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L'ottimismo di Trichet, l'amara realtà greca e...


Tao
 Tao
Illustrious Member
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L'ottimismo di Trichet, l'amara realtà greca, la disoccupazione Usa

Un Jean-Claude Trichet quasi ottimista quello che ieri ha fatto gli auguri di buone vacanze alla stampa internazionale nella consueta conferenza a conclusione della riunione del direttivo della Bce. Lui, ora se ne va in vacanza a Saint Malò (in Bretagna) ma lascia decine di milioni di senza lavoro (quasi il 10% dei lavoratori della Ue) che difficilmente potranno permettersi un giorno di svago. L'ottimismo del presidente della Bce è fondato su numeri molto enfatizzati.

Ha infatti sostenuto che nel secondo trimestre dell'anno il Pil dell'eurozona crescerà di più di quanto è aumentato nei primi tre mesi dell'anno. Sicuramente sarà così, viso che nel primo trimetre 2010 il Pil è andato di schifo. La cosa che preoccupa, però, è che nel secondo semestre il prodotto lordo di quanto andato nei primi sei mesi dell'anno. Risultato: difficilmente la disoccupazione sarà riassorbita e milioni di senza lavoro non faranno le ferie neppure nel 2011.
Nel corso della conferenza stampa Trichet ha più volte auto-elogiato il comportamento della Bce dimenticando i ritardi nella manovra al ribasso dei tassi, che anzi sono stati spinti al rialzo (per paura dell'inflazione) anche quando la crisi economica era già evidente. Il presidente della Bce è preoccupato solo per i conti pubblici: ha fatto la solita ramanzina ai governi perché spingano per il «rientro» dai deficit eccessivi con manovre correttive. Forse necessarie, ma che - come visto - saranno scaricate sulla spalle dei poveracci. A conferma delle affermazioni di Trichet su una accelerazione del ritmo di crescita (molto trainato, però, dalla domanda estera all'area dell'euro e dalla ricostituzione delle scorte) ieri dalla Germania è arrivata la notizia che in giugno gli ordinativi alle imprese sono aumentati del 3,2% su base mensile, dopo il leggero calo di maggio. Le attese degli analisti erano per un rialzo dell'1,5%. La spinta è arrivata dall'estero con un +5,7% degli ordini, mentre sul fronte domestico il rialzo è stato contenuto allo 0,3% perché anche in Germania la domanda interna è stata frenata.

L'ottimismo di Trichet non si può certamente applicare alla Grecia: il Pil di Atene crollerà di un altro 4% nel 2010, come conseguenza della cura da cavallo imposta da Ue, Bce e Fmi. Con una battuta potremmo sostenere che «l'operazione è riuscita, ma il malato è in coma». Le uniche a godere del «salvataggio» della Grecia sono le banche (in particolare tedesche, francese e britanniche9 che avevano acquistato bond ellenici che offrivano alti rendimenti e che ora gli sono stati rimborsati. Non a caso ieri il Fondo monetario ha confermato che la Grecia riceverà la seconda tranche degli «aiuti» internazionali (9 miliardi di euro) grazie al buon avvio del piano di austerità varato dalle autorità nazionali. Per l'Fmi ora il Paese deve attuare riforme drastiche per tornare a crescere.

Infine gli Usa: la disoccupazione seguita a essere il problema irrisolto. Oggi saranno diffusi i dati di luglio, ma le premesse non sono buone: nell'ultima settimana dello scorso mese sono tornate a crescere le domande di sussidi di disoccupazione. Di più: la forte diminuzione dei contributi legata alla minore occupazione porterà in rosso, per la prima volta dopo 30 anni, la sicurezza sociale. Con il rischio di tagli sostanziosi alle prestazioni.

Galapagos
Fonte: www.ilmanifesto.it
6.08.2010


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