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Occhio alla UE: i Gulag iniziarono così! Il grido di


polm
 polm
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Non è recentissimo e quindi mi scuso se è già stato pubblicato.

Il video:
https://www.youtube.com/watch?v=Dzw59dK0PA8&app=desktop

La trascrizione su Byoblu:
http://www.byoblu.com/post/2015/10/23/occhio-alla-ue-i-gulag-iniziarono-esattamente-cosi-il-dissidente-russo-che-ci-mise-in-guardia.aspx

Diciamo che, con i dovuti distinguo, si tratta un confronto interessante.


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mincuo
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Penso che sarà più il "Mondo Nuovo" di Aldous Huxley. I governanti del Mondo Nuovo avranno risolto definitivamente il problema di far amare alle persone la propria schiavitù. Quella sarà la vera dittatura. "Democratica". Quelle precedenti in un certo senso sono state troppo rapide.
La gente, almeno in parte, ha fatto tempo ad accorgersi che veniva degradata. Intellettualmente, culturalmente, eticamente, sessualmente, affettivamente, socialmente, spiritualmente, moralmente....

Ma passettino dopo passettino, no.
Siamo già sulla buona strada, mi pare.
(Solo un'opinione personale).


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Georgejefferson
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Pensa che il clero cattolico, passettino dopo passettino, ci sta provando da 2000 anni ca.

Non e' un unicum, ovviamente, ma gli hanno rubato i trucchetti e anche raffinati. E adesso fa il broncio come un bambinello ferito perche non e' piu dominante a fare il bulletto.

Ma le resistenze esistono, come sono sempre esistite anche se gli ideologi "partigiani" fingono di no, e dare ad intendere che sia tutto facile.
Specie quando non riescono nei loro intenti nel controllo del linguaggio e la fanno fuori dal vaso.


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polm
 polm
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Quello che trovo interessante nel video (e nell'attuale situazione) non è tanto i raffronto tra il "regime UE" e il regime sovietico... nati in contesti molto diversi, e sviluppati mediante processi molto, molto diversi... ma alcuni caratteri comuni, puntualizzati da Bukovsky.

Il più significativo, secondo me, è il crearsi di una ristretta cerchia autoferenziale (o comunque con referenti completamente privi di una rappresentanza o un qualsiavoglia mandato esplicito), alla quale affidare
di fatto la direzione di un continente.

La cosa strabiliante è la similitudine del risultato nonostante le enormi differenze del processo. In Unione Sovietica il regime si è cementificato sopra i cadaveri di milioni di persone, il controllo dell'esercito, una struttura repressiva potentissima, l'inesistenza di media alternativi, lo sfruttamento come elemento di coesione (o di spauracchio) di "nemici" tangibili e potenti: la Germania nell'anteguerra e "l'impero occidentale" nel dopoguerra (e, più in astratto, la classe capitalistica come nemico del proletariato).
Ma in UE?
Sarebbe interessante leggere gli storici del futuro per conoscere la loro spiegazione sul "come è potuto accadere..."
Come è potuto accadere che 300 e passa milioni di persone relativamente benestanti e colte, con un facile accesso alle informazioni, prive di un nemico tangibile, non minacciate da una guerra (e che si sono ormai lasciate alle spalle una grande guerra), senza uccisioni, repressioni o deportazioni... siano state convinte a cedere la loro sovranità e la possibilità di affermare la propria identità a un pugno di individui?

Penso che in questa situazione citare la fantascienza sia quanto mai appropriato. (Per inciso, ne ho letti tanti di libri di SF, ma "il mondo nuovo" no. D'altra parte lo scenario futurista nel quale opera una coercizione strisciante, apparentemente non violenta e non repressiva, viene trattato in vari libri.)


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Georgejefferson
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Insomma, a parte i libri di fantascenza che fanno molto colore, e stimolano l' emotivita degli ingenui come spauracchio buono per propagandare la "personale" visione mondo, parli di "alcuni" caratteri comuni (alcuni non e' quasi tutto) ma dopo sembrerebbe proprio"quasi tutto" dalla narrazione. La ristretta cerchia autoreferenziale e' "la norma"...non "l'eccezione" nella storia dell'umanita, ed e' uno dei mali storici e segno dell'infanzia dell'umanita per eccellenza ed eventualmente da combattere ma..

non e' prima c'era l'idilliaco paradiso e non esistevano le classi dominanti "autoreferenziali". Almeno che con la demagogia piccolina che vuoi introdurre riesci a convincere quei 10 o 50 ingenui, e che "prima" significa pochi anni fa.

Questa finta Europa fa schifo, come faceva schifo l' Urss, al netto della propaganda anti socialista dei porci che danno dei puzzolenti agli asini.. ma appellarsi alle distopie fantascientifiche per alimentare spauracchi a scopi di ideologia politica (quella propria di preferenza) e' uno schifo uguale.

Le distopie fantascientifiche spesso sono nate a fini nobili verso il principio di precauzione e liberta'.
Ma sono usate da tantissimo da tanti "gruppi di potere" che rosicano , ma non perche nobilitano la liberta dell'uomo (tutti) ma perche messi in funzione di potere di serie B e sfruttano le paure delle persone impaurite da eventi che non capiscono, come i classici lupi vestiti da agnello, pronti a "riscrivere" le narrazioni appena si presenta l'occasione dei passi falsi delle narrazioni dominanti (che spesso fanno schifo uguale).

L' opera una coercizione strisciante, apparentemente non violenta e non repressiva e' il tratto distintivo del mondo e nel mondo da sempre. Non e' una novità del contemporaneo.


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polm
 polm
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Georgejefferson, sinceramente non capisco dove vuoi andare a parare.
Non capisco quali intenti dovrei avere e quale ideologie o quali narrazioni dovrei propalare.
Non ho equiparato UE a Unione Sovietica (e credo che neanche Bukovsky lo abbia fatto seriamente, ma questa è una mia interpretazione), ho usato l'intervento di Bukovsky per puntualizzare un aspetto che mi sembra interessante; il che mi conduce alla parte del tuo post che ho capito e sulla quale non sono d'accordo (perlomento rispetto a ciò che volevo puntualizzare io).

La ristretta cerchia autoreferenziale e' "la norma"...non "l'eccezione" nella storia dell'umanita, ed e' uno dei mali storici e segno dell'infanzia dell'umanita per eccellenza ed eventualmente da combattere ma..

Ma è naturale! Qualunque elite è (almeno in parte) autoreferenziale! Ma non è mica facile essere autoreferenziali quando si è lo 0,001% del "popolo", e il resto del "popolo" ha ottimi motivi per farti un cu*o così!
Non a caso, l'elite è, o è stata rappresentata/protetta da: stregoni, dei, figli di dei, esseri superiori, saggi, imperatori, re, condottieri, figure sacrali, eroi...
e con un completo supporto dottrinale, propagandistico e militare.
In realtà, dunque, nella storia l'elite ha quasi sempre avuto un referente che sta sopra di essa, tangibile e potente, che, all'occorrenza, può essere identificato con il "popolo" stesso (con le sue radici e la sua identità).

L' opera una coercizione strisciante, apparentemente non violenta e non repressiva e' il tratto distintivo del mondo e nel mondo da sempre. Non e' una novità del contemporaneo.

E siamo d'accordo anche su questo, ma non partendo dalle stesse premesse. Per dire: le elite religiose sono capaci di una coercizione strisciante, apparentemente violenta e non repressiva (ma anche di coercizione violenta e repressiva, come la storia insegna!), ma dietro di esse c'è sempre un referente potentissimo e all'occorrenza implacabile.
E infine, la coercizione non violenta si applica più facilmente a un popolo che condivide radici, cultura e identità con la classe che lo domina... gli altri popoli, in genere, si conquistano, si schiavizzano o si sterminano.
Tornando alla UE... dove sono i saggi, i condottieri e gli eroi con i quali il "popolo" possa identificarsi? Dov'è l'ideologia che guida il sentire comune del "popolo"? (E dove cavolo sta questo "popolo"?)
Dove sono l'esercito e la polizia che supportano l'elite? (Siam d'accordo che ci sono, o che saranno utilizzati, ma per il momento non si sono resi realmente necessari.)
Dove sono i nemici da combattere, contro i quali sacrificarsi e affidarsi alla guida indiscussa dell'elite?

Eppure, nonostante questo, lassù sta un ristrettissimo gruppo di individui che dirige un continente e fa come caxxo gli pare. E' questo che io colgo di interessante e che secondo me fa la differenza rispetto alle elite del passato e ai metodi/processi da esse utilizzati.


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Georgejefferson
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Non prenderla sul personale (anche se hai ragione ti ho provocato io).

C'e' molto idealismo in quello che hai scritto, ma sottointende un tipo di idealismo (non "la realta") che non condivido tanto, perche irrealizzabile ma sopratutto ingiusto (a meno che cominciamo a chiarire cosa sia giusto o meno, e vedere se ci sono punti di incontro)

Avro modo di argomentare meglio passo passo.


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Georgejefferson
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La norma, o mala consuetudine della ristretta cerchia autoreferenziale, non e' affatto "naturale", almeno se per naturale intendiamo il significato posto di fenomeno, fuori dalla responsabilità dell'arbitrio umano, e quindi impossibile da cambiare di misura, nel divenire storico, (gli eventi catastrofici di natura sono un esempio) , col corollario di conseguenti miti che si accompagnano a questa parola molto abusata ai fini del dominio delle minoranze.

Parto dal presupposto che questa cosa, "ristretta cerchia autoreferenziale", PER TE, sia (ed e' stata) in larga parte ingiusta e criminale nella sua storica applicazione pratica. Se cosi la pensi, allora : perchè chiamarla naturale? Ovvia, abbastanza risaputa, ma non naturale.

Se invece la consideri proprio naturale nel senso sopra di " naturale e intrasformabile" allora non ha senso nessuna voce di protesta o speranza di cambiamento generale in meglio, perchè il cambiamento, il "naturale" lo negha come possibilità a priori. O sbaglio?

Infatti quando dici che :

"non è mica facile essere autoreferenziali quando si è lo 0,001%"

postuli la possibilità di resistenze, pressioni popolari e quant'altro a contrasto e conflitto con le élite peggiori convalidando il fatto, che naturali non lo siano. Se parliamo di tempi storici (che non sono esattamente solo lo stato di cose presenti, e nemmeno il breve lasso di tempo della nostra vita)...io, tù...nessuno sa con esattezza come andranno le cose nel futuro.

Le indicazioni dal passato servono per il principio di precauzione e va benissimo, ma si dimentica spesso che del passato in realtà sappiamo pochissimo, abbiamo "la storia delle èlite" che non e' tutta la storia tourt court, e relativamente recente anche (per il prima, abbiamo stralci di trascrizioni di miti trasmessi oralmente) ...documenti di cui non avremo mai la certezza della loro autenticità, e darli come autentici, anche incrociando le informazioni dalle varie diverse contestualizzazioni scritte, facendo la media statistica, può valere ma fino ad un certo punto, e non sempre si avvicina alla certezza scientifica, e lo stesso metodo varrebbe riguardo ai fatti inerenti miliardi di eventi riguardanti i popoli che invece (legittimamente presupponibile come sospetto) siano stati rimossi dal dibattito (sopratutto NON specialistico) perchè considerati NON degni di considerazione, considerati NON storia.

Il detto la storia la fanno le èlite, richiama un fondamento di verità, ma non e' corretto perchè rimuove il metodo arbitrario sotteso. Piu corretto sarebbe :"la storia e' stata narrata decidendo a priori che gli attori siano solo le personalità poste in alto"

Sul discorso dello 0.001 % ecc.. penso che il discorso sia un attimino più complesso. Un modus operandi storicamente determinato dall'uomo può replicarsi in forma imitativa in moltitudine in forma decrescente. Per capirci la gerarchia ipertofica estrema può risultare ai vertici composta di poche persone, ma replicarsi nelle moltitudini in forma decrescente fino al singolo poveretto frustrato che tratta male il cagnolino senza un motivo valido, ma solo per un mal interpretato senso di giustizia bambinesco e infantile (mi trattano male a me, quelli che sono posti sopra di me, e allora faccio lo stesso contro quelli più deboli a cui posso farlo, per attribuirmi a me stesso un piccolo potere ed esercitare il potere su qualcun altro e' la sola forma di valore che conosco, e cosi fan tutti).

Quindi il problema non e' solo lo 0.001 %, ma tutto il contesto di imitazione di questo modus operandi schiavistico (in senso lato). Allora intendiamoci però, non e' che mi auguro un mondo di tutti uguali come i robottini numerati senza posizioni di comando. Ma tra un estremo e l'altro ci sono infinite vie di mezzo. E allora dovremmo parlare della differenza tra autorevolezza (meritata) e autoritarismo (autoreferenziale).

Tieni conto che non sto parlando per niente di come sono le cose oggi, o di come sono state e non ha merito l'eventuale accusa di idealismo del dovrebbe essere, perchè il tuo intervento e' quasi tutto incentrato sul dovrebbe essere (per te), ed e' giusto, perche senza presupporre i vari "dovrebbe essere" non ha senso nessun dibattito sul possibile cambiamento. E vediamolo il tuo dovrebbe essere allora.

In realtà, dunque, nella storia l'elite ha quasi sempre avuto un referente che sta sopra di essa, tangibile e potente, che, all'occorrenza, può essere identificato con il "popolo" stesso (con le sue radici e la sua identità).

Ma.. insomma..può essere identificato, e chi l'ha detto? I gerarchi al comando lo dicono? Non ti viene il sospetto che sia un pretesto per salvaguardare loro stessi e proteggersi da eventuali ribelli? Oppure che rifletta il detto "socializzare le perdite"? No perchè non e' che non si e' liberi di crederlo (che il "referente" vertice d'èlite sia identificabile con noi stessi in quanto popolo compatto e "uguale"), ma probabile che questà identificazione non sia per niente spontanea e libera, ma dettata dalla paura e soggezione. Dipende gli scopi e intenzioni del "referente".

Non so poi fino a che punto si riesca a distinguere bene tra èlite e "referenti" come li chiami tu. Poi tra l'estrema linea del cerchio esterno (èlite dei vertici) e il centro dei più oppressi (per usare una metafora "geometrica") ci sono numerosissimi corpi intermedi, che come dicevo prima "replicano" per imitazione e minore autostima.

E infine, la coercizione non violenta si applica più facilmente a un popolo che condivide radici, cultura e identità con la classe che lo domina...

Ma insomma, che "condivide" richiama nel significato il riconoscimento volontario e libero, ma anche fosse un pò a vari livelli chi più chi meno, non sono TUTTI, e nemmeno la maggioranza.
Non e' sempre libera scelta la cultura, l'unica che si conosce e (storicamente determinata arbitrariamente e impartita dall'alto), imposta a forza. Perchè poi bisognerebbe anche contestualizzare, quale cultura nello specifico? Quali radici ? Quale identità? Capisci che "identità cristiana"..."radici delle usanze" non e' che voglia dire molto. Alcune innoque e giuste tradizioni possono essere autorevolmente "condivise" altre no. Bisogna vedere caso per caso e allora ti chiederei:

Tu Polm del tipo di radice X..la ritieni giusta? Del tipo di tradizione Y la ritieni sbagliata? Non e' che cosi...radici, generico, voglia dire molto. Almeno dal mio punto di vista, ma capisco che non la pensiamo tutti allo stesso modo, e le semplificazioni generalizzanti a tante persone sono gradite e non si pongono troppe domande.

gli altri popoli, in genere, si conquistano, si schiavizzano o si sterminano.

Mmm, un po imparziale, non capisco il tuo giudizio, questa tragedia umana la analizzi dicendo "in genere", dal mio punto di vista e' descrivibile dicendo: "purtroppo, storicamente, e' successo che dei pazzi e criminali, con l'aiuto di ignare persone inconsapevoli e ignoranti" ecc...

Ma e' solo il mio giudizio, quale e' il tuo giudizio Polm su questo contesto da te scritto? "In genere" non esplicita il tuo giudizio (non che devi, e' solo una curiosità, dato che stiamo esprimendo valori e principi sul "dovrebbe essere")
Ritieni importante esplicitare il tuo giudizio in questo? E se no, perchè no?

dove sono i saggi, i condottieri e gli eroi con i quali il "popolo" possa identificarsi? Dov'è l'ideologia che guida il sentire comune del "popolo"?

A parte il "sentire comune" che ho molti dubbi sulla legittimità dell'assunto (come argomentato sopra), non mi e' chiaro se per "eroi / saggi / condottieri e ideologia" ti riferisci all'imposizione arbitraria di cultura dall'esterna cerchia di èlite...ed anche al conquistare e schiavizzare altri popoli.
Oppure gli eroi / saggi / condottieri, li consideri tali nel senso che ostacolano l'imatizione alla gerarchia autoritaria spiegata sopra, e sopratutto si scontrano con quei falsi eroi, falsi condottieri, e falsi saggi che eseguono quei crimini da te citati verso il resto del mondo (conquistare e schiavizzare gli altri).

Se sono gli stessi saggi del mio giudizio di valore (che propongono e cercano autorevolezza senza la demagogia e non hanno intenti di schiavismo verso il "resto del mondo")... allora condivido, mancano all'orizzonte oggi, e auspico e spero che esistano un'indomani, incoraggiati anche dal popolo nelle parti sue più nobili e belle (quando ci sono, e da costruire, quindi senza mitizzarlo tout court).

Dove sono i nemici da combattere, contro i quali sacrificarsi e affidarsi alla guida indiscussa dell'elite?

Non so bene a quali nemici da combattere ti riferisci, io i nemici da combattere dal mio punto di vista li ho ben descritti fino a qua, e sono anche le mentalità guerrafondaie e le èlite a completamento di questa propaganda ideologica, e capisco anche che combattere questa "guerra" di mentalità storica non e' cosa semplice dall'oggi al domani, e che ci vuole protezione e un coraggio al martirio molto forte (nel senso che possono farti fuori) per eventuali "condottieri".

Eppure, nonostante questo, lassù sta un ristrettissimo gruppo di individui che dirige un continente e fa come caxxo gli pare. E' questo che io colgo di interessante e che secondo me fa la differenza rispetto alle elite del passato e ai metodi/processi da esse utilizzati.

Come di prassi storica (consuetudinaria ma non naturale) cercano di fare quel caxxo che gli pare, e per il resto non lo so, se le èlite del passato erano "differenti", si forse differenti in parte si, ma meglio, non lo so, a me spesso fanno schifo uguale. Non so bene dove saremmo stati io e te 100 o 50 anni fa.


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