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L'umanità sta imparando che le regole sono tutte inventate e possono essere riscritte in qualsiasi momento - Caitlin Johnstone

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LuxIgnis
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Cambierei il titolo con "l'umanità dovrebbe imparare", piuttosto che "sta imparando". Non credo che lo stia facendo. Ma quest'articolo mette in luce una cosa che ho sempre sostenuto, che tutti i paradigmi, le regole, sociali, le tradizioni, insomma proprio tutto, non è altro che una storia a cui crediamo cecamente e che ci raccontiamo continuamente. Anche la realtà delle cose è così. Se si pensa che la memoria, come vediamo le cose, quello che ci circonda non è altro che una storia che ci raccontiamo collettivamente e individualmente e che facciamo diventare "vera" solo perché ci crediamo. In poche parole la realtà la creiamo noi, e la creiamo proprio raccontandoci delle storie a cui crediamo e diamo la nostra "fede". Cambiare la realtà è possibile, basta cambiare la storia che ci raccontiamo. Ma non è facile. Una storia una volta che è sedimentata nella coscienza non è facile da cambiare perché diventa la realtà, la verità. E come si fa a cambiare qualcosa che crediamo sia la realtà? Questo in un uomo adulto, in un bambino è più facile. Vi sono molti studi che dimostrano che agire su un bambino in un certo modo può creare capacità impensabili mentre in un adulto e pressoché impossibile. Forse anche per questo i "potenti" puntano molto sui bambini.

Siamo in preda a un incantesimo che avviene tramite formule magiche. Sono tutte intorno a noi.

 

 

La specie umana è a un punto di adattamento o di morte nella sua storia su questo pianeta; o cambieremo drasticamente il modo in cui operiamo, o ci spazzeremo via dalla guerra nucleare o dal cataclisma ambientale. Poiché siamo stati portati a questo punto dalla nostra relazione malsana con la narrativa mentale , l'adattamento che siamo sfidati a fare sarebbe un movimento collettivo verso una sana relazione con la narrativa mentale.

Siamo dove siamo perché persone potenti sono state in grado di manipolarci facendoci credere a storie mentali sulla realtà che non sono basate sui fatti. La storia è una lunga storia ininterrotta di grandi gruppi di umani manipolati da gruppi molto più piccoli di umani in modi che avvantaggiano i gruppi più piccoli, e quella storia continua ancora oggi. La propaganda e altre forme di controllo narrativo sono utilizzate per produrre consenso per modelli di governo, sistemi economici e monetari e politica estera che avvantaggiano una élite a scapito della popolazione generale.

E la cosa interessante è che sotto tutte le storie di propaganda balbettante su ciò che sta accadendo nel nostro mondo, l'umanità sta davvero mostrando segni che stiamo uscendo collettivamente dal nostro vecchio rapporto con la narrativa mentale. Sta accadendo nel solito caos sciatto, goffo, due passi avanti-uno-indietro che ha sempre segnato tutto il progresso umano, ma sta accadendo.

Sta accadendo nel modo in cui le persone si stanno allontanando dalla religione  mentre scopriamo collettivamente che quelle antiche narrazioni che hanno così a lungo trafitto i nostri antenati non sono necessarie o utili per trovare significato, moralità e realizzazione nelle nostre vite, e mentre notiamo collettivamente che le dottrine sull'eternità, la ricompensa per l'obbedienza e la dannazione eterna per la disobbedienza suonano inventate.

Sta accadendo con l'ascesa delle criptovalute quando le persone capiscono che i soldi sono inventati e che possiamo cambiare le regole ogni volta che vogliamo. Il denaro non è altro che una storia concordata che è vera solo per quanto tutti continuiamo a fingere che sia, una narrativa collettiva che possiamo riscrivere collettivamente in qualsiasi momento.

Sta succedendo quando le persone capiscono che una relazione romantica non ha bisogno di apparire nel modo in cui sono apparse nella maggior parte della nostra storia registrata; che è solo una narrativa che dice che un uomo e una donna devono amarsi e fare sesso solo l'uno con l'altro per tutta la vita, o anche durante la loro relazione. Che quelle regole sono sempre state fatte solo di vuota lanugine narrativa e possono essere sostituite con un insieme di linee guida completamente diverso.

Sta succedendo quando le persone capiscono quanta narrativa si sovrappone a cose come il genere e la sessualità, che non c'è nulla di inscritto nel tessuto della realtà che prescriva i nostri modelli di lunga data di uomini e donne e quali sono i loro ruoli e come dovrebbero esprimere la loro sessualità. Riorganizzare le narrazioni sociali profondamente radicate nella nostra cultura sta causando molto caos e confusione, e le argomentazioni che sta sollevando sono molto sconvolgenti per molte persone, ma si sta gradualmente risolvendo man mano che le persone selezionano le narrazioni e risolvono i fatti da storia.

In effetti, ogni problema che sto descrivendo qui ha portato la propria serie di dilemmi, sfide, attori in malafede e abusi che erano stati precedentemente evitati con i vecchi modelli, ma non è nemmeno che i vecchi modelli fossero privi di queste cose. E mentre discutiamo, discutiamo, spingiamo e tiriamo e ci confondiamo tra questi ostacoli l'uno con l'altro, stiamo collettivamente sprofondando nella vera e importante intuizione che sta alla base di tutte quelle aree di contesa più superficiali: che la nostra società è fatta di narrativa e possiamo cambiare le regole quando vogliamo.

Siamo ancora agli albori di questa crescente intuizione, ma se guardi alla rigidità concettuale che avevamo come società anche pochi decenni fa intorno alle nostre storie di come è e al nostro come dovrebbe essere storie, è chiaro che sta accadendo un vero disfacimento. Un rilassamento nella nostra certezza collettiva su come dovrebbero apparire le varie componenti della nostra civiltà.

Questo rilassamento e questo disfacimento è il primo passo per trasformarsi in una società sana. È il primo passo nell'adattamento che dovremo fare collettivamente per sopravvivere come specie.

Ma non può fermarsi alle intuizioni sulla natura fluida delle narrazioni su fede, denaro, genere e relazioni. Dovremo disimparare le narrazioni su come è e come dovrebbe essere che abbiamo imparato su tutto nel corso delle nostre intere vite.

Dovremo imparare che ci hanno mentito fin da quando eravamo bambini su come funziona il mondo, come funziona il nostro governo, come funzionano i nostri sistemi politici ed economici. Dovremo imparare che gli elementi costitutivi della nostra cultura sono per lo più solo storie inventate da persone che vogliono controllarci e da persone morte da tempo che volevano controllare i nostri antenati . Dovremo imparare che tutte le metriche con cui misuriamo il nostro successo e fallimento personale e le strutture che usiamo per decidere di cosa trattano le nostre vite sono finzioni impiantate nelle nostre menti dai potenti. Dovremo imparare che anche le nostre idee più assolutamente fondamentali su chi e cosa siamo sono state costruite su presupposti errati .

Non puoi riscrivere una regola se credi ancora che sia scritta nella pietra. Non puoi riscrivere una storia se non sai di esserne l'autore. Non possiamo riscrivere la struttura della civiltà umana se non abbiamo ancora imparato che nessuna delle vecchie regole è reale. Non possiamo ritirare collettivamente il nostro consenso per i sistemi di status quo finché non comprendiamo collettivamente che il nostro consenso è effettivamente richiesto . Non possiamo piegare il cucchiaio finché non ci rendiamo conto che non c'è il cucchiaio .

E ci stiamo muovendo collettivamente verso quella realizzazione. Stiamo imparando come collettivo e come individui che non dobbiamo essere ciò che ci è stato detto che siamo, che le cose non devono essere come ci è stato detto che devono essere, che tutto il come-è -Le narrazioni e le narrazioni su come dovrebbe essere con cui siamo stati indottrinati sono solo fiabe per adulti composte da persone altamente confuse le cui uniche qualifiche erano di essere arrivate qui prima di noi.

Quindi non preoccuparti quando vedi che i vecchi confini rigidi iniziano a confondersi e oscillare. Non farti prendere dal panico quando vedi le vecchie storie incontrate con incredulità. Potrebbe sembrare goffo e sciatto in questo momento, ma è proprio quello che appare quando una specie pensante inizia a muoversi in una relazione cosciente con il pensiero.

 

https://caitlinjohnstone.com/2022/07/10/humanity-is-learning-that-the-rules-are-all-made-up-and-can-be-re-written-at-any-time/


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cedric
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in estrema sintesi il succo del saggio breve è questo

1) la storia la scrive sempre chi vince
2) tutti i testi scritti da chi perde vengono (letteralmente) bruciati
3) il bene vince sempre
4) chi vince è il bene, chi perde è il male

Il che poi è quello che negli anni 60 veniva detto chiaramente nei licei quando si insegnava la storia, ovviamente poi vennero chiamati cattivi maestri. Purtoppo quei cattivi maestri ormai hanno 80 anni e passa...

 


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Primadellesabbie
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Dovremo imparare che ci hanno mentito fin da quando eravamo bambini

Negli anni '80 è stato pubblicato un interessante studio "L'invenzione della tradizione" ( https://it.wikipedia.org/wiki/Invenzione_della_tradizione#cite_note-1) che vale la pena di leggere.


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LuxIgnis
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@Cedric

Questo è l'aspetto socio politico, ma non è il solo, il discorso va molto oltre fino ad arrivare a proprio come percepiamo la realtà che ci circonda.


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PietroGE
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L'autrice dell'articolo non parla dell'umanità ma dell'occidente. Il relativismo totale (tutto è narrazione) è infatti caratteristica della società decadente occidentale, ne è il nucleo ideologico. E l'occidente è in declino proprio perché non crede più a nulla, né al concetto di popolo, famiglia, identità e neanche più ad una sessualità naturale. Non viene più considerato come dovere il trasferimento alla successiva generazione del patrimonio culturale elaborato e possibilmente migliorato. In poche parole non si crede più che questa società abbia un qualche futuro. In questo contesto non si può né "riscrivere la storia" né "riscrivere la struttura della civiltà umana". In pratica non si costruisce niente.

Una disquisizione sui massimi sistemi tipo : "Un rilassamento nella nostra certezza collettiva su come dovrebbero apparire le varie componenti della nostra civiltà." lascia un po' il tempo che trova. Il cataclisma ambientale più che "dalla nostra relazione malsana con la narrativa mentale" è generato dall'esplosione demografica di parte dell'umanità e dall'individualismo esasperato e consumista occidentale. Se non si include questa variabile nell'analisi si possono fare tutte le elucubrazioni filosofiche del mondo. Non si riuscirà a cambiare nulla. Un tale tempo fa diceva che non basta interpretare il mondo, bisogna cambiarlo. Per cambiarlo però bisogna avere dei punti fermi, con le narrazioni non si cambia nulla.


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LuxIgnis
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@PietroGE

Della serie come non aver capito nulla ma proprio nulla e perfetto esempio di come essere schiavi della propria narrativa personale e proiettarla ogni dove pensando che sia vera.

Perfetto. Grazie.


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PietroGE
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 Della serie : meglio non entrare nel merito perché  non trovo riscontri nell'articolo per le mie convinzioni o pregiudizi personali. Meglio così.


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oriundo2006
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Dunque le considerazioni della signora Caitlin sono semplici quanto abusate. Il mondo è menzogna, ovvero volontà e rappresentazione, di quella rappresentazione ideologica bene/male di cui sono piene le fosse dei cimiteri militari. Generalmente questo pensiero emerge quando la tavola dei valori sottostante ad ogni società si sta disgregando. E' il nuovo modo di produzione che favorisce questo o è questo a sua volta sottoprodotto di più ampi sommovimenti 'idealistici' del 'profondo' ? Possiamo individuare sotto la superficie qualche elemento-chiave ? La signora indulge ad vederlo nel superamento della relazione 'idealizzata' M/F, tra l'altro, in pieno spirito 'woke'. Questa è però solo la cartina di tornasole su cui si rifrangono i 'nodi' del sociale VS personale, ovvero dei criteri dello 'stare in società' per accettarne le 'regole' o le 'non-regole', tanto costrittive quanto le prime. 

All' origine vi è il tradimento dell' essere-uomo ( o donna, o come-vi-pare ): tradimento dei suoi aneliti più profondi, che non sono evidentemente vivere in un mondo come l'attuale' e sopratutto non venir manipolato nei suoi sentimenti più profondi da una ideologia quale-che-sia. La critica woke si ferma alla critica dei valori correnti: ma in questione è la tavola dei valori sociale, cioè accettata come base comune di relazione fra gruppi e singoli esseri umani in quanto tavola costrittiva, data una volta per tutte e non modificabile più di tanto, ovvero la critica ai valori in quanto valori sociali. Dunque la critica della società come congiunzione 'obbligata' ed 'obbligativa' tra i diversi individui.

Per noi non-liberisti le cose non sono così evidenti se non altro perchè in questo modo 'non-valoriale'  non si crea e si mantiene una società ma solo una banda di pistoleri, come vuole la canzone dell' Elettra Lamborghini... Ovvero si dà come presupposto uno spazio 'aperto' ed 'indivisibile' da tutti ( i 'bianchi' 'biblici' chiaramente ) fruibile 'liberamente': è l' apologia dell' Uomo Occidentale sotto rinnovate spoglie, ed è quanto è avvenuto nella Storia specie USA, dipendendo solo le possibilità di accesso a tale Paradiso terreno: ed una buona revolverata chiarisce ogni dubbio metafisico.

E' così davvero ? Dal punto di vista anglosassone questo è un percorso perfettamente logico e 'giusto': ognuno ha i suoi valori e così sia. Ed il resto 'fuck', anche se la tavola dei valori è da sempre 'religiosa'. Non è dunque negoziabile 'liberamente' quanto la signora vorrebbe ma la sua testimonianza esprime una mancanza attuale di senso delle religioni sia come produttrici di 'valore' ( che si innesta sul 'valore-lavoro' direbbe un birichino...! ) sia come 'gabbie' mentali invalicabili ai più.

Qui il discorso si fa più interessante. Se la tavola dei Valori è 'religiosa', allora il tramonto di quella attuale esprime la caduta di valore e di significato di un fatto importante caposaldo di tutte le religioni: il rapporto Karmico fra azione umana, suo risultato 'sociale' immediato e quello futuro ( disgraziatamente non osservabile direttamente ma solo intuibile indirettamente ). A che pro, insomma impegnarsi 'religiosamente' se vediamo una società incomprensibile, una religione profondamente malata, l'emergere incoercibile di pulsioni distruttive e disgregative del nostro 'io' a cui è impossibile ovvero inutile opporsi ? 

Si ritorna dunque ad una considerazione inopportuna per chi è dogmatico: oggi l'azione individuale umana è deprivata totalmente di significato, sia esso strettamente religioso sia più in generale come azione significativa in un contesto e per un contesto 'sociale', ovvero di esseri umani senzienti e significativi per sè e per gli altri. Rimane solo la 'vita' come 'bios': magnare, bere, scopare, eccetera..e lavorare senza scopo.

In genere questo processo veniva definito dagli Antichi come Apocalisse, come Kali Yuga: sapevatelo...!

( NB: questo vale sopratutto per il mondo 'occidentale'. Il mondo orientale pare meno affetto da questa tabe. Meno non significa che ne sia esente. Dunque, se leggiamo bene tra le righe, il malato è principalmente l' occidente con le sue religioni 'monumentali'. E pertanto il rinnovamento spirituale dovrà procedere proprio da qui...oppure non esserci affatto: le religioni 'occidentali' spariranno, l' immensa messe di pensiero che hanno favorito sarà considerata 'deviazione' inconsistente, i libri bruciati quanto furono distrutte le vestigia 'pagane' del mondo antico...ed alla fine la nostra società occidentale sarà definita come uno spiacevole ostacolo alla Verità. Rimane da capire se questa 'verità sarà tale davvero oppure no: già la domanda potrebbe essere intesa come 'deviazione' da sopprimere insieme allo sciagurato pensatore che osasse porsela. Ma se vogliamo dirla tutta, la ragione del declino sarà una sola: l'adesione delle religioni abramitiche al 'dio' biblico ).

 


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Arian Van Heisen
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" Ma se vogliamo dirla tutta, la ragione del declino sarà una sola: l'adesione delle religioni abramitiche al 'dio' biblico ). "

Bravo Oriundo, gli Orientali si salvano perchè non vi hanno aderito, i loro valori sono li ben saldi non liquidati dagli Anglosassoni Giudei


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LuxIgnis
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@Arian Van Heisen

Io non vorrei disilluderti a te e anche a Orundio ma gli orientali hanno valori che sono anche molto peggio dei nostri. Per quanto concordo che le religioni abramitiche o meglio le religione monoteiste siano fra le peggiori gabbie mentali.


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PietroGE
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@oriundo

Guarda che l'autrice dell'articolo non distingue le religioni :  "mentre scopriamo collettivamente che quelle antiche narrazioni che hanno così a lungo trafitto i nostri antenati non sono necessarie o utili per trovare significato, moralità e realizzazione nelle nostre vite, e mentre notiamo collettivamente che le dottrine sull'eternità, la ricompensa per l'obbedienza e la dannazione eterna per la disobbedienza suonano inventate."

La religione, qualsiasi religione, risulta per lei una narrazione che deve essere riconosciuta come tale per poterla superare. Solo che dalla 'tabula rasa' non viene mai fuori nulla. Per costruire ci vogliono le fondamenta e non sono solo i concetti morali derivati dalla religione.


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LuxIgnis
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Credo che non avete colto il senso profondo dell'articolo e ognuno ci ha proiettato sopra la propria narrativa personale che è fatta di pregiudizi e convinzioni, lasciandosi sfuggire il senso generale.

Qui non c'entra niente occidente e oriente e chi dice questo dimostra di non conoscere molto dell'oriente, Ma c'entra una caratteristica principale dell'essere umano che è quella di creare la propria realtà e collettivamente la realtà che ci circonda. Questo, sarebbe inutile dirlo, non è una boutade new age ma è confermata anche da diversi studi scientifici. Noi creiamo la realtà proprio raccontando e raccontandoci delle storie. Non c'è di per sé nulla di male in questo, abbiamo pur sempre bisogno di una guida che ci orienti. Il problema diventa quando a questa storia ci crediamo e ne facciamo una verità assoluta. In questo caso la narrativa diventa una bella prigione a volte anche dorata, con cui i potenti, quelli che hanno la forza per diffondere e difendere queste narrative, usano per il loro tornaconto.

Questo avviene sia collettivamente con i paradigmi sociali, la storia, le morali, l'educazione e altro. Ma avviene anche individualmente. Quello che noi riteniamo di essere è solo la nostra storia personale. Quella che ci raccontiamo tutti i giorni di fronte alla specchio, ed è profondamente falsa. Noi non siamo quello, - quella è solo una somma caotica di esperienze personali, educazioni, indottrinamenti e un pizzico di aspirazioni profonde - ma in quanto ci crediamo a queste menzogne che ci diciamo, allora diventiamo quello con tutte le conseguenze del caso. Non sempre piacevoli. 

Anche le malattie sono una narrativa che ci raccontiamo. La vera guarigione non avviene con le medicine, utili senza dubbio, ma quando cambiamo la nostra narrativa.

La giornalista, molto acuta, ha compreso questo e lo ha trasmesso anche attraverso la propria storia personale, ma portando alla luce una verità fondamentale e mostrando che si può uscirne fuori.

Uscirne fuori non vuol dire essere esenti da narrative, ma essere padroni delle stesse. Non sono schiavo di una storia, che mi dice che questo è così e quello è colà. Sono io che la creo e la racconto. E se una storia come le religioni, le forme politiche, le tradizioni o altro hanno fallito il loro compito di far star bene l'umanità, (e hanno fallito) allora varrebbe al pena crearne di nuove. Noi siamo schiavi soprattutto di noi stessi. ci attacchiamo a cose vecchie e nemmeno siamo in grado di dire perché.

La scelta dell'umanità è essenzialmente questa ora. Continuare a essere degli schiavi e quindi essere destinati all'annichilimento, oppure scegliere di essere liberi. Non ci sono alternative, sono tutte balle e pie illusioni che ci diciamo per non assumerci la responsabilità che consegue alla libertà.

La libertà in fin dei conti è questo, l'esser in grado di raccontare delle storie e di non subirle.

Non sono affisso su una croce, sono una croce!


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Primadellesabbie
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@oriundo,

sei certo che il cristianesimo aderisca, come dici, al Dio biblico?

Io lo escluderei, oso pensare che addirittura la Bibbia (antico testamento) promuova il Dio biblico, piuttosto che aderirvi, parte rilevante dei contenuti biblici sono ripresi o hanno origine altrove, e in tempi anteriori, e sono attribuiti al Dio biblico nel libro.

Se così fosse, la macchinazione, in quanto coordinata da una qualche intelligenza, riporterebbe in certo modo la questione nel campo della Caitlin.

 

 


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Primadellesabbie
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Lux

Giusto, ma poi c'è bisogno di una storia passabilmente condivisa, indispensabile per comunicare, anche per gli scambi più banali, e lí cominciano i problemi.


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LuxIgnis
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Primadellesabbie.

Non l'ho esclusa assolutamente, ho solo detto che se non funziona si può cambiare. C'è comunque bisogno di un foglio bianco per poter scrivere una storia. Preoccupiamoci di quello, della cornice e non di cosa scriverci sopra.

Poi iniziamo individualmente e tentiamo di capire la portata di questo discorso perché è immenso.

Ho citato le guarigioni. Ebbene, io mi sono fatto la convinzione supportata dall'aver letto tante storie di guarigioni "miracolose" con le più svariate modalità di azione ma

 tutte avevano una cosa in comune: l'aver cambiato la propria storia personale.


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