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Pensierino di Natale

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oriundo2006
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Vorrei riferirmi a quanto Pietro indicava circa Asimov. Stranamente, ma sono coincidenze puramente 'casuali' ( chiedere conferma al signore barbuto, pls ), ebbene stranamente adesso salta fuori questo articolo 'sincronico' con l'argomento di cui stiamo discutendo:

https://www.mittdolcino.com/2021/12/29/foundation-caduta-dellimpero-galattico-americano/

Rimane da chiedersi se il 'mulo' della trilogia sia o meno il Katéchon attuale, atteso che Trump più che un mulo si è rivelato un asino o peggio, facendosi gabbare la rielezione.

Cito dall'articolo l'epitaffio indiscutibile della Fine: ''..L’impero americano si sta sgretolando sotto il peso del disimpegno militare, l’onere dei debiti inesigibili, la svalutazione valutaria, il degrado culturale, la degenerazione civica, la diversità e la devianza che prevalgono sulla cultura comune e sulla normalità, la corruzione pervasiva a tutti i livelli di governo, e il fallimento dei leader miopi nell’affrontare i problemi reali..''.

Avere qui al comando un affarista volto all' indissolubilità del legame 'atlantico' ( a me ricorda Andropov sulla analoga imperitura sorte del 'socialismo reale' ) non depone bene sulla sopravvivenza dell' Italia come Paese autonomo dalle sorti del Grande Fratello Shmuel. 

Più duttilità, non impuntarsi su manifestazioni di principi che sappiamo perituri come tutto sulla Terra, avere dei principi ma non imporli agli altri è forse l' unica maniera per sopravvivere alle catastrofi venture.

Per chi volesse leggere ancora su questo argomento 'finale', qui:

https://www.antropia.it/psicostoria-2020-breve-introduzione-alla-teoria-della-complessita/

Vi sono considerazioni importanti da cui partire per ritenere voluto e non 'casuale' tutto quanto ci sta accadendo, complottismo o meno.

 

 

 

Questo post è stato modificato 2 anni fa da oriundo2006

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PietroGE
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 L'interpretazione classica della trilogia è :

  • Prima Fondazione. Viene creata una Fondazione ai confini della galassia, lontana dall'impero in decadenza, questa Fondazione ha il potere militare e tecnologico ma soprattutto ha  forza morale, ed è fondata da gente intelligente che si fida solo dei propri mezzi. La somiglianza con Israele è evidente.
  • La Seconda Fondazione è quella che organizza la creazione della Prima. È un gruppo di 'psycho- storici' che manipolano la storia controllando mentalmente i personaggi che sono importanti per il suo sviluppo. Anche qui la similitudine con la lobby ebraica sparsa dei Diversi Paesi occidentali è evidente, così come è evidente la manipolazione attraverso i media che sono controllati da loro stessi. Il piano della Seconda Fondazione è quello di ricreare un impero, dopo un periodo di decadenza, nel quale loro, ovviamente, mantengano una posizione di dominio. Il NWO dei famosi 'Savi' è servito. 
  • Il Mule è Hitler, quello che riesce per un periodo di tempo a sbaragliare il piano di dominio della Seconda Fondazione. Viene sconfitto con metodi di guerra psicologica. Gli uomini della Seconda Fondazione che perdono la vita in questa impresa sono qualche centinaio ( non i 6 milioni famosi) ma visto che il numero dei maestri psicologi è molto ristretto anche queste perdite sono significative. Leggerò con calma l'articolo di Mitt Dolcino ma le similitudini non sono da sottovalutare:

L'impero  americano, come quello galattico di Asimov, è  in decadenza, la Seconda Fondazione (lobby ebraica) controlla la politica americana e La Prima Fondazione (Israele) fa da braccio armato per la Seconda Fondazione allo scopo di mantenere il dominio del popolo ebraico sia nell'area mediorientale sia in occidente e nel mondo. Il piano è quello di  regnare su una umanità ridotta a gregge meticciato eliminando tutti quelli che si oppongono a questo programma. 


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cedric
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Pubblicato da: @pietroge

...: qual'è la probabilità che tutta una serie di costanti universali abbia un valore che consente l'esistenza della vita?....  Alla fine viene un numero che nessuno potrà mai distinguere dallo zero. La domanda che ho messo alla fine si basa su questo.

E' questo il dettaglio  su cui si scivola o (a scelta) ci si conforta: " un numero che nessuno potrà mai distinguere dallo zero". Ma che per quanto piccolo è pur sempre diverso da zero. Seguendo l'esempio delle proteine, qualcuno si è inventato la scala di Planck, cioe' il limite di applicabilità delle attuali leggi fisiche. Per lo spazio tale valore è di 1,6162E-35 metri, cioè 0,0000000000000000000000000000000000016162 metri. Per quanto tale valore sia piccolo non è nullo.  In confronto il raggio di un elettrone è di 2.82E-15 metri quindi 10E20 volte più grande, in soldoni l'elettrone è 100 miliardi di miliardi di volte più grande. Niente male.

Ed ancora pare che la massa del neutrino sia di circa 0.05 eV che tradotto in chilogrammi fa circa 8.9E-38 Kg cioè 0.0000000000000000000000000000000000000089 chili. Anche questo valore è piccolissimo ma non è nullo.

E' concettualmente errato affermare che un numero per quanto piccolo sia indistinguibile dalla zero. Magari lo sarà ai fini pratici del falegname o della lavandaia, ma un valore per quanto piccolo sarà sempre diverso da zero. In alternativa serve dimostrare che tale valore sia veramente uguale a zero. Quella infinitesima differenza, infinitesima ma non nulla, basta a giustificare che esiste una probabilità, piccola quanto si vuole ma diversa da zero, che tutto sia nato dal caso, o se vogliamo da una fluttuazione di energia del vuoto (entità che nessuno sa davvero che cosa sia) che ha data vita a due masse iniziali che, sempre per caso, non si sono annichilate in un femtosecondo e che hanno innescato successive fluttuazioni  come nella filastrocca della fiera dell'est. Magari ci aveva preso davvero Hugh Everett Terzo (manco fosse un papa!) e che qualcosa sia uscita fuori da uno dei tanti miliardi di universi, diversi dal nostro, in giro.

Altrimenti si torna all'aristotelico motore immobile di 2400 anni fa.


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PietroGE
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@cedric

Il valore della costante di Planck va messo in relazione con la grandezza delle interazioni tra particelle elementari, cioè in quella dimensione di energie e di lunghezza, questa costante, il cui valore viene dato in funzione di unità macroscopiche, diventa allora significativa. Quando si valuta la probabilità che ad esempio la costante di gravitazione universale G sia tale da consentire la vita sulla Terra si deve dividere questo intervallo di valori per la scala di valori possibili. Ora questa scala, a quanto se ne sa, è illimitata perché non esiste teoria che possa stabilire i limiti di G. La probabilità dell'intervallo utile all'esistenza della vita diventa già un numero vicinissimo allo zero. Poi bisogna moltiplicare questo numero per gli altri numeri piccolissimi dei valori delle altre costanti di natura che sono necessarie all'esistenza della vita. La probabilità della nascita spontanea dell'universo che vediamo è quindi talmente microscopica che nessuno la prende più in considerazione. Ecco perché è nata l'idea del multiverso cioè un insieme infinito di universi dove le costanti universali possono prendere tutti i valori possibili, e quindi il nostro universo ne risulta possibile. Questo però non chiarisce affatto alcune cose :

  • Primo, come questo multiverso possa nascere dal nulla eterno
  • Secondo, perché non ne vediamo traccia. Uno può dire che se è vero che l'infinità degli universi può esistere su dimensioni perpendicolari alla nostra, proprio perché sono infiniti dovrebbe essere diversa da zero la probabilità che almeno qualcuno di questi universi possa incrociare le nostre dimensioni e quindi essere visibile o lasciare qualche traccia visibile anche a noi. Non si vede nulla di simile.
  • Terzo, su questo multiverso è impossibile dire qualcosa visto che per principio non sono accessibili ai nostri esperimenti. Non fanno quindi parte del metodo scientifico. Questa è al massimo Metafisica, o più probabilmente un espediente per continuare a credere alla nascita spontanea dell'universo e per escludere la conclusione ovvia, almeno al momento attuale, cioè che sia stato creato.

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PietroGE
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@oriundo

A proposito di coincidenze, ho scoperto ieri sera che c'è una serie televisiva americana chiamata Foundation del 2021 che si rifà, con qualche variante ai libri di Asimov. https://it.wikipedia.org/wiki/Fondazione_(serie_televisiva)   Ho visto il primo episodio, un po' più noioso del libro ma con qualche effetto speciale degno di nota. Da notare anche il nuovo trend di mettere come personaggi principali attori non bianchi, evidentemente in ossequio al Black Life Matter. 


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cedric
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Pubblicato da: @pietroge

@cedric

..

Primo, come questo multiverso possa nascere dal nulla eterno
...
Questa è al massimo Metafisica, o più probabilmente un espediente per continuare a credere alla nascita spontanea dell'universo e per escludere la conclusione ovvia, almeno al momento attuale, cioè che sia stato creato.

Si puo' sempre invocare l'effetto tunnel  (che è normalmente sfruttato in microelettronica di consumo) per giustificare il passaggio fra un altro eventuale  universo (normalmente inaccessibile) ed il nostro.  Ovviamente poi serve giustificare la nascita di questo altro universo, in un gigantesco rondo'  di tunnel fra gli uni e gli altri. Magari tutto scorre su una linea chiusa di tipo tempo il che giustificherebbe il fatto che il tutto non sia mai iniziato perchè è sempre esistito in un gigantesco ed eterno loop temporale.

Resta pur sempre da considerare la improbabilissima (ma non con probabilità uguale a zero) fluttuazione quantistica casuale che ha estratto materia dall'energia del vuoto. Niente da dire, questa frase fa proprio  scena!  Ma ci stiamo addentrando in un campo in cui chi darà la risposta giusta (o almeno quella più plausibilie e ragionevolmente verificabile) ricevera un premio nobel intero e non tripartito come orami è d'uso.

Se si vuole credere alla creazione, nulla in contrario, anzi se credere alla creazione fa star bene allora è cosa buona crederci! Il termine  sumero  per  la birra era  se-ber-bi-sang , qualcuno lo traduce con "quella che ti far star bene"  qualcun altro con "quella che ti fa vedere chiaro" . Anche allora c'erano due visioni della faccenda.


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