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Nietzsche e la crisi della società moderna


Salvathor
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Di Salvatore Santoru

Friedrich Nietzsche in una delle sue più note opere , " La Gaia Scienza " del 1882 , coniò quello che diventò il suo più famoso aforisma : " Gott is tot " ( Dio è morto ) .
Con questa affermazione Nietzsche indicava la perdita di tutti quei valori , religiosi e non , su cui si basava la società a lui contemporanea e che lui considerava illusioni .
Alla " morte di Dio " si accompagnava il " disincanto " tipico dell'essere umano moderno , una tematica che sarà di primaria importanza per l' esistenzialismo novecentesco di cui lo stesso filosofo tedesco è considerato precursore .

Il vuoto causato dalla perdita dei valori di riferimento diede impulso alla nascita e alla consolidazione di sistemi di pensiero e ideologie che in qualche modo sarebbero diventate una nuova fede : dal positivismo che si basava sulla credenza assoluta nella scienza e nel razionalismo , radicalizzando in questo modo lo spirito illuminista , e sul versante politico alle varie forme di socialismo e specialmente al comunismo marxista .

Nietzsche in esse non vedeva altro che nuove illusioni , in quanto basate sulla fede nel progresso , del tutto rifiutata dal filosofo originario di Rocken .

Alla morte dei valori Nietzsche proponeva come soluzione una sua particolare interpretazione del nichilismo , che si doveva articolare in due fasi : il " nichilismo passivo " , ovvero la negazione di tutto ciò che rimaneva dei vecchi valori , e il " nichilismo attivo " , ovvero la " negazione della negazione " e al contempo la preparazione per l'avvento dell' oltreuomo e la costruzione dei nuovi valori su cui fondare lo stesso .

Il concetto di oltreuomo , popolarmente meglio noto come " superuomo " , è stato spesso frainteso e ben poco compreso , anche se in effetti il pensiero nicciano è tendenzialmente molto ambiguo ed aperto alle più diverse interpretazioni .

L'oltreuomo può essere identificato però anche come una metafora di un miglioramento interno , e/o di un percorso interiore e/o spirituale volto a trascendere certi limiti imposti da certi dogmi sociali .

Inoltre bisogna ricordare che Nietzsche era figlio del suo tempo , ed inoltre sosteneva idee molto discutibili ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che la sua filosofia è ricca di spunti per riflettere , ed oggi è più che mai attuale .

Difatti la società contemporanea sta vivendo quella che lui indica come l' "epoca del nichilismo " o la società dell' " ultimo uomo " , che viene descritto come sostanzialmente " nichilista passiva " , in quanto non credente più a nulla se non in modo opportunistico e sostanzialmente in preda alla noia quotidiana , da cui tenta di evadere con le ampie distrazioni di massa .

Questa descrizione è ben adatta a rappresentare la società dell'immagine moderna , dominata dall'apparenza totale dietro il cui immenso velo di Maya si cela in sostanza il nulla .

Occorre , per quanto possibile , allontanarsi dai modelli veicolati da essa e dalle tante speranze illusorie e false promesse vendute ogni giorno , rifiutando in questo modo i falsi valori su cui è fondata , a partire dal culto dogmatico del denaro dal quale discende la mercificazione totalizzante e totalitaria di ogni aspetto della vita sociale e non .

Serve costruire una nuova alternativa , andando oltre i dogmi imposti ogni giorno da questa società , ponendo in questo modo le basi per una società migliore , consapevole , etica e responsabile fondata sull'unione imprescindibile tra libertà e solidarietà , lasciandosi alle spalle le false illusioni che finora ci sono state vendute .

Fonte: http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/03/nietzsche-e-la-crisi-della-societa.html


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oriundo2006
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E perchè credete che vogliano abolire lo studio della filosofia nel percorso di pedagogia ( già fatto a quanto ne so ) e altrove ? Vogliono abolire il pensiero che pensa sè stesso, che pensa dunque i suoi limiti e le sue barriere, tra le quali le più potenti sono quelle sociali: dunque che si apre a fatica una strada per la sua realizzazione.


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Salvathor
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E perchè credete che vogliano abolire lo studio della filosofia nel percorso di pedagogia ( già fatto a quanto ne so ) e altrove ? Vogliono abolire il pensiero che pensa sè stesso, che pensa dunque i suoi limiti e le sue barriere, tra le quali le più potenti sono quelle sociali: dunque che si apre a fatica una strada per la sua realizzazione.

Concordo su tutto , difatti come scritto in un'altro articolo : " la creatività , la riflessione e dulcis in fondo la libertà vengono costantemente ingabbiate dentro determinati e ristretti spazi e attaccate nella loro essenza in quanto scomode in una società dove contano solo i risultati che si ottengono aldilà dei mezzi usati .
Tutto ciò si riflette nella crisi della cultura umanistica , considerata " inutile " in quanto scarsamente remunerativa economicamente e socialmente : infatti il pensiero critico e magari indipendente è un bell'ostacolo a qualsivoglia realizzazione uniformante della società "

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/03/dalla-societa-dellimmagine-allera.html


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brumbrum
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Siamo pensati e non pensanti.
E' così da molto tempo, forse è un problema di numeri, più siamo e più porcherie altrui ci tocca ingurgitare.
Quelli che se ne stavano nelle caverne di sicuro erano più autoragionanti di noi evoluti


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Anonymous
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"...Serve costruire una nuova alternativa , andando oltre i dogmi imposti ogni giorno da questa società , ponendo in questo modo le basi per una società migliore , consapevole , etica e responsabile fondata sull'unione imprescindibile tra libertà e solidarietà , lasciandosi alle spalle le false illusioni che finora ci sono state vendute ."

Tutti a ripetere la solita litania della "società più giusta e bella da costruire" ma mai nessuno (o quasi) che si degnasse di indicare in che modo crearla!
Che facciamo? ci dedichiamo al catechismo, oppure al buddismo o all'induismo e così, diventando migliori e più spirituali, diventerebbe migliore anche la società?
Mai nessuno (o quasi) che dicesse chiaro e tondo che questa società ha fallito perché fondata sull capitalismo che ha ucciso, distrutto ogni valore che non sia monetizzabile e mercificabile!
Perciò l'unico modo per creare finalmente una "società migliore" è anzitutto quello di distruggere quella esistente.
Come dovrebbe essere la nuova società?
non voglio riesumare vecchie formule marxiane sulla lotta di classe, la rivoluzione proletaria ecc. perché, pur avendovi aderito per lungo tempo io stesso, anche i recenti fatti ucraini mi sembra dimostrino che non esistono lotte di classe ma piuttosto lotte di ceti socialmente etereogenei che si contrappongono ad altri loro simili per la gestione del potere.
Però ritengo anche che resta validisssima l'indicazione marxiana che i mali della società attuale dipendono dal capitalismo, dall'appropriazione e gestione privatistica della ricchezza sociale e e che, pertanto, se se ne vuole davvero uscire è giocoforza ribaltare questa situazione riappropriandosi collettivamente della ricchezza sociale, cioè - in termini marxiani - dei mezzi di produzione.
In mancanza di questo presupposto essenziale, non si fa che girare a vuoto e piagnucolare sulla "ingiusta società attuale"


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Salvathor
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"...Serve costruire una nuova alternativa , andando oltre i dogmi imposti ogni giorno da questa società , ponendo in questo modo le basi per una società migliore , consapevole , etica e responsabile fondata sull'unione imprescindibile tra libertà e solidarietà , lasciandosi alle spalle le false illusioni che finora ci sono state vendute ."

Tutti a ripetere la solita litania della "società più giusta e bella da costruire" ma mai nessuno (o quasi) che si degnasse di indicare in che modo crearla!
Che facciamo? ci dedichiamo al catechismo, oppure al buddismo o all'induismo e così, diventando migliori e più spirituali, diventerebbe migliore anche la società?
Mai nessuno (o quasi) che dicesse chiaro e tondo che questa società ha fallito perché fondata sull capitalismo che ha ucciso, distrutto ogni valore che non sia monetizzabile e mercificabile!
Perciò l'unico modo per creare finalmente una "società migliore" è anzitutto quello di distruggere quella esistente.
Come dovrebbe essere la nuova società?
non voglio riesumare vecchie formule marxiane sulla lotta di classe, la rivoluzione proletaria ecc. perché, pur avendovi aderito per lungo tempo io stesso, anche i recenti fatti ucraini mi sembra dimostrino che non esistono lotte di classe ma piuttosto lotte di ceti socialmente etereogenei che si contrappongono ad altri loro simili per la gestione del potere.
Però ritengo anche che resta validisssima l'indicazione marxiana che i mali della società attuale dipendono dal capitalismo, dall'appropriazione e gestione privatistica della ricchezza sociale e e che, pertanto, se se ne vuole davvero uscire è giocoforza ribaltare questa situazione riappropriandosi collettivamente della ricchezza sociale, cioè - in termini marxiani - dei mezzi di produzione.
In mancanza di questo presupposto essenziale, non si fa che girare a vuoto e piagnucolare sulla "ingiusta società attuale"

Che la causa dell'attuale crisi della società sia fondata sul capitalismo reale ( ma in generale proprio del sistema industriale selvaggio , e il comunismo reale è lo stesso parte della crisi come il fascismo o altre dottrine totalitarie " rivoluzionarie " che in realtà servono a consolidare il sistema ) c'è scritto : " occorre , per quanto possibile , allontanarsi dai modelli veicolati da essa e dalle tante speranze illusorie e false promesse vendute ogni giorno , rifiutando in questo modo i falsi valori su cui è fondata , a partire dal culto dogmatico del denaro dal quale discende la mercificazione totalizzante e totalitaria di ogni aspetto della vita sociale e non " .

Poi , scusa nel commento ti sei lamentato del fatto che non viene descritta la nuova società e poi parli del marxismo , perchè quando mai Marx nei suoi libri e tutti i marxisti dal 1848 ad oggi hanno parlato della società dell'avvenire ? ...

Marx si è limitato a dire molto vagamente che la nuova società comunista sarebbe stata basata sul fatto che una persona poteva fare più lavori possibili , la mattina cacciatore e la sera dedicarsi all'arte , poi i neomarxisti hanno parlato del fatto che la nuova società doveva essere basata sulla soddisfazione dei bisogni di tutti e sulla comunione di tutti i beni , altri l'hanno descritta come una società utopica in cui non lavorare , bere e usare sostanze stupefacenti tutto il giorno e basta ....

il resto lotta di classe , rivoluzione , okkupazzione ! , morte al capitale , e carriere per chi lo diceva : difatti di tutti i grandi intelettuali marxisti e specialmente neomarxisti non se ne vede uno che non abbia fatto carriera nella grande borghesia , e anche i seguaci marxisti e neomarxisti di più non sono noti per essere " proletari " ....

Per il resto , sempre e comunque invocazione della mitica rivoluzione che è stata profetizzata dal compagno Marx agli inizi del 900 , poi è slittata agli anni 60 , poi è slittata ancora ad oggi , e miraccomando che era un'interpretazione " scientifica " e non messianica questo marxismo ! ...

Comunque una possibile soluzione alla crisi è : rifiutare i modelli di vita indotti dal capitalismo consumista gradualmente , non farsi indottrinare dai media e controinformarsi e controinformare , boicottare multinazionali , banche e via dicendo , diffondere sistemi alternativi che ci sono già come le monete complementari , disobbedienza civile e boicottaggio di tutte le guerre imperialiste e per come sarà la nuova società , sarà fondata sul rispetto e sulla libertà che partono dalla base : l'educazione , ed infatti ci sarà una pedagogia veramente libera che insegni libertà e solidarietà , al contrario di quella attuale , poi ci sarebbero tante altre proposte da elencare ...

Sarà utopia , sarà ingenuità , ma almeno sono proposte , al contrario dei marxisti che non hanno mai proposto e non lo faranno mai visto che gli interessa mantenere il vero status quo , e chi propone subito dai marxisti viene scomunicato e mandato al rogo politico come eretico intellettuale che ha osato infrangere i sacri dettami del Capitale , e osato sfidare la parola di Marx e dei suoi " discepoli " : Lenin , Stalin , Kim Jong , Pol Pot , Mao e compagnia ...

Che poi : propugnare il marxismo come alternativa rivoluzionaria che nessuno avrebbe mai il coraggio di propporre èun poco ridicolo : quasi tutti elogiano il marxismo visto come una presunta soluzione utopica , ed ogni alternativa al sistema difatti viene criticata perchè il brevetto della " dissidenza " ce l'hanno i marxisti .

Nelle università inoltre di marxismo se ne parla sempre e comunque , e anche la storia è sempre più riletta o in chiave liberaldemocratica o capitalista o marxista che sono due facce della stessa medaglia in fin dei conti ( difatti se non esisterebbe il capitalismo , non ci sarebbe nemmeno il marxismo come ha affermato lo stesso Marx , visto che il marxismo è il fratello minore del capitalismo con cui sono in conflitto , ma in fin dei conti sempre la stessa famiglia è 😀 )
... Forme di alternativa , oltre i soliti " ismi " invece sembra che non esistano nella cultura di massa , chissà perchè


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Anonymous
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Che la causa dell'attuale crisi della società sia fondata sul capitalismo reale ( ma in generale proprio del sistema industriale selvaggio , e il comunismo reale è lo stesso parte della crisi come il fascismo o altre dottrine totalitarie " rivoluzionarie " che in realtà servono a consolidare il sistema ) c'è scritto : " occorre , per quanto possibile , allontanarsi dai modelli veicolati da essa e dalle tante speranze illusorie e false promesse vendute ogni giorno , rifiutando in questo modo i falsi valori su cui è fondata , a partire dal culto dogmatico del denaro dal quale discende la mercificazione totalizzante e totalitaria di ogni aspetto della vita sociale e non " .

Si bravo! hai detto le stesse cose che dice un qualsiasi Papa o prete senza che però cambino realmente mai una virgola di questa società dalla quale poi traggono anche non indifferenti benefici ben materiali.
In quello che hai detto anche tu, sostanzialmente c'è solo la condanna generica di questa società (che neppure ti sprechi a definire per quella che è per paura di dover riesumare qualche concetto marxista) e il cui nome e cognome è: capitalismo! Certo, poi indichi qualche lotta da fare, ma tutto rimane ugualmente nel vago perché non affronti mai il nocciolo della questione il cui nome l'ho già citato e la cui sostanza è "sfruttamento", "appropriazione privata della ricchezza sociale" dovuta alla "disponibilità esclusiva" dei mezzi di produzione.

Poi , scusa nel commento ti sei lamentato del fatto che non viene descritta la nuova società e poi parli del marxismo , perchè quando mai Marx nei suoi libri e tutti i marxisti dal 1848 ad oggi hanno parlato della società dell'avvenire ?
Marx si è limitato a dire molto vagamente che la nuova società comunista sarebbe stata basata sul fatto che una persona poteva fare più lavori possibili , la mattina cacciatore e la sera dedicarsi all'arte , poi i neomarxisti hanno parlato del fatto che la nuova società doveva essere basata sulla soddisfazione dei bisogni di tutti e sulla comunione di tutti i beni , altri l'hanno descritta come una società utopica in cui non lavorare , bere e usare sostanze stupefacenti tutto il giorno e basta ....

certo marx non ha scritto la ricetta della società che lui intravedeva ma di sicuro ha detto che il capitalismo è da distruggere (prima che il capitalismo distrugga tutti gli altri magari compreso se stesso).
Tu invece, parli solo genericamente di società da cambiare ma non dici sostanzialmente niente sul come salvo le solite chiacchiere sull'etica che nella storia ... non ha mai condito nessuna minestra!
Magari poi ci aggiungi per condimento qualche lotta (come?) contro le multinazionali e contro la guerra.

il resto lotta di classe , rivoluzione , okkupazzione ! , morte al capitale , e carriere per chi lo diceva : difatti di tutti i grandi intelettuali marxisti e specialmente neomarxisti non se ne vede uno che non abbia fatto carriera nella grande borghesia , e anche i seguaci marxisti e neomarxisti di più non sono noti per essere " proletari " ....

lasciamo stare i "marxisti" dei quali potrei dire anche peggio di quello che dici tu.
Inoltre io ho scritto che non avrei riesumato vecchi concetti marxisti! Perciò perché mi mischi a certa gentaglia che oggi è responsabile o corresponsabile delle peggiori nefandezze e che non ha più niente a che spartire non dico con Marx ma neppure con la peggiore delle socialdemocrazie (almeno quelle passate)?
Ma, pur abbandonando certi concetti marxisti oramai abbastanza smentitii dalla storia anche recente (ad es. ho fatto riferimento all'ucraina dove c'è tutto meno che una lotta di classe), almeno su una cosa ritengo che marx avesse mille ragioni: per superare il capitalismo è necessario riappropriarsi dei mezzi produttivi. Finchè questi restano in mano a una cerchia ristretta di oligarchi o di capitalisti privati, possiamo frignare in eterno ma la società non cambierà di una virgola.

Per il resto , sempre e comunque invocazione della mitica rivoluzione che è stata profetizzata dal compagno Marx agli inizi del 900 , poi è slittata agli anni 60 , poi è slittata ancora ad oggi , e miraccomando che era un'interpretazione " scientifica " e non messianica questo marxismo ! ...

io non ho parlato di "rivoluzione proletaria" o, peggio ancora, di "classe operaia rivoluziionaria". Ho invece detto che dev'essere un ampio schieramento di ceti diversi (anche se forse saranno soprattutto ceti popolari) a fare questa benedetta rivoluzione...ma probabilmente a te il termine stesso di "rivoluzione" fa venire i brividi o il voltastomico e allora continuerai a mantenerti sul vago senza mai affondare veramente il coltello nella piaga che si chiama "capitalismo".

Comunque una possibile soluzione alla crisi è : rifiutare i modelli di vita indotti dal capitalismo consumista gradualmente , non farsi indottrinare dai media e controinformarsi e controinformare , boicottare multinazionali , banche e via dicendo , diffondere sistemi alternativi che ci sono già come le monete complementari , disobbedienza civile e boicottaggio di tutte le guerre imperialiste e per come sarà la nuova società , sarà fondata sul rispetto e sulla libertà che partono dalla base : l'educazione , ed infatti ci sarà una pedagogia veramente libera che insegni libertà e solidarietà , al contrario di quella attuale , poi ci sarebbero tante altre proposte da elencare ...

certo ci vuole anche tutto questo che elenchi ma non dici la cosa fondamentale: e cioè che finché il controllo dei mezzi produttivi rimarrà, come ora, nelle mani di pochi, puoi sabotare quello che ti pare ma non concluderai mai niente di serio e decisivo.

Sarà utopia , sarà ingenuità , ma almeno sono proposte , al contrario dei marxisti che non hanno mai proposto e non lo faranno mai visto che gli interessa mantenere il vero status quo , e chi propone subito dai marxisti viene scomunicato e mandato al rogo politico come eretico intellettuale che ha osato infrangere i sacri dettami del Capitale , e osato sfidare la parola di Marx e dei suoi " discepoli " : Lenin , Stalin , Kim Jong , Pol Pot , Mao e compagnia ...

magari oggi ci fossero altri Lenin o stalin o mao! il guaio è proprio che non ce ne sono in giro! Naturalmente non nego che abbiano sostanzialmente fallito, come d'altronde sotto molto aspetti ha fallito il marxismo (soprattutto, però, perché nel frattempo la società è diventata quasi irriconoscibile rispetto a quella analizzata da marx ai suoi tempi).
Ma almeno avevano capito e lottato per distruggere questo sistema e non si sono limitati a fare piagnistei inconcludenti sulla società capitalistica...e speriamo che non mi tiri fuori il solito mantra sui lagher staliniani!

Che poi : propugnare il marxismo come alternativa rivoluzionaria che nessuno avrebbe mai il coraggio di propporre èun poco ridicolo : quasi tutti elogiano il marxismo visto come una presunta soluzione utopica , ed ogni alternativa al sistema difatti viene criticata perchè il brevetto della "
dissidenza " ce l'hanno i marxisti .

e insisti? T'ho scritto e ti ripeto che non intendo riesumare il marxismo se non nel suo aspetto che ritengo fondamentale e tuttora validissmo: riappropriarsi della ricchezza sociale, cioè del sistema produttivo, cioè dei mezzi di produzione per indirizzarli finalmente alla soddisfazione dei bisogni veri degli uomini e non per soddisfare la mania di potere e di ricchezza di pochi capitalisti.

Nelle università inoltre di marxismo se ne parla sempre e comunque , e anche la storia è sempre più riletta o in chiave liberaldemocratica o capitalista o marxista che sono due facce della stessa medaglia in fin dei conti ( difatti se non esisterebbe il capitalismo , non ci sarebbe nemmeno il marxismo come ha affermato lo stesso Marx , visto che il marxismo è il fratello minore del capitalismo con cui sono in conflitto , ma in fin dei conti sempre la stessa famiglia è 😀 )

di cosa si parli nelle università non m'interessa e che senza il capitalismo non ci sarebbe il marxismo è ovvio ... marx non era mica un sognatore! era uno scienziato e analizzava in questa veste la società capitalistica del suo tempo.
Da questo a dire che marxismo (o, meglio, comunismo) e liberismo sono due facce della stessa medaglia, ce ne vuole ed è solo l'ennesimo stantio e anche volgare argomento mediante il quale si tende a seppellire (non senza anche una buona dose di sarcasmo o di ignoranza) quello che di buono ha detto marx e che non ha niente a che spartire con ...l'altra faccia della medaglia: il capitalismo (detto per inciso sia chiaro che non mi riferisco al capitalismo della piccola azienda oggi spesso tartassata quanto e spesso anche più di tanti cosiddetti "proletari").


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