Alcuni anche qua sopra o su altri blog, affezionati a vecchi mantra e schemi del fu partito comunista, ritengono che la medio-piccola borghesia oggi sia sotto attacco da parte di elite internazionali per realizzare una ulteriore concentrazione del capitale e, quindi, invocano e si battono disperatamente per un'alleanza fra questa medio-piccola borghesia e i ceti popolari, i lavoratori per sconfiggere il "piano" delle elite.
Credo che a questi naufraghi del vecchio Pci sfugga che la concentrazione del capitale non avviene sottraendo capitali alla medio-piccola borghesia ma sottraendoli a ben altre e più corpose concentrazioni di capitale concorrente che non di rado, per effetto della cosiddetta globalizzazione, ha le sue sedi principali addirittura in altri paesi.
Diversamente, la media e piccola borghesia imprenditoriale, almeno quella più legata al territorio nazionale (perché non è da trascurare che ci sono anche piccole e medie aziende che vivono all'estero più che sul territorio nazionale) viene attaccata tramite la tassazione (e ora anche le sanzioni americane ed ue ad altri paesi con cui commerciavano) per alimentare una struttura di potere burocratico e simil-mafioso che è un'escrescenza del potere della grande borghesia (peraltro la "borghesia" è da un pezzo che non esiste più sostituita invece da manager e corporation che hanno superato gli stessi confini nazionali).
Ma è anche riduttivo, come insistono a fare i nostalgici dei tempi che furono, rappresentare i ceti medi come formati solo dalla media e piccola borghesia industrialotta (come quella della Lega).
I ceti medi, in realtà, sono una componente sociale ed economica estremamente frastagliata e non riconducibile ad un'unica categoria (la piccola media borghesia industriale).
Tra i ceti medi si trova di tutto: il piccolo imprenditore del varese, l'artigiano, i lavoratori delle partite iva, l'ingegnere, il professore universitario, i giornalisti, la maestra, l'insegnante delle scuole secondarie come le Rosanna di qui sopra, il medico, l'avvocato, il nostro meccanico, il bottegaio, quello del bar dove ci prendiamo il cappuccino, il burocrate di medio livello, il sindacalista pro-immigrati e l'impiegato di medio o basso livello...e ci può stare anche l'operaio specializzato, il tecnico e chissà quanti altri ancora!
Tutti questi "ceti medi" non hanno mai costituito una vera "classe" tale e tanta è la frammentarietà e la disomogeneità al loro interno che è andata via via aumentando con l'espansione del capitalismo....neppure sono mai stati produttori di una qualche "cultura" perché, anzi, in genere...sebbene naturalmente non manchino eccezioni, sono solo dei semi-colti (come li definisce anche La Grassa specie con riferimento al PD o come li definiva credo anche il defunto prof. Preve) spesso pieni di boria quanto di pochezza intellettuale.
All'epoca marx aveva evidenziato come questi ceti medi (che ai suoi tempi erano peraltro ben poca cosa rispetto a quelli attuali) tendessero a essere "proletarizzati" , cioè a cadere in una condizione simile a quella dei "proletari" (detto per inciso è evidente che anche in tempi passati, e non solo oggi, lo sviluppo del capitalismo ha rappresentato sempre una minaccia esistenziale per questi ceti).
Ma marx sottovalutava l'aspetto "ideologico" di questi ceti i quali mai e poi mai hanno mostrato di volersi piegare ai suoi desideri di alleanza con la classe proletaria...a meno che non esistesse una forte organizzazione popolare capace di fare da polo di attrazione anche verso almeno parte dei ceti medi.
Infatti erano "ceti medi" quelli che costituivano la base fondante del fascismo e del nazismo (nazional-socialismo come alcuni preferiscono dire) e sono stati proprio i ceti medi anche la causa fondamentale del crollo della stessa URSS (altro che "la corsa dispendiosa alle armi"!).
Lo stesso PCI prima e il PD poi che hanno sempre fatto dell'alleanza coi ceti medi un loro cavallo di battaglia, poiché erano tutto fuorché autentici partiti popolari (tranne che nel periodo gramsciano), ne sono rimasti travolti al punto di diventare quello che è sotto gli occhi di tutti (almeno di quelli che vogliono vedere): un partito totalmente piegato e asservito ai peggiori centri di potere capitalistico e oligarchico sia in italia che fuori.
Insomma i "ceti medi" si sono sempre distinti per il loro particolare carattere reazionario o opportunistico anche se hanno sempre dovuto nascondere questa loro indole dietro una fraseologia pseudo populista o addirittura "rivoluzionaria".
In effetti i "ceti medi" sono essenzialmente impregnati di valori nient'affatto autonomi ma che assorbono come spugne dall'ideologia dominante: l'esaltazione del Lavoro (anche i nazisti scrivevano fuori i loro campi di concentramento che il "lavoro rende liberi"), l'ostilità verso lo stato che li schiaccia con le tasse (anche le multinazionali si lamentano della tassazione), la richiesta di "legge e ordine", la lotta alla burocrazia….a volte ci aggiungono di proprio la lotta contro la "corruzione" e i "privilegi" di altri della loro stessa classe sociale ma di cui sono solo invidiosi e ai quali vogliono semplicemente sostituirsi.
Naturalmente, siccome da soli i ceti medi non sono in grado di spuntarla contro i ceti dominanti, allora vanno alla ricerca di alleanze coi ceti popolari e in particolare con quei lavoratori che poi puntualmente tradiranno ma che, almeno inizialmente, devono in qualche misura allettare anche con promesse demagogiche.
In particolari situazioni di crisi economica e politica (compresa quella attuale), buona parte dei ceti medi si schiera non a favore ma contro i ceti dominanti ma lo fa sempre solo momentaneamente e strumentalmente per assicurarsi egoisticamente la propria sopravvivenza anche a scapito di altri ceti medi più vicini alle masse (artigiani, partite iva spesso provenienti anch'essi dalle fila popolari) o a scapito soprattutto della classe popolare sottostante salvo poi farsi cooptare da quelle stesse classi dominanti che inizialmente avevano combattuto.
Lo abbiamo sperimentato bene anche nella finta rivoluzione del '68 anch'essa, salvo rare e meritorie eccezioni, sostanzialmente indirizzata da una parte significativa di ceti medi (i sofri, i gad lerner, i boeri e quant'altri). Lo abbiamo visto anche nelle più o meno recenti "rivoluzioni colorate" da quelle più violente e nazistoidi in ucraina o in libia o nella stessa siria a quelle più soft anche in italia al tempo di "mani pulite" fino ad arrivare a quella attualmente in corso da parte dei cosiddetti partiti "populisti" (lega e 5s) .
Non c'è niente che lasci presagire un diverso atteggiamento degli odierni ceti medi e delle loro rappresentanze politiche!
Né di quei ceti medi che confluiscono nella lega (ceti medi di tipo produttivo) né di quegli altri che sono confluiti in massa nei 5s (ceti medi di tipo professionale se non anche parassitari e comunque improduttivi) e spesso come transfughi del vecchio Pci o del meno vecchio Pd.
Questa è la componente sociale che caratterizza i due partiti di governo e che impregna la stessa azione di governo: dall'atteggiamento di sostanziale subordinazione nei confronti della Ue e della Nato, alle linee guida sempre oscillanti o di mezze misure in merito ai flussi migratori, all'attacco ai cosiddetti privilegi di pensionati "d'oro" che in realtà servono ad attaccare altri ceti medi e addirittura anche ceti popolari., all'adozione di provvedimenti che non scalfiscono, se non in misura minima, i fondamenti del sistema (vedi il cd decreto "Dignità"), alla mancanza di qualsiasi riferimento alle reali condizioni di vita dei lavoratori (vedi il silenzio tombale sulla questione della riduzione dell' orario di lavoro), alla propaganda demagogica per il RDC ...pomposa definizione ora approdata alla più modesta concessione solo di qualche ulteriore indennità di disoccupazione peraltro sottoposta a vincoli semi schiavistici.
Questi partiti (lega e 5s), dunque, sono essenzialmente rappresentativi solo di ceti medi ribelli (o almeno di una parte degli stessi) mentre gli altri ceti sociali più popolari fungono solo da supporto ad essi nella lotta per la loro sopravvivenza contro i ceti dominanti.
Non a caso, in entrambi questi partiti cosiddetti "populisti", in realtà il "popolo" , quello vero, è totalmente assente ad ogni livello organizzativo e decisionale e viene visto e considerato solo come serbatoio di voti per le proprie ambizioni di riscossa nei confronti del grande capitale e dei suoi servi.
Qui, in questi partiti, non c'è nessuna "alleanza" tra ceti medi e popolo ma solo subordinazione di quest'ultimo ai progetti e alle mire dei primi ....parlare poi addirittura di un salvini che preparerebbe il comunismo serve solo a far ridere, a far scappare i ceti medi dalla Lega e a confondere le acque, le menti e i cuori dei reali ceti popolari.
Tutto questo, però, non significa che i ceti medi debbano essere considerati sempre e solo come paccottiglia reazionaria o opportunistica da tenere alla larga da parte dei ceti popolari, bensì significa solo che laddove manca una forza politica davvero popolare (anche se in parte guidata anch'essa da personale politico riconducibile a ceti medi intellettuali o professionali che però hanno davvero maturato una coscienza popolare) è illusorio e ingannevole parlare di "alleanza" in quanto ci sarà sempre solo subordinazione dei ceti popolari alle forze sostanzialmente reazionarie o finte antisistema dei ceti medi.
Purtroppo al momento attuale manca del tutto questa auspicabile forza politica popolare (non importa il colore) che potrebbe essere il vettore per una vera alleanza anche con i ceti medi ribelli, perciò ogni appello in questo senso è solo vuota demagogia e inganno.
Creare una forza davvero popolare ..questo dovrebbe essere il vero e urgente obiettivo di chi volesse porsi in una posizione autenticamente conflittuale col sistema di potere attuale.
Ben presto le attuali mediocri forze "populiste" mostreranno la corda e gli stessi ceti popolari che , soprattutto in mancanza d'altro, hanno riversato su di loro la propria fiducia credo che se ne allontaneranno deluse e forse anche schifate! C'è da sperare che emerga una forza in grado di raccogliere queste forze popolari per darle finalmente un'organizzazione e degli obiettivi adeguati alle aspirazioni e ai bisogni tanto dei ceti popolari quanto di almeno parte degli stessi ceti medi.
Ma leggete lo sbarellamento.
Intanto grazie per l'analisi sociologica profondamente innovativa, nessuno sapeva fino adesso che classe media è un termine vago che indica realtà diverse e non omogenee.
Domani ci parli di quando hai scoperto l'acqua calda.
Ma la cosa che pazzesca è che prima pontifica
Non c'è niente che lasci presagire un diverso atteggiamento degli odierni ceti medi e delle loro rappresentanze politiche!
ossia sta dicendo che l'idea di unire classe media e lavoratori è una VANA SPERANZA...
Dopodiché quando si tratta di venire alle proposte che dice?
C'è da sperare che emerga una forza in grado di raccogliere queste forze popolari per darle finalmente un'organizzazione e degli obiettivi adeguati alle aspirazioni e ai bisogni tanto dei ceti popolari quanto di almeno parte degli stessi ceti medi.
cioè che SPERA che i lavoratori si organizzino e coinvolgano i ceti medi... 😀
1) ma se pensi che non vedi segnali che la classe media voglia unirsi ai lavoratori quindi è vano sperarlo...su che basi NON sarebbe vano sperare che i lavoratori si uniscano dato che ad oggi non si vedono minimamente segnali neanche in questo senso?
2) e come dovrebbero fare per unirsi in maniera efficace?
Dovrebbero coinvolgere “parte” del ceto medio...cioè la stessa cosa identica che ho detto io... 😀
Parlo di FATTI CONCRETI.
La Lega sembra voglia nazionalizzare Alitalia e seguo i suoi intellettuali sui vari social...è EVIDENTE che hanno capito che le istanze del lavoro sono cruciali ma vanno coi piedi di piombo perché sanno che esiste un conflitto strutturale fra classe media e salariati che non è facile ricomporre in questo momento di crisi e di forti tensioni politiche.
Luciano Barra Caracciolo ad esempio (persona purtroppo molto difficile, dalle buone idee ma incapace di dialogo) batte molto su questo tema del lavoro rifacendosi esplicitamente a Gramsci (nonché a Basso e Mortati)
Bagnai ha scritto testualmente che il valore economico deriva interamente dal lavoro
Rinaldi seppure da un altro punto di vista affronta spesso l'argomento
Insomma, siamo solo alle prime schermaglie, il vero redde rationem inizierà in autunno inoltrato.
Lí potete scommettere che la questione del conflitto fra datore di lavoro e lavoratori diventerà urgentissima...e ognuno farà le sue scelte...
Se la classe media vuole morire continuerà sulla strada del sacro egoismo.
Gli gnomi buffalmacchi da quattro soldi invece non moriranno mai e ce li ritroveremo fra gli zebedei finché campiamo.
egregio Buffalmacco e gnomo all'ennesima potenza, se vuoi discutere in modo civile, bene allora risparmiaci anzitutto le tue stupide e antiquate definizioni contro chi non la pensa come te.
In secondo luogo, evita che il tuo gusto polemico da prima donna vecchia e raggrinzita ti prenda la mano e preoccupati di leggere bene quello che gli altri scrivono prima di fare le tue sparate mistificatorie e confusionarie.
In terzo luogo io ho voluto sottolineare quello che tu non hai mai detto perché hai sempre parlato esclusivamente di ceti medi riferendoti alla media borghesia imprenditoriale.
Che sia acqua calda dire che i ceti medi non sono riconducibili a una sola categoria di persone (piccola media borghesia imprenditoriale) è vero ma è acqua che tu non hai mai fatto scorrere perché - almeno a quanto mi risulta - è sempre e solo alla media borghesia imprenditoriale che hai fatto riferimento!
Quanto alla questione che ti sta tanto a cuore dell'alleanza tra ceti medi e lavoratori ho tenuto a precisare - diversamente da quello che fanno gli pseudo colti del tuo stampo nelle loro analisi - che si può (o meglio, si potrà) parlare di alleanza vera e non di subordinazione dei ceti popolari ai ceti medi come oggi avviene anche nel tuo partito, solo e soltanto quando gli stessi ceti popolari si saranno dati un'organizzazione propria che possa POI agire come vettore di attrazione anche verso almeno parte (ma di certo non tutti come tu dici genericamente) dei ceti medi. Non vorrei neppure che tu intendessi frettolosamente quel mio "POI" in senso assoluto ….perché in realtà, anche dal primo giorno della organizzazione di un tipo di forza politica come quella da me prefigurata, è possibile anzi certo che dentro ci siano elementi (intellettuali e/o professionisti) provenienti dai ceti medi ma questi elementi io li considero come secondari quantomeno nella fase iniziale e peraltro limitatamente a soggetti che hanno sicuramente acquisito una vera coscienza popolare (per non dire "di classe"). Solo in un secondo momento riesco a considerare giusta l'idea di rivolgersi verso una platea più ampia di ceti medi da attrarre e coinvolgere in un progetto comune.
Come forse riuscirai a capire se per un attimo ti mozzichi la lingua biforcuta che hai prima di straparlare, rispetto alle tue tesi si tratta di una totale inversione di "paradigma"... come dicono le persone come te che vogliono fare i colti e i sapientoni.
Credo che a una lettura un po' più attenta di quella che hai dimostrato di saper fare, questa idea sia chiaramente rintracciabile in quello che ho scritto e se questo elemento che considero determinate forse non emerge nella parte da me evidenziata e da te riportata è solo perché non credevo fosse necessario ripetere (se non per gli gnomi del tuo livello) quello che avevo già scritto in precedenza.
Naturalmente quello che ho cercato di dire è frutto solo di idee ed ipotesi che nessuno t'impone di accettare o addirittura di non contestare , sebbene è augurabile che questo avvenga nei modi civili a cui ho già fatto riferimento.
In caso contrario, dovrei dirti che io mi sono alquanto stufato delle tue provocazioni, delle tue continue derisioni e offese personali alla mia intelligenza che considero notevolmente superiore alla tua...perciò o sei in grado di discutere con quella umiltà (e aggiungo "rispetto") che qualche volta hai preteso di consigliare a me stesso col tipico atteggiamento del bue che dice cornuto all'asino oppure evita di infastidirmi ulteriormente approfittando del fatto che in questo spazio purtroppo non è possibile fare come spesso usi fare tu per troncare chi non ti aggrada, cioè bloccandoti come meriteresti.
Lo vedi che sei un coso?
Ho SEMPRE DETTO che per ceti medi intendo
PMI
Professionisti (medici, avvocati, ingegneri, prof di università)
Piccoli proprietari
Lavoratori col posto fisso con un buon reddito
E quelli con posto fisso e reddito mediocre che però CREDONO DI ESSERE classe media
Non l'ho detto “qualche volta”, l'ho detto centinaia di volte in questa forma precisa.
Sei tu che non capisci una mazza.
Per quanto riguarda l'intelligenza sí...confermo...hai una intelligenza notevolmente superiore alla media.
Degli gnomi.
Ma quando mai? tutti i tuoi riferimenti alla tu amata classe media facevano anche riferimento al rapporto salario profitto che esiste solo in ambito di imprese e non certo per avvocati, ingegneri o professori universitari...peraltro nella lega esiste proprio e soprattutto quel tipo di ceti medi imprenditoriali non certo quelli che aggiungi ora....a parte i bagnai e credo pochi altri. Comunque ammesso che tu l'abbia detto in qualche occasione di sicuro io non l'ho letto.
Peraltro la questione di chi sia o non sia ceto medio è secondaria nell'ambito del discorso che ho cercato di fare .... ma ti sei voluto attaccare a quello per dire le tue spiritosaggini e fare la tua solita figura del sapientone che invece dimostra solo la sua pochezza di idee. Ti avevo offerto di discutere in modo civile ma vedo che non ne sei in grado perciò d' ora in poi non intendo più avere niente a che fare con uno cafone ignorante e provocatore del tuo stampo.
Non dire sciocchezze, sono anni che dico certe cose, stanno scritte