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L'omicidio Regeni e la pista inglese. Cosa c'è da sapere


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
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Quelli di Tricarico sono pareri pesanti, ma la fotografia del rapporto fra università e intelligence nel mondo anglosassone è veritiera

Esiste una “pista inglese” per l’uccisione di Giulio Regeni? Ieri qui si citava una intervista al generale Leonardo Tricarico che puntava il dito sull’università di Cambridge che aveva commissionato l’analisi sul campo al giovane ricercatore. Un incarico “opaco” a giudizio del generale, rifiutato da un altro studioso dopo la tragica morte di Regeni. L’opacità deriva, sempre secondo Tricarico, dalla commistione fra l’intelligence inglese e le migliori università del Regno Unito. Analoghe considerazioni aveva fatto un altro generale, Mario Mori, ex capo del Sisde. Tricarico è stato capo di stato maggiore dell’Aeronautica e consigliere militare di tre presidenti del Consiglio.

I loro sono pareri pesanti e la fotografia del rapporto fra università e intelligence nel mondo anglosassone è veritiera. Questo non vuol dire naturalmente che Regeni fosse un agente segreto, ma è ben possibile che la professoressa che gli ha affidato la ricerca l’avesse fatto su incarico del MI6. Può scandalizzare, ma in Inghilterra è legale. Del resto nei servizi segreti inglesi hanno lavorato persone come Graham Greene e Ian Fleming. Nei nostri si reclutavano intellettuali come “l’agente Z” Guido Giannettini. Occorre pensarci prima di scandalizzarsi. Alberto Negri ha scritto qualche giorno fa sul Sole 24 Ore che Regeni “lavorava per istituzioni britanniche”, al plurale, e senza dubbio il servizio segreto di Sua Maestà è una istituzione quanto l’antica università di Cambridge. Negri però non pare voler dire che Regeni sapesse del suo vero committente, piuttosto che i servizi inglesi sapessero di lui, e introduce una espressione cinematografica per spiegare il delitto: “I soliti sospetti”. Se ne riparla lunedì.

Massimo Bordin
Fonte: www.ilfoglio.it
Link: http://www.ilfoglio.it/bordin-line/2017/08/19/news/l-omicidio-regeni-e-la-pista-inglese-cosa-c-e-da-sapere-149044/
19.08.2017


Citazione
cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

Francamente non serviva certo il dotto parere di due generali con così importanti incarichi (tag sarira on) per farci sapere che le università di mezzo mondo sfruttino i dottorandi desiderosi di avere buone referenze (e magari una pubblicazione) per le ricerche rischiose, anche sul campo. Da decenni lo sanno tutti che dipende da quanto si è disposti a rischiare per arrivare ad posto di professore associato o a contratto. Il nostro sfortunato connazionale ha sottovalutato il rischio che correva e non si è reso contro che in africa, ma anche in europa, la vita di una pedina vale meno di zero quando di mezzo c'è il petrolio.


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yakoviev
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1671
 

Per i servizi segreti inglesi ha lavorato anche George Orwell, spiando i comunisti e i simpatizzanti. Nella sua "lista nera" Chaplin, l'attore Redgrave (padre di Vanessa), lo storico della Rivoluzione russa Carr etc.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/06/22/la-lista-nera-di-orwell.html


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