiunque si opponga; a volte si dice che la tecnologia è ancora insufficiente.
Quindi finché è in espansione il sistema prospera e nessuno si oppone, se si ferma sopravvive per un certo periodo; se regredisce invece ci si comincia ad accorgere che la "Promessa" è falsa o che è vera solo per un gruppo ristretto.
Siccome secondo la mia modesta opinione questa "Promessa" è l'unico pilastro su cui si regge l'indispensabile consenso di un mondo basato sul lavoro, sulla produzione e sul consumo - quindi che necessita della collaborazione di tutti - se se ne mette seriamente in dubbio la validità il sistema crolla su sé stesso.
A mio avviso siamo arrivati a questo punto e i fatti di Grecia rappresentano per l'appunto il superamento di un limite oltre il quale non si può più tornare indietro.
Poi non lo so, non sono un profeta e l'accenno alla Parusia era solo per dare un po' di colore.