Quello della neolingua orwelliana, citata ogni volta ci si imbatta in affermazioni stravaganti e contraddittorie – specie se vengono da chi ha potere – è un cliché talmente radicato e logoro da convincermi a classificarlo tra i miei tabù argomentativi più sacri e inviolabili. E tuttavia oggi faccio solenne abiura dalla regola perché il nostro dibattito pubblico sta di fatto entrando e insediandosi nel territorio della neolingua, esigendo che l’intelligenza di George Orwell venga omaggiata come merita.
L’esempio più cospicuo di questi giorni lo rintraccio nella dichiarazione pronunciata ieri da Marina Berlusconi a commento delle parole con cui Roberto Saviano ha dedicato a tre magistrati della procura di Milano la laurea honoris causa in giurisprudenza conferitagli dall’università di Genova. Cito:
Mi fa letteralmente orrore che una persona che ha sempre dichiarato di voler
dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della
dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di
conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi
Ossia, Marina Berlusconi – a cui si offriva l’aurea opportunità di tacere e di non intervenire su una questione che non attiene al suo ruolo di editrice – ritiene che il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità (la legalità è al terzo posto) avrebbero piuttosto dovuto suggerire a Saviano di dedicare la laurea honoris causa a suo padre, e che nella polarizzata contrapposizione che segna la storia del bunga bunga l’essersi schierato dalla parte dei magistrati equivale a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi. Gomorra, par di capire, è un manifesto berlusconiano, e nei festini di Arcore Berlusconi lo leggeva a tarda notte alle ancelle fatte convenire da Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, che per l’occasione manifestava il suo attaccamento ai valori della legalità travestendosi da poliziotta.
Mi chiedo se questa spudorata tracotanza non sia il sintomo che il clan Berlusconi cominci a percepirsi come la famiglia Ben Ali d’Italia, e che non veda altra possibilità di salvezza se non nel minacciare un muoia Sansone con tutti i Filistei, che inevitabilmente chiami a raccolta chi tema di essere travolto dal crollo. Del resto c’è un’onda lunga tunisina in questa tattica: la tesi che Mani Pulite fu un complotto ordito dai poteri forti per sbarazzarsi di una classe politica che gli impediva di mettere le mani sulle risorse del paese trova il suo nucleo nei dossier avvelenati che Craxi compilava ad Hammamet durante la latitanza. La tesi fu poi ripresa e amplificata dai pennivendoli berlusconiani e fatta propria dagli idioti.
Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2011/01/23/marina-ben-ali-berlusconi/
23.01.2011
Beh, magari non l'hanno fatto apposta ma l'opera dei giudici ha semplificato di molto la svendita dell'Italia negli anni 90. L'andare e venire di Di Pietro dall'America, il suo dimenticarsi delle tangenti rosse...1+1 fa 2, francamente non mi sembra una tesi da idioti.
Vedi anche la lettera che Borrelli scrisse al presidente Scalfaro, proponendosi per sostituire la classe politica...mah, la guerra non è ancora finita, chi vivrà vedrà