Lotta di classe, mo...
 
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Lotta di classe, mormorò lo spettro


Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
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«Abbiamo tutti un’amica, un compagno, un amante, una parente, un vicino di casa, una collega che fino a pochi anni fa era inequivocabilmente di sinistra, ma da qualche tempo ha la mania di leggere dei blog un po’ ambigui, di seguire pagine Facebook che ci lasciano perplessi, di citare cazzari patentati come se fossero importanti pensatori controcorrente, di fare discorsi che riecheggiano quelli di Salvini ma in versione “comunista”…»
Uno spettro ci porta in volo nei luoghi della lotta di classe, dove si vede che certi discorsi “marxisti” contro l’immigrazione non solo di marxista non hanno nulla, ma sono una truffa ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori. Di tutti i lavoratori: immigrati e autoctoni.

di Mauro Vanetti

indice della prima puntata
1. Prima notte
2. Quelli come Diego
3. Marx e l’esercito industriale di riserva
4. Seconda notte
5. Marx e il buonismo

1. Prima notte
Uno spettro si aggirava vicino al kebabbaro in chiusura. Era sbronzo e cantava in francese.
Tre studenti mezzi addormentati e un paio di tunisini lo guardavano incuriositi; gli arabi riconobbero le parole della canzonaccia e risero.
Ordinò un kebab piadina per seccare il Barolo.
— Col piccante?
— Completo. — rispose l’uomo, barba ispida e pelle olivastra da saraceno.
Divorato con ingordigia il pasto notturno, si riscosse. Guardò il nome della via sul cartello all’angolo e fece un sorrisone: gli era venuta un’idea per un bello scherzetto dei suoi.

Prima apparizione dello spettroDiego sentì un dito gelido sfiorargli la fronte e si svegliò di colpo, inorridito da una sensazione irreale. Spalancò gli occhi e vide una figura traslucida di vecchio che lo scrutava al buio, con occhi vividi che lampeggiavano sotto sopracciglia foltissime.
— Bu. — disse placidamente il fantasma, seduto a gambe incrociate a fianco al letto.
Diego urlò tremando e cascò a terra, rattrappendosi contro un angolo della stanza.
— Accipicchia, — balbettò infine con un filo di voce,— sei il fantasma dei Natali passati?
— Ma figuriamoci. Assomiglio un po’ a Babbo Natale ma proprio no: se devo scegliere una festività, sono il fantasma del Primo Maggio. In realtà però sono lo spettro di Karl Marx.
— Maestro! — esclamò Diego gettandosi in ginocchio ai piedi dell’ectoplasma.
— Macché maestro. Sei un asino. Sono venuto a farti vedere un po’ di cose. Torna sul letto, si vola.

Diego obbedì senza fiatare, ancora sbalordito dalla piega sovrannaturale presa dagli eventi. Lo spirito salì in piedi sulle lenzuola con molta dignità e prese il comando, squadrando sarcasticamente il pigiamino color pastello del suo passeggero: allo schiocco delle dita di Marx, la stanza e l’intera casa scomparvero, lasciando il letto fluttuante in mezzo alle stelle. Iniziò un volo impossibile nello spazio e nel tempo, al termine del quale albeggiava già da un pezzo, cento metri sotto di loro, sulle campagne della Puglia.

Continua qui:

https://www.wumingfoundation.com/giap/2018/06/marx-immigrazione-puntata-1/


Citazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4100
 

La seconda notte un altro spettro apparse al nostro Diego, era il compagno classico della sinistra moderna, tutta diritti umani (individuali si capisce, guai a parlare di quelli dei popoli), lotta all'homophobia e islamophobia. Per i gay pride, gli immigrati che ci pagano la pensione, le lenzuolate di privatizzazioni con regali agli amici degli amici ecc. ecc. Il compagno lo voleva convincere che il sol dell'avvenire doveva essere sostituito dalla società multietnica e multiculturale, costi quel che costi. Inutilmente il nostro Diego ribatteva che la sinistra era nata per fare gli interessi della classe operaia e che visto che l'internazionalismo proletario da sogno si era trasformato in incubo, gli unici interessi che poteva fare erano quelli della classe operaia ITALIANA. Lo spettro assunse un aspetto ancora più spettrale (ti pareva) e cominciò a tessere le lodi della mondializzazione, del trasferimento delle aziende nei luoghi dove si poteva produrre a minor prezzo, della abolizione dei confini, sia per le merci che per gli uomini, delle ONG al posto di una politica estera nazionale. Quando lo spettro arrivò a cantare le lodi di George Soros, della scomparsa nel meticciato della etnia europea e dell'islamizzazione dell'Europa, il nostro Diego finalmente prese il coraggio e due mani e.........lo mandò a quel Paese, evitando così di essere rimproverato dal WM per le parolacce.


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