Lettera aperta a Salvatore Scognamiglio

…e chi è? vi chiederete voi. E’ un tizio che è stato colto in flagranza di reato a Melito, in provincia di Napoli, mentre in un discount rubava vergognosamente un pacchetto di wafer da 1,29 euri, duemilaseicento delle vecchie lire, mica bruscolini… 🙂 ed è stato processato per direttissima e condannato a tre anni di reclusione.

Caro Salvatore:

Chi ti scrive è una tua concittadina. Italiana e del nord eh, sia mai che qualcuno pensasse che sono teruna o peggio Napoletana. Lo preciso nel senso che non mi sono sentita colpita etnicamente dalle “canzoncine da tifoso” del nostro parlamentare (e mio concittadino) Matteo Salvini. Anche perchè non vorrei che si pensasse che magari i napoletani, in questo momento storico, siano un pelo discriminati. In fondo una rondine non fa primavera e Salvini non fa la politica. E’ contingente come una fistola al culo. Mica ce l’hanno tutti…

Insomma, Salvatore, ma che cazzo ti è saltato in mente…e poi che pretesti sono??? Avevo fame. Cos’è? una buona scusa per rubare? Non lo sai che bisogna sempre essere onesti, costasse quel che costasse? Integri, come solo alcuni personaggi in questo paese sanno essere e per questa ragione costituiscono degli esempi per tutti quanti noi…

Avevi fame, Salvatore? Non era un buon motivo. In piedi e onestissimo, dovevi crepare. Nemmeno la furberia di mangiarteli all’interno del discount hai avuto, chè almeno, come negli omicidi avviene -niente cadavere, niente delitto- avresti potuto mangiarti la prova di siffatto atroce reato e non farti prendere. Il che denota 1)che sei stato disonesto 2)che sei stato coglione perchè hai conservato la prova del misfatto, in altre parole che sei stato poco furbo e questo, se permetti, nel nostro paese è un reato gravissimo, imperdonabile.

Hai portato a casa una condanna a tre anni di reclusione . Ma che ti aspettavi? Sei un poveraccio, leggo che sei anche tossicodipendente. Potevi scippare una vecchina che usciva dalla posta con la pensione nella borsa, anzichè farti beccare così. Voglio dire: se proprio dovevi uscire dal coro almeno potevi farlo restando nella tradizione. Una vecchina che sbatte la testa sul marciapiede e schiatta, trascinata da un delinquente in motorino che le afferra le maniglie della borsa non fa piu’ notizia, non andava nemmeno sul giornale. E invece tu, il tuo buon nome, la tua fama, rovinata così da un titolo su Repubblica. Che vergogna, che infamia per i tuoi familiari.

Salvatore: non ti ripeto che sei stato coglione. Che hai trasgredito alle piu’ elementari regole del nostro paese e che, com’è sempre nelle regole stesse, ne paghi pesantemente le conseguenze. Lo sai da te. E poi scusa: ma che dichiarazioni sono da fare ai giornalisti parole come “Mi vergogno tanto…avevo fame” ???

Non hai capito veramente un cazzo te. Poi ci credo che la gente come Salvini grida il suo disprezzo contro i napoletani:

“Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani…Son colerosi e terremotati… Con il sapone non si sono mai lavati...”

Mancava giusto l’aggettivo “morti di fame” e ci hai pensato tu, Salvatore, a completare un quadro che Salvini aveva già reso con così lucida poesia. Cosa credevi di essere, un performer artistico? un avanguardista della crisi economica?

E così è arrivato il momento giusto, il giudice giusto che ha chiaramente significato il delitto per quello che è: un crimine contro l’umanità. Contro te stesso, la tua famiglia, contro i napoletani e soprattutto contro gli italiani tutti.

Che davanti agli occhi avresti avuto una sequela sterminata di esempi di “retto comportamento”, di “imperativi categorici kantiani” fatti persona da cui tu avresti dovuto prendere esempio, anzichè seguire le tetre curve del tuo apparato gastro-intestinale.

Prendi Alessandro Pansa, tuo concittadino, ex vice di Bertolaso, accusato di aver gestito illecitamente l’affaire rifiuti proprio nella tua città (che hai infangato col tuo vil gesto): lui è stato raggiunto da un avviso di garanzia perchè, pare, non solo non avrebbe fatto un cazzo per liberare Napoli dai rifiuti, ma ci avrebbe pure guadagnato, dal marasma. Mica si è lamentato per aver fame come te e manco si è fatto processare (come è successo a te) per direttissima. Gli hanno dato gli arresti domiciliari ma ancora nessuna condanna. I coglioni, quelli veri, sono pochi a ’sto mondo e, mi spiace dirtelo, ma tu fai parte della categoria.

Ti è andata ancora bene che ’sto giudice ti ha concesso gli arresti domiciliari. Ma non ti credere che questo fatto ti renda meno coglione. Pensa a Fiorani, mica accusato di aver fregato un commestibile da un euro e venti, ma stramiliardi che tu nemmeno puoi arrivare a concepire. A lui anche hanno dato gli arresti domiciliari, ma lui aveva un bella villa a Lodi, con piscina e tutto. Tu dove te li passi i prossimi tre anni di detenzione? in un monolocale ai quartieri spagnoli?

E di Coppola che mi vuoi dire? Pure lui, come te, ha avuto gli arresti domiciliari, ma, accidenti, lui non ha mangiato per giorni, si è spacciato anoressico. Ha detto pure di aver tentato il suicidio. Mica un cuore contento come te, Salvatore, che la fai facile: entri in un discount e ti freghi i biscotti. E pensi pure di farla franca.

…e, diciamocelo, gli arresti domiciliari di Coppola (immobiliarista, tangentista e bancarottiere fraudolento) mica sono come i tuoi. Vuoi vedere dove li passa ,lui , i suoi anni di detenzione? Ecco:

cosa ti aspettavi, che un Coppola o un Fiorani dicessero “mi vergogno, avevo fame?” ma dai su. QUeste cose le possono fare e dire solo persone come te.
Che nonostante siano nate e vissute in un paese civile come l’Italia, non hanno mai davvero intrapreso un serio percorso di formazione morale. E, nonostante tu abbia già 40 anni, lasciatelo dire, hai ancora parecchio da imparare. In primo luogo che non si rubano gli spiccioli o i pacchetti di wafer, ma che, rubare per rubare, è bene passare direttamente ai milioni. Allora sì che sei sicuro che nulla di male ti succederà.

Fonte: www.cloroalclero.com
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9.07.2009