Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
"Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato") è un libro scritto nel 1971 da Esther Vilar. L'idea principale espressa nel libro è che le donne non sono oppresse dagli uomini, al contrario: sono le donne a manipolarli. L'unica edizione italiana è quella di Bompiani del 1971, dal nome L'uomo ammaestrato , tradotto da Clara Lurig. Il libro sostiene che, contrariamente a quanto comunemente affermato dalla retorica femminista, le donne nelle culture industrializzate non sono oppresse, ma sfruttano gli uomini tramite sofisticati sistemi di manipolazione.
Vilar scrive, "gli uomini sono stati addestrati e condizionati dalle donne, così come Pavlov condizionò i suoi cani, e ridotti in uno stato di schiavitù. Come ricompensa per il loro lavoro agli uomini viene concesso l'uso periodico della loro vagina". Il libro sostiene la tesi che i giovani vengono incoraggiati ad associare la loro mascolinità alla potenza sessuale, e che questo viene sfruttato dalle donne per ottenere maggiore potere sociale.
Vilar sostiene che le donne usano diversi metodi di controllo: il sesso, l'eccessiva emozionalità, usata per "ricattare" il maschio, e tradizioni e concetti come l'amore per controllarne la vita sessuale, e quindi la mascolinità ad essa associata. Vilar scrive che il matrimonio è sconveniente per gli uomini, e che le donne, alle quali interessa principalmente la stabilità economica che l'uomo può offrire, usano la scusa dell'amore per "incastrarli" in un'istituzione che offre loro più svantaggi che vantaggi.
Nel 1975 fu invitata ad un dibattito televisivo[1] dalla WDR con Alice Schwarzer, considerata tra le maggiori rappresentanti del movimento femminista Tedesco. Il dibattito fu molto controverso, in particolare per l'aggressività della Schwarzer, che arrivò ad accusare la Villar di essere "non solo sessista, ma fascista"[2], paragonando il suo libro al periodico nazista Der Stürmer.[3]
L'autrice ha dichiarato di avere ricevuto minacce di morte a causa del libro:
« Non avevo immaginato l'isolamento nel quale mi sarei ritrovata dopo avere scritto questo libro. Né mi sarei figurata le conseguenze che avrebbe avuto sui miei scritti successivi e addirittura sulla mia vita privata - continuo tuttora a ricevere minacce di violenza.[4] »"
https://it.wikipedia.org/wiki/Der_Dressierte_Mann
Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato"): https://ia801609.us.archive.org/7/items/TheManipulatedMan1971-EstherVilar/Esther%20Vilar%20-%20The%20Manipulated%20Man.pdf
Lo strumentario femminile, specie la manipolazione sentimentale, sembra essere simile a quello utilizzato dal sistema informativo per educare e condizionare.
Funziona molto bene, anche in altri settori come nel caso di separazione e divorzio.
Ultimamente si stava affacciando un orientamento della suprema corte un po più favorevole al padre, almeno per stabilire il quantum del famoso assegno di mantenimento.
Tempo neanche due mesi è arrivata una proposta di legge (presentata dai soliti) per sterilizzare tale decisione, segnalando la possibilità (anzi il pericolo) di donne in difficoltà economiche.
Servi della gleba
" L'uomo addomesticato" è un libro vecchissimo
Se vuoi qualcosa di più recente sull'argomento, molto più documentato, e scritto molto meglio trovati in rete:
" Questa metà della terra"
Di Rino della vecchia.....
No 'spetta....
Te lo cerco io.
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http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/01/alla-grande-muraglia.html
Grazie uomospeciale. Però… Ci sarà un motivo se propongo un testo del 1971, o no?
E ci sarà un motivo se propongo proprio quel testo… Fa bèl uomo speciale 😉
Ha ha...il complotto moderno manipola anche i testi moderni, fantastico
Pensa alle sollecitazioni sugli sguardi, sul portamento, il grasso e il magro, che dimostrano "oggettivamente", con una destra cosi..che bisogno c'e' della sinistra?
Nemesis ridiculii
Ps: Se qualcheduno me lo traduce...
Mi hai fatto venire in mente un film americano dell'epoca (fine anni 60, inizio 70) in cui "lei" usava un libro per addestrare i cani per addestrare il suo "lui"; me lo ricordo molto vagamente; mi pare che la trama fosse: lei non andava d'accordo con il marito, mentre la madre di lei aveva un matrimonio felice; allora lei chiede aiuto alla madre, che le rivela il suo segreto: addestrava il marito secondo quando scritto in un manuale per l'addestramento dei cani; e fu così che i maschi americani iniziarono ad arruolarsi: Corea del nord, Vietnam, (fate l'amore e non la guerra ... si ma con chi) ; onestamente possiamo dar loro torto ?
l'attore che interpretava lui mi pare fosse un cantante prestato al mondo del cinema; il film voleva essere comico, ma si rideva a mezza bocca
Il dibattito integrale trasmesso dalla tv tedesca WDR nel 1975, purtroppo non si trova una versione tradotta in italiano.
Già. E quelle erano madri e nonne pre-sessantotto, ossia generazioni di donne succubi e oppresse Questa chicca invece proviene dal film del 2002 "Il mio grasso grosso matrimonio Greco": “Ricorda sempre, l'uomo è la testa, ma la donna è il collo e fa girare la testa dove vuole.”
Queste sono le reazioni delle giovani donne emancipate (primi tre risultati di Google):
“Bella, bella, bella, mi piace tantissimo e credo che con un pò di astuzia, possa essere così in molti casi.”
“...è si!! e pensare che l'uomo ha sempre creduto di agire per sua volonta'!!!”
“ma é risaputo dai che l' uomo é il capo ma chi comanda é sua moglie ed é sorprendente come nella realtà possa essere vero ( naturalmente come in tutto ci sono eccezioni per fortuna) :-)”
“...Stupendaaa!! :)”
https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080811130122AAGU9cG
https://www.pensieriparole.it/frasi-film/il-mio-grasso-grosso-matrimonio-greco-(2002)/citazione-41932
Cercatene altre, è uno spasso
Ma questo significa che l'uomo è geneticamente manipolabile?
O che è contento di farsi manipolare?
Mi sembra che alcuni sostenevano con molta enfasi che lo schiavo vuole essere schiavo ed è contento di esserlo.
“Lasciami uno spazio in cui poter vivere la mia tristezza in solitudine.”
“Cosa stai cercando di dirmi?”
“Non ti sto chiedendo di amarmi di meno, ti sto chiedendo di lasciarmi uno spazio in cui poter tornare a sentirmi. Non sostituirti a me, ti imploro. Non tentare di rattoppare le mie lacune. Lasciale lì, dove son sempre state, perchè sono in grado di riempirle e nuotarci dentro serenamente.”
“Ma…”
“Tu pretendi che io sia diversa.”
“Vorrei che tu fossi felice.”
“Non farlo. Non impormi nulla.”
“Cosa siamo? La nostra dovrebbe essere una storia, non un’accettazione tacita di infelicità! Ti perderò di nuovo, lo so. Fuggirai di nuovo, ne sono certo. Ti nasconderai da qualche parte, in qualche stanza senza porte nè finestre e io non avrò abbastanza forza per abbattere ancora le tue mura.”
“Aspetta che sia io a buttarle giù allora.”
Sulla 'politica' dei 'sentimenti ci sono tanti scritti. Laing che lessi ai miei tempi ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia. E' il sentimento del gregge che sta dietro l'unione maschio/femmina, ovvero stare 'dentro' le norme accettate da tutti e vivere in pace. Possibilmente: ovvero quasi mai. Oggi che cadono tante maschere antiche e se ne fabbricano di nuove pare evidente la caduta del nesso sociale che sta alla base dell'unione, confermato o meno da un vincolo giuridico. Questo nesso e' incrinato dal relativismo dei valori nonche' anche e sopratutto dallo sviluppo sociale dei soggetti, sia uomini sia donne, nel senso dell'individualismo, sia cognitivo sia emozionale. In effetti uomini e donne oggi hanno assai poco da dirsi, c'e' poco dialogo ( vero ), ci possono essere tante chiacchiere ( false ), c'e' da parte di chi non e' piu' giovane il desiderio della 'comodita', che porta spesso a forme di meretricio piu' o meno larvate, c'e' da parte dei piu' giovani il desiderio opposto della competizione ( egocentrica ) con connessa 'prova' di sexual appeal ovunque e comunque con qualsivoglia altruita'. Ma tutto cio' fonda ancora un 'legame' condiviso socialmente e su cui una collettivita' puo' costruire NEL TEMPO una sua dimensione specifica, con i suoi valori, le sue norme, le sue regole condivise ?
Direi di no. L'aggressivita' verso le donne dimostra proprio che siamo entrati in un territorio di nessuno dominato da spinte emotive irrazionali a cui troppi non sanno e non possono ( a volte ) opporsi perche' in ogni caso la sanzione della comunita' e' inesistente o perche' il gruppo di riferimento e' assente e comunque perche' oggi tutto e' fondato sulla regola del massimo piacere individuale e del rigetto di ogni ostacolo a questo. Dunque non e' solo questione di impulsi sessuali, e' tutta una impalcatura sociale fondata sull'individualismo che mostra crepe sempre piu' profonde che preludono inevitabilmente alla sua destrutturazione finale.
SanPap;236568 wrote: “Lasciami uno spazio in cui poter vivere la mia tristezza in solitudine.”
"Se uno s'impegna può star male ovunque."
oriundo2006;236569 wrote: L'aggressivita' verso le donne dimostra [...]
E l’aggressività verso gli uomini cosa dimostra?