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Non ha tutti i torti NFA


neutrino
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"La difesa della spesa pubblica nelle forme e nei livelli in cui si è venuta materializzando in Italia è essenzialmente la difesa di poteri forti: settori dell'amministrazione pubblica che ricevono benefici non commisurati ai servizi prodotti, pezzi delle generazioni più anziane che hanno goduto e continuano a godere di trattamenti pensionistici ben superiori a quelli che otterranno le generazioni più giovani, imprese pubbliche o con buone entrature nel pubblico che ricevono sussidi e trattamenti di favore ... l'elenco è lungo. Aver abdicato alla difesa delle classi più deboli del paese, che hanno bisogno più di ogni altra cosa di una robusta crescita economica, è la vera colpa di queste classi dirigenti. La scelta è stata quella di consolidare e difendere i privilegi che la spesa pubblica garantisce, ignorando qualunque progetto di lungo termine per la crescita del paese."

http://noisefromamerika.org/articolo/fassineide-trilogia-parte-terza


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Georgejefferson
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Sono ovvieta,le stesse ovvieta' che sbandiera il Main stream per togliere ancora piu sovranità al paese.Il fatto e' che tutto peggiora quando?Quando e' iniziata la retorica del vincolo esterno buono per disciplinare,pensa un po.Inizio anni 80,vedi qua il livello di sostenibilita del debito:

Qui abbiamo uno studio approfondito sull'ammontare del debito come interessi sugli interessi a dimostrazione delle regole usuraie imposte dal vincolo esterno"per disciplinare"

http://leprechaun.altervista.org/debito_pubblico_italiano.shtml

L'Italia aveva sempre avuto un debito pubblico basso, sotto cioè il 60%, sino a quando il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta (padrino politico di Romano Prodi) tolse alla Banca d'Italia la facoltà di acquistare l'invenduto sul titoli pubblici emessi dal Tesoro ossia dallo Stato italiano.

Questa sola unica mossa, decisa unilateralmente da Andreatta, fece passare i tassi d'interessi sul debito pubblico dallo 0,3% al 18% e di conseguenza il debito pubblico italiano nel giro di un decennio raddoppiò passando dal 60% sul PIL al 120% sul PIL.

Nessuno nega che la corruzione sia un problema, e che il debito vada gestito. Ma si sa quantificare l'impatto della corruzione sul debito? Perché si puo quantificare l'impatto che l'aumento di più di sei punti del tasso di interesse reale ha avuto sulla dinamica del debito pubblico a partire dal divorzio fra Tesoro e Banca d'Italia. Lì è esploso il debito. La corruzione c'era prima e c'è stata dopo. C'era anche negli anni '90, quando eravamo in surplus con l'estero di quattro punti di Pil. E allora? Vogliamo parlare di cifre, e vogliamo distinguere i problemi microeconomici da quelli macroeconomici?

C'è una cosa molto semplice e non discutibile. L'EUR ha ammazzato Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia, e già anche peggiorato Francia. ecc..Non il "debito pubblico" "la corruzione" "gli sprechi", Certo hanno anche quelli qualche responsabiltà, ma non sono la causa. Noi abbiamo sempre finanziato un Paese con sprechi ecc. Perchè sprecavamo ma facevamo PIL. Ce li mantenevamo gli sprechi ecc... Dovevamo migliorare, questo è un altro discorso.. Dopo EUR non abbiamo più fatto PIL. Quindi ci siamo indebitati. Ma dove?
L'EUR lo ha fatto creando una voragine nei conti con l'estero di ognuno, e nell'indebitamento privato che in parte ne è conseguito, perchè l'EUR ha distrutto anche parte del mercato interno non difeso più da una valuta debole aprendo cioè la strada a import anche da Paesi forti che ora sono diventati competitivi, mentre prima no, i loro prodotti erano cari, essendo in valuta forte, e quindi non penetravano, cioè avevano prezzi troppo alti, e quindi la LIRA difendeva industria anche interna, non solo quella votata a export. E' stato poi un import (che sono debiti con l'estero per noi se non compensati da export) finanziato da tassi bassi, artificiali per noi ed altri (tutti i PIIGS con inflazione più alta) e tarati su Germania, con questo dirottando su mercati finanziari piuttosto che produttivi (boom immobiliari ecc...).
In questo quadro sono state imposti vincoli di bilancio (deficit/PIL ecc.) e l'unica via (voluta) è stata di far svalutare internamente, cioè ridurre salari, pensioni, tagliare, precarizzare, delocalizzare ecc.. (cioè tagliare costi) e aumentare tasse (cioè cercare di aumentare le entrate).
Il tutto però come risultato non è mai migliorativo ma sempre peggiorativo (e questo lo sapevano, lo stesso centro studi FMI fa 172 casi di fallimenti di queste loro politiche di "austerity" in 40 anni, ma il centro studi non sono poi quelli di FMI che decidono. Lo sapevano quindi benissimo e quindi è voluto, e chi dice che sono scemi è lui lo scemo).


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rocks
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non posso che intervenire anche io, mi era sfuggito sto post. Nel pezzo citato da NfA non si fa riferimento alla corruzione. Non sono neanche sprechi generici. Gli sprechi in un certo senso fanno PIL. Cioè se pago una matita 1 € invece che 0.2 € è uno spreco, ma chi me la vende ci guadagna. Anche se poi si lamenterà delle alte tasse che deve pagare perché quell'ente gli paghi le matite a quel costo.
Le rendite sono le pensioni con metodo retributivo, che sono ovviamente sbagliate. Un lusso che ci si può permettere appunto solo se lo stato stampa denaro, ma attualmente non è così. Non sono in grado di entrare nel merito, ma sono in grado di dire che adesso, essendo tutto basato sul debito, continuare con queste rendite è assurdo e danneggia soprattutto le nuove generazioni.

Per quel che riguarda il tuo discorso, GJ, ho dato un'occhiata al tuo link. Qui trovi il confronto fra spesa primaria e la stessa + interessi.
http://noisefromamerika.org/articolo/fassineide-trilogia-parte-seconda
E' vero che il divaricamento inizia negli anni '80, ma la spesa primaria comunque è sempre crescente. E questo comporta anche l'accumulo di debiti e di interessi. E' come in casa, finché i debiti sono pochi non ti accorgi che i soldi che sprechi sono importanti, poi quando iniziano a farti difficoltà per allungarti il fido ti accorgi che se avessi risparmiato prima non saresti nei casini...

Comunque continuo ad avere difficoltà a capire il collegamento fra NfA e il mainstream. A me sembra che in Italia il mainstream sono i Fassina, i Tremonti, i Brunetta e via dicendo. E' vero che a volte c'hai dei Giavazzi sui giornali, ma in Tv che martella sono i politici, ed è la tv che fa il 90% del mainstream.


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Georgejefferson
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Sulle pensioni anche li e' propaganda se retributivo o contributivo.Dipende chi e quanto.Tutti sono daccordo aulle oscenita delle pensioni date ad alcuni per 15 anni di contributi.Ma e' un feticcio buono per depredare i pensionati esistenti ora che campano con quote dai 500 ai 1000.Metodo retributivo o contributivo non significa una mazza.Dipende dal potere d'aquisto,chi stabilisce e a quale titolo lo stabilisce che "il calcolo di quello CONTRIBUITO" e' esatto dopo 40 anni come potere d'aquisto?Gli indici di inflazione truccati da sempre?Davvero?E quelli che muoiono anzitempo?E gli sfortunati che non possono lavorare?E quale alchimia matematica puo dimostrarr che dopo 40 il potere d'aquisto sara mantenuto degno della contribuzione?Sono calcoli ptobabilistici buoni per i polli (non tu) che servono cone feticcio per depredare le masse dei penasionati meno abbienti oggi.Che sono la maggioranza.Infatti le pensioni d'oro non le toccano mai,altrimenti tutta la retorica cadrebbe perche siccome a livello macro contano una cippa,non avrebbero piu la scusante di addossare colpe all'eta pensionabile in se,che vogliono aumentare a prescindere.Libero di non crederlo,o credere che i Nfa siano bravi pragmatici dove invece sono i servetti piu diligenti verso le oligarchie...continua


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Georgejefferson
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Ovvio che aumenta la spesa pubblica quando aumenta il pil,anche se poco,ma che discorsi sono?Spesa pubblica e' una componente del pil.A meno che ritieni che non debba aumentare mai a prescindere perche brutta in se per ideologia.Mantenere stagnante la spesa pubblica e far crescere il pil lo puoi fare solo aumentando un'altra componente,ed e' il surplus con l'estero,cosa che non puoi fare con l'euro che rende le tue merci e servizi troppo cari e contemporaneamente rende piu appedibili quelli dei paesi partiti in vantaggio che svalutano grazie all'euro.La spesa primaria in aumento comporta aumento di debito e interessi e' uno slogan buono per le patatine.Dipende chi controlla i tassi,se li fai decidere agli "dei" mercati oppure li decide lo stato democraticamente eletto,fino a che eravamo sovrani,pur con mille altre storture,il rapporto debito/pil e' sempre stato basso e in linea con gli altri paesi occidentali.Poi con la decisione che fossero gli "dei mercati" a decidere per disciplinarci il bubbone scoppia,pensa un po.Proprio da quel momento.Pensare che non sia stata una trappola e' molto ingenuo,a mia opinione.

La retorica della casa e del buon padre di famiglia falla al mainstream che non centra una cippa,e'l'inganno che fanno tv e media per fregare le masse.Il buon padre di famiglia non e' come lo stato democraticamente eletto,o forse preferisci che il controllo del credito sia in mano a privati non eletti?Quindi sei contro la democrazia?le minoranze devono decidere le sorti dei popoli?Magari la pensi cosi,e' una opinione.

Infatti le cose che dici sono uguali alle retoriche false del Mainstream,alla lettera,guarda ballaro,gli unici che fanno parlare,di economisti,sono della stessa parrocchia ideologica.Ma loro ci guadagnano,e' ovvio.Tu no.E' questa la stranezza.


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rocks
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Secondo me, fra me e te c'è un grosso equivoco di fondo. Cioè da un lato io mi riferisco a quello che succede. Calcolo del contributivo, tassi d'interesse, sistema monetario, etc. Per me queste cose sono un dato di fatto. Cioè il sistema funziona così e con questo sistema bisogna fare i conti. Tu dici:"In Italia dovrebbe funzionare così; se funzionasse così, cioè al netto dei trucchi, degli inganni e degli interventi delle lobbies nazionali e internazionali, allora si dovrebbe fare questo e quello e ci sarebbe giustizia.
Sbaglio? Sono mainstream? Tu stai diventando un po' alternative-stream...


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Georgejefferson
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A me non pare Rocks che descrivi la realta per quella che e',anzi,parli spesso in modo idealistico anche tu,come tutti.Calcolo contributivo e' una parola,non la realta',la realta puo essere un interesse per le oligarchie,ed un danno per i popoli,dipende da che punto di vista la guardi,una parola in se,non vuol dire nulla.Sarebbe questo il pragmatismo?Credere alle parole come realtà oggettiva?Chissa come mai (scusa il linguaggio)e' sempre chi la prende in culo a pensarla diversamente,pensa che chiaro esempio di pragmatismo


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rocks
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Intendo dire che attualmente il mondo ha queste regole. Piaccia o non piaccia il nostro bilancio deve attualmente sottostare a certe regole che tra l'altro ci siamo dati attraverso la nostra classe politica. Non tu e io, ma la gente. Ovviamente c'è la propaganda e l'oligarchia, ma attualmente così funziona.

Sul divorzio Banca Italia - Tesoro, cito risposte che mi hanno dato su Nfa anonimi commentatori:

-I tassi risalirono perchè la Repubblica Italiana accumulò deficit a due cifre anno dopo anno dall'81 al 93. Se un debitore accumula altro debito, è ovvio che gli si chieda interessi più alti. Talmente banale, che i governi dell'epoca lo ignorarono aumentando regolarmente la spesa più delle entrate. Questa è la ragione dell'esplosione degli interessi.
Ps:
La BI ha continuato ad acquistare titoli per tutti gli anni 80. la legge tolse l'obbligo non la possbilità.
Quanto appena detto è confortato dai dati della tavola seguente (tab.1),
dove si può notare che il sostegno della Bi al Tesoro sul mercato primario è
continuato anche dopo il divorzio, per buona parte degli anni Ottanta. solo
con l’abbandono del prezzo base all’emissione (1988-89 a seconda del tipo
di titolo), l’elasticità dei tassi ha ridotto drasticamente le situazioni di scarsità
di domanda dei titoli pubblici e gli interventi della BC sono divenuti più leggeri
e hanno seguito altre motivazioni.
http://www.mps.it/NR/rdonlyres/E83DF0E1-9B16-4C2B-AA21-B595045B4C5A/61184/Pag133170Marinelli.pdf

-Nei primi anni 80 ci fu il divorzio Bankitalia-Tesoro, in quanto l'acquisto continuo di titoli rimasti invenduti alle aste da parte di Bankitalia su richiesta del Tesoro per tenere bassi i tassi d'interesse sui titoli fece aumentare molto il tasso d'inflazione. Vero che c'era la crisi petrolifera nel 1979 e questa ha costretto tutti i Paesi ad adottare politiche monetarie molto espansive, ma non per tutti c'è stato un aumento così deciso dell'inflazione come nel caso dell'Italia (c'era anche l'indicizzazione dei salari al tasso d'inflazione, ovvero la cosiddetta scala mobile che contribuì ad ampliare la spirale inflazionista che si stava creando).
In seguito le banche centrali applicarono alti tassi di sconto per arginare e fermare il fenomeno dell'inflazione, e così facendo i tassi d'interesse sui titoli aumentarono. Il problema è che l'Italia veniva da deficit pari al 10% del PIL annui (e continuò su questa strada fino a metà anni 90), e la classe politica di allora non riuscì o non volle diminuire la spesa che contribuì all'esplosione del debito pubblico che abbiamo ereditato oggi, e in parte perché gli effetti dell'inflazione alta permettono di ottenere un gettito e un reddito da signoraggio più ampi.


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Georgejefferson
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Andiamo con ordine.Dici che "Intendo dire che attualmente il mondo ha queste regole".Ma non specifichi quali,se non le tue,o di altri "opinioni",pragmatiche soggettivamente per te,per altri no.Quindi opinioni al massimo,che poi nello specifico divaghi e nel merito anche,per esempio sulle pensioni,che dici di non avere le competenze,salvo poi appoggiare tesi fideisticamente e chiamando queste posizioni"pragmatismo".Ti rinfresco la memoria nel merito:

Sulle pensioni anche li e' propaganda,se retributivo o contributivo.Dipende chi e quanto.Tutti sono daccordo sulle oscenità delle pensioni date ad alcuni per 15 anni di contributi.Ma e' un feticcio buono per depredare i pensionati esistenti ora che campano con quote dai 500 ai 1000 euro se va bene.Metodo retributivo o contributivo non significa niente.Dipende dal potere d'aquisto,chi stabilisce e a quale titolo lo stabilisce che "il calcolo di quello CONTRIBUITO" e' esatto dopo 40 anni come potere d'aquisto?Gli indici di inflazione truccati da sempre?E chi stabilisce e perche,della quota di potere d'aquisto trattenuto,la parte per la pensione e la parte per le tasse,a quale percentuale.E quelli che muoiono anzitempo?E gli sfortunati che non possono lavorare?E quale alchimia matematica puo dimostrare che dopo 40 anni e piu il potere d'aquisto sara mantenuto degno della contribuzione?Sono calcoli probabilistici buoni per i polli che servono come giustificazione pseudo intellettuale per depredare le masse dei pensionati meno abbienti oggi,ed allungare le date agli altri.Che sono la maggioranza.Infatti le pensioni d'oro dei privilegiati non le toccano mai,altrimenti tutta la retorica cadrebbe perche siccome a livello macroeconomico contano uno zero virgola,non avrebbero piu la scusante di addossare colpe all'eta pensionabile e al metodo in se,che vogliono peggiorare a prescindere,in perfetto stile e principio di socializzare le perdite e privatizzare i profitti.

Dici che piaccia o non piaccia il nostro bilancio deve attualmente sottostare a certe regole

Qui,non specificando quali regole e stando sul vago,richiami un principio falso per tanti,simile a quello di reazionari di vecchia data che si opponevano alle rivolte con dichiarazioni tipo"siccome il diritto di possedere schiavi c'e',"bisogna sottostare a queste regole,piaccia o non piaccia"...salvo poi ricredersi se alcune "regole" del presunto FATO vanno a toccare gli interessi personali,allora cambia la retorica perchè coinvolge direttamente la propria persona.Se alludi alle regole dei parametri di Mastricth.Ti ricordo che sono regole che non stanno ne in piedi ne in terra,sbugiardate in tutto il mondo e frutto di una ideologia sottostante buona per impoverire i paesi,tranne quelli in surplus,ovviamente,che,dopo aver sforato piu volte,rubano quote di mercato agli altri grazie anche all'euro che gli fa svalutare,salvo poi alzare il ditino moralistico all'italia perche dovrebbe svalutare.

che tra l'altro ci siamo dati attraverso la nostra classe politica

Idem come sopra,anche gli schiavisti si aggrappavano al presunto pricipio del "ci siamo dati le regole"il paragone non e' improprio dato che non esiste forte consapevolezza di scelte per via dello stato culturale indotto cosi ben riassumibile:

La Cultura della Visibilità martella la persona fin dall'infanzia ,e all'ossessione attraverso i media,con le ipertrofiche immagini dei famosi,potenti,colti,protagonisti,importanti,divi e campioni.Ed è proprio quell'incessante paragone fra la propria generalmente fragile autostima e l'immagine di grandezza dei personaggi famosi, fra il proprio (limitatissimo) potere e quello dei Vip (cosa puntualmente confermata dai fatti), che finisce per annullare la persona comune. Da ciò le persone se ne escono schiacciate verso l'idea che se non si è visbili non si conta, non si può, neppure si esiste, ed è dunque la principale causa della sua incapacità e rinuncia a essere parte attiva e protagonista della propria esistenza, con le sventurate conseguenze ben note (in termini di passività ma anche di corsa degenere verso qualsiasi cosa renda visibili anche per un solo istante).Nessuno sapeva nulla nelle masse di quei parametri,come non sa nulla di cosa sia la moneta,ne la differenza tra spesa primaria e non.Spesa corrente e per interessi e mille altre questioni.Non vale la tassazione senza rappresentazione.E se hai classi politiche vendute a potentati esteri contro il proprio popolo,essi non hanno piu legittimazione che le giustifichi

Non tu e io, ma la gente

Quale gente?La parrocchia di amichetti o quella dei sondaggi mistificanti stile Tv su campioni risibili e domande retoriche ben confezionate?Cosa sai della gente?Nulla,puoi solo esprimere opinioni,nessun "pragmatismo"neppure qua

I tassi risalirono perchè la Repubblica Italiana accumulò deficit a due cifre anno dopo anno dall'81 al 93. Se un debitore accumula altro debito, è ovvio che gli si chieda interessi più alti. Talmente banale, che i governi dell'epoca lo ignorarono aumentando regolarmente la spesa più delle entrate. Questa è la ragione dell'esplosione degli interessi.

Continui con le "opinioni"dato che ne abbiamo gia parlato,ma le orecchie da mercante ascoltano solo quello che interessa ascoltare.Rinfreschiamo la memoria:

Fino all'81 in realtà l'Italia si finanziava in attivo, cioè quel che pagava di tassi erano tassi reali negativi, significa che riduceva in realtà debito. L'esplosione del debito che viene detto Craxi ecc.. non è vero. E' da divorzio BDI/TESORO. Puoi vedere i grafici storici e lo vedi benissimo.

Con Craxi aumentò nominalmente perchè tutti i tassi mondiali erano altissimi. I Fed Funds US stavano al 20%. Ma aumentarono ovunque i debiti nominalmente. In realtà poi quel perido di alta inflazione non colpì tanto i lavoratori, fu un immenso trasferimento dai risparmiatori alle imprese, che con quei soldi ristrutturarono il sistema industriale. Cioè col 20% di inflazione il mio debito (impresa) in banca dopo tot anni in valore reale è dimezzato o più. Gli interessi li pago al 20% ma il debito s'è dimezzato o meno. Mentre io risparmiatore prendo sì le cedole del 20% di interessi ma in linea capitale il mio capitale s'è dimezzato o meno. Poi come la vuoi vedere "cattivo" "buono" ma di fatto gettò le basi di ripresa del sistema industriale.

Ci sarebbero tante cose da dire. Perchè non fu solo quello,fu che negli anni 90 venne distrutta mezza industria strategica con le privatizzazioni: farmaceutica, telefonia, cantieristica, chimica, nucleare, una parte di meccanica ecc. Ci sono cose che deve fare o controllare uno Stato e sono strategiche.
I Francesi se le tengono, gli US se le tengono, gli Inglesi pure, scherzi.
Qui fu fatta un'oscenità e intanto mostravano in TV le bustarelle da quattro soldi mentre si svendeva mezza Nazione e pure per metà prezzo. Centinaia di miliardi di EUR a valore di oggi, altro che Pio Albergo Trivulzio.

E' strano come poni sempre l'attenzione sulla spesa corrente (che non sempre buona,e mai detto il contrario) ma non lo fai sulla spesa per interessi decisa con tassi usurai da soggetti non eletti dal popolo,che sono poi "il grosso" del cumulo del debito pubblico tra interessi composti,cosi come dimostra lo studio sopra linkato.Non ti turba moralisticamente che attori sociali guadagnino interessi usurai togliendo risorse all'economia reale non facendo una mazza ma campando di rendita per via di ricchezze cumulate quando "lo stato cattivo" faceve politiche espansive?Non ti tocca questo nell'etica?Strano,dato che gli ultraliberisti alla Nfa si scandalizzano subito quando si vedono assessori che comprano caramelle con soldi pubblici.Ma di fronte a questo regime usuraio non vedono,non sentono.

La BI ha continuato ad acquistare titoli per tutti gli anni 80. la legge tolse l'obbligo non la possbilità.

E chi lo ha mai negato?Il punto e' la cricca di truffatori che permisero lo scollamento dell'interesse del paese,questo il danno del divorzio.Rimando qua,se non risulta troppo difficile oltre agli slogan facili:

Brevissime Note sul Divorzio Tesoro - Banca d'Italia

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=58832

Nei primi anni 80 ci fu il divorzio Bankitalia-Tesoro, in quanto l'acquisto continuo di titoli rimasti invenduti alle aste da parte di Bankitalia su richiesta del Tesoro per tenere bassi i tassi d'interesse sui titoli fece aumentare molto il tasso d'inflazione.Vero che c'era la crisi petrolifera nel 1979 e questa ha costretto tutti i Paesi ad adottare politiche monetarie molto espansive, ma non per tutti c'è stato un aumento così deciso dell'inflazione come nel caso dell'Italia (c'era anche l'indicizzazione dei salari al tasso d'inflazione, ovvero la cosiddetta scala mobile che contribuì ad ampliare la spirale inflazionista che si stava creando).

Un'altra bufala e mistificazione con mezze verita,facilmente confutabili cosi:

Il "famigerato" problema dell'inflazione come male assoluto (della serie corsi e ricorsi storici) è uno dei capisaldi dei neoliberisti affossa stati. Esiste un'inflazione "controllata" che non può che essere positiva. Non so quanti anni lei abbia: se era adulto ricorderà quel periodo come l'età dell'oro per l'Italia rispetto a ciò che c'è oggi. Uno Stato deve poter sparare benzina quando serve, anche a costo dell'inflazione: poi si può recuperare dopo la crisi. Lo scontro tra due modi di intendere il sistema monetario si è affrontato in europa e in italia ben prima del 70 e ha visto prevalere pian piano i meno saggi: quelli delle privatizzazioni e del globalismo. Quelli contro lo Stato. Come hanno fatto? Minando il rapporto di stretta dipendenza della banca d'Italia ben prima dell'euro.

QUA SI VEDE L'INFLAZIONE ITALIANA IN LINEA COL RESTO DELL'OCCIDENTE:

http://www.google.com/publicdata/explore?ds=z8ehg1neoorltg_&ctype=l&met_y=cpi_t1&hl=en#!ctype=l&strail=false&bcs=d&nselm=h&met_y=cpi_t1&scale_y=lin&ind_y=false&rdim=country_group&idim=countryOECD&ifdim=country_group&hl=en_US&dl=en_US&ind=false

OPPURE

L’effetto inflazionistico della creazione di moneta dipende infatti, in modo cruciale, dal modo in cui la nuova moneta viene impiegata. Se la nuova moneta è canalizzata verso attività di consumo o verso attività di investimento finanziario si avrà rispettivamente inflazione sul mercato dei beni di consumo e inflazione sul mercato dei capitali (bolle finanziarie); ma se fosse canalizzata in investimenti che migliorano la produttività complessiva del sistema (infrastrutture, educazione, ricerca, etc) la maggiore quantità di moneta si distribuirebbe su un maggior numero di beni e servizi (o di maggior valore) evitando quindi l’insorgere di qualsiasi forma di inflazione (nell’equazione di Fisher PY=MV cioè, l’aumento di moneta M verrebbe compensato da un aumento del reddito Y e non del livello dei prezzi P).

ANCORA

La scala mobile recuperava parzialmente l’inflazione corrente ed era quindi un sistema per difendere il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi.
La scala mobile non era più inflazionistica della decisione di mantenere invariati i margini di profitto.
Chissà perchè si accusa la prima di provocare inflazione, ma si tace sui secondi.
Ora che non c’è più, i redditi da lavoro sono diminuiti in termini reali e rimangono esposti all’aumento dei prezzi. E con loro sono scesi i consumi e la domanda effettiva.
Questa è la contraddizione del capitalismo. A livello micro, è normale ritenere che una riduzione dei salari sia vantaggiosa per un’azienda. Ma se tutte le aziende riducono i salari, si ridurranno i redditi delle famiglie e la domanda calerà, dando inizio alla recessione.

OPPURE

l'alta inflazione di quel periodo mangiava le rendite finanziarie, non si poteva speculare con prodotti finanziari perchè l'inflazione annullava i guadagni nominali o li rendeva addirittura negativi. Pessima situazione per gli strozzini. A loro piace una moneta forte (nel senso di stabile). E invece l'inflazione favoriva il lavoro. Era intollerabile per gli strozzini. Ecco perchè serviva l'euro

MA ALTRI ANCORA,A RICHIESTA

In seguito le banche centrali applicarono alti tassi di sconto per arginare e fermare il fenomeno dell'inflazione

PENSA LA SOLITA INGENUITA,LE BANCHE CENTRALI "INDIPENDENTI"PER IL NOSTRO BENE,LA TRAPPOLA OTTIMALE PER PROTEGGERE LE RENDITE FINANZIARIE CONTRO I POPOLI CHE DEVONO SEMPRE SOCIALIZZARE LE PERDITE E PRIVATIZZARE I PROFITTI.MA PERO,PER IL NOSTRO BENE,RICORDIAMOLO,PER DISCIPLINARE I POPOLI CHE VANNO IN PENSIONE RUBANDO COL RETRIBUTIVO,CI SAREBBE DA PIANGERE,MA ANCHE RIDERE FA BENE.

la classe politica di allora non riuscì o non volle diminuire la spesa che contribuì all'esplosione del debito pubblico che abbiamo ereditato oggi, e in parte perché gli effetti dell'inflazione alta permettono di ottenere un gettito e un reddito da signoraggio più ampi.

Gia confutato alla grande,ma le orecchie di mercante non fa mai male un replay:

Ovvio che aumenta la spesa pubblica quando aumenta il pil,anche se poco,ma che discorsi sono?Spesa pubblica e' una componente del pil.A meno che ritieni che non debba aumentare mai a prescindere perche brutta in se per ideologia.Mantenere stagnante la spesa pubblica e far crescere il pil lo puoi fare solo aumentando un'altra componente,ed e' il surplus con l'estero,cosa che non puoi fare con l'euro che rende le tue merci e servizi troppo cari e contemporaneamente rende piu appedibili quelli dei paesi partiti in vantaggio che svalutano grazie all'euro.La spesa primaria in aumento comporta aumento di debito e interessi e' uno slogan buono per le patatine.Dipende chi controlla i tassi,se li fai decidere agli "dei" mercati oppure li decide lo stato democraticamente eletto,fino a che eravamo sovrani,pur con mille altre storture,il rapporto debito/pil e' sempre stato basso e in linea con gli altri paesi occidentali.Poi con la decisione che fossero gli "dei mercati" a decidere per disciplinarci il bubbone scoppia,pensa un po.Proprio da quel momento.Pensare che non sia stata una trappola e' molto ingenuo,a mia opinione.

La retorica della casa e del buon padre di famiglia falla al mainstream che non centra una cippa,e'l'inganno che fanno tv e media per fregare le masse.Il buon padre di famiglia non e' come lo stato democraticamente eletto,o forse preferisci che il controllo del credito sia in mano a privati non eletti?Quindi sei contro la democrazia?le minoranze devono decidere le sorti dei popoli?Magari la pensi cosi,e' una opinione.


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