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Non solo INRI, Gesù Nazareno re dei Giudei…

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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄


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TizianoS
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@ gaia

"Forse che Pilato fosse un burlone?"

Il mio parere in merito alla scritta fatta apporre da Pilato è che dal punto di vista formale avevano ragione i Giudei quando gli dissero: "Non scrivere: «Il re dei Giudei», ma: «Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei.»"

Pilato invece volle far scrivere di proposito "Gesù Nazareno Re dei Giudei", proprio per burla, a mio parere, verso gli stessi Giudei.


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SanPap
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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !


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SanPap
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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !


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'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !

E' conclusa così la vicenda, SanPap? ❓


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Giancarlo54
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@ haward

Ognuno è libero di pensare come vuole sia sul Vecchio che sul Nuovo Testamento.

Ci fu, nel II° secolo dopo Cristo, un vescovo, condannato come eretico, di nome Marcione, che ebbe tuttavia un notevole seguito, secondo il quale esistevano due divinità, il Dio degli Ebrei, autore della Legge e dell'Antico Testamento, e il Dio Padre di Gesù Cristo, che aveva mandato il proprio figlio per salvare gli uomini; solo il secondo era il vero dio da adorare e che portava la salvezza.
Egli voleva un Cristianesimo puro, non corrotto dall'associazione col Giudaismo.
Marcione ripudiò totalmente il Vecchio Testamento, per salvare solo il Nuovo (le dieci lettere di San Paolo ed un unico Vangelo, detto di Marcione).
Certamente Giovanni Paolo II fu tutto il contrario di Marcione.
Anch'io comunque, usando il termine "loro", mi riferivo ai "fratelli maggiori".

Da notare che le "famose" lettere di Paolo di tarso, l'inventore del cristianesimo, furono portate a conoscenza dei romani proprio da Marcione, che non era vescovo ma figlio del vescovo di Sinope, insomma un eretico che ha introdotto la figura dell'inventore del cristianesimo prima sconosciuto.
Alcuni studiosi ritengono anche che prima di Marcione non esistesse nessun vangelo.


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GiovanniMayer
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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !

Potrebbe essere che quando hanno scritto i Vangeli, chi li ha scritti non conoscesse queste sfumature della legge ebraica.
Qualcuno ha mai letto il libro "Gesù Cristo non è mai esistito" scritto i primi del '900 da Milesbo?
Se si, cosa ne pensate della sua ricostruzione?


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PietroGE
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Da notare che le "famose" lettere di Paolo di tarso, l'inventore del cristianesimo, furono portate a conoscenza dei romani proprio da Marcione, che non era vescovo ma figlio del vescovo di Sinope, insomma un eretico che ha introdotto la figura dell'inventore del cristianesimo prima sconosciuto.
Alcuni studiosi ritengono anche che prima di Marcione non esistesse nessun vangelo.

Anche il Vangelo di Giovanni, che è il più recente è anteriore alla data di nascita di Marcione (85 d.C.). Marcione era un politeista perché separava il Dio del Vecchio Testamento da quello del Nuovo. Sbagliava perché la rivelazione è unica.


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"
Il volume era aperto su un indice di grafia simbolica alchemica, elenco non infrequente nei trattati su questo argomento. In fondo ad una delle due pagine esposte ecco il simbolo dello “zolfo filosofico” (cioè alchemico) rappresentato in quel libro da un triangolo equilatero con sotto tre corte linee. Un segno che non avevo mai visto prima e che mi ha rinviato, per associazione d’immagine, ai simili tre chiodi che compaiono sotto l’antico trigramma di Gesù assunto dai Gesuiti: “I H S”, cioè: Iesus Hominun Salvator. Questo felice incontro mi ha permesso di incrociare il tema delle scritture e degli alfabeti ermetici con il tema del più celebre acrostico del mondo, sia per l’arte che per la spiritualità: il titulus crucis, cioè le quattro lettere scritte secondo Giovanni sopra la croce e indicanti il “titolo” con cui Pilato qualificò Gesù, ironicamente e dispregiativamente nella sua intenzione, profeticamente per la fede cristiana, al momento della sua crocefissione: Iesus Nazarenus Rex Iudeorum. Benedetto XVI mise in evidenza nella sua opera Gesù di Nazaret come queste quattro lettere grazie alla croce di Cristo divennero come un nuovo divino Tetragramma, il quale racchiude come un acrostico il Nome di Dio, cioè la sua più profonda realtà. I. N. R. I. al posto del precedente J H W H.

L’arte cristiana di secoli lo conferma negli innumerevoli affreschi e quadri dedicati alla crocefissione di Gesù dove campeggia anche il rettangolo con la celeberrima iscrizione fino a trasformarlo in una sorta di geroglifico cristiano, di sacro ideogramma. Tramite esso la croce parla, proclama. Per tradizione la reliquia di questo rettangolo di legno scritto, all’origine con triplice scritta in ebraico, greco e latino, viene considerata esser conservata presso la Chiesa costantiniana di Santa Croce in Gerusalemme in Roma, non lontano da San Giovanni in Laterano, già residenza imperiale dell’Imperatrice Elena, madre di Costantino. Non è un caso che la triplice scritta su questa reliquia sia estesa da destra a sinistra e con le lettere come “allo specchio”. Ci sono anche alcuni errori. Alcuni studiosi propendono per l’autenticità dii questo reperto proprio per questi errori e anche per la direzione “all’ebraica” della grafia. Probabilmente l’estensore doveva essere un servitore ebreo comandato dai romani e di bassa cultura.

Questo acrostico, I.N.R.I. è linguisticamente importantissimo e ci dimostra, insieme al crismon di Costantino e all’icthus delle catacombe, che l’arte cristiana e la sua comunicazione pubblica nasce simbolica, criptica, esoterica in senso tecnico, probabilmente per difendersi dai persecutori. Se poi consideriamo ciascuna delle quattro lettere essa presenta a sua volta un etimo significativo, come “Nazarenus” la cui radice ebraica significa “germoglio”. L’idea che I.N.R.I. possa essere un acrostico esoterico è un’idea che ha avuto un suo luogo grazie alla creativa riformulazione che ne fa Fulcanelli nella sue Dimore filosofali nel commentare la “croce di Hendaye (Pirenei): Igne Natura Renovatur Integra. La sua pseudodecrittazione, chiaro esempio di uso strumentale in senso neotradizionalista, appare poco credibile proprio per l’universalismo del proprio contenuto. Se I.N.R.I. potrebbe essere stato usato quale codice per veicolare insegnamenti alchemici dovrebbe allora porsi quale indicazione precisa e operativa, non quale slogan ideologico. La libera creatività di Fulcanelli, chiunque egli sia, magari lo stesso suo “apostolo” Eugenio Canseliet, ci porta a riposizionarlo pienamente nell’esoterismo novecentesco, spesso caratterizzato da un interesse parassitario verso le antiche tradizioni allo scopo di riformularle disinvoltamente. I nipotini di Fulcanelli si sono sbizzarriti e sul web si trova un fantasioso circo di ipotesi che sembra uscito dal Pendolo di Focault di Umberto Eco. Ne ricordiamo due simpatiche: “Ineffabile Nomen Rerum Initium” e “Igne Nitrum Roris Invenitur”.

Il tema del rapporto fra acrostici e alchimia non è però peregrino, data la componente ebraica presente nella cultura alchemica (Alchimisti ebrei, Raphael Patai) e considerata l’esigenza pratica di criptazione propria degli alchimisti. Ne abbiamo un esempio fulgido proprio all’inizio della tradizione alchemica in un testo di Zosimo di Panopoli (IV-V secolo): Commentario alla lettera Omega dove il primo autore di un trattato di alchimia decritta come un acrostico sapienziale la parola A.D.A.M. connettendola genialmente con i quattro punti cardinali e con i quattro elementi. Il tema divenne un filo rosso nella tradizione alchemica proprio per il significato ebraico di “adam” nel suo significato di “terra rossa”, dagli alchimisti considerata o la materia iniziale dell’opera alchemica (altri termini: “terra vergine”, “sale universale”), o il suo risultato: la rossa “polvere di proiezione”, cioè la “pietra filosofale”.

Uno dei modelli iconologici e sapienziali della cultura alchemica fu sempre infatti il Paradiso terrestre e la vita edenica a cui l’alchimia stessa doveva tendere in senso restaurativo. Gli alfabeti alchemici storici sono quindi altra cosa rispetto ai giochi linguistici moderni e si presentano estremamente precisi quale sorta di scrittura stenografica per allievi e colleghi. Ad ogni lettera dell’alfabeto corrisponde una fase operativa o una materia o strumento delle operazioni di laboratorio. Non solo: il contesto e il messaggio di questi giochi linguistici deve essere ricostruibile secondo una data tradizione. Nei secoli passati infatti il giocare con il linguaggio era tradizione amata dalle elites culturali e anche religiose, ad un livello di raffinatezza e complessità oggi impensabile. Il secolo del Barocco è stato anche il secolo di centinaia di trattati di emblemi e di allegorie e il dinamico e creativo apostolato dei Gesuiti usava con forza il linguaggio delle allegorie visive per re-insegnare il Cattolicesimo e arginare l’ondata protestante la quale, a sua volta, usò potentemente la stampa e i racconti per immagini. "

da: http://wsimag.com/it/cultura/7294-i-dot-n-r-dot-i-quale-codice-esoterico


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SanPap
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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !

Potrebbe essere che quando hanno scritto i Vangeli, chi li ha scritti non conoscesse queste sfumature della legge ebraica.
Qualcuno ha mai letto il libro "Gesù Cristo non è mai esistito" scritto i primi del '900 da Milesbo?
Se si, cosa ne pensate della sua ricostruzione?

Incipit di "Gesù Cristo non è mai esistito"
Di Gesù Cristo — persona reale, essere umano — la storia non ci ha conservato nessun documento, nessuna prova, nessuna dimostrazione.

Parte male:
quello che vorrebbe dimostrare è assunto come assioma, che oltre tutto afferma falsità.


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SanPap
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Il volume era aperto su un indice di grafia simbolica alchemica, elenco non infrequente nei trattati su questo argomento. In fondo ad una delle due pagine esposte ecco il simbolo dello “zolfo filosofico” (cioè alchemico) rappresentato in quel libro da un triangolo equilatero con sotto tre corte linee. Un segno che non avevo mai visto prima e che mi ha rinviato, per associazione d’immagine, ai simili tre chiodi che compaiono sotto l’antico trigramma di Gesù assunto dai Gesuiti: “I H S”, cioè: Iesus Hominun Salvator. Questo felice incontro mi ha permesso di incrociare il tema delle scritture e degli alfabeti ermetici con il tema del più celebre acrostico del mondo, sia per l’arte che per la spiritualità: il titulus crucis, cioè le quattro lettere scritte secondo Giovanni sopra la croce e indicanti il “titolo” con cui Pilato qualificò Gesù, ironicamente e dispregiativamente nella sua intenzione, profeticamente per la fede cristiana, al momento della sua crocefissione: Iesus Nazarenus Rex Iudeorum. Benedetto XVI mise in evidenza nella sua opera Gesù di Nazaret come queste quattro lettere grazie alla croce di Cristo divennero come un nuovo divino Tetragramma, il quale racchiude come un acrostico il Nome di Dio, cioè la sua più profonda realtà. I. N. R. I. al posto del precedente J H W H.

L’arte cristiana di secoli lo conferma negli innumerevoli affreschi e quadri dedicati alla crocefissione di Gesù dove campeggia anche il rettangolo con la celeberrima iscrizione fino a trasformarlo in una sorta di geroglifico cristiano, di sacro ideogramma. Tramite esso la croce parla, proclama. Per tradizione la reliquia di questo rettangolo di legno scritto, all’origine con triplice scritta in ebraico, greco e latino, viene considerata esser conservata presso la Chiesa costantiniana di Santa Croce in Gerusalemme in Roma, non lontano da San Giovanni in Laterano, già residenza imperiale dell’Imperatrice Elena, madre di Costantino. Non è un caso che la triplice scritta su questa reliquia sia estesa da destra a sinistra e con le lettere come “allo specchio”. Ci sono anche alcuni errori. Alcuni studiosi propendono per l’autenticità dii questo reperto proprio per questi errori e anche per la direzione “all’ebraica” della grafia. Probabilmente l’estensore doveva essere un servitore ebreo comandato dai romani e di bassa cultura.

Questo acrostico, I.N.R.I. è linguisticamente importantissimo e ci dimostra, insieme al crismon di Costantino e all’icthus delle catacombe, che l’arte cristiana e la sua comunicazione pubblica nasce simbolica, criptica, esoterica in senso tecnico, probabilmente per difendersi dai persecutori. Se poi consideriamo ciascuna delle quattro lettere essa presenta a sua volta un etimo significativo, come “Nazarenus” la cui radice ebraica significa “germoglio”. L’idea che I.N.R.I. possa essere un acrostico esoterico è un’idea che ha avuto un suo luogo grazie alla creativa riformulazione che ne fa Fulcanelli nella sue Dimore filosofali nel commentare la “croce di Hendaye (Pirenei): Igne Natura Renovatur Integra. La sua pseudodecrittazione, chiaro esempio di uso strumentale in senso neotradizionalista, appare poco credibile proprio per l’universalismo del proprio contenuto. Se I.N.R.I. potrebbe essere stato usato quale codice per veicolare insegnamenti alchemici dovrebbe allora porsi quale indicazione precisa e operativa, non quale slogan ideologico. La libera creatività di Fulcanelli, chiunque egli sia, magari lo stesso suo “apostolo” Eugenio Canseliet, ci porta a riposizionarlo pienamente nell’esoterismo novecentesco, spesso caratterizzato da un interesse parassitario verso le antiche tradizioni allo scopo di riformularle disinvoltamente. I nipotini di Fulcanelli si sono sbizzarriti e sul web si trova un fantasioso circo di ipotesi che sembra uscito dal Pendolo di Focault di Umberto Eco. Ne ricordiamo due simpatiche: “Ineffabile Nomen Rerum Initium” e “Igne Nitrum Roris Invenitur”.

Il tema del rapporto fra acrostici e alchimia non è però peregrino, data la componente ebraica presente nella cultura alchemica (Alchimisti ebrei, Raphael Patai) e considerata l’esigenza pratica di criptazione propria degli alchimisti. Ne abbiamo un esempio fulgido proprio all’inizio della tradizione alchemica in un testo di Zosimo di Panopoli (IV-V secolo): Commentario alla lettera Omega dove il primo autore di un trattato di alchimia decritta come un acrostico sapienziale la parola A.D.A.M. connettendola genialmente con i quattro punti cardinali e con i quattro elementi. Il tema divenne un filo rosso nella tradizione alchemica proprio per il significato ebraico di “adam” nel suo significato di “terra rossa”, dagli alchimisti considerata o la materia iniziale dell’opera alchemica (altri termini: “terra vergine”, “sale universale”), o il suo risultato: la rossa “polvere di proiezione”, cioè la “pietra filosofale”.

Uno dei modelli iconologici e sapienziali della cultura alchemica fu sempre infatti il Paradiso terrestre e la vita edenica a cui l’alchimia stessa doveva tendere in senso restaurativo. Gli alfabeti alchemici storici sono quindi altra cosa rispetto ai giochi linguistici moderni e si presentano estremamente precisi quale sorta di scrittura stenografica per allievi e colleghi. Ad ogni lettera dell’alfabeto corrisponde una fase operativa o una materia o strumento delle operazioni di laboratorio. Non solo: il contesto e il messaggio di questi giochi linguistici deve essere ricostruibile secondo una data tradizione. Nei secoli passati infatti il giocare con il linguaggio era tradizione amata dalle elites culturali e anche religiose, ad un livello di raffinatezza e complessità oggi impensabile. Il secolo del Barocco è stato anche il secolo di centinaia di trattati di emblemi e di allegorie e il dinamico e creativo apostolato dei Gesuiti usava con forza il linguaggio delle allegorie visive per re-insegnare il Cattolicesimo e arginare l’ondata protestante la quale, a sua volta, usò potentemente la stampa e i racconti per immagini. "

da: http://wsimag.com/it/cultura/7294-i-dot-n-r-dot-i-quale-codice-esoterico

Dei simpaticoni.
Gli ingressi alle Notre Dame, sono sette disposte sul territorio francese come le stelle della costellazione della vergine, sono a forma di vesica pisces sormontare da un rosone; quei signori si sono inventati che la chiesa è il corpo di una donna prona, la vesica piscis la sua vulva, il rosone il buco del culo; quindi entrare in quelle chiese è un coito mistico.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.


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GiovanniMayer
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Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !

Potrebbe essere che quando hanno scritto i Vangeli, chi li ha scritti non conoscesse queste sfumature della legge ebraica.
Qualcuno ha mai letto il libro "Gesù Cristo non è mai esistito" scritto i primi del '900 da Milesbo?
Se si, cosa ne pensate della sua ricostruzione?

Incipit di "Gesù Cristo non è mai esistito"
Di Gesù Cristo — persona reale, essere umano — la storia non ci ha conservato nessun documento, nessuna prova, nessuna dimostrazione.

Parte male:
quello che vorrebbe dimostrare è assunto come assioma, che oltre tutto afferma falsità.

Beh...leggendo il titolo e l'incipit si capisce un po' poco, specialmente per un libro scritto nel 1901 (se non ricordo male)
Ci sono più note che libro e le fonti sono i maggiori cristianisti della storia fino a quel momento, il principale dei quali fu Renan.
Comunque dice: nessun documento (ce ne sono?), nessuna prova (ce ne sono?), nessuna dimostrazione (ce ne sono?).


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SanPap
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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !

Potrebbe essere che quando hanno scritto i Vangeli, chi li ha scritti non conoscesse queste sfumature della legge ebraica.
Qualcuno ha mai letto il libro "Gesù Cristo non è mai esistito" scritto i primi del '900 da Milesbo?
Se si, cosa ne pensate della sua ricostruzione?

Incipit di "Gesù Cristo non è mai esistito"
Di Gesù Cristo — persona reale, essere umano — la storia non ci ha conservato nessun documento, nessuna prova, nessuna dimostrazione.

Parte male:
quello che vorrebbe dimostrare è assunto come assioma, che oltre tutto afferma falsità.

Beh...leggendo il titolo e l'incipit si capisce un po' poco, specialmente per un libro scritto nel 1901 (se non ricordo male)
Ci sono più note che libro e le fonti sono i maggiori cristianisti della storia fino a quel momento, il principale dei quali fu Renan.
Comunque dice: nessun documento (ce ne sono?), nessuna prova (ce ne sono?), nessuna dimostrazione (ce ne sono?).

Si ce ne sono e anche molte.
Il problema di fondo è che non ne parlano ovviamente come Dio incarnato; ovviamente perché sono presenti soprattutto in testi provenienti da altre religioni che non riconoscono la divinità di Gesù.
Nei testi di origine giudaica se ne parla con propositi denigratori, ma se ne parla. E non ho voglia di ricordali, meglio che finiscano nel dimenticatoio.
Con toni decisamente più rispettosi ne parlano testi buddisti; questi ultimi descrivono sia gli anni che precedono la predicazione, sia gli anni dopo la crocefissione; ossia dicono che Gesù non è morto sulla croce, è sopravvissuto e ha trascorso i restanti anni della sua vita nell'altipiano del Pamir, dove aveva trascorso gli anni precedenti la predicazione e aveva appreso la "religione" buddista. In sé non è una affermazione offensiva, anzi ne riconoscono la grandezza e cercano, se non di inglobarlo, di farne un loro figlio spirituale. Ma questa narrazione è in contrasto insanabile con sacrificio sulla croce del figlio di Dio e con la sua resurrezione.
Provo a prepararle qualcosa di più preciso, ho bisogno di un po' di tempo.


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SanPap
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Perché affiggere una scritta come l'acronimo "INRI" sulla croce di Gesù-Cristo, TiianoS, se non conservasse importanza?
Forse che Pilato fosse un burlone? ❓ 🙄

Non credo proprio fosse un burlone, Tiberio non lo sopportava; lo aveva posto sotto il controllo del legato della provincia di Siria per controllarlo meglio.

Quello che mi ha lasciato sempre stupito non è tanto il cartiglio posto sulla croce, quanto il fatto che il processo per la condanna di Cristo sia avvenuto al di fuori della legge, non ne è stata rispettata una che una, e questo non è messo bene in evidenza.
Cristo è stato arrestato di notte, la legge ebraica prevedeva che gli arresti fossero fatti in pieno giorno "perché tutti potessero vedere"
Il primo processo, quello a cui Lo hanno sottoposto Anna e Caifa è avvenuto in piena notte, da Pilato Gesù fu portato in mattinata.
La condanna a morte doveva essere decretata all'unanimità e le votazioni dovevano essere due a distanza di un giorno una dall'altra; alla prima votazione partecipavano tutti gli aventi diritto, alla seconda solo quelli che avevano votato per la condanna a morte; chi era convinto dell'innocenza dell'imputato non poteva più cambiare idea, chi invece era convinto della colpevolezza poteva rivedere le sue convinzioni; molto garantista.
Che fine ha fatto la seconda votazione ? Nessuno ne parla. Che tutti Lo avessero condannato a morte è comprensibile: li hanno tirati giù dal letto alle 3, 4 della notte, dovevano essere incazzati neri. E Giuseppe d'Arimatea, quello che ha regalato la tomba per sepoltura ? Prima lo condanna a morte (sarebbe bastato il suo solo voto contrario a salvarLo) e poi gli regala la tomba. Un sadico burlone.
'sti fratelli maggiori che fii de na mignotta che sono !

Potrebbe essere che quando hanno scritto i Vangeli, chi li ha scritti non conoscesse queste sfumature della legge ebraica.
Qualcuno ha mai letto il libro "Gesù Cristo non è mai esistito" scritto i primi del '900 da Milesbo?
Se si, cosa ne pensate della sua ricostruzione?

Incipit di "Gesù Cristo non è mai esistito"
Di Gesù Cristo — persona reale, essere umano — la storia non ci ha conservato nessun documento, nessuna prova, nessuna dimostrazione.

Parte male:
quello che vorrebbe dimostrare è assunto come assioma, che oltre tutto afferma falsità.

Beh...leggendo il titolo e l'incipit si capisce un po' poco, specialmente per un libro scritto nel 1901 (se non ricordo male)
Ci sono più note che libro e le fonti sono i maggiori cristianisti della storia fino a quel momento, il principale dei quali fu Renan.
Comunque dice: nessun documento (ce ne sono?), nessuna prova (ce ne sono?), nessuna dimostrazione (ce ne sono?).

Si ce ne sono e anche molte.
Il problema di fondo è che non ne parlano ovviamente come Dio incarnato; ovviamente perché sono presenti soprattutto in testi provenienti da altre religioni che non riconoscono la divinità di Gesù.
Nei testi di origine giudaica se ne parla con propositi denigratori, ma se ne parla. E non ho voglia di ricordali, meglio che finiscano nel dimenticatoio.
Con toni decisamente più rispettosi ne parlano testi buddisti; questi ultimi descrivono sia gli anni che precedono la predicazione, sia gli anni dopo la crocefissione; ossia dicono che Gesù non è morto sulla croce, è sopravvissuto e ha trascorso i restanti anni della sua vita nell'altipiano del Pamir, dove aveva trascorso gli anni precedenti la predicazione e aveva appreso la "religione" buddista. In sé non è una affermazione offensiva, anzi ne riconoscono la grandezza e cercano, se non di inglobarlo, di farne un loro figlio spirituale. Ma questa narrazione è in contrasto insanabile con sacrificio sulla croce del figlio di Dio e con la sua resurrezione.
Provo a prepararle qualcosa di più preciso, ho bisogno di un po' di tempo.


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Si ce ne sono e anche molte.
Il problema di fondo è che non ne parlano ovviamente come Dio incarnato; ovviamente perché sono presenti soprattutto in testi provenienti da altre religioni che non riconoscono la divinità di Gesù.
Nei testi di origine giudaica se ne parla con propositi denigratori, ma se ne parla. E non ho voglia di ricordali, meglio che finiscano nel dimenticatoio.
Con toni decisamente più rispettosi ne parlano testi buddisti; questi ultimi descrivono sia gli anni che precedono la predicazione, sia gli anni dopo la crocefissione; ossia dicono che Gesù non è morto sulla croce, è sopravvissuto e ha trascorso i restanti anni della sua vita nell'altipiano del Pamir, dove aveva trascorso gli anni precedenti la predicazione e aveva appreso la "religione" buddista. In sé non è una affermazione offensiva, anzi ne riconoscono la grandezza e cercano, se non di inglobarlo, di farne un loro figlio spirituale. Ma questa narrazione è in contrasto insanabile con sacrificio sulla croce del figlio di Dio e con la sua resurrezione.
Provo a prepararle qualcosa di più preciso, ho bisogno di un po' di tempo.

La si deve smettere di far fede su ciò che si legge, sono soltanto chiacchere, invece si deve sperimentare personalmente.
Dal momento che il tempo non esiste, spiritualmente parlando, si può vivere nel passato, presente e futuro, con la dovuta preparazione.
Che Gesù si sia recato sull'altipiano del Pamir è una balla sesquipedale. 8)


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