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L'inutilità del WEF e la miseria del suo portavoce


GioCo
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Il forum si muove sempre in modo felpato e portandosi dietro colori blu, dimenticando che è il colore delle schermate di Window e del fallimento di una casta sacerdotale che si propone di sostituire la vecchia desueta con una digitiale.

Schwab si presenta come un officiante della nuova religione e mentre il contenuto del pensidero che rappresenta viene dato in pasto alle masse tanto quanto ai collaboratori assicurando successo, la cornice ci racconta una storia diametralmente opposta. Ci racconta di un disastro annunciato. Al punto di doversi recare di persona al G20 per fare una cosa ridicolissima quanto inutile: aggiungere i punti a lui cari ad un accordo finale che aveva tutt'altra ragion d'essere. Una maestra delle elementari avrebbe segnato con la matita rossa l'aggiunta non richiesta perché "fuori tema".

Per il resto... Un fiume di denaro impossibile è stato riversato per produrre un topolino tra l'altro pare rachitico ma sulla scorta del mantra cantilenato senza sosta come una preghiera "there is no alternative" thatcheriano l'elefante nel negozio di porcellane prosegue indefesso a cumulare le sue drammatiche stupidaggini come nulla fosse.

Intendiamoci, non si tratta di sconfitte vissute ma di significati evidenti che emergono senza lasciare spazio a fraintendimenti. Possono essere elaborate solo dall'inconscio e per la stragrande maggiornaza è certamente così, ma non ignorate del tutto e in specie a livello collettivo. In un certo senso però rimangono "nascoste" dentro una specie di rebus che è nel Liber Mundi, cioé nei fatti e negli accadimenti non sempre di immediata lettura per l'utonto medio.

Il distacco (per cominciare) delle istanze delle élite che il WEF rappresenta rispetto la realtà è talmente abissale che si fatica a dargli un senso e ci diciamo per ciò che un senso non ce l'ha e che tutto si riduce alla follia di dementi. Temo invece che ce l'abbia e preciso pure.

Come sempre seguendo un principio coerente allargato che poggia sull'immaginazione e che non ci dice niente circa la verità. Bene procediamo.

Se fosse concretamente un officiante, un prelato di una specifica religione che poi persegue in privato insieme ai suoi sodali e come alto prelato, allora diversi tasselli andrebbero a posto. Se poi egli avesse seguito dei rituali (fatichiamo a immaginarceli?) per ottenere qualcosa che sapeva bene irraggiungibile se non "magicamente", cioè ben lontano da una ingegneria, perché proprio di un ideale mai pensato prima e che lui stesso riconosce tutto confinato nella sua immaginazione ma che nella tipica ego-rerenzialità da cui procede coltiva senza dubbi, allora un altro po' di tasselli vanno a posto.

Infine la conoscenza. Se si fosse convinto che la tecnologia dischiude certe prospettive future riguardo il possesso del corpo, diverse da quelle del passato e diverse da un impostazione che metta al centro l'Uomo (ad esempio la tecnologia per la manipolazione del DNA) anche se come schiavo nelle fabbriche come insegna Marx in appunti pubblicati postumi dall'amico Hegel, allora il transumanesimo non è più un ideologia teorica, ma un mero mezzo per raggiungere il fine che è l'appropriarsi del bene "corpo" che diventa la  miniera da cui estrarre informazioni. Ovviamente come sempre col culo degli altri. Sia mai! Il che non ci chiarisce molto, perché il corpo era comunque anche prima sfruttabile senza tante storie con la schiavitù del denaro (leggi ricatto) e del benessere. In specie non ci chiarisce perché sia così fondamentale per sta gente abbandonare il contante dichiarando ad esso una guerra spietata senza esclusione di colpi. Mancano evidentemente altri tasselli all'appello.

Il contante certamente ci da delle possibilità alternative ma non vedo come possa fornire gradi di libertà aggiuntiva rispetto il lavoro. Comunque per averlo bisogna lavorare e piegarsi alla volontà del padrone del lavoro. Ma se il lavoro inizia ad essere messo in discussione perché "saremo sostituiti dalle macchine" allora i conti tornano: il denaro "libero" deve diventare appannaggio di pochi che lo distribuiranno in via condizionata per tramite di contratti di schiavitù differenti da quelli del passato e legati al corpo. Tu mi dai accesso senza limiti alla tua intimità e ti riconosco un compenso vincolato promettendoti di gestirla molto meglio di come lo faresti tu.

Attenzione, non è che le macchine costituiscono "per forza" un miglioramento delle condizioni umane future come fin'ora sembra accadere e come promesso, non per tutti almeno. Costituiscono un termine di confronto con cui entrare in competizione e in via dogmatica. Le macchine sono migliori dell'Uomo e dove non funzionano è sempre e solo colpa dell'Uomo. Così ci è stato insegnato a ripetere.

Infatti che la macchina sia migliore dell'Uomo non è solo dubbio. E' proprio una vaccata colossale figlia della fede, priva di logica e ci vuole poco per capirlo. Ad esempio, i parametri di confronto per stabilire cos'è meglio (guarda caso) sono esclusivamente quelli che favoriscono le migliori caratteristiche della macchina. Ad esempio con l'intelligenza artificiale la velocità nell'apprendere, le capacità logiche e matematiche, l'affidabilità nel memorizzare e recuperare il dato memorizzato, etc.

Metri usati nelle univeristà per sabilire "le Menti migliori" e per noi come dogma per dire che Schwab è veramente molto intelligente. Certo è pure un tantino disumano ma nell'ottica di un ideale transumano non è un discredito, anzi è un vanto.

Tuttavia una feroce dittatura che impedisce qualsiasi critica anche piccola piccola che possa deviare il pensiero unico di cui il WEF si fa portavoce, dal liberismo sfrenato all'ideologia woke, ci suggerisce che forse c'è la piena consapevolezza della fragilità dell'intento e ciò che lavora è il timore che non funzionarà. Perché è evidente che non può funzionare, come le costruzioni pindariche, è semplicemente disfuzionale e solo tutto che lo dice.

Dalle tesla che divertono gli internauti che le dileggiano perché impazzisocono impastandosi da qualche parte senza apparente motivo, fino alle I.A. che suggerisciono per migliorare le perfomance di certe aziende di licenziare in blocco il CDA perché inutile e dannoso come avrebbe fatto un bambino senza tanti peli sulla lingua, l'elenco è lungo. Ma in particolare è il mito della sostituibilità dell'Uomo con la macchina che è... Un mito, appunto!

Il mio timore è che sta gente sia concretamente e sinceramente convinta che una demenza di questo genere è invece una cosa seria e discutibile, maledettamente seria mi viene da aggiungere. Come se qualcuno fosse riuscito per via di qualche magheggio a convincerli, per esempio facendo balenare l'idea che la macchina sia effettivamente un sostituto papabile per l'Uomo. Ma tendo a pensare si siano convinti da soli e per un altro motivo preciso: chi ha quell'ego così smisurato teme un giorno si e l'altro pure di morire. L'idea della macchina che permette il trasferimento della coscienza pare il punto di arrivo del tentativo di separare il pensiero dal corpo e quindi di preservare in questo modo in via imperitura l'essenza di un individuo, cioè il suo ego. Un opera che abbiamo visto avere profonde radici storiche quella dell'indipendenza dal corpo, per esempio oggi con il tentativo di definire la coscienza e di ridurla a un qualche ente gestibile digitalmente.

Un opera magica ed esoterica che nella magia nera però ha una valenza tutta sua e inscritta nel controllo del prossimo. Se in @GioCo c'è il corpo... Beh, allora il punto è come studiarne la possessione. Se ricorda l'esorcista senza nemmeno troppa fatica, forse è perché la radice del pensiero retrostante è proprio quella... Che dite?


ducadiGrumello e oriundo2006 hanno apprezzato
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Il "fallimento" è relativo, il primo comandamento dei pirati di stirpe anglosassone è: qualunque cosa tu faccia deve generare anche lucro, o per lo meno auto finanziarsi in buona parte.

E l'esoterismo al di sotto è la fede nella razionalità. Già dal XVI secolo certi inglesi sognavano di applicare il metodo scientifico in politica, oltre che in economia.

Se volete avere una panoramica su cosa porterebbe leggete "Quella forza odiosa" di C.S. Lewis.

Esempi recenti sono il "nation building", tentato in Iraq e Afghanistan. Quest'ultimo doveva essere la rivincita che avrebbe riscattato il fallimento in Iraq.

Un fallimento relativo, perché i trilioni di dollari che ha fagocitato hanno riempito le tasche del MIC, di parecchie ONG e università e varie aziende di consulenza. O hanno dato visibilità a persone bisognose di fama.

Ma l'obbiettivo, trasformare un paese semifeudale in paese "moderno", non è stato raggiunto.

In rete le discussioni su questo tema di solito tirano in ballo argomenti metafisici, non può funzionare perché dio o la vita non lo permetterà. Anche il libro di Lewis lo fa.

Un altro libro illuminante, in cui però c'è il successo finale, è Мы (Noi) di Yevgeny Zamyatin. Non fallisce perché il motore è ideologico-religioso, ma non si dilunga sulle conseguenze a lungo termine.

Però c'è anche una spiegazione scientifica di questo fallimento.

Il "feticismo dei dati" non può dare risultati perché è incoerente.
Un conto è analizzare dei dati basati su grandezze fisiche, come altezza, peso, età etc. In questo caso la legge dei grandi numeri è valida, quanti più dati ci sono più si avrà una distribuzione "normale", la famosa campana di Gauss.

Ma se le variabili sono "umane", come l'orientamento politico, i valori, simpatie o antipatie etc, a parte il problema di misurarle in modo affidabile, la legge dei grandi numeri non è più valida perché queste variabili non sono abbastanza stabili e coerenti. L'altezza o il peso possono variare nel tempo ma solo in modo lineare e all'interno di una certa ampiezza.

Ma le variabili umane sono capricciose, possono avere variazioni galattiche, o inversioni, da un momento all'altro. In queste condizioni nessun matematico può sostenere la validità della legge dei grandi numeri.

Nonostante la pretesa di seguire il metodo scientifico, ciò che fanno è voodoo informatico-matematico.

E allora la "pezza" per rimediare è annullare la variabilità con la biochimica e/o la manipolazione genetica. Ammesso che sia possibile il risultato sarà un disastro, anche per i "superiori illuminati".

Oltre a non poter sfuggire alla modificazione biochimica o genetica, vedi la diffusione e contaminazione incontrollata delle piante OGM, verrà a mancare la creatività necessaria per tirare avanti. Otterranno ben presto un medioevo reale, in cui moriranno di gotta o di peste. Da cui si potrà, forse, uscire solo dopo parecchi secoli, se non millenni.


oriundo2006 e ducadiGrumello hanno apprezzato
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GioCo
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Il "fallimento" è relativo, [...]

Sottoscrivo ogni sillaba. Mi permetto di aggiungere solo alcune cose. Quando si parla di "Dio" di che si parla? Ok, la chiesa ci parla di quella "cosa" trascendende, onniscente, onniblablabla e così sia, ma in effetti tragicamente poi ognuno al posto della descrizione ci può mettere quel che gli pare ed è qui il punto dolente del cattolicesimo (e non sono il solo a farlo notare e a averlo fatto notare, anche se poi la teologia ci ricama su un sacco di fesserie e non si capisce mai niente).

Faccio un esempio "tencnico" (allo scopo esclusivo di chiaire meglio il concetto): se al posto di Dio ci metto la razionalità, la verità, la libertà, l'Amore non cambia molto a parte il fatto che poi tutte queste cose onguno le interpreta "ad ca%%um", cioè di solito non ci riflette.

Così se sono un mago nero ci metterò la "difesa" e la troverò comunque aderente (leggi "giustificatrice") rispetto la morte, quella del mio nemico o per profitto e per tramite di vari tragici pensieri che avranno come unico scopo alla fin fine scusare il Male per un Bene Superiore.

A mio avviso non c'è un "nemico". Chi ha fede vedrà sempre nel nemico la razionalità e i suoi pensieri non faranno che confermarlo. Chi invece crede nella logica avrà l'idea opposta che il nemico sia la fede con cui si è giustificato ogni peggiore pensiero distruttivo sia nato su questo orbo terrraqueo. Semplicemente la fede la vedo ineludibile, non si può farne a meno e chi crede che la scienza o la ragione affranchi dal credo è un fanatico tanto quanto un hashashin, un appartenente a una setta di assassini. Sono tutti dalla stessa parte e si guardano in gagnesco facendosi la pelle a vicenda senza capire che operano sotto la stessa identica stella illusoria che li osserva prendendosi @GioCo delle loro miserie.

Il Bene per il prossimo non può avere incertezze. Non può esistere un Male giustificato senza prodursi per ciò che rappresenta. Come l'anello di Suron, se lo usi ma anche solo se lo pensi sei fottuto. Perché a un certo livello non si può far distinzione tra pensiero e azione. Sono la stessa cosa. In specie per la Magia, non c'è proprio questa distinzione per principio e di base. Se uno guarda ai principi, non alla ragione ad essi svincolata come bene a se stante e non alla fede di cui non si può fare comunque a meno, allora lo capisce. Non è necessario "credere" o praticare un principio. Un princpio è un principio ed è buono per ciò che ne consegue. Se ne consegue schifo probabilmente non è un buon principio. La razionalità è solo un mezzo per muovere il pensiero e anche abbastanza povero. Tipo la bicicletta. Noi oggi l'abbiamo elevato a stellari superiorità (tipo Elliot il protagonista di Et che diviene un icona portandosi dietro l'alieno e salvandolo dalla paura irragionevole degli adulti sullo sfondo della luna) ma sempre una bicicletta rimane.

Certo la fede è coerente che sia elevata e anzi è molto meglio che lo sia. Ma da qui a farne una giustifica per ogni atto ne corre. In passato abbiamo abusato della fede e adesso lo stiamo facendo (uguale) con la logica. Quando inizieremo a considerare i necessari contrappesi ed equilibri perché queste due realtà possano convivere pacificamente in noi e collaborare per darci una bussola e una cartina utili a sapere dove ca%%o stiamo andando?

Mah... Nell'atesa (se l'abbiamo capito) gustiamoci dei pop corn almeno.


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R66
 R66
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"Ma in particolare è il mito della sostituibilità dell'Uomo con la macchina che è... Un mito, appunto!"

Al momento, grazie alle macchine i peones servono in numero assai inferiore rispetto a soltanto qualche decennio fa, quindi altro che mito, casomai dato di fatto incontrovertibile.
Che poi i peones considerino una propria vittoria il non raggiungimento del 100% delle casistiche, penso che aumenti ancor di più la felicità dei manovratori.


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GioCo
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"Ma in particolare è il mito della sostituibilità dell'Uomo con la macchina che è... Un mito, appunto!"

Al momento, grazie alle macchine i peones servono in numero assai inferiore rispetto a soltanto qualche decennio fa, quindi altro che mito, casomai dato di fatto incontrovertibile.
Che poi i peones considerino una propria vittoria il non raggiungimento del 100% delle casistiche, penso che aumenti ancor di più la felicità dei manovratori.

Grazie R66, perché mi dai occasione per rispondere esattamente a questa fesseria che è stata talmente ripetuta da percolare nell'immaginario collettivo come un dato di fatto.
Ma in Cina (mi pare) non ci si va per le macchine. O no? Ci si va perché sono un miliardo e mezzo e in India, non ci si va perché ci sono le macchine. Ci si va perché prestissimo saranno un miliardo e mezzo. Allora le macchine ci sono, potremmo essere sostituiti, ma chissà come mai si procede come i gamberi. Un passo avanti e uno indietro. Forse è perché è una fesseria che però serve a tenere gli stipendi al minimo della povertà assoluta?

Riflettici. Perché il futuro ruoterà tutto attorno a queste fesserie econocentriche e solo per procurare brutalmente orrori senza fine. Neoschiavitù compresa.


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R66
 R66
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@Gioco in Cina e in India ci vanno per mettere le macchine, il risultato, con un minimo di ritardo, sarà identico al nostro: la sostituzione parziale.
Dal punto di vista della cabina di regia, non c'è un solo motivo valido per tenere in piedi una modalità non solo non più producente ma ormai parassitaria, di certo la manovalanza servirà comunque, ma l'andazzo naturale sarà quella di diminuirla per ovvio calo di necessità.
Oggi nel mondo i più si adoperano soltanto per la propria sopravvivenza, si tratta di un ciclo ridondante per il vertice, potrebbero non esserci e tutto funzionerebbe ugualmente, ma dato che nella ridondanza sporcano e consumano, perché continuare?

Il fattore dei gamberi deriva da una tua percezione dettata principalmente dal non conoscere il disegno completo e dalla longevità media messa a mo' di parametro imprescindibile.
Se non dovessimo superare i 12 miliardi ad esempio, non si adopererebbero ad 11, ma già da adesso.
Inoltre, cerchiamo di guardare al consumo prima ancora della singola unità, 20 cinesi/indiani/africani non ti eguagliano in questo senso, tu li eguagli a manovalanza?

P.S. controlla bene i dati cinesi, anche essi sono in calo e anche abbastanza repentinamente, 1.5 miliardi questo sì che è un mito.

Con il secondo figlio (al momento terzo) sono messi "peggio" rispetto alla politica del figlio unico.
Non fermi un meccanismo con i divieti, lo fermi rendendo la vita complicata.

In Italia siamo in calo di circa 300/400 mila unità annuali, ma ciò non va considerato un fattore costante, guardando l'incremento, la mole, l'aumento di età media ecc..., ci dimezzeremo in pochi decenni e ciò senza vaccino o ammazzamenti vari.

L'azione del decremento mondiale va avanti almeno da 40 anni, il più delle volte lo scartiamo perché ci concentriamo sulla propulsione derivante da prima dell'intervento, essa però dovrebbe essere scontata come prima fase, sarebbe assurdo pretendere di osservare uno stop immediato, comunque i frutti stanno per arrivare: giù tutti. 


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GioCo
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Pubblicato da: @r66

@Gioco in Cina e in India ci vanno per mettere le macchine, il risultato, con un minimo di ritardo, sarà identico al nostro: la sostituzione parziale.
Dal punto di vista della cabina di regia, non c'è un solo motivo valido per tenere in piedi una modalità non solo non più producente ma ormai parassitaria, di certo la manovalanza servirà comunque, ma l'andazzo naturale sarà quella di diminuirla per ovvio calo di necessità.
Oggi nel mondo i più si adoperano soltanto per la propria sopravvivenza, si tratta di un ciclo ridondante per il vertice, potrebbero non esserci e tutto funzionerebbe ugualmente, ma dato che nella ridondanza sporcano e consumano, perché continuare?

Il fattore dei gamberi deriva da una tua percezione dettata principalmente dal non conoscere il disegno completo e dalla longevità media messa a mo' di parametro imprescindibile.
Se non dovessimo superare i 12 miliardi ad esempio, non si adopererebbero ad 11, ma già da adesso.
Inoltre, cerchiamo di guardare al consumo prima ancora della singola unità, 20 cinesi/indiani/africani non ti eguagliano in questo senso, tu li eguagli a manovalanza?

Quindi, fammi capire. Secondo te si va in Asia dove ci sono 3 milardi di persone e quindi una forza lavoro che è 3/4 volte la nostra, pur potendo sostuire (in parte) l'attività lavorativa umana.

Ora domando: dove le prendi le materie prime per questa sostituzione? Chi te la da l'energia necessaria? Cosa credi accada se nella "perfettissima catena" di produzione semi sostituita al lavoro umano certa certissimante accreditata, poi ti succede come la Tesla? Perché vedi sono abbastanza certo sia già successo se no col cucù che il lavoro in Cina sarebbe rimasto così a lungo non solo manuale ma talmente dipendente dal lavoro umano che poi ti devi inventare cose come il PCC (materia di importazione attualmente) e (di fatto) un regime militarizzato semi-teocratico super blindato che comunque fatica a funzionare per poter gestire la macchina TOTALMENTE ed ESCLUSIVAMENTE solo per controllare la forza lavoro.

Ora, sarà come dici tu, ma vedi io non lotto con te ma con un idea balzana e surreale che risponde all'osservato più o meno come un allucinazione. Vediamo l'oasi coi predoni a difenderla e io che sto nel deserto con te e ti ripeto che secondo le mappe satellitari non c'è nessuna oasi mi sento rispondere che le mappe sono false. Possono essere false? Certo ma perché invece l'oasi no? E' difficile esprimersi perché il delirio è generale e generalizzato e la mia voce è comunque quella di un miserabile cencioso che è più facile zittire che ascoltare. Più o meno come una formica che grida. Si pesta col piede, tanto non fa numero e quando la smette di rompere poi tutto va a posto... O no?

Ma entriamo nel merido di ciò che dici e guardiamo per piacere la realtà e i fatti proprio come suggerisci, nel loro insieme ma comprendendo però tutto non solo quello che ci viene suggerito. Procedo al contrario. Che l'India non sia economicamente paragonabile a un paese come il nostro fa il discorso molto lungo e confonde. Soprattutto se usi come metro la moneta che non è notoriamente in mano nostra e non ci si fa (oltre ogni evidenza ragionevole) l'interesse collettivo. E' uno strumento, tipo il frustino uncinato usato per flagellarsi. Sulla Cina potremmo già discuterne.

Se poi mi parli di linee produttive ho studiato specificatamente quel genere di organizzazione industriale e i suoi obbittivi. Certo che se guardiamo ad esempio un produttore di patate e le sue esigenze, non sono le stesse di un industria di circuiti elettronici. Ma il punto che sfugge a tutti è il bisogno produttivo e la sostituibilità che non dipende affatto dal profitto. Se non svincoli questa visione miope il resto non lo vedi. Il bisogno produttivo risponde prima di tutto alla controllabilità e quindi ai cicli di servaggio di cui nei libri di economia non troverai traccia (non a caso) ma chi è attento e si occupa di questi temi lo capisce al volo. Nei campi di pomodori non ci vanno le macchine ma i migrandi sbarcati a forza e adesso tu mi devi spiegare con le mitiche farm di nuova concezione controllate via computer e col GPS perché si dovrebbe mettere in piedi una macchina assurda come quella migratoria per.... forza lavoro?

Non ha senso! E tu (è un "tu" generico che comprende tutti noi) giù a spiegarmi che no è perché vogliono la distruzione culturale oppure blablabla perché non capisco. Certo che non capisco, in queste narrazioni c'è troppo che non torna! Come se a uno come Soros interessasse la cultura, straca%%o, anche solo per distruggerla. Già che lo vedi ti metti a piangere, cosa gliene frega a uno così della cultura?! Se l'ha vista l'ha salutata già mo da tempo come si fa coi vecchi per fottergli la pensione. Lui è uno speculare tutto ciò che lo fa godere è fottere il prossimo! Poi se con questa o un altra cultura non gliene frega niente, gioca su tutti i tavoli globali contemporaneamente.

"Il fattore gamberi" cioè del procedere un passo avanti e uno indietro è tutto tranne che una mia percezione. Quel che intende la frase e che evidentissimamente intepreti diversamente dal mio intento è la semplice constatazione che al procedere della tecnologia non corrisponde una diversa richiesta di manodopera, tutt'altro! Corrisponde una diversa impostazione economica della richiesta. Ad esempio mi spieghi perché se la macchina così meravigliosa può sostituire l'Uomo allora un giorno si e l'altro pure ci viene detto che l'Europa (in piena recessione da decenni) ha "bisogno" di manodopera e di fatto tiene in peidi la pompa migratoria a qualsiasi costo? Un organizzazione colossale che coinvolge tutti i paesi UE più o meno direttamente per... Cosa? Vedi, ovunque ti giri è sempre uguale. Ti dicono a parole e con la pubblicità che sei inutile, che la macchina è meglio e tutto il resto che ben sai ed è certamente verosimile, ci si può illudere sia così con tutti i film di fantasia che ci si fa su, però poi si cerca sempre e solo manodopera schiavile. Strano. Allora non è il lavoro il problema e nemmeno l'inutilità umana. Perché se no far fuori tutti per rimanere con le macchine cosa ci mettono? Irrorano merda dal mattino alla sera, aggiungendo del veleno ai serbatoi, giri qualche giorno in tuta protettiva o ti ficchi per il tempo utile in un mega rifugio con tutti i comfort e domani c'è un bel Mondo pulito senza straca%%i e rotture di coglioni gestito dalle perfettissime macchine. E invece no, ovunque guardi le stesse élite snobbano tutto questo mentre ci dicono che è il futuro che sta per arrivare e che ci dovremmo abituare perché è indispensabile, non vedi sostituzioni se non di contorno, come se dovessero buttarti fregnacce negli occhi. Però vedi aumentare verticalmente la disparità economica, la dipendenza da sti signori e tutto il resto. Quella la vedi bene.

Se siamo inutili perché i microchip e il transumanesimo? Se siamo inutili perché le catene produttive rimangono a gestione umana, cioé non ci sono IA nei CDA aziendali? Ma nemmeno le segreterie straca%%o. Ci dicono che però sono lavori a rischio e blablabla. Certo certo, abbassano il potere d'acquisto e rimangono le persone. Non ha senso!!!

Un intero pianeta controllato da satelliti, telecamere a circuito chiuso, campi elettromagnetici di ogni tipo, antenne che spuntano come funghi e chissa quante diavolerie che non sappiamo ficcate nei muri delle costruzioni, nei pavimenti, nel cibo. Insomma, la punta di tutta la tecnologia spinta al massimo solo per controllare l'Uomo. Ma l'Uomo è inutile. Ripeto, non ha senso!!!

A meno che al solito non rivoltiamo come un calzino la vulgata comune e iniziamo a immaginare che ci sia sotto una rapina di proporzioni così stellari che non riusciamo a vederla. Noi diamo per scontato che siamo padroni e propietari esclusivi del corpo, ma solo in occidente. Se infatti l'estrazione dei dati e il corpo biologico sono il bene più prezioso che avremo in futuro, il problema non ha niente a che fare con il lavoro. Come per esempio in ecologia il diastro ambientale che ha poco a che vedere con il riscaldamento, più con l'inquinamento, ma dell'inquinamento chi se ne fotte, facciamo finta che non c'è o giù di lì. Perché la carbon tax non la fai con l'inquinamento e serve sempre per gli stessi scopi: togliere ai poveri per dare ai ricchi e con l'obbiettivo di non lasciare proprio nulla ai poveri che non provenga da concessioni condizionate dai ricchi. Come nei feudi antichi.

Forse il problema è che la nuova impostazione economica che vede come secondario il lavoro manuale umano, non corrisponde affatto con l'inutilità dell'uomo o della sua opera ma con un diverso modo di concepire la sua utilità. Che non è accettabile, semplicemente. Perché è orrore puro e quindi non va data via di fuga al bestiame.

Quindi che fai? Riduci tutto il Mondo in schiavitù e poi usi la carne come ti pare e piace, come si faceva al tempo degli Imperi antichi.

Ma esaminiamo più in dettaglio il bisogno di manodopera. Quante macchine vedi nel tuo intorno sostituirsi all'Uomo? Sono decenni che ci ripetono che verremo sostituiti!!!
 
Hai idea di quanti Call Center hanno tentato di mettere IA al posto dei sottopagati poveracci che rispondono? E da quando facevo Help Desk trent'anni fa che ci provano. Funziona? No e si torna indietro. Un passo avanti e uno indietro (tant'é che oggi forse potrei andare a fare Call Center ancora) e il potere di acquisto cala come unica costante. Così è ovunque persino in Cina con il covid e i lock down ripetuti, notato? Ma andiamo ancora più in basso. Perché lo so, con il delirio se non toccchi il fondo e poi scavi scarnificandoti le mani ancora e ancora ossessivamente non c'è mezzo per venirne fuori, non vedi, non vuoi vedere, non te ne frega niente! Devi proprio spiaccicarci su orrori su orrori spalmandoli sul panino come la nutella poi forse... Dopo dopo... Inizi a intravedere che sono TUTTE stronzate e il tuo farsesco scavare era inutile.
 
Il problema è sempre accettare. L'emozione comanda sempre.
 
Allora vediamo bene che per sostituire qualcosina, c'è l'isolamento forzato. Qualcosina che intende favorire i social, la rete, agli operatori come Amazon che infatti hanno una impennata incredibile. Ops, però adesso, dopo nemmeno a 1 anno, ca%%o UN ANNO, crollano come birilli. Amazon licenzia, Tesla è sotto inchista, quasi tutti i social maggiori piangono perdite assurde... La gente è solo tornata alla quotidianità facendo quello che faceva prima. Il potere di acquisto è stato eroso, si continua a lavorare come prima ma il posto è diventato più ricattabile e un altro giro di giostra si prospetta. Non per rinunciare al lavoro umano, ma per dire che tu sei una bestia e devi accettare il tuo codice a barre.
 
Più che l'inutilità dell'Uomo o l'esigenza di sostituirlo perché inutile mi sembra una caccia, una forma predatoria su scala globale e basta, in cui noi siamo le prede "libere" che vanno ammansite e condotte ai recinti per essere marchiate e spinte a forza dentro infrastrutture di contenimento intensivo del pensiero. Come i polli in batteria ma per l'Uomo. In questo quadretto è evidente che la libertà che stiamo sostenendo è solo quella del predatore di ridurci in una nuova forma di schiavitù, una caccia simile a quella del pescatore: dipende dalla bontà della sua rete. In questo senso la tecnologia certamente ci sistituirà ma in una sola opera. Quella che rende possibile ridurci in schiavi di altri umani con molti pochi scrupoli.

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R66
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@Gioco ho fatto delle aggiunte nel mentre che scrivevi il tuo post.
La direzione generale è oggettivamente in decremento, poco importa se la spinta propulsiva ancora tiene il numero quasi costante, l'incremento di ieri è svanito, non c'è più, a breve si invertirà la rotta in maniera visibile.
I dati per i calcoli sono disponibili a chiunque.
Il perché, come detto, deriva dall'inutilità della manovalanza: non servono più miliardi di braccia, ciò non significa che non ne servirà neanche una.
Le macchine potevano far sì di ridistribuire l'eccesso, la favoletta parlava di meno ore e più guadagno, purtroppo si è optato per veicolare l'eccesso in accumulo di pochi in barba a tutti i geni che nei decenni precedenti vi hanno creduto come dei bambini.
La fiaba però è al suo epilogo, ora non resta che un generale "clap, clap", come nei migliori racconti distopici, l'uomo ha lavorato per rendere possibile la sua sostituzione; da qui in avanti sarà sempre più evidente.


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GioCo
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@Gioco ho fatto delle aggiunte nel mentre che scrivevi il tuo post.
La direzione generale è oggettivamente in decremento, poco importa se la spinta propulsiva ancora tiene il numero quasi costante, l'incremento di ieri è svanito, non c'è più, a breve si invertirà la rotta in maniera visibile.
I dati per i calcoli sono disponibili a chiunque.
Il perché, come detto, deriva dall'inutilità della manovalanza: non servono più miliardi di braccia, ciò non significa che non ne servirà neanche una.
Le macchine potevano far sì di ridistribuire l'eccesso, la favoletta parlava di meno ore e più guadagno, purtroppo si è optato per veicolare l'eccesso in accumulo di pochi in barba a tutti i geni che nei decenni precedenti vi hanno creduto come dei bambini.
La fiaba però è al suo epilogo, ora non resta che un generale "clap, clap", come nei migliori racconti distopici, l'uomo ha lavorato per rendere possibile la sua sostituzione; da qui in avanti sarà sempre più evidente.

L'Uomo non può diventare inutilie all'Uomo. E' impossibile! Dove intendi vivere il tuo futuro, in una camera iperbarica? Nello spazio? Non esiste il mito della sostituibilità. Le macchine possono fare molto ma aprono nuove prospettive di lavoro mentre ne chiudono vecchie. Non i tecnici, quella è un altra fiaba. Se vuoi sostituire il lavoro con le macchine devi concepire l'orrore e devi credere che non avrai alternative.

Lo capisci?

L'unico modo che hai per fare una sciocchezza cosmica come quella è svuotare l'Uomo dell'affetto e dell'Amore. Ne fai carne da macello. Bioma massificato. Come la carne sintetica di Gates. Togli dal mondo le emozioni migliori e avrai la tua sostituibilità. Ma noi sappiamo che le emozioni creano la qualità e che se cresci nel terrore allora non c'è futuro. Hai idea di quante galline muoiono ogni giorno negli allevamenti intensivi? Tenerle in vita è una gara costante contro il tempo. Persa a giudicare poi dai contenuti medi di schifo che inducono a lavare quella carne con il cloro per renderla vagamente commestibile. Metti quella realtà nella società umana e fai i tuoi conti. Poi ridimmi di nuovo: a cosa serve il mito della sostituibilità con la macchina?


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R66
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@Gioco per sostituzione non intendo mica il cyborg al posto dell'individuo singolo, mi rivolgo ad una percentuale del totale, un domani forse basteranno 2 miliardi a far funzionare il tutto secondo le necessità dei manovratori.
Avranno sostituito l'uomo al 100%?
No, avranno sostituito il 75% degli uomini.
Ripeto, senza bisogno di ammazzamenti e complotti vari, è sufficiente introdurre difficoltà atte a limitare la natalità, la naturale mortalità farà il resto del lavoro.


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GioCo
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@Gioco per sostituzione non intendo mica il cyborg al posto dell'individuo singolo, mi rivolgo ad una percentuale del totale, un domani forse basteranno 2 miliardi a far funzionare il tutto secondo le necessità dei manovratori.
Avranno sostituito l'uomo al 100%?
No, avranno sostituito il 75% degli uomini.
Ripeto, senza bisogno di ammazzamenti e complotti vari, è sufficiente introdurre difficoltà atte a limitare la natalità, la naturale mortalità farà il resto del lavoro.

Il punto forse che sfugge è il principio della sostituibilità che è molto complesso. Come dicevo oggi a uno dei ragazzi (molto intelligente) che seguo è che ogni schema fisso ideale cerca di adattare la realtà a se stesso e quindi tende a escludere quello che non può tollerare.

Gli esempi che posso fare sono infiniti. Ad esempio, ci viene detto che la manodopoera salariata di basso profilo non è utile in futuro perché facilmente sostituibile con le macchine. Facilmente per chi, dove e quando? In quale contesto? Non si può spacciare un genericismo di sto genere e poi pretendere che aderisca alla realtà. Andiamo in India, in Cina, in Pakistan a vedere e scopriamo che le aziende delocalizzano in cerca di manodopoera schiavile bassamente salariata per.... Non investire nelle linee produttive automatizzate. Perché?!? Perché l'investimento non avrebbe sufficiente ritorno. Quindi scarpe da tennis e palloni da calcio non li cuce una macchina ma orde di poveracci che comunque prima morivano di fame nel fango e quindi anche poco guadagno è già un miglioramento nel loro stile di vita medio. Come vedi sono tanti e diversi i fattori che intervengono e sono altrettante le variabili che escono dallo schema mentale fisso "le macchine ci sostituiranno". Su questo la Cina ci ha costruito letteralmente la sua politica di espansionismo che aderisce perfettamente alla rivoluzione comunista e in chiave antiliberale. Per quanto poi riguarda "il nemico" essere in combutta è una pratica che risponde ai desiderata cinesi quanto occidentali. Per entrambi "vendere la corda al boia che ti impiccherà" è vicendevolmente coerente rispetto le loro agende, l'una che cerca di usare la Cina domesticandola con promesse da marinaio e l'altra che usa il profitto e l'avidità per diffondere nel Mondo il modello comunista. Chi sta vincendo mi pare evidente: l'occidente ha già vinto la guerra materiale e la Cina quella spirituale. Siccome con il Vietnam abbiamo capito bene che anche con le armi migliori alla fine vince il cuore sulla ragione, abbiamo anche un idea su quale sarà il modello di governo futuro.

Vorrei però allargare l'orizzonte ed entrare nello specifico. A parte lo sparare "ad ca%%um" cifre che in questo caso secondo me è più vicino a un opera da indovino (data la complessità in oggetto) che una proiezione realistica, il punto è che noi non sappiamo proprio quello che stiamo osservando, non ne abbiamo contezza. Non lo abbiamo per nulla chiaro e ancora di meno sul piano globale. Spariamo cose a caso e ne siamo così convinti che non riusciamo più a metterle in discussione. Chi se ne accorge (e questo è secondo me il danno peggiore) poi entra nelle maglie del terrapiattismo che corrisponde a dire "ci hanno sempre mentito" etc. etc.

Cioé si passa da uno schema interpretativo fisso all'altro senza soluzione di continuità come in una prigione mentale. Devi sempre e solo vedere le cose per schemi fissi e allora va tutto bene. Anche perché tendi ad essere meno perseguitato e in specie dall'idea che potresti avere anche torto. Odiamo avere torto. Il mio discorso quindi è: smettiamola di pensare di dover cercare la verità (=torto Vs ragione) perché questo pensiero ci obbliga alla dicotomia e spesso la realtà è una ridda di stati intermedi intersecati in modo complesso, che non ci azzecca nulla con il vero o il falso di un approssimazione digitale. Solo per chiarire la ristrettezza di pensiero che ci condiziona e sfiorare il problema in altro modo, pensa all'università se si facessero test per verificare come riesci a sbaglilare. Cioè test progettati apposta per indurti all'errore che verrà poi valutato per la tua capacità di riconoscerli. Sarebbe un modo straordinariamente "vestito" sulla nostra struttura apprendittiva fondamentale poco e male sondata (vedi QUI) basata su prove ed errori ferma a Thordike (vedi QUI) dove l'errore per lui è "scarto cognitivo". A mio avviso una cantonata. L'errore non è mai uno scarto ma un modello di apprendimento introiettato e messo subito in ombra (come uno sfondo) che lavora per confronto spaziale e temporale. Ricordo meglio e in via più duratura lo sbaglio rispetto all'agito corretto. Se mi guardo allo specchio e vedo un neo che non ricordavo questo basta ad orientare la mia attenzione, catalizzandola. Se no rimango "inerte".

Abbiamo contezza di questi meccanismi? No, di tutti i testi e autori che ho potuto prendere in considerazione, nessuno ne parla. Si parla di un generico meccanismo di rimozione (quello che chiamo "mutua esclusione" è molto più ampio come concetto) e ripetizione in psicologia, ma non come basi di un processo naturale e adattivo per la struttura neurologica del nostro corpo.

Allora cosa centra tutto questo con la macchina? Ecco, noi non abbiamo idea di qual'è esattamene il ruolo della macchina nell'interazione con l'Uomo. Ad esempio, uno tra i millanta mila, apprezziamo le cose "perfette" industriali suppostamente provenienti da catene produttive gestite da macchine fint'anto che non c'è da considerare il valore. Allora preferiamo la qualità che diventa tale se l'oggetto proviene dal lavoro artigiano. Quindi la macchina è nell'inconscio collettivo sempre associata alla quantità di bene disponibile mai alla qualità. In altre parole "ci accontentiamo" della pochezza di valore in cambio della disponibilità se non possiamo farne a meno. Che si traduce nel riempire le nostre case di robaccia qualsiasi in cerca di un sostitutivo al valore che la macchina non ci fornisce. Perché? Perché il valore nasce nell'interazione di schemi di natura emotiva complessi e quindi senza emozioni non esiste il concetto stesso di valore. Su cui si basa ogni buon governo e ogni sistema economico così come il concetto di difesa e di conquista. Le élite sono cumulatrici di valore (guarda le loro case e i beni che cumulano, sono tutte templi del lavoro Umano da cui millantano la superiorità della macchina). In altre parole la macchina è l'antitesi stessa del potere ed è per questo che è ridicolo (al di fuori della minaccia) pensare a una società futuribile in cui la macchina sia pretesa come sostitutrice dell'opera umana. Ciò non toglie che la minaccia funziona e che la macchina in certi casi particolari renda effettivamente inutili certi mestieri. Ma da qui a dire che la macchina ci sostituirà in massa nelle opere di trasformazione future, ne corre. TANTO!
Aggiungo, la distopia alla WEF dove un domani "non lavoreremo ma saremo felici" (per brevità) è una PUTTANATA galattica. Ma dovremo scroprirlo perché il suo disvelarsi è inaccettabile e quindi dobbiamo per forza spiaccicare la faccia contro il muro della realtà per capirlo. Qualsiasi tentativo di sostituire il valore con la morale è di fatto uno svuotamento del senso stesso dell'esistenza. Noi perché esistiamo? Per morire. Ma questo concetto che suggerisce tutto il contrario di quello che dovrebbe, ora come ora è inaccettabile. Noi non facciamo che cumulare motivi per morire tutta la vita e questo da alla nostra stessa esistenza (fisica) un significato profondo e intenso. Per esempio agiamo per il bene dei posteri. Sostituire il valore con la morale corrisponde a sostituire questo significato profondo e intenso con un surrogato, una specie di placebo. Se a livello cognitivo non possiamo realizzarlo, però a livello inconscio non si può nascondere una cosa del genere. Questo si tradurrà quindi in una umanità "spiritualmente sterilizzata" e biologicamente incapace di adattarsi ed evolvere che andrà a confrontarsi con le minoranze che di volta in volta non saranno "incluse nel progetto distopico" in quanto destinati a morire (tipo "non ti vaccini, ti ammali e muori" ?!). Praticamente siccome non potremo concepire la morte come mediatore del senso della vita entro un ideale morale, avremo in cambio l'inesistenza vitale. Una sorta di non morte psicologica che si declinerà in varie patologie croniche, come depressione, apatia ed altre belle piacevolezze psicopatiche del genere che diverranno incurabili. Fino a estizione "per inedia" e "furia distruttiva" incontenibili. La riproduzione industriale non farà che "creare corpi già esauriti" neurologicamente. Allora forse inizieremo a capire che la rete emotiva radicata nella realtà non è sostitubile perché regge una funzione primaria che l'artificio virtuale non può supportare.


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R66
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@Gioco con esempi semplici cerchiamo di arrivare ad un concetto.
Hai mai provato a scavare una fossa con vanga, pala e piccone di circa 1,5 m3?

Ci si mette quasi mezza giornata se stai discretamente in forma, con un escavatore qualche secondo.

Hai mai provato ad arare un campo a mano o con i cavalli e confrontare il tempo nel farlo con un trattore?
Cucire il fondo di una scarpa a mano?
Il reale e oggettivo disavanzo di ore generato dalle macchine, fino a pochi anni fa si trasformava in accumulo in mano a pochi.
La distribuzione è stata un'illusione per fessi.

Ora questi pochi, vedendo l'autopropulsione del meccanismo, stanno decidendo di tradurre in disavanzo di ore non più soltanto in accumulo personale, ma anche in diminuzione di manovalanza.
Ovviamente ciò non accade all'istante e non si protrarrà fino all'ultimo uomo, ma il fenomeno è reale, non si deve parlare al futuro, non avverrà, sta già avvenendo.

Se negli ultimi 25 anni fossi entrato in una fabbrica ad esempio di scarpe, ti saresti accorto della differenza di struttura, del diverso numero di personale necessario e del differente numero di paia prodotte.
La nostra zona l'abbiamo riempita di terziario, altre sono un po' indietro, ma il principio non cambia.
Quelle arrivate all'orlo, anche in vista di altre da sfruttare, dall'angolazione del profitto non hanno motivo di restare in vita con lo stesso regime attuale.
Farlo per il gusto di vedere dei pupazzetti che vivendo in ridondanza sporcano il "loro" giardino?
Quindi zac, taglio.
Non ci verranno a smitragliare nel letto, di questo puoi star tranquillo, si accontentano del fatto che tu, io e tanta di altra gente rispetto al passato, non generiamo prole.


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GioCo
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Pubblicato da: @r66

@Gioco con esempi semplici cerchiamo di arrivare ad un concetto.
Hai mai provato a scavare una fossa con vanga, pala e piccone di circa 1,5 m3?

Ci si mette quasi mezza giornata se stai discretamente in forma, con un escavatore qualche secondo.

Hai mai provato ad arare un campo a mano o con i cavalli e confrontare il tempo nel farlo con un trattore?
Cucire il fondo di una scarpa a mano?
Il reale e oggettivo disavanzo di ore generato dalle macchine, fino a pochi anni fa si trasformava in accumulo in mano a pochi.
La distribuzione è stata un'illusione per fessi.

Ora questi pochi, vedendo l'autopropulsione del meccanismo, stanno decidendo di tradurre in disavanzo di ore non più soltanto in accumulo personale, ma anche in diminuzione di manovalanza.
Ovviamente ciò non accade all'istante e non si protrarrà fino all'ultimo uomo, ma il fenomeno è reale, non si deve parlare al futuro, non avverrà, sta già avvenendo.

Se negli ultimi 25 anni fossi entrato in una fabbrica ad esempio di scarpe, ti saresti accorto della differenza di struttura, del diverso numero di personale necessario e del differente numero di paia prodotte.
La nostra zona l'abbiamo riempita di terziario, altre sono un po' indietro, ma il principio non cambia.
Quelle arrivate all'orlo, anche in vista di altre da sfruttare, dall'angolazione del profitto non hanno motivo di restare in vita con lo stesso regime attuale.
Farlo per il gusto di vedere dei pupazzetti che vivendo in ridondanza sporcano il "loro" giardino?
Quindi zac, taglio.
Non ci verranno a smitragliare nel letto, di questo puoi star tranquillo, si accontentano del fatto che tu, io e tanta di altra gente rispetto al passato, non generiamo prole.

La retorica non salva l'evidenza. Certo che non ho provato ma non serve per vedere che dove prima c'erano tanti in un campo per pochi ettari a seguire il ritmo lento delle stagioni con fatica adesso ce ne sono altrettanti che stendono asfalto e raccolgono pomodori e ne sbarcano un giorno si e l'altro pure per questo, perché di schiavi qui ed ora, nel mezzo di un popolo vecchio e stanco oltre che martoriato e abusato, non ce ne sono tanti. Se da una parte la tecnologia c'è, dall'altro non è gratis. Dalla produzione al carburante, se vuoi un escavatore devi avere anche la possibilità di farlo fruttare in un economia dove il profitto è l'unica cosa che ti permette di campare.

Al solito si guarda il puntino. Ma che fatica comprendere tutto il resto...
Ma è anche peggio di così. Non sono le macchine a fare la nostra pensione e la nostra politica sociale che tutta l'europa non pensa ad altro che a rubare, come già fatto coi russi, perché sia mai che ci si lascino quattro soldi in tasca per vivere, nella Sherwood moderna senza Robin Hood, ma le braccia degli schiavi che se non sono abbastanza forti possono anche morire in mare. Si sa, che una selezione adeguata... Migliora la produzione.
 
Che poi ovviamente gonfierà le tasche degli avidi fratelli europei, senza nemmeno che si siano dovuti sporcare le mani. Vuoi mettere? Però le macchine sono il futuro... Che ridere!

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GioCo
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Tanto per...

 


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