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oltre il M5S - una proposta


Johannmatthias
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- democrazia diretta: una salutare utopia -di Paolo De Gregorio, 26 maggio 2015

No, non posso concordare con l'assunto:

"..per avere una governabilità immediata e chiara, vanno vietate le coalizioni e il partito che ottiene più voti ha il governo e la maggioranza del 55% in Parlamento, senza dover trattare al ribasso con nessun altro partito".

La popolazione votante si ridurrebbe sempre di più. Va a finire, e andrà a finire domenica prossima, che il 40% dei votanti deciderebbe sul destino dell'Italia, vuol dire che circa 10.500.000 elettori deciderebbero del destino di 46 milioni di votanti e DI 60 milioni di cittadini. I famosi 40% di Renzi...o giù di lì. Non è più democrazia. Tu dici che non lo è neanche ora, ma così giochi proprio in loro favore. I mass-media sono a loro asserviti e per questo hanno gioco facile. Siamo divenuto un paese di anziani e vecchi che sicuramente non navigano in internet ,né ascoltano discorsi di piazza, guardano la televisione. Punto.

Ci sarebbe un'altra via per ottenere una maggioranza congrua che potrebbe attirare una buona fetta di cittadini che attualmente si astengono dal voto.
Dobbiamo smettere di aggrapparci al Movimento 5 stelle che ha adottato parzialmente gli strumenti della democrazia diretta ed è corredata di un capo carismatico. E' pur vero che tutti i maggiori partiti hanno una paura fottuta di questo fenomeno e cercano di batterlo, frenarlo ed infangarlo con l'aiuto dei mass media anche con proposte di leggi elettorali che impediscano al M5S di presentare le proprie liste; questo fa capire l'aria che tira.

Ciò che ci dovrebbe interessare di più in prima istanza è lo strumento, il metodo adottato, e non tanto gli scopi che questo ipotetico partito si prefigge.

Già, è proprio così: solamente gli istituti di democrazia diretta possono essere uno scopo, poiché essi sono sicuramente innovativi rispetto a quelli della democrazia rappresentativa.
Bisogna quindi creare un secondo movimento di democrazia diretta, un secondo partito , avente questo tipo di istituti, senza falsi pruriti nel chiamarlo in questo modo.
Abbiamo una costituzione che stabilisce determinate regole per partecipare all'amministrazione della cosa pubblica e allora seguiamole. Ancora non ci sono dei vincoli, delle leggi sull'organizzazione interna ai partiti, come vorrebbe l'articolo 49.

Sono da riprendere i vari istituti di democrazia diretta, come, ad esempio da me proposto nell'Unicivium, senza pensare al merito, ma solo al metodo, con pochi scopi essenziali, ridiscutibili dagli iscritti dopo la fondazione del movimento stesso.
In quanto al merito gli iscritti avrebbero, comunque, ampia possibilità di partecipare attivamente in quanto il metodo, nuovo, permetterebbe loro di determinare e votare gli scopi dell’associazione stessa via online.

Ciò che non deve essere discutibile è la natura di democrazia diretta di questo partito che per sua natura, se vuol essere diretta, esclude un capo.

Occorre una nuova associazione che dia in primo luogo la consapevolezza di poter partecipare alla politica fattivamente tramite precise regole interne, come per esempio, la regola che consente la scelta dei propri rappresentanti e delle cariche di partito, con la possibilità di revocarli, o la regola che permette agli iscritti la partecipazione alla stesura di leggi, ecc.

In secondo luogo un'associazione che scelga, eleggendoli, degli ottimi comunicatori, simili a Scanzi, Di Maio, Barbara Lezzi, Travaglio, che frequentino i salotti televisivi, per attirare quella parte della popolazione che è più sensibile ad opere di convinzione che di partecipazione, quella parte che necessita di un capo, di un punto di riferimento che spieghi loro gli scopi ed i traguardi raggiunti. Si va in questo modo a surrogare eventuali capi carismatici con dei comunicatori carismatici che, secondo me, non dovrebbero avere nessuna permesso di diventare in seguito parlamentari dell’associazione che rappresentano.

Si andrebbe a creare in questo modo un’associazione politica basata da un lato, per coloro che vogliono e sono in grado di farlo, sulla partecipazione diretta degli iscritti alle attività dell’associazione, e dall’altro lato, sul consenso raccolto tra la popolazione che non comprende il metodo democratico, ma si iscrive o comunque vota per simpatia o convinzione senza necessariamente partecipare alle possibilità di voto interno e di legiferazione offerte loro dall’associazione stessa.

Un contenitore politico che comprenda sia il classico tipo di iscritto, conosciuto fino ad ora, sia il nuovo tipo di iscritto, che partecipa all’amministrazione della cosa pubblica direttamente, escludendo presidenti, delegati, consigli regionali, nazionali e quant’altro.

Il classico iscritto non delegherà più una catena di poteri verticali che poi decide per proprio conto senza responsabilità, ma delegherà indirettamente altri iscritti che decidono insieme democraticamente con il voto.

Questo modello si adatta bene sia ad un elettorato moderato come gli indecisi del PD, che ad un elettorato di sinistra. Alla destra un simile modello penso faccia vomitare, visto che loro amano delegare capi e duci e non prendere decisioni in proprio.

Per avviare questa “Unidemo” tirerei in ballo uno degli odiati sindacati, e precisamente la FIOM di Landini. Questa dovrebbe operare solamente da supporto con le proprie infrastrutture, una “Dachorganisation”, fino a quando questa “Unidemo” non sarebbe in grado di camminare con le proprie gambe, senza coinvolgere Landini e l'apparato della FIOM.
Assolutamente tassativo che si parta con la raccolta delle iscrizioni. Raggiunto un numero congruo di iscritti, questi eleggono i propri rappresentanti ed i propri portavoce insieme ai componenti delle commissioni interne. Vedi www.uniciHYPERLINK " http://www.unicivium.it/"vHYPERLINK " http://www.unicivium.it/"ium.it

Così nascerebbe un nuovo soggetto di democrazia diretta, dal basso, non un partito di Civati, o di Fitto o di chicchessia. In una simile associazione Civati si iscrive e si propone: se gli iscritti lo vogliono come rappresentante, lo eleggono in modo da poterlo anche revocare, nell’eventualità. Niente Primarie. La scelta del proprio rappresentante dev'essere legata all'iscrizione al partito.

Un nuovo movimento, con caratteristiche similari a quello del M5S, potrebbe stanare gli indecisi del voto e facilitare una maggioranza più omogenea, perlomeno nel metodo democratico adottato. Niente maggioranze del 55%.

Si tratta di provare.
Istruzioni più precise sono qui: www.unicivium.it

Un cordiale saluto

Matthias


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Lo sa che l'acqua calda è stata scoperta?


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tania
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Matthias

Però vorrei sapere quali idee e pensieri politici Scanzi, Di Maio, Barbara Lezzi e Travaglio sarebbero delegati a rappresentare in TV e nei vari dibattiti politici ( Ps ho letto qualche volta Travaglio , ma non conosco gli ideali politici degli altri tre ) . Per capirci , Legalità Onestà ed Efficienza non sono concetti politici : come noto Eichmann rispettava la legge , era onesto ed efficiente ( http://www.ibs.it/code/9788807883224/arendt-hannah/banalita-del-male.html )

Lo chiedo perché non solo non vi è alcun esempio di “democrazia diretta” ( i consigli operai sono state esperienze troppo brevi purtroppo , e nell’Atene del IV secolo a.C. , che di solito viene presa a paradigma di democrazia diretta , l’Ecclesia era composta dai soli cittadini maschi , adulti , liberi , e contribuiva all’autogoverno insieme ad istituzioni rappresentative , prima tra tutte la Bulè , che era incaricata di correggere gli eccessi di assemblearismo ) ; non solo è noto che quanto più si scredita la rappresentanza politica , tanto più il conflitto si riduce a negoziato diretto tra i portatori degli interessi costituiti ( e ovviamente a detrimento dei ceti per i quali il numero dovrebbe invece costituire la principale risorsa politica )… Ma soprattutto perché mi sembra che in realtà la distruzione delle ideologie , delle culture politiche , della loro elaborazione collettiva eccetera ( e appunto da quel che ho capito Grillo rivendica con orgoglio di partecipare a quest’operazione ) abbia prodotto la spettacolarizzazione della politica , la tendenziale identificazione tra sfera politica e sfera mediatica , le tecniche ( e i contenuti ) del marketing che hanno appunto sostituito la politica eccetera : tutta la sintomatologia che Bernard Manin mette al centro del passaggio dalla “democrazia di partito” alla “democrazia del pubblico” ( http://www.amazon.it/Principes-gouvernement-repr%C3%A9sentatif-Bernard-Manin/dp/2081218879 ) , cioè la personalizzazione della politica . E in questo senso , per quanto paradossale possa apparire , in realtà la cosiddetta “democrazia diretta” e la delega totale al capo carismatico ( ai suoi dettami , ai suoi proclami ) mi sembrano appunto gemelli siamesi ( anche se il capo carismatico è un ex boy scout , un ex comico o un ex cantastorie , fa lo stesso )


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Storno
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" Per capirci , Legalità Onestà ed Efficienza non sono concetti politici : come noto Eichmann rispettava la legge , era onesto ed efficiente "
So di non essere su FB, ma devo proprio dire Mi piace. Me ne scuso


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Johannmatthias
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Appunto, oltre il M5S!
Io parlo di un metodo democratico, cioè del modo come fare, non cosa fare; il cosa fare appartiene al merito, non al metodo.
La personalizzazione della politica è iniziata prima di Grillo e lo stesso Grillo ha utilizzato questa stortura per raccogliere consenso. Anche se non concordo con alcuni aspetti del M5S, la Democrazia Diretta è tutt’altro che delega ad un capo carismatico.

Ricordo della scelta del presidente della repubblica, fatta online, da parte degli iscritti M5S, ricordo dei parlamentari 5S, davanti al parlamento, che difendevano questa scelta dicendo che l’avevano decisa i propri elettori. Se i loro iscritti volevano Rodotà perché avrebbero dovuto trovare accordi su un altro nome, contravvenendo alla volontà degli iscritti?
E la scelta in Rete dei candidati da parte degli iscritti al movimento5S, come la possibilità di questi ultimi di discutere in rete, le leggi nazionali e regionali.

Tuttavia per realizzare una vera democrazia diretta bisognerebbe che l’iscritto ad un movimento-partito, potesse fare di più. Dovrebbe, cioè, non limitarsi a dare giudizi su una legge proposta dai propri parlamentari, bensì egli stesso dovrebbe potere avere la possibilità di proporre una legge sua o di un’associazione esterna, di cui egli si farebbe eventualmente portavoce. La legge proposta dovrebbe, poi, poter essere messa in discussione e ai voti in rete, per poi essere affidata ai parlamentari con il compito di presentarla nelle sede istituzionale . Vedi www.unicivium.it

Parla del PD: ha un capo carismatico. Gli iscritti al PD hanno possibilità di scelta dopo le primarie? Hanno possibilità di revocare un candidato scelto-eletto, di fermarlo? Hanno possibilità di legiferare? Parla di Forza Italia: ha un capo carismatico. Che dire degli altri partiti? Per gli elettori di questi partiti, anche piccoli, i loro capi, come De Luca, Fitto, Casini, Maroni, Salvini, sono carismatici. Ma vista la debacle che rischiano queste elezioni in fatto di numero di partecipanti, la figura carismatica sembra aver stufato parecchio, per buona pace di Manin, ma ci tornerò più avanti.

Tornando al tema , forse non mi sono espresso bene. In effetti volevo appunto dire che, in sostituzione di un capo carismatico, data la cultura mediatica odierna, servono degli ottimi comunicatori, simili a….. , ma non ho scritto che vorrei loro.
Non comprendo l’associazione ad efficienza, onestà e quant’altro, nè a Hannah Arendt.
A limite, se voglio capire Eichmann e consorteria preferisco adottare l’analisi fatta da Erich Fromm sul carattere autoritario o ancora gli studi di Stanley Milgram (Obbedienza all’autorità).

Non mi interessa il discorso su legalità, onestà ed efficienza perchè:
a) mi interessa che queste persone siano preparate, argute e pronte con argomentazioni.
b) Essendo eletti dal movimento, sono in ogni momento revocabili, quindi, che problema di onestà, ecc. c’è?
c) Questi comunicatori dovrebbero svolgere l’incarico di fare ciò che ieri sera ha fatto Di Maio a Bersaglio mobile: spiegare al pubblico le idee, gli scopi, i risultati del partito/movimento.

Efficienza, onestà, legalità devono essere le caratteristiche del movimento
ed Eichmann e Hannah Arendt sono proprio fuori luogo.

Manin parla di «democrazia del pubblico» per sottolineare come la rappresentanza politica si traduca nella relazione diretta fra leader e “opinione pubblica”.
Non ti sei accorta che si tratta di una cosa totalmente diversa? Cosa cavolo centra con la democrazia diretta, qui discussa, tramite la quale il parlamentare, l’amministratore pubblico viene votato e revocato direttamente dai cittadini? Altro che colloquio del leader con l’opinione pubblica, qui si parla di eliminazione della figura del leader ed il “pubblico” di Manin qui non esprime un’opinione, ma decide, vota e revoca.

Che dire delle analisi sulle ideologie, culture politiche, elaborazioni collettive???

Esse lasciano il tempo che trovano, soprattutto le analisi come quelle di Manin. Viviamo in un epoca di iper-comunicazione, di valorizzazione tramite l’immagine da un lato, e di un progressivo impoverimento dei cittadini dall’altro. Abbiamo avuto un’evoluzione laica, distanziandoci dalla chiesa, introducendo diritti fortemente osteggiati da questa: siamo diventati laici, abbiamo acquisito diritti sia come singoli che come categorie e ciò che urge in questo momento è l’allontanamento di una classe politica incontrollata che, malgrado il progressivo impoverimento della comunità, razzola a piacimento indisturbata utilizzando i soldi di tutti. E perché? Perché manca il controllo del rappresentante (politico-eletto), anche a causa della mancanza della revoca del suo mandato da parte di noi elettori.

Per cortesia, non sviamo da un discorso imperniato sul metodo verso le solite manfrine anti Grillo. In effetti, se leggi bene, non ho mai parlato di un movimento di democrazia diretta avente un capo, anzi, esso deve essere senza capo.

Appunto: oltre il M5S!
Le figure dei “portavoce” o “comunicatori”, che non avrebbero poteri istituzionali, sono proprio pensati per coloro che da un lato non possono fare a meno dei capi carismatici e, dall’altro, per coloro che non hanno gli strumenti per partecipare alla democrazia diretta, anche se sono iscritti . E ne conosco! Ad esempio, ad un mio conoscente piace Lezzi, perché gli fa “sangue”.

Un ultima cosa: Atene era l’inizio del metodo democratico, ma non aveva ancora un’ etica democratica: niente donne tra i piedi, schiavi in abbondanza, guerre di conquista e saccheggio, condanne a morte per tradimento ed ostracismo…. Bell’ambientino! Ma l’idea era quella del controllo dal basso. Gli ateniesi ci hanno provato.
Sono loro che hanno scoperto l’acqua calda! Poi questa si è messa a scorrere ed è riaffiorata nei Comuni romani del tardo impero, nelle città comunali, come soprattutto nelle Univeristas medievali che sono durate 600 anni nel regno di Napoli e delle due Sicilie. Ivi vi erano più di 1700 di queste istituzioni comunali, le Universitas, che permettevano ai cittadini di eleggere annualmente i propri amministratori. Ne puoi trovare le tracce delle cariche in alcuni cognomi italiani, come Razionale e Catapane. Altre tracce di questo fiume di acqua calda le trovi nelle rivoluzioni contadine della Germania, nella rivolta dei Ciompi del 1378 a Firenze, nella ribellione degli Elvetici agli Svevi, nella Comune di Parigi.
Solo che a nessuno interessa quest’acqua calda e davvero non capisco, perché un meccanismo politico così chiaro e semplice, come la democrazia diretta, debba essere osteggiato da destra, come da sinistra, proprio oggi, quando abbiamo finalmente la tecnologia per realizzarlo.

Ovviamente non può essere la classica democrazia diretta del canton Glarona, perchè 500.000 iscritti non possono dare istruzioni a 26 parlamentari e, d’altro canto, il parlamento non è abbastanza capiente per contenere quei 500.000 elettori che dovrebbero ivi riunirsi per l’alzata di mano. La rappresentanza, quindi, a causa di motivi “fisici”, deve rimanere, ma ci sono degli strumenti, come la rete e le commissioni interne ad un partito, con le quali si può trovare un buon compromesso. Vedi www.unicivium.it

L’astensione non conviene.
Una buona giornata.

Matthias


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[/b]Johannmatthias[/b]

Appunto! Da calda l'hanno ghiacciata.
Complimenti per l'idioletto, abbiamo in proposito un'istituzione in italia (minuscolo voluto): parlamento; mento mentre parlo, lei si è allineato.


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tania
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Matthias

Premesse varie in ordine sparso :

-Diciamo così : l’integrazione tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa e deliberativa è un obbiettivo che di per sé sottoscrivo .

-Una questione tecnica ( in realtà non è solo tecnica , è molto di più , ma fa lo stesso ) : mia nonna è lucidissima , molto più lucida di me , ma non le interessa internet . Come faccio a farla votare online e a farla partecipare alla politica diretta tramite internet ? Cosa facciamo , la escludiamo ? Lei è abituata a leggere i giornali e al circolo di Rifondazione che adesso non c’è nemmeno più ..

-Ho preso Eichmann non per parlare del pensiero di Hannah Arendt o del nazionalsocialismo , ma per parlare proprio di Eichmann , in quanto esempio di legalità , onestà ed efficienza ( le tre parole bandiera del M5S ) ; al suo posto avrei potuto prendere Lothtar von Trotha , lo sterminatore degli Herero , oppure Ivan Frederick , il capo dei torturatori di Abu Ghraib , eccetera eccetera : rispettavano la legge , erano onesti ed efficienti . Volevo dire che Legalità , Onestà ed Efficienza politicamente non vogliono dire nulla ; sono concetti a-politici .

-Il libro di Manin non si occupa dell’analisi delle ideologie politiche , ma delle cause del passaggio dalla democrazia mediata dagli ex partiti ideologici alla democrazia dello spettatore a-ideologico ( in realtà l’ideologia esiste ed è una sola ) , passivo come davanti ad uno spettacolo , che non partecipa più ad un’idea politica ma sceglie la persona .

-Non capisco come si possa sostenere che gli iscritti del M5S discutano in rete e poi scelgono . A me , almeno a me , sembra più che altro che chi posta sul blog di Grillo si illuda di esprimersi , di partecipare e di contribuire alle decisioni del M5S ma , anche se non ho tempo di leggere i commenti sul blog di Grillo , so già , logicamente , che non ci può essere alcuna discussione e partecipazione , perché non essendoci nemmeno una base valoriale politica condivisa non può esserci nessuna tesi , antitesi e sintesi politica : al massimo ci può essere un sondaggio su tre o quattro opzioni presentate e decise da Grillo , Casaleggio e i loro collaboratori . E non può essere altrimenti in un movimento che vuole tenere insieme l’ex della sinistra radicale con l’ex leghista o di CasaPound , passando per il fan di Travaglio , il neokeynesiano e il decrescista , il difensore dei diritti umani e lo xenofobo , il movimentista e il securitario , tutti . Lo si fa appunto eludendo la politica : l’antitesi politica viene sostituita , nel discorso grillino , dall’antitesi NoiOnesti/VoiDisonesti . Che non è politica e che non vuole dire nulla , ma che è l’unico collante che permette di tenere insieme un magma incoerente . Volendo una pseudoidea politica c’è , che in realtà è contropolitica perché serve appunto a rendere inefficaci le idee politiche . Ora , benchè sia alquanto dubbio che Grillo e Casaleggio abbiano famigliarità con il pensiero di Carl Schmitt , e quindi probabilmente è un’operazione involontaria , a me colpisce molto la somiglianza della loro prassi politica con la complexio oppositorum studiata da Carl Schmitt per descrivere il cattolicesimo . Che è diciamo una sorta di aggregazione degli opposti . Per Schmitt la Chiesa di Roma ha svolto la funzione di tenere insieme tendenze opposte come il radicalismo dei francescani o dei gesuiti e il conservatorismo ultra-montanista . “Tenere insieme” vuol dire rendere impossibile ogni dialettica e quindi fusione in una sintesi superiore . Radicali e conservatori restavano tali , nella loro diversità , ma erano rappresentati entrambi dalla gloria della Chiesa di Roma . Nel discorso del M5S eventuali idee politiche non interagiscono in una dialettica evidentemente impossibile , ma affogano tutte nello slogan a-politico NoiOnesti/VoiDisonesti , e concorrono tutte alla gloria del Blog di Grillo . Non dico che sia fatto apposta , anzi non lo credo affatto , ma è questa l’unica idea politica che vedo , che in realtà è appunto un’idea contropolitica ( o antipolitica , come si preferisce ) .

-Non vedo perché avrei dovuto parlare del PD o di Salvini o gli altri che hai nominato in un tread che ha come oggetto il M5S . Comunque sarei stata altrettanto critica sia verso il PD che verso Salvini e gli altri. Anche se , per rimanere in tema con quello che ti ho chiesto sui 5S , devo dire che Salvini almeno rappresenta un’idea politica , che a me fa venire i brividi , che aizza i più bassi istinti , che a mio avviso rappresenta i peggiori tipi umani , con la quale secondo me non bisognerebbe nemmeno interloquire eccetera eccetera , ma un’idea politica ( anche se becera ) è rappresentata : cioè le menzogne identitarie , la Cultura spacciata come Natura eccetera e tutto il corollario con cui si è vestita di nuovo la xenofobia del xxi secolo . Anzi in realtà si può dire che anche Renzi rappresenti un’idea politica , cioè l’ordoliberismo tedesco della scuola di Friburgo ( che anche se può sembrare solo un’idea economica , in realtà ha delle ragioni prettamente politiche , influenzate da un certo tipo di cattolicesimo eccetera ) ; cioè sono convinta che Renzi non lo sappia e che non sappia nemmeno cosa sia , ma più o meno è quella l’idea politica principale che il PD ( intendo l’apparato tecnico e intellettuale che sostiene il PD : giuristi , economisti eccetera ) cercherebbe di portare avanti .

Fine delle premesse varie .

Non sono mai stata iscritta a nessun partito ( non lo considero né un merito , né un demerito , forse è dipeso solo da una questione generazionale ) , e certamente la corruzione deve essere denunciata ,
ma penso anche che tutta questa critica radicale ai partiti e alla rappresentanza ( che se ricordo bene in verità non è partita con Grillo , ma con il libro “La Casta” di due giornalisti del Corriere della Sera ) , non muova verso l’obbiettivo di per sé condivisibile dell’integrazione tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa e deliberativa , ma mi sembra piuttosto che muova verso la costruzione della “folla solitaria” , che è facilmente sussumibile dal nuovo spirito del capitalismo post fordista e dai rigurgiti reazionari .


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-Non vedo perché avrei dovuto parlare del PD o di Salvini o gli altri che hai nominato in un tread che ha come oggetto il M5S . Comunque sarei stata altrettanto critica sia verso il PD che verso Salvini e gli altri. Anche se , per rimanere in tema con quello che ti ho chiesto sui 5S , devo dire che Salvini almeno rappresenta un’idea politica , che a me fa venire i brividi , che aizza i più bassi istinti , che a mio avviso rappresenta i peggiori tipi umani , con la quale secondo me non bisognerebbe nemmeno interloquire eccetera eccetera , ma un’idea politica ( anche se becera ) è rappresentata : cioè le menzogne identitarie , la Cultura spacciata come Natura eccetera e tutto il corollario con cui si è vestita di nuovo la xenofobia del xxi secolo . Anzi in realtà si può dire che anche Renzi rappresenti un’idea politica , cioè l’ordoliberismo tedesco della scuola di Friburgo ( che anche se può sembrare solo un’idea economica , in realtà ha delle ragioni prettamente politiche , influenzate da un certo tipo di cattolicesimo eccetera ) ; cioè sono convinta che Renzi non lo sappia e che non sappia nemmeno cosa sia , ma più o meno è quella l’idea politica principale che il PD ( intendo l’apparato tecnico e intellettuale che sostiene il PD : giuristi , economisti eccetera ) cercherebbe di portare avanti .

Fine delle premesse varie .

Non sono mai stata iscritta a nessun partito ( non lo considero né un merito , né un demerito , forse è dipeso solo da una questione generazionale ) , e certamente la corruzione deve essere denunciata ,
ma penso anche che tutta questa critica radicale ai partiti e alla rappresentanza ( che se ricordo bene in verità non è partita con Grillo , ma con il libro “La Casta” di due giornalisti del Corriere della Sera ) , non muova verso l’obbiettivo di per sé condivisibile dell’integrazione tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa e deliberativa , ma mi sembra piuttosto che muova verso la costruzione della “folla solitaria” , che è facilmente sussumibile dal nuovo spirito del capitalismo post fordista e dai rigurgiti reazionari .

Sarà. A chi ti ispiri per scrivere certe cose?

P.s.:


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-Non vedo perché avrei dovuto parlare del PD o di Salvini o gli altri che hai nominato in un tread che ha come oggetto il M5S . Comunque sarei stata altrettanto critica sia verso il PD che verso Salvini e gli altri. Anche se , per rimanere in tema con quello che ti ho chiesto sui 5S , devo dire che Salvini almeno rappresenta un’idea politica , che a me fa venire i brividi , che aizza i più bassi istinti , che a mio avviso rappresenta i peggiori tipi umani , con la quale secondo me non bisognerebbe nemmeno interloquire eccetera eccetera , ma un’idea politica ( anche se becera ) è rappresentata : cioè le menzogne identitarie , la Cultura spacciata come Natura eccetera e tutto il corollario con cui si è vestita di nuovo la xenofobia del xxi secolo . Anzi in realtà si può dire che anche Renzi rappresenti un’idea politica , cioè l’ordoliberismo tedesco della scuola di Friburgo ( che anche se può sembrare solo un’idea economica , in realtà ha delle ragioni prettamente politiche , influenzate da un certo tipo di cattolicesimo eccetera ) ; cioè sono convinta che Renzi non lo sappia e che non sappia nemmeno cosa sia , ma più o meno è quella l’idea politica principale che il PD ( intendo l’apparato tecnico e intellettuale che sostiene il PD : giuristi , economisti eccetera ) cercherebbe di portare avanti .

Fine delle premesse varie .

Non sono mai stata iscritta a nessun partito ( non lo considero né un merito , né un demerito , forse è dipeso solo da una questione generazionale ) , e certamente la corruzione deve essere denunciata ,
ma penso anche che tutta questa critica radicale ai partiti e alla rappresentanza ( che se ricordo bene in verità non è partita con Grillo , ma con il libro “La Casta” di due giornalisti del Corriere della Sera ) , non muova verso l’obbiettivo di per sé condivisibile dell’integrazione tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa e deliberativa , ma mi sembra piuttosto che muova verso la costruzione della “folla solitaria” , che è facilmente sussumibile dal nuovo spirito del capitalismo post fordista e dai rigurgiti reazionari .

Sarà. A chi ti ispiri per scrivere certe cose?

P.s.:

In che senso ? E in particolare quali “cose” ?


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tania
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Non ho capito bene a cosa ti riferisci , comunque :

Circa il rapporto tra democrazia e partiti , alla loro funzione di produrre alfabetizzazione analitica e critica , progresso intellettuale di massa , partecipazione eccetera , stavo pensando a “Il Moderno Principe” di Gramsci e a “La Democrazia” di Hans Kelsen .

Circa l’ordoliberismo tedesco della scuola di Friburgo , stavo pensando a “Nascita della biopolitica” di Michel Foucault e a “La nuova ragione del mondo” di P.Dardot e C.Laval ( non ho avuto modo di leggere W.Ropke & C. direttamente , ma appunto tramite M.Foucault , Dardot e Laval )

Circa le menzogne delle ideologie identitarie , della Cultura spacciata come Natura , delle costruzioni dell’Altro , dei nazionalismi , di tutto il simpatico milieu xenofobo , reazionario eccetera eccetera , non stavo pensando a nessuno in particolare in realtà , cioè a tanti e a nessuno in particolare , perché la bibliografia sulla loro analisi e decostruzione è talmente assodata e imponente che dovrei pensare a troppi autori .


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Io continuo a non cogliere il nesso tra le politiche renziane e le prassi dell’ordoliberismo o neoliberismo. Per quanto Foucault ne abbia colto l’essenza ed in questo caso quella lettura (conclusioni a parte) dovrebbe bastare, perché non leggi direttamente Rüstow e Röpke? “La terza via” nasce e si sviluppa come alternativa alla teoria liberale classica e di fatto non ha proprio niente a che fare con le massime di questi liberisti/liberali da oratorio (in verità sono solo dei lobbisti, nient’altro che lobbisti per cui va bene la qualunque pur di giustificare la propria attività di lobbying). Il fatto che certa propaganda si sia adoperata per reinterpretare, screditare e cancellare, a proprio uso e consumo, le prassi (proprie del neoliberismo) dettate dai padri dell “economia sociale di mercato”, non costituisce un'attenuante, né per te né per altri. Circa “le menzogne identitarie” ed i “nazionalismi” non capisco. A quali menzogne ti riferisci? Perché confondere i concetti di identità e nazionalismo con quello di xenofobia? Perché i primi sarebbero concetti reazionari e soprattutto che vi trovi di così ripugnante ? Che intendi con “nuovo spirito del capitalismo post fordista”?

A me sembra il tipico corollario di quella propaganda “progressista” pseudo sinistrorsa che per inciso ha viziato l’istruzione degli ultimi cinquant’anni ed i cui risultati sono ben visibili (confusione, disorientamento, difficoltà a condividere e ad esprimere un qualsivoglia senso di appartenenza, ecc ecc ). Al di là della vaghezza con cui ti esprimi, non ti sembra un po’ scorretto tentare di screditare e svuotare il concetto di identità associandolo all’ identitarismo di cui si nutre un certo schieramento? Cioè, è giusto denunciare un abuso ma vogliamo gettare il bambino con l’acqua sporca? Non ti sembra di utilizzare gli stessi metodi dei personaggi che condanni? O meglio, se vogliamo dare per scontata la tua buona fede, non ti sembra di essere caduta nell’equivoco in cui ti volevano (sei pro o sei contro? ecc)?

P.s.: Salvini è un pirla, non si discute, però è uno dei pochi a cercare di affrontare certi argomenti. Gli unici che ne parlano sono i più facilmente equivocabili, manipolabili e strumentalizzabili (vedi Lega, FdI, FN, ecc.). Sarà un caso? Sostenere che Salvini sia un buffone non significa demonizzarne tutto il repertorio. Sai, anche un orologio rotto due volte al giorno …


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Giovina
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Ciao Tania.
In maniera piu' elementare io direi diversamente.
Che ormai la disperazione dei responsabili, a tutti i livelli, non pensa piu' nemmeno a salvarsi la faccia. Due chiacchiere insulse e tutto viene imbonito ma anche il piu' semplice dei cittadini ha capito che le cose sono serie.

Questa constatazione ormai alimenta e alimentera' per molto tempo la sfiducia nella democrazia rappresentativa, nella politica, sia essa in opera, sia essa nascente. L'integrazione di cui parli e' proprio cio' che la politica stessa, che dovrebbe rappresentare, cerca di eliminare.

Non condividi la carenza dell'obbiettivo, l'integrazione tra la democrazia rappresentativa e quella partecipativa. ll tuo orizzonte Tania non lascia spazio a spiragli, ne' mi pare che tu individui e indichi qualcuno o qualcosa che possa risvegliare questa folla che sta diventando "solitaria" .

Io penso che soprattutto di tutti gli ideali politici ormai non esiste piu' "integrazione" con la loro rappresentativita': resta da capire se tutto questo disorientamento e distacco sia una discesa verso il basso o la base di partenza per sollevarsi al di sopra delle ideologie politiche e poter "servire", nel vero senso giuridico e nel vero spirito di una Costituzione, i cittadini.


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Nat
P.s.: Salvini è un pirla, non si discute, però è uno dei pochi a cercare di affrontare certi argomenti. Gli unici che ne parlano sono i più facilmente equivocabili, manipolabili e strumentalizzabili (vedi Lega, FdI, FN, ecc.). Sarà un caso? Sostenere che Salvini sia un buffone non significa demonizzarne tutto il repertorio. Sai, anche un orologio rotto due volte al giorno …

A che argomenti si riferisce? Quelli depositati a Malagrotta?


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A che argomenti si riferisce? Quelli depositati a Malagrotta?

No, quelli di Frasassi.


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A che argomenti si riferisce? Quelli depositati a Malagrotta?

No, quelli di Frasassi.

Sono agli antipodi.


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