mah....c'è un infiltrato del vaticano? 😀
Pero' ha scritto cose interessanti
concordo
ottimo post
Concordo anch'io !
Carsten Peter Thiede
Ma tu chi sei, Gesù ?
ed. Paoline
@ Gaia
Rettifico e completo la mia risposta sulle lingue in Giudea dell'epoca di Gesù Cristo:
"….all’epoca di Gesù vi erano almeno due lingue “locali”, parlate o capite dalla grande maggioranza della popolazione, l’ebraico e l’aramaico e due lingue “internazionali” il greco e il latino parlate da poche persone legate all’ambiente dell’amministrazione statale romana e della cultura ellenistica."
[da un articolo di Massimo Pazzini, francescano e biblista, "La passione di Cristo di Mel Gibson" (nota linguistica) - link dell'articolo non riuscito]
Oggi tutto questo è stato revocato da parte di un popolo che pretende tale 'primogenitura' e tale 'specialità' in forza di un non ben precisato mandato divino al dominio sulla terra. .......... Per ora questa 'contraddizione' è tenuta celata in quanto la fonte del loro potere è cabalistica, ovvero segreta e non a conoscenza dei più. Il giorno che sarà svelata quale soluzione sarà data alla loro pretesa ?
Sostenere che è segreta è un errore, più corrispondente al vero invece: "non a conoscenza dei più".
Cosa intende con "sarà svelata"?
Sta scritto: "Chi cerca trova".
Grazie oriundo 2006.
TizianoS, la mia è una simil/provocazione che veicola l'intento di farle dubitare di ciò che legge. Il principio d'interminatezza di Hisenberg è più che significativo sulla scrittura anche in costanza di buonafede.
Perciò dubitare sempre su ciò che viene riportato, spesso ce lo dimentichiamo e così sorgono le tifoserie. 😉
Tutto deve sempre essere riportato alla loro cultura, religione, scrittura. In un modo o in un altro, direttamente o indirettamente. Loro sono i primi, sempre, in tutto. La loro lingua ed il loro alfabeto sono i più antichi, la loro concezione del (cosiddetto) monoteismo è la prima, l'unica vera ed originale. Quindi, cosa c'è da stupirsi per questo dettaglio sulla scritta INRI? Un tempo, per lo meno, a sceverare l'esegesi biblica erano solo poche persone (molte delle quali in perfetta mala fede). Oggi no, nell'era della rete e del copia incolla, dei Biglino e dei Sitchin, tutti sono esperti e tutti si sentono in grado di esprimere giudizi su una serie di testi che nessuno sa chi ha scritto, quando, dove, come. L'importante, però, è continuare, in eterno, ad essere inchiodati al "Libro dei Libri" a maggior gloria di chi su questi testi ha costruito e mantiene, sempre più forte, il proprio potere (e non sono solo quei furbacchioni della Chiesa Cattolica).
TizianoS, la mia è una simil/provocazione che veicola l'intento di farle dubitare di ciò che legge. Il principio d'interminatezza di Hisenberg è più che significativo sulla scrittura anche in costanza di buonafede.
Perciò dubitare sempre su ciò che viene riportato, spesso ce lo dimentichiamo e così sorgono le tifoserie. 😉
Lasciamo il Principio di Indeterminazione alla Fisica Quantistica e alle particelle elementari. Non c'entra niente con il dubbio.
...Perciò dubitare sempre su ciò che viene riportato, spesso ce lo dimentichiamo e così sorgono le tifoserie.
Questa frase andrebbe scolpita nella pietra e fatta ripetere a memoria ai bambini di tutte le scuole pubbliche e private fin dall'asilo.
@ havard
"Cosa c'è da stupirsi per questo dettaglio della scritta INRI?"
Pur essendo io (ogni tanto) un semplice copia-incollista, e solamente un po' esperto in materia, credo che il "dettaglio della scritta INRI", se verace, getti una grave ombra di dubbio sulle "loro" millenarie certezze.
TizianoS
A parte che non considero nè il Nuovo nè, tanto meno, il Vecchio Testamento come una raccolta di testi "storici" ma una interessante collazione di svariati ed interessanti racconti-idee religiose e filosofiche di quella determinata area geografica (per cui la questione "INRI" è comunque un dettaglio), quando uso il termine "loro" non mi sto riferendo ai membri della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, ma a quelli che, di recente, Giovanni Paolo II ha chiamato i nostri fratelli maggiori.
@ haward
Ognuno è libero di pensare come vuole sia sul Vecchio che sul Nuovo Testamento.
Ci fu, nel II° secolo dopo Cristo, un vescovo, condannato come eretico, di nome Marcione, che ebbe tuttavia un notevole seguito, secondo il quale esistevano due divinità, il Dio degli Ebrei, autore della Legge e dell'Antico Testamento, e il Dio Padre di Gesù Cristo, che aveva mandato il proprio figlio per salvare gli uomini; solo il secondo era il vero dio da adorare e che portava la salvezza.
Egli voleva un Cristianesimo puro, non corrotto dall'associazione col Giudaismo.
Marcione ripudiò totalmente il Vecchio Testamento, per salvare solo il Nuovo (le dieci lettere di San Paolo ed un unico Vangelo, detto di Marcione).
Certamente Giovanni Paolo II fu tutto il contrario di Marcione.
Anch'io comunque, usando il termine "loro", mi riferivo ai "fratelli maggiori".
...Perciò dubitare sempre su ciò che viene riportato, spesso ce lo dimentichiamo e così sorgono le tifoserie.
Questa frase andrebbe scolpita nella pietra e fatta ripetere a memoria ai bambini di tutte le scuole pubbliche e private fin dall'asilo.
concordo pienamente
@ Gaia
Rettifico e completo la mia risposta sulle lingue in Giudea dell'epoca di Gesù Cristo:
"….all’epoca di Gesù vi erano almeno due lingue “locali”, parlate o capite dalla grande maggioranza della popolazione, l’ebraico e l’aramaico e due lingue “internazionali” il greco e il latino parlate da poche persone legate all’ambiente dell’amministrazione statale romana e della cultura ellenistica."
[da un articolo di Massimo Pazzini, francescano e biblista, "La passione di Cristo di Mel Gibson" (nota linguistica) - link dell'articolo non riuscito]
Mi scusi
ma non capisco questa disquisizione sulle lingue parlate all'epoca di Cristo
è scritto nei Vangeli che il Titulus crucis che è scritto in tre lingue, ebraico greco e latino (può controllare ad es. in Vangelo secondo San Giovanni 19,20
Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco)
Un Titulus crucis (c'è una disputa sulla sua autenticità) in legno di noce è conservato nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, e si vedo le tre scritte, l'ultima appena leggibile. E conferma quanto da lei riportato.
Se vuole notizie più dettagliate le può trovare nel libro che ho segnalato, a tre quarti, più o meno, del libro.
Chi ha fatto notare le scritta in ebraico non era un rabbino, ma un teologo tedesco-ebraico Schalom Ben-Chorin
@ SanPap
La "disquisizione", sollevata da Gaia, riguarda non le tre lingue, ebraico greco e latino, ma l'aramaico. In merito a esso Massimo Pazzini scrive:
"L’iscrizione trilingue – ebraica, latina e greca – posta sulla croce di Gesù (cfr. Gv 19,20) e recante il motivo della sua condanna è un esempio tipico della pluralità che caratterizzava la regione. In questo caso si noti che la lingua popolare, cioè l’aramaico, non compare."
Riconosco comunque che la cosa non è di grande interesse.
Tutto deve sempre essere riportato alla loro cultura, religione, scrittura. In un modo o in un altro, direttamente o indirettamente. Loro sono i primi, sempre, in tutto. La loro lingua ed il loro alfabeto sono i più antichi, la loro concezione del (cosiddetto) monoteismo è la prima, l'unica vera ed originale. Quindi, cosa c'è da stupirsi per questo dettaglio sulla scritta INRI? Un tempo, per lo meno, a sceverare l'esegesi biblica erano solo poche persone (molte delle quali in perfetta mala fede). Oggi no, nell'era della rete e del copia incolla, dei Biglino e dei Sitchin, tutti sono esperti e tutti si sentono in grado di esprimere giudizi su una serie di testi che nessuno sa chi ha scritto, quando, dove, come. L'importante, però, è continuare, in eterno, ad essere inchiodati al "Libro dei Libri" a maggior gloria di chi su questi testi ha costruito e mantiene, sempre più forte, il proprio potere (e non sono solo quei furbacchioni della Chiesa Cattolica).
Essendo in sostanza d'accordo con lei mi meraviglio che nell'era del "tempo reale" ci siano persone che accendono delle guerre di religione su testimonianze riportate chissà da chi.
Quanto ai "fratelli maggiori" non vorrei recarle dispiacere ma lo sono realmente, eventualmente si tratta di stabilire chi lo sia "fratello maggiore". 😉