Ma va bene così.......
 
Notifiche
Cancella tutti

Ma va bene così.... (Disoccupazione in Italia)

Pagina 2 / 5

Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Cambialo Truman che problema c'è...... se pensi sia meglio...

Fatto. Se non ti piace puoi rieditarlo.


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

A me Truman interessa: per te è abbastanza chiaro il contenuto? Cosa andava spiegato meglio? Cosa non è comprensibile? Io ho cercato di evitare qualunque tecnicismo. Le stesse definizioni le ho spiegate. Non ho appesantito con altre cose (pure rilevanti sul tema) proprio per privilegiare la chiarezza. Però.....


RispondiCitazione
sankara
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 546
 

Non riguarda il tema disoccupazione però è attinente al debito pubblico menzionato nel corpo dello scritto. È una notizia a mio avviso importante, "ovviamente" evidenziata da giornali e telegiornali, l’audizione di Maria Cannata, responsabile della gestione del debito pubblico, alla Commissione Parlamentare d’Indagine sui derivati

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/paese-spalmato-derivati-valore-mercato-derivati-95093.htm

per chi è interessato su questo link si trova il testo dell'audizione

http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/Audizione_alla_Camera_dei_Deputati_-_febbraio_2015_-_Indagine_conoscitiva_sugli_strumenti_finanziari_derivati.pdf

Nel caso volessi fare qualche commento, Mincuo, se ti sembra in particolare condivisibile l'articolo riportato su Dagospia...


RispondiCitazione
Jor-el
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 990
 

Si può dire che quel che emerge dalla consultazione della tabella postata da mincuo

è agghiacciante? In Italia i cittadini che non lavorano e non cercano lavoro (inattivi) sono il 14,2% della forza lavoro. La percentuale DI GRAN LUNGA più alta in 28 paesi europei. Tanto per dire, al secondo posto c'è la Croazia con il 7,5%, che è già abnorme confronto alla media degli altri paesi, che è sul 3,5% ...
Sommando questa percentuale al tasso di disoccupazione risulta che l'Italia ha un tasso di disoccupazione reale di due punti sotto quello della Spagna e PARI alla Grecia!

Considerando come sono messe Spagna e Grecia, viene da chiedersi... Ma come fa 'sto cavolo di paese a stare in piedi??? E quanto può durare?


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

Non riguarda il tema disoccupazione però è attinente al debito pubblico menzionato nel corpo dello scritto. È una notizia a mio avviso importante, "ovviamente" evidenziata da giornali e telegiornali, l’audizione di Maria Cannata, responsabile della gestione del debito pubblico, alla Commissione Parlamentare d’Indagine sui derivati

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/paese-spalmato-derivati-valore-mercato-derivati-95093.htm

per chi è interessato su questo link si trova il testo dell'audizione

http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/Audizione_alla_Camera_dei_Deputati_-_febbraio_2015_-_Indagine_conoscitiva_sugli_strumenti_finanziari_derivati.pdf

Nel caso volessi fare qualche commento, Mincuo, se ti sembra in particolare condivisibile l'articolo riportato su Dagospia...

1) Faccio notare che nel 2012 il Ministero del Tesoro pagò a Morgan Stanley circa 5 miliardi di dollari di perdite su coperture in derivati. Venne fuori appena appena su qualche giornale (Il Sole 24 Ore scritto in piccolo-piccolo). Fu chiesta un'interrogazione Parlamentare. Il Ministro del Tesoro si rifiutò di rispondere e di mostrare i conti sia di quell'operazione, sia di cosa c'era di altre operazioni in essere. Primo caso nella storia della Repubblica Italiana. Visto che sono soldi pubblici il Ministro non avrebbe potuto rifiutarsi. Ma nessuno di “La Repubblica” si indignò (di solito si indignano per molto meno e si indignano in prima pagina per mesi e mesi e fanno girotondi, inchieste ecc.... Qui ZERO, neanche un commentino.... Chissà come mai.....).
2) I giornali e le TV misero il silenziatore (non era Berlusconi e le olgettine) così come l'hanno messo poi per Monte Paschi e siccome la gente non ha nemmeno percezione delle cifre (cioè “nel suo mondo” la bustarella di 10.000 EUR è comprensibile e si “indigna”, ma 5 miliardi non li concepisce. Forse bisognerebbe dirle “vi hanno rubato il valore di 12.000 appartamenti ognuno da 400.000 EUR” chissà che.....).
3) Io feci un post che non interessò infatti a nessuno, ovviamente, come non interessano mai in questi casi. (La logica ”impeccabile” della persona-gregge-media è: SE non sta in TV o sulle prime pagine dei giornali ALLORA non è una cosa importante, o di converso SE fosse importante ALLORA starebbe tutti i giorni in TV e sui giornali, QUINDI se non c'è ALLORA non è importante. Aggiungiamo poi che il 75% legge a malapena i titoli e di quelli che leggono un articolo "normale" il 50% non capiscono il significato, figuriamoci un articolo di finanza, e il quadro è completo).
4) All'epoca stimai altre operazioni per circa 6/7 volte di perdite potenziali, (che non vuol dire perdite sicure) ma questo in ragione di supposizioni o spifferi o mezze frasi dell'ambiente. Perchè nessuno a tutt'oggi ha un quadro preciso delle operazioni.
5) TUTTI i Paesi fanno derivati per gestire la loro Tesoreria. DA DECENNI. E' impossibile (e anche stupido) farne a meno se si vuole gestire e coprire il rischio. La Svezia ad esempio è il Paese che li usa di più, e loro hanno un valore attivo notevole.
Nessuno però ci perde delle cifre di quel tipo, questo è semplicemente assurdo.
6) Il fatto che l'Italia ci perda delle cifre enormi quindi (conoscendo gli specialisti di BdI) mi risulta alquanto strano, come strano l'aver sottoscritto delle opzioni-barriera (one touch o one-event)....a meno che invece ciò non sia per niente “strano” o “sfortunato”.
7) Se l'Italia perde delle cifre, da una parte, significa che qualcuno quelle cifre le guadagna, dall'altra. Di più io non posso dire...
8) Non so oggi quanto sia l'esposizione, nè come è conformata, nè su quale sottostante, nè con quali clausole, nè le forme tecniche. Quindi non posso esprimermi su ciò che dice Dagospia. Posso però dare i numeri dell'audizione, èper Stto, Provincie, Regioni, Comuni e Infrastrutture SPA. Ma sono valori nozionali, non dicono nulla se non si conosce la tipologia.
9) Faccio comunque però i complimenti al figlio di Mario Draghi, Giacomo, che sta seduto in Morgan Stanley proprio sui derivati dei tassi di interesse perchè so che è bravo e opera brillantemente per la sua banca.

P.S. PER SANKARA Anche questa storia, che non è l'unica peraltro, sta in tema col mio post, non tanto per la parte inerente alla disoccupazione ma per quella inerente alla realtà e al mondo delle fiabe per i più piccini. E all'informazione (oltre alla s"q"uola) che quel mondo delle fiabe racconta ogni giorno.
N.B. Questo post, al pari di quello di 2 anni fa, presumo che non interesserà pressapoco a nessuno....e mi pare giusto. Vuoi mettere lo scandalo del "Trota" che s'è comprato la laurea, gli scontrini del caffè non battuti dai bar, Berlusconi che tocca il sederino della Olgettina, l'impiegato che va a fare la spesa in ore di ufficio? Bisogna essere inflessibili....severi....e se poi uno in un colpo solo ti ruba 12.000 appartamenti, più altri 12.000 appartamenti col Monte Paschi (e li paghiamo TUTTI noi cittadini, eccome se li paghiamo), più le cose in programma CHE NON SAPETE certo dall'informazione (ma anche dalla controinformazione, visto il livello) + altre già fatte, beh..quelle non sono da indignarsi come per il "Trota", anzi non sono nemmeno da far sapere. E comunque: "è diverso".


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

Si può dire che quel che emerge dalla consultazione della tabella postata da mincuo

è agghiacciante? In Italia i cittadini che non lavorano e non cercano lavoro (inattivi) sono il 14,2% della forza lavoro. La percentuale DI GRAN LUNGA più alta in 28 paesi europei. Tanto per dire, al secondo posto c'è la Croazia con il 7,5%, che è già abnorme confronto alla media degli altri paesi, che è sul 3,5% ...
Sommando questa percentuale al tasso di disoccupazione risulta che l'Italia ha un tasso di disoccupazione reale di due punti sotto quello della Spagna e PARI alla Grecia!

Considerando come sono messe Spagna e Grecia, viene da chiedersi... Ma come fa 'sto cavolo di paese a stare in piedi??? E quanto può durare?

Glòi "inattivi sono" 14,1 milioni. cioè il 35,2%. Il numero che citi tu della tabella è il 14,1% cioè quasi 6 milioni ma sono i long term e very long term unemployed (sempre facenti parte dell'insieme da me definito inattivi). Gli altri 8 milioni sono o studenti, o casalinghe o benestanti o persone che lavorano in nero. Un po' di confusione deriva forse dalla casuale coincidenza del numero 14,1 (milioni in un caso e % nell'altro)


RispondiCitazione
meerkat
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 86
 

Prima di tutto vorrei chiedere: come si spiega una così alta popolazione inattiva in Italia rispetto agli altri Paesi? (In particolare la categoria, nei grafici postati da Nat, di chi non cerca lavoro).

Poi vorrei buttare giù qualche logica conseguenza del quadro illustrato da mincuo, partendo dalla "bomba demografica": dovendo esserci un equilibrio tra popolazione attiva e inattiva (la prima "paga" per la seconda) bisognerebbe chiedersi come far crescere la popolazione attiva. Ma le soluzioni solitamente indicate (giornali e politici) sono: aumento della natalità e immigrazione.
Queste però non sono una soluzione se la popolazione potenzialmente attiva in realtà non lo è (45 su 100 non sono attivi, dovremmo aggiungerne altri a questa categoria?). Quindi aumentare la natalità non sarebbe una soluzione in questo contesto, e anzi il fatto che sia così bassa ne è una conseguenza. Altre cause penso siano, diciamo, sociologiche e anche che rivestano molta importanza, data la differenza tra Paesi in via di sviluppo e avanzati.
L'altra soluzione è quella dell'immigrazione, ma anche qua (al netto dei problemi riguardanti l'integrazione ecc.) non ha senso perchè anche questi non riescono ad essere impiegati (oppure sì, se sono disposti a lavorare ad altre condizioni e senza tutela, entrando in concorrenza con quegli italiani "viziati" che si illudevano di avere qualche straccio di diritto sul lavoro).
Senza possibilità d'impiego non è quindi possibile rendere sostenibile l'invecchiamento della popolazione e il sistema pensionistico.

Quindi la prima cosa è la disoccupazione, perciò la produzione. Come produrre di più per occupare di più è la domanda successiva, e penso sia legata in particolare alla competitività a livello internazionale (e questo ci porta anche all'euro e ai regolamenti internazionali pure al di fuori dell'Europa) e al possibile ruolo dello Stato per uscire da questo "equilibrio di sotto-occupazione" (ma come si è visto lo Stato non ha risorse, è costretto a tassare ulteriormente diminuendo quindi competitività o consumi... A meno di un default, altro bel discorso!)


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

@meerkat
Ti ringrazio.
Vedi che mettere dati, pur senza esagerare, ma illustrando un contesto, è un antidoto contro la propaganda e le frasi fatte?
Se ti dicevano "ci vuole + nascite, + immigrati" poteva anche andar bene...sembrare una soluzione, non avendo idea della realtà.
(Il non darla è SEMPRE voluto)
Ma se hai idea della realtà le considerazioni sul valore di quella propaganda vedo che le sai fare benissimo anche tu...e come te penso anche tanti altri.
Sul resto conto di fare altri post in modo da dare un quadro anche degli altri aspetti, produzione, PIL, debito, competitività, inflazione....+ forse alla fine anche un cenno sull' "argomento degli argomenti".
(Se non mi stufo prima).


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Citazione:

"... dovendo esserci un equilibrio tra popolazione attiva e inattiva (la prima "paga" per la seconda)..."

E' una frase fatta che assolutizza un ideale percepito come la "realta" semplificando fattori complesi, non cita lo storico causale di questa realtà idealistica, e il potenziale possibile diverso, condivisibile o meno.

Non parli di questa realtà Mincuo?

Perchè i "giudicati" inattivi "non pagano" ? (pensionati / casalinghe ecc...)

Tutti i cosidetti inattivi "non pagano"? E chi lo ha stabilito?
Chi stabilisce e riferito a quali principi che non sia importante tenere conto dello storico distinguendo quello che i pensionati hanno pagato nel corso della loro vita...distinguere tra il figlio di papa raccomandato in ufficio che dopo 35 anni che percepisce 2/3 mila euro di pensione...contro il lavoratore che ha lavorato in ambiente usurante ed ora ne percepisce 1000...

oppure la piccola partita iva che insieme a mille altri come lui, ha contribuito allo sviluppo del paese (sviluppo non in senso assoluto) senza ferie pagate o malattia con utili di poco superiori alla media di un operaio col rischio di mancate commesse mese con mese e che ora percepisce la minima di 500 euro..

Oppure madri e casalinghe che "lavorano" o hanno lavorato una vita nel contesto familiare (figli/casa/pratiche quotidiane da sbrigare) quindi contribuendo anche loro allo sviluppo del paese (ripeto, non in senso assoluto) e contribuendo anche loro nelle basi di stabilita e pace sociale e convivenza del paese?

Chi lo ha deciso, e su quali principi, il fatto che il significato della parola "produzione" sia da riferire solamente a fattori di beni di consumo tangibili simil manufatturieri e non invece comprendendo anche servizi alla persona, all'ambiente, alla ricerca, istruzione cultura ecc?

Quando sento parlare di "produttivita/ competitivita" senza allargare il discorso, metto mano alla pistola, che non ho (e' ironico).


RispondiCitazione
clausneghe
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1251
 

Forte come Mincuo riesca a fare il nome di Barnard senza nominarlo.. 😀
Ho letto questo suo post attirato dalla valanga di commenti, devo dire che lo condivido nella sua analisi spietata. Il sistema Italia è al capolinea, ora c'è un bivio, se prende quello sbagliato finiamo diritti in guerra, così rimandano il default 😉
Quello giusto è in salita e si sa che gli Italiani sono lazzaroni


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Post sulla disoccupazione molto bello,condivido l'allarme.Simile ad un altro postato da Mincuo in passato:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=52717


RispondiCitazione
Simulacres
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 278
 

Una fotografia tanto luminosa quanto impietosa che rivela (anche a un "cieco" in materia come me) una realtà oggettiva paralizzante cui sfuggirvi diventa un miraggio tremendamente scoraggiante.

Mentre qui, come altrove, si continua a blaterare di crescita, di milioni di nuovi posti di lavoro, se non addirittura alla piena occupazione, quando la realtà ci racconta che, da tempo ormai, a ogni minuto un numero sempre maggiore di persone vengono licenziate e gettate nelle discariche sociali, In questo contesto, senza scrupoli di coscienza, il potere e i media (mainstream ma anche non) non si lasciano però impressionare e persistono nella loro bizzarra persecuzione che è ormai diventata un atto di fede inculcato a tutti: "è meglio avere un lavoro di "poco valore" piuttosto che niente".

Tutto questo, a mio modesto avviso, è un un processo irreversibile di crisi che non tiene conto di due cose fondamentali. In primo luogo che l'"idolo" lavoro oggi si trova in un coma profondo e in secondo luogo, l'automazione/microelettronica ha assorbito e assorbe di continuo quantità cosmiche di forza lavoro non più necessaria nel mondo produttivo.

A questo proposito mi verrebbe da chiederti: credi anche tu, come me, che il "paziente" è malato grave e che non vi sia più "cura" alcuna, o viceversa vi è ancora una qualche terapia in grado di risollevarlo? E poi ancora, poiché la scomparsa del lavoro è strettamente correlata alla crisi economica: il sistema capitalistico ti sembra ancora vivo e vegeto o mostra anch’esso i suoi limiti storici. Cioè, nella misura in cui, insieme allo stato, è un elemento indispensabile... sta vivendo una crisi passeggera o si sta scontrando con i suoi limiti assoluti?

ps. se ti va, più che una risposta mi piacerebbe che ci facessi un post sul presente, destino e futuro del lavoro.


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Simulacres:

"...è meglio avere un lavoro di "poco valore" piuttosto che niente". "

Chi lo dice, a chi ti rivolgi? Un lavoro di poco valore a quali lavori ti riferisci? Puoi essere piu preciso?

Dato che poi parli di:

... forza lavoro non più necessaria nel mondo produttivo...

Ti stai ponendo da un lato idealistico , dato che postuli "mondo produttivo" a tuo giudizio. Oppure no, allora dovresti dimostrare che quel "mondo produttivo" e' un assoluto universale condiviso dalla maggioranza. Hai chiesto il parere alla maggioranza oppure pensi di intuirlo tu dome dato di fatto?

Puoi fare qualche esempio? Quello che posto di seguito, non lo ritieni degno di status di valore produttivo,o semplicemente lavoro?

Lavoro sul dissesto idrogeologico per la sua messa in sicurezza,che riguarda più di un terzo del suolo solo in Italia.Rimboschimento,stabilizzazione delle dune di sabbia,controllo dell'erosione a valle dei fiumi.
È un campo in cui i soldi si devono trovano sempre a posteriori, quando sono stati distrutti o allagati interi quartieri o quando ci sono frane, morti.Sarebbe meglio spenderli prima, oculatamente, in opere da individuare.

Lavoro di sistemazione della terribile situazione delle scuole.
Il 48% delle scuole italiane non ha un certificato che assicuri che l’edificio è a norma dal punto di vista della sicurezza statica. Non si tratta di pavimenti sconnessi o rubinetti che perdono, o servizi inadeguati, ma di muri, tetti, fondamenta, che bisognerebbe rivedere e rimettere a norma.

Lavoro di sistemazione del degrado del nostro immenso patrimonio culturale e artistico.
Negli anni si è puntato a migliorare i punti di ristoro nei musei, insistendo sulla fruibilità da parte di pubblici sempre più vasti, invece di intervenire sulla catalogazione digitale, sulla tutela effettiva, sulla custodia e restrutturazione.

Lavoro su progetti di rinnovo urbano e di altri programmi ambientali sulle restrutturazioni edilizie intelligenti ed ecocompatibili,progetti di risparmio energetico e piani di incentivi alle energie rinnovabili.
Centinaia di migliaia di case che crollano al primo terremoto,che sono costruite in zone alluvionate senza regole,che sono in buona con servizi igienici inadeguati,case pericolanti che con una fuga di gas cadrebbero al suolo,come tanti vecchi casolari di campagna, abbandonati, pericolosi, ma tenuti per la speculazione edilizia,orrendi e fatiscenti palazzi che variano dai 3 agli 8 piani.Poi il problema dell’amianto,che finalmente per legge non si puo’ piu’ estrarlo, importarlo, esportarlo e commercializzarlo,dato il suo essere fortemente cancerogeno.Bisogna però liberarsi da quello che abbiamo in eredita’ o, almeno, conviverci senza rischi. E qui cominciano i guai, visto che l’ indistruttibile materiale era impiegato,nelle lastre di coperture degli edifici, nei rivestimenti termici e antincendio, nei freni e nelle frizioni delle automobili, nelle condutture delle acque e delle fogne, negli ondulati per i tetti,nell’ isolamento degli impianti termici, nelle coperte da stiro, nelle navi, nei vagoni ferroviari.

l'assistenza personale ai pensionati,assistenza in programmi sportivi della comunità.

Restrutturazione degli ospedali,dati carenza di posti letto,medicine.

Piani di incentivi alla ricerca ed istruzione.

Completo ciclo e riciclo dei rifiuti solidi urbani

Riqualificazione completa del trasporto integrato ferroviario.

Ammodernamento digitale (rete, banda)

Filiere produttive di altissima qualità nel FOOD di qualità e denominazione di origine controllata

Riqualificazione delle linee di trasporto e distruibuzione della energia (Smart grids e Fonti energetiche rinnovabili con prevalenza della autoproduzione in loco rispetto al trasporto a distanza)

Ecc ecc


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

A proposito Simulacres, certe fotografie tanto luminosa quanto impietose che rivelano una realtà oggettiva paralizzante e' sempre una derivazione di prassi storiche e sociali deriventi dall'agire umano. Non sono fatti di natura indipendente .

Quindi la "fotografia" dello stato di cose presenti spesso e' miope e incompleta, se non cita lo storico causale, e il potenziale diverso segue solo un ideale soggettivo che non e' detto sia sempre condivisibile a maggioranza su tutto (forse alcune cose si, forse alcune cose no).

Quindi lo status di "oggettivo" e' relativo alla propria visione del mondo.
A meno che l'intento sia di propaganda verso l'illusione che esista "realta assoluta" fuori dal contesto umano che la giudica e la "fotografa".

Con questo non voglio dire che la disoccupazione non sia un problema, o che non esista, anzi, e' ovvio.


RispondiCitazione
Deheb
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 309
 

Ciao Mincuo
all’interno del contesto che hai tracciato, tra crisi economica continentale e nazionale (le chiamo così per comodità), pensi che il comparto produttivo (dagli artigiani all’industriale e manifatturiero italiano) si sia modificato o adattato dal 2009 in poi? Ovvero: hanno reagito (e come) nonostante tutto o cosa?
La “mini-ripresina” degli ultimi mesi 2014, con ripercussioni sull’occupazione e disoccupazione, anche se i dati sono discordanti e andrebbero divisi per settori, possono essere dovuti anche alla svalutazione dell’euro che è iniziata da maggio 2014?


RispondiCitazione
Pagina 2 / 5
Condividi: